Tra l'altro, ascoltando attentamente le parole di chiusura della conferenza, pronunciate da don Emanuele Du Chalard, veniamo a conoscere che è in programma, nei prossimi mesi, un incontro fra Padre Mannelli, fondatore e superiore dei Francescani dell'Immacolata, e mons. Bernard Fellay.
In realtà i contatti fra questi due ordini religiosi, rimontano già addietro nel tempo e delineano alcune significative convergenze che, a prima vista, potrebbero stupire.
All'interno della FSSPX, infatti, generalmente si ascoltano giudizi piuttosto positivi sul conto dei Francescani dell'Immacolata, a differenza di quanto avviene per le congregazioni cosiddette "Ecclesia Dei". Si lodano spesso la profonda spiritualità e la vita di penitenza di tali religiosi.
Non dimentichiamo inoltre che fu proprio la casa editrice dei Francescani dell'Immacolata a pubblicare il volume "Concilio Vaticano II, un discorso da fare" di mons. Brunero Gherardini, testo recensito con toni quasi entusiastici sull'ultimo numero de "La Tradizione Cattolica", rivista ufficiale della FSSPX in Italia. Aggiungiamo a questo proposito che voci critiche (da 'destra') interne alla Fraternità S. Pio X contro il testo del Gherardini, sono state rintuzzate dallo stesso mons. Fellay, in uno degli ultimi numeri di Cor Unum, la pubblicazione ad uso interno della Fraternità.
In effetti, mentre gli altri ordini "Ecclesia Dei" nascono, chi più e chi meno, da fratture interne della FSSPX, e le fratture lasciano sempre purtroppo delle ferite difficili da rimarginare, così non si può dire per i Francescani dell'Immacolata.
Se son rose dunque fioriranno. Certo, nell'interesse della Tradizione, si dovrà cercare una sorta di armonizzazione all'interno del mondo cattolico tradizionalista. Non è giusto che le divisioni e le gelosie interne a volte pesino di più rispetto agli stessi attacchi dei modernisti. Ma nel contempo, una certa concorrenza 'intrabrand' è un segno di vitalità e ricchezza e non si possono che ricordare, a tal proposito, le acerbe controversie che - testimonia anche Dante Alighieri - opponevano francescani e domenicani.
Se a ciò aggiungiamo che l'autrice del testo su Lefebvre, Cristina Siccardi, è vicina ad Alleanza Cattolica (altro ente i cui rapporti con la Fraternità San Pio X sono stati storicamente difficili), non possiamo che rallegrarci di questi segnali di 'tradiecumenismo'.
Questa, invece, la presentazione del volume della Siccardi, che raccomandiamo e di cui avevamo già riferito in questo post:
Monsignor Marcel Lefebvre (1905-1991), un nome che fa quasi sempre sobbalzare, impronunciabile, se non in alcuni ambienti ristretti, dove è molto amato e molto venerato. Buona parte dell’opinione pubblica cattolica e non l’ha dipinto come un «eretico», come uno «scismatico», uno che desiderava farsi una Chiesa tutta sua... Quanti errori, quante affabulazioni si costruiscono attorno alle persone che pensano, che ragionano, che avanzano verità scomode e perciò divengono loro stesse scomode. scomode come Lefebvre. Conosciuto per lo più come il Vescovo ribelle, monsignor Lefebvre è stato, finora, posto sotto un cono di luce diffamante, non per il suo comportamento di vita, peraltro ineccepibile e altamente virtuoso, da tutti verificabile, ma per la sua forte presa di posizione contro un Concilio pastorale, il Vaticano II, nei cui dettami vedeva e denunciava le conseguenze scristianizzanti e relativistiche che ne sarebbero sorte. Oggi, a distanza di quasi vent’anni dalla sua scomparsa e a quarantacinque dalla chiusura del Concilio stesso, possiamo storicamente avvicinarci a lui con maggiore serenità e senza acrimonia, considerando quest’uomo, meglio, questo sacerdote, non come il nemico di qualcuno, bensì come un impavido e lungimirante soldato di Cristo, paladino dell’integrità della Fede e di Santa Romana Chiesa, del Primato Petrino e dell’Eucaristia. Monsignor Lefebvre, grazie anche ai figli che ha lasciato, i sacerdoti della Fraternità san Pio X, è ancora lì a indicare che nella tradizione, nella dottrina cattolica, nella celebrazione del Santo Sacrificio della Messa di sempre, nella santità sacerdotale stanno le risposte ai problemi di un mondo che si è perso nel suo orgoglio e nella sua vanagloria, detronizzando Cristo Re.
E' un capolavoro da leggere ed... incorniciare.Mostra la figura bellissima di Monsignor Marcel Francois Lefebvre e si ha una conoscenza diretta di quel grande vescovo che fu apostolo, fondatore, e padre affettuosissimo...combattente indefesso per la salvaguardia della Tradizione cattolica e la libertà della Chiesa di Roma che difese sempre strenuamente .
RispondiEliminaTitolo più glorioso di tutti...salvatore del Santo Sacrificio della Messa.
Confermo la buona fama dei Francescani dell'Immacolata all'interno della FSSPX...quest'estate, quando ero in vacanza in Riviera Adriatica, mi sono recato Domenica alla Messa a Spadarolo, e c'erano in bella mostra molti libri della Casa Mariana Editrice e proprio di Padre Manelli...
RispondiEliminaFinalmente una buona notizia ,più si è uniti prima si vedranno i risultati:In questi momenti difficili per la chiesa non bisogna andare alla ricerca di inutili divisioni,la prima regola e non prestare mai il fianco ai nemici.
RispondiEliminaHUANMABELL !
RispondiEliminaproptament o' gruoss
Só' scene comiche,
RispondiEliminasó' scene tragiche,
mentre se recita
siente 'e cantá
Signó' acaláte,
ca i', dimane, nun ce vengo...
A questo punto sarebbe molto importante vedere anche dei sacerdoti diocesani uniti alla Fraternità (così come del resto lo desiderava S.E. Mons Lefebvre) magari mediante la costitusione di Pio Sodalizio Sacerdotale anche in vista di questa bellissima notizia che vede dei religiosi: i Francescani dell'Immacolata interessati a prendere contatti "fraterni" con la Fraternità.
RispondiElimina<span>A questo punto sarebbe molto importante vedere anche dei sacerdoti diocesani uniti alla Fraternità (così come del resto lo desiderava S.E. Mons Lefebvre) magari mediante la costitusione di un Pio Sodalizio Sacerdotale anche in vista di questa bellissima notizia che vede dei religiosi: i Francescani dell'Immacolata interessati a prendere contatti "fraterni" con la Fraternità.</span>
RispondiEliminaDatemi un "palcoscenico" e vi solleverò il mondo.
RispondiEliminaI Francescani dell'Immacolata sono dei santi che vivono con integralità e penitenza il francescanesimo, vivono in reale stato di povertà. Una volta mangiai con loro e scoprii che essi si nutrono di vivande semplici , il più delle volte servite dalla provvidenza. Sono umili, oranti e puri di cuore. Sono per il papa e per il concilio inteso come continuità.I lefraviani spero saranno santi come lo sono i frati dell'Immacolta.
RispondiElimina???
RispondiEliminaConosco abbastanza bene don Emanuele du Chalard, persona squisita, colta e molto equilibrata. So per esperienza diretta di un passato non lontano che i sacerdoti vivono di poco, sono assai sobri e umili, quanto fermi - e la fermezza talvolta può apparir durezza - nei principi.
RispondiEliminaMons. Gherardini è un Maestro a cui la Fraternità ha sempre guardato con rispetto e stima.
Allo stato attuale è difficile che sacerdoti diocesani possano riunirsi in sodalizi "uniti" alla Fraternità. Sarebbero immediatamente rimossi dalle parrocchie e forse, o senza forse, sospesi a divinis.
