Sul giornale cremonese on line Il Vascello è apparso questo reportage che riporta le reazioni di questo blog, e dei suoi commentatori, alla cacciata (rectius: dimissionamento per indotto e sistematico sfinimento) dell'ex direttore del coro della cattedrale e della quasi totalità dei suoi coristi. Ci scriveva qualcuno che il nostro sito è sempre più letto con preoccupazione negli episcopi italiani per la franchezza (non disgiunta, vivaddio, da obbiettività nei fatti riportati) con cui mettiamo sulla graticola quei presuli che fan di tutto per tenere la Chiesa italiana nella palude dello 'Spirito del Concilio'. L'articolo che segue lo conferma e, credete, consideriamo tale circostanza un'aurea medaglia al valore, seconda per importanza solo al fatto di ricevere un buon numero di richieste di informazioni vocazionali, da parte di giovani amanti della Tradizione che aspirano al Sacerdozio.
Trovate il nostro articolo sul coro di Cremona a questo link. Da non dimenticare anche il travaso di atrabile che la liturgia tradizionale crea a don Daniele Piazzi, portaborse del vescovo di Cremona (vedi qui). Ecco di seguito l'articolo firmato don M.T. Il quale, a quanto ci sembra, non dev'essere un acritico estimatore del vescovo Lafranconi (nella foto).
ATTACCO A RAFFICA DI TEOCONS E TRADIZIONALISTI AL VESCOVO DANTE
Se la mitragliata, anche per l'estremismo dei termini usati, può suscitare esitazioni e perplessità, è in atto una discussione globale che va doverosamente riferita ed affrontata
(Don M.T.) - Un nuovo coro a Cremona. Intitolato a “Sicardo”, è stato voluto, fondato ed è ora diretto dal maestro Fulvio Rampi, dopo le sue clamorose dimissioni dalla Cappella Musicale della Cattedrale, seguito da 45 dei 47 coristi, anzi ex-coristi. Il suo sarà, bien sûr, un repertorio polifonico. Per questo è stato disposto a giocarsi la prestigiosa posizione ricoperta per tanti anni. E lo ha fatto con clamore.
Clamore, che dura ancora oggi. Come dimostra una “cartina tornasole” tutta speciale, il blog “Messainlatino”, un misto di teocons e tradizionalisti, che vanta una media di 2 mila visite al giorno, 60 mila al mese.
Le dimissioni di Rampi spinsero a suo tempo proprio da “Messainlatino” a scatenare un feroce attacco contro il Vescovo di Cremona, mons. Dante Lafranconi, accusato senza mezzi termini di essere intriso di “ideologismo postconciliare”, di volere in duomo “canti degni di un campeggio di scout”, di “livellamento verso il basso”, di uniformità “nello squallore”, di voler “dirigere indisturbato il suo repertorio per bongo e gratta corde”. Un intervento a gamba tesa, dunque, anzi tesissima, che ha scatenato ben 74 commenti: “Vittorio” si è chiesto quanti anni abbia “sto’ ‘vescovo’”, “Aldo” dunque gli ha consigliato il prepensionamento, “Caterina” gli ha rimproverato di voler essere “il padrone del Duomo” e di voler “imporre la propria opinione scardinata dall’insegnamento del Magistero”.
Ma c’è anche chi ha preso spunto dalla vicenda, per far conoscere particolari inediti, pressoché ignoti ai più, relativi alla prima esperienza episcopale di mons. Lafranconi, quella vissuta nella Diocesi di Savona (nella foto piccola, l'incontro con Giovanni Paolo II quando Lafranconi era vescovo a Savona)..
Ad esempio, “Raphael” –pesantissimo- lo ha accusato di aver perso “il pelo, ma non il vizio!!! Dopo aver distrutto (o fatto distruggere da qualcuno?) quanto c’era di cattolico a Savona, ora continua con il suo Risiko a Cremona! Caro don Dante, non ti è bastato devastare il Duomo di Savona, abolire la processione del Corpus Domini, maltrattare il Coro della Cattedrale ops, scusa della Parrocchia del Duomo (è vero: tu volevi che non fosse vissuta come cattedrale ma Parrocchia…), tentare di sostituirlo dopo 500 anni di onorato servizio con un coro che né per capacità né per localizzazione nulla ci azzeccava con il duomo, lasciare che nelle parrocchie si cantassero i Guccini, i Queen, la colonna sonora di Jesus Christ Superstar ed altre cose simili durante le Messe ma non concedere l’indulto negli anni ’90 per la Messa Tridentina ed inventare la sciatteria dovunque in diocesi? Cari Cremonesi, auguri… il buongiorno si vede dal mattino! Ma a qualcuno di voi il giorno del suo ingresso lo avevo detto: ‘Ve lo doniamo con grandissima gioia, accoglietelo con altrettanta fede!’”.
“Cassandra” ha rincarato la dose, ricordando al Vescovo che dovrà render “conto a Dio” della distruzione “non solo del Coro ‘Bartolomeo della Rovere’ fondato nel 1528”, bensì anche del “vivissimo Capitolo dei Canonici”, il cui Prevosto sarