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martedì 25 maggio 2010

"Primo die, quo Trinitas" e "Nocte surgentes vigilemus omnes"

Ave Maria!

N.B. Avvertenze preliminari anche per le traduzioni future:

1) Questa traduzione non ha nessuna pretesa artistica e letteraria: è solo un aiuto per chi è alle prime armi con il latino.

2) Ci esimiamo da dibattere la questione se sia meglio usare gli inni più antichi come si trovavano nel breviario di San Pio V, oppure quelli corretti da Urbano VIII: qui offriamo un aiuto per la recita del Beviario così come è in vigore ora.

3) Tuttavia, quando le differenze sono consistenti, offriamo anche il testo più antico (quello del Breviario di San Pio V, senza pretendere di affermare che esso è sempre il testo autentico dell'autore)

4) Chi scrive è un parroco di campagna, per cui rigrazio per la segnalazione di possibil eventuali errori.

5) A Dio piacendo, pubblicheremo delle note introduttive sulle vari versioni dei salmi e degli inni.

Don A.M.

Inno

Primo die, quo Trinitas

di S. Gregorio Magno

Domenica a mattutino

(quando non indicato diversamente dal proprio del tempo)


Primo die, quo Trinitas
beata mundum condidit,
vel quo resurgens Conditor
nos, morte victa, liberat:

Nel primo giorno, in cui la Trinità
beata il mondo comiciò a creare
o nel quale risorgendo il Creatore
noi, vinta la morte, libera:

Pulsis procul torporibus,
surgamus omnes ocius,
et nocte quaeramus Deum,
propheta sicut praecipit:

cacciati via i torpori
leviamoci tutti più presto
e di notte ricerchiamo Dio,
come ci ordinò il profeta (=David)

Nostras preces ut audiat,
suamque dexteram porrigat,
et expiatos sordibus
reddat polorum sedibus:

affinché ascolti le nostre preghiere
e porga in aiuto la sua destra,
e resici mondi [lett. "gli espiati"] dalle sozzure
renda alla sedi dei cieli.

Ut quique sacratissimo
huius diei tempore
horis quietis psallimus,
donis beatis muneret.

In tal modo che quanti nel sacratissimo
tempo di questo giorno
tranquillamente nelle ore prescritte (lett.: "nelle ore quiete") salmeggiamo,
con doni beati munifichi

Iam nunc, Paterna claritas,
te postulamus affatim:
absint faces libidinis,
et omnis actus noxius.

Già ora, Padre della luce (lett. "splendore paterno")
Ti chiediamo in ogni modo:
stian lontano le vampate delle libidine
ed ogni atto colpevole

Ne foeda sit, vel lubrica
compago nostri corporis,
ob cuius ignes ignibus
avernus urat acrius.

Nè insozzato sia, o vacillante
l'oganismo del nostro corpo,
per le cui fiamme, di fiamme
l'inferno bruci più aspramente.

Mundi Redemptor, quaesumus,
Tu probra nostra diluas:
nobisque largus commoda
vitae perennis conferas.
O Redentore del Mondo, [Ti] preghiamo,
tu dissolvi le nostre azioni vergognose:
e a noi generoso i profitti
delle vita eterna conferisci.

Praesta, Pater piissime,
Patrique compar Unice,
cum Spiritu Paraclito
regnans per omne saeculum.

Concedi, Padre piissimo,
unico[Figlio] uguale al Padre,
con lo Spirito Paraclito
regnante per tutti i secoli

Da dopo l'ottava di Pentecoste all'ultima settimana di settembre

Nocte surgentes vigilemus omnes,
semper in psalmis meditemur atque
viribus totis Domino canamus
dulciter hymnos,

Sorgendo la notte siamo tutti vigilanti,
costantemente meditiamo sui salmi e
con tutte le forze al Signore cantiamo
soavemente inni;

Ut, pio regi pariter canentes,
cum suis sanctis mereamur aulam
ingredi caeli, simul et beatam
ducere vitam.

di modo che, al pietoso Re unitamente cantando,
con i suoi santi meritiamo
di entrare a far parte della corte celeste (lett. "nella corte di entrare del cielo"), e assieme ad essa (simul)
condurre la vita beata

Praestet hoc nobis Deitas beata
Patris ac Nati, pariterque Sancti
Spiritus, cuius resonat per omnem
gloria mundum. Amen.