Tempo al tempo.
Nela libreria delle edizioni paoline (!) a Firenze ho visto sia il volume della Siccardi sia il volume della Marietti coi discorsi di Lefebvre sul sacerdozio. Mi sa che cominciano a fiutar che il vento cambia.
RispondiEliminaBen venga il riavvicinamento tra le diverse componenti della galassia cattolica del tradizionalismo. La nostra testimonianza è di scandalo per chi ci guarda, così impegnati a scannarci l'un l'altro. Strano come questo discorso lo abbia già sentito riferito alle diverse denominazioni cristiane in terra di missione.
RispondiEliminaComunque, la nostra testimonianza tradizionalista non potrà essere unitaria davvero fino a quando non avremo un capo unico, che non potrà essere Lefebvre, Fellay, o il cardinale dell'Ecclesia Dei (scusate non ricordo il cognome) , ma solo il Santo Padre, unico che tornato in sé (Lc. 22, 32) potrà confermare tutti noi, insieme, nella fede di sempre. Nel frattempo, che Dio benedica l'opera di Lefebvre, novello sant'Atanasio!
Già ieri sera ho sentito la bellissima conferenza di Cristina Siccardi su internet, avevo giorni fa acquistato il suo libro. Consiglio a tutti di ascoltare la conferernza soprattutto la parte finale con le domande e le risposte..... c'è qualcosa di interessante anche per don Camillo.....
RispondiEliminaC'ero.. :-D ovviamente, se vuoi ti dico... ;)
RispondiEliminaSe è per quello vendono anche roba eretica... come dice un mio carissimo amico:
RispondiEliminale paoline non credono più al Dio Trino, ma al dio quattrino...
Me lo lasci dire ,professore : non fiutano il vento che cambia,ma l'affare !
RispondiEliminaLe "chiarichette" erano gia presenti alla messa papale in Fatima.
RispondiEliminaIo ho preso il libro di Monsignor Lefebvre sul sacerdozio, merita di essere letto (e riletto sicuramente). Prenderò anche quello della Siccardi che mi pare di non aver visto dalle paoline cagliaritane (ma potrei sbagliarmi).
RispondiEliminaIl passato 16 agosto, mentre ero a Roma alla libreria San Paolo di Via della Conciliazione, sono rimasta stupita di vedere il libro della Siccardi. L'ho sfogliato e, siccome mi è piaciuto, l'ho acquistato. Vorrei imparare a conoscere Mons. Lefebvre. :) Pensare che fino a poco tempo fa era impensabile trovare qualche libro su di lui o sulla FSSPX. Sarà che la tradizione sta destando interesse? Quello che sembra ancora impossibile è trovare un messale italiano-latino. L'unico esemplare che hanno è quello inglese-latino.
RispondiEliminaIo non ho nulla in contrario al fatto che le donne prestino servizio all'Altare
RispondiEliminaCara Miserere, ricordo con gioia il mio primo contatto con la figura di Mons. Lefèbvre e la Fraternità...oramai già otto anni fa. Ti consiglio di andare a messa a Roma o, se riesci, ad Albano. Hai la fortuna di vivere vicino a don Davide Pagliarani, nostro superiore di distretto e persona squisita ed umile, nonché con un passato da missionario. Comunque la Fraternità vende un messalino italiano-latino, penso lo troverai senza problemi.
RispondiEliminaTu non hai nulla in contrario, ma la Chiesa sì.
RispondiElimina....non segue il femminismo e le "pari opportunità" !
RispondiEliminaE' la fedeltà alla Tradizione bimillenaria che ci mostra come la Chiesa Cattolica, fin da Gesù Cristo E' contraria a questo servizio femminile: questo conta, non il parere di uno qualunque di noi !
Ne abbiamo già parlato in lungo e in largo in precedenti posts, dimostrando come QUESTA MODA sia ispirata dal demonio stesso.
E' una delle tante mode permesse ARBITRARIAMENTE dopo il Concilio, PERICOLOSISSIMA in quanto spegne le possibili vocazioni al sacerdozio fin sul nascere : chi nega questa evidenza NON AMA la Chiesa Cattolica NE' L'ORDINE SACRO istituito da Gesù Cristo stesso !
Andate a vedere se per caso nella Messa della FSSPX sono ammesse le chierichette :
e non c'è altro da dire.
Ognuno è libero di fare i suoi post, come pure il lettore di non darci importanza, però perchè tirare in mezzo i Francescani dell'Immacolata e padre Manelli (una "n" sola) in queste chiacchiere da "bar dell'ecumenismo"?
RispondiEliminaParlo da osservatore informato, se c'è questa simpatia della Fraternità per i Francescani dell'Immacolata non è solo perchè questi sono "santi" (se poi lo sono davvero, lo vedrà chi arriva in Paradiso), ma è perchè essendo frati sono un altro genere e non in competizione con loro come gli altri (FSP, Cristo Re, Buon Pastore, ...) nella solita "invidia clericorum" ...
I Francescani dell'Immacolata che conosco come assolutamente cattolici, fedeli al Papa e anche a tutto il Magistero post 1962 dovranno stare molto attenti nei prossimi mesi agli abbracci della Fraternità. C'è da sperare che la parte di Fraternità che realmente vuole rientrare sotto il Papa, lo faccia al più presto.
Caro osservatore romano sei male informato perché la FSSPX non è mai uscita dall'obbedienza ai Papi della Tradizione è la Roma temporale modernista che deve tornare ad obbedire a quella eterna
RispondiEliminaGrazie, Milanese delle info. Io non abito a Roma ma a Mestre.
RispondiEliminaAhhh...scusa, ho capito male. Hmm...per quella zona meglio contattare il priorato di Rimini :) Nel Veneto le messe sono a Verona e Lanzago di Silea (TV).
RispondiEliminaCome quale chiesa? LA Chiesa...che non è quella a cui appartengono i preti e prelati seguaci del modernismo conciliarista, ma quella di cui parli nel tuo primo intervento ;)
RispondiEliminaConcordo con Elio, ed aggiungo che è meglio non ascoltare le sirene che vorrebbero la Fraternità fatta a pezzi...la Fraternità sarà TUTTA volenterosa di rientrare sotto il Papa, una volta che questi avrà chiarito i gravi errori e dubbi teologico-dottrinali usciti dal CVII
RispondiEliminaQuesto è vero: ma mai han messo in vendita i libri di e su Lefebvre (se positivi).
RispondiEliminaMi auguro che sia un buon affare: la buona novella si diffonderà.
RispondiEliminaOgni forma di dialogo tra congregazioni religiose - che pur in diversa situazione canonica si studiano e rispettano - dovrebbe esser incoraggiata. Ecumenismo a senso unico?
RispondiEliminaUna volta, poco dopo l'88, al card. Cassidy chiesero: si fa ecumenismo con tutti, perché non lo si vuol fare con la S. Pio X che non nega alcun dogma? Rispose il prelato: la Fraternità è nella Chiesa, quindi non c'è da far dialogo ecumenico.
In una libreria di via della conciliazione già 3-4 anni fa avevano - seppure un po' nascosto - il robusto volume biografico di Mons. Tissier de Mallerais (spero di avere scritto bene il nome) su Mons. Lefebvre. Io l'avevo già comprato su internet direttamente dall'editore tabula fati.
RispondiEliminama cosa vuoi faccia sobbalzare lefebvre... ormai è morto, è dunque diventato materia di Dio Gesù Cristo. Punto e basta. Per quanto riguarda noi qua nessuno trema al nome di Lefebvre. Guardate: lefebvre, lefebvre, lefebvre, lefebvre, e l'ho anche detto a voce alta. Oh, non ci crderete, nessuno qui s'è mosso.
RispondiEliminamattias de minero per curiandeles williamson.