Conceda questo a noi la Divinità beata
del Padre e del Figlio, ed egualemnte del Santo
Spirito, la cui gloria risuona per tutto il mondo. Amen

Testo più antico (vedi sopra nota 3)

Primo dierum omnium,
quo mundus exstat conditus
vel quo resurgens conditor
nos, morte victa, liberat.

Pulsis procul torporibus,
surgamus omnes ocius,
et nocte quaeramus pium,
sicut Prophetam novimus.

Nostras preces ut audiat
suamque dexteram porrigat,
et hic piatos sordibus
reddat polorum sedibus,

Ut quique sacratissimo
huius diei tempore
horis quietis psallimus,
donis beatis muneret.

Iam nunc, Paterna claritas,
te postulamus affatim:
absit libido sordidans,
omnisque actus noxius.

Ne foeda sit, vel lubrica
compago nostri corporis,
per quam averni ignibus
ipsi crememur acrius.

Ob hoc, Redemptor, quaesumus,
ut probra nostra diluas:
vitae perennis commoda
nobis benignus conferas.

Quo carnis actu exsules
effecti ipsi caelibes,
ut praestolamur cernui,
melos canamus gloriae.

Praesta, Pater, piissime,
Patrique compar Unice,
cum Spiritu Paraclito
regnans per omne saeculum.

11 commenti:

  1. breviario TRADIZIONALE in italiano25 maggio 2010 alle ore 18:56

    sarebbe bello che tale lavoro confluisse poi in questo bellissimo e gratuitissimo programma
    http://divinumofficium.com/cgi-bin/horas/officium.pl


    posso contribuire inviando a questo bravo sacerdote, IL VOLUME: ore Diurne del Breviario Romano con già la traduzione (discreta degli inni, ma un po' pessima dei salmi) di Mistrorigo:

    pius.quinto@gmail.com

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  2. E basta con questo latino! Io sono contrario al latino, a priori! Lo dico apertis verbis e todo corde! E' roba da laudatores temporis acti, un vero e proprio vulnus, il non plus ultra del vecchiume; la liturgia andrebbe riformata ex novo, per essere più adatta al modus vivendi odierno; credo che se si facesse un referendum, allora sì che che si arriverebbe a un redde rationem, gli si potrebbe intonare, coram populo, il de profundis... (Omissis)... Ergo, va abolito, è una conditio sina qua non per un vero progresso. Lo ribadisco, perché repetita iuvant, nemmeno un tot ne salverei. E, nota bene, lo stesso varrebbe anche, mutatis mutandis, per il greco. Vade retro!

    Post scriptum: Se ho sbagliato qualcosa, mea culpa, errare humanum est...

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  3. Immagino che ospite sopra abbia voluto essere ironico... :-D  (spero di si!)
    battute a parte, ringrazio don Alfredo per questo lavoro che sto salvando...

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  4. Ricordo a tutti che i salmi non possono essere gustati assolutamente nella loro purezza se non da traduzioni puntuali dagli originali ebraici, la vulgata latina della Sacra Scittura oggi è stata ampliamente rivista, da una commissione di studiosi benedettini che , a partire dagli anni sessanta, hanno purificato sugli originali ebraici, greci e aramaici i testi biblici, cose simili già successero sotto i pontificati di Sisto V e di altri papi del XVII secolo.

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  5. <span><span>Ricordo al zelante biblista che l'unica versione della Sacra scrittura che Dio ha dato alla sua Chiesa (quella cattolica romana, "onde Cristo è romano"!) è quella tramandata fedelmente conservata e  definitivamente divulgata nella versione latina <span><span>Vulgata sisto-clementina! (quella che viene letta da secoli nel Messale del 1962)</span></span>    
       
    La versione ebraica dei Salmi è corrotta, l'unica versione corretta è di San Girolamo, che come Padre e Dottore della Chiesa ha non solo avuto sotto le mani una versione più fedele all'originale (III sec. Dopo Cristo) ma ha saputo tradurla divinamente ispirato.    
       
    La RIFORMA BIBLICA nefasta che fu di quei Benedettini negli anni 60, è paragonabile all'orrore che fu operato sul Messale ROMANO di Paolo VI!    
       
    e poi    
       
    L'unica traduzione italiana che è certa ed esatta è quella di Mons. Antonio Martini, l'unica approvata dal PAPA, alla quale prego don Alfredo di fare riferimento!(rimando tuttavia alla traduzione che Pio X incoraggiò, grazie al Pontificio Istituto Biblico da Lui voluto (prima della deriva modernista) che è quella di p. Marco Sales </span></span>

    http://www.maranatha.it/Miscel/docum/nt.htm

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  6. Grazie ancora per questo lavoro.

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  7. Redazione di Messainlatino.it26 maggio 2010 alle ore 15:28

    Accessit latinitas, recessit pietas.

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  8. perseverare diaboliucum OVEST

    RispondiElimina
  9. l'Opera Prima di Annibale Bugnini27 maggio 2010 alle ore 12:27

    Aperi, Domine, os meum
    Annibale Bugnini, subito dopo la guerra, iniziò la sua opera di
    banalizzazione della Lex Orandi cattolica, abolendo la seguente ORAZIONE, da
    recitarsi prima dell'Uffizio (in pratica si recitava in apertura delle 7 Ore
    Canoniche):
    Oremus. Aperi, Domine, os meum ad benedicen-dum Nomem Sanctum tuum: munda
    quoque cor meum ab omnibus vanis, perversis, et alienis cogi-tationibus;
    intellectum illumina, affectum inflamma: ut digne, attente ac devote hoc
    officium recitare valeam, et exaudiri merear ante cospectum Divinae
    Maiestatis tuae. Per Christum Dominum nostrum. Amen
    Domine in unione illius divinae intentionis, qua ipse in terris laudes Deo
    persolvisti, has tibi Horas persolo

    Versione Italiana:
    Preghiamo. Aprite, o Signore, la mia bocca, affinché io degnamente benedica
    il vostro santo Nome: purificate inoltre il mio cuore da tutti i vani,
    perversi e profani pensieri: illuminate l'intelletto, infiammate la volontà,
    perché degnamente, attentamente e devotamente io possa recitare
    quest'uffizio e meriti di essere esaudito davanti il trono della vostra
    Divina Maestà. Per i meriti di Gesù Cristo Nostro Signore. Amen
    Signore, unendo la mia alla vostra divina intenzione, con la quale voi in
    terra lodaste il vostro divin Padre, io pure vi lodo e per sempre vi
    benedico.

    RispondiElimina
  10. l'Opera Prima di Annibale Bugnini27 maggio 2010 alle ore 12:27

    Aperi, Domine, os meum
    Annibale Bugnini, subito dopo la guerra, iniziò la sua opera di
    banalizzazione della Lex Orandi cattolica, abolendo la seguente ORAZIONE, da
    recitarsi prima dell'Uffizio (in pratica si recitava in apertura delle 7 Ore
    Canoniche):
    Oremus. Aperi, Domine, os meum ad benedicen-dum Nomem Sanctum tuum: munda
    quoque cor meum ab omnibus vanis, perversis, et alienis cogi-tationibus;
    intellectum illumina, affectum inflamma: ut digne, attente ac devote hoc
    officium recitare valeam, et exaudiri merear ante cospectum Divinae
    Maiestatis tuae. Per Christum Dominum nostrum. Amen
    Domine in unione illius divinae intentionis, qua ipse in terris laudes Deo
    persolvisti, has tibi Horas persolo

    Versione Italiana:
    Preghiamo. Aprite, o Signore, la mia bocca, affinché io degnamente benedica
    il vostro santo Nome: purificate inoltre il mio cuore da tutti i vani,
    perversi e profani pensieri: illuminate l'intelletto, infiammate la volontà,
    perché degnamente, attentamente e devotamente io possa recitare
    quest'uffizio e meriti di essere esaudito davanti il trono della vostra
    Divina Maestà. Per i meriti di Gesù Cristo Nostro Signore. Amen
    Signore, unendo la mia alla vostra divina intenzione, con la quale voi in
    terra lodaste il vostro divin Padre, io pure vi lodo e per sempre vi
    benedico.

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  11. <span>¿En qué estás pensando...?La nova Vulgata è una provera revisione della Sixto Clementina.  Non ha pulito che qualche errori. L'unica versione valida è l'originale ebreo.  E l'unica versione approssimata a l'ebreo è la Piana, sull'autoritate di Pio Xii, che abbiamo usato per più di un quarto di secolo. Tutti di noi che siamo di 70 e piu anni abbiamo cresciuto cantando ed ascoltando la Piana, nella sua purezza e belleza. È una menssogna quallo che dicono, che non è cantabile.  Ho il Liber Usualis fatto dai monaci di Solesmes tutto con la Piana.  E una vera vergogna che la chiesa l'ha dimenticata.  Io uso la Liturgia delle Ore latina ma ho scritto la Piana in un libro aparte fatto da me e cosi posso pregare Iddio come mi sento più vicino a Lui! </span>

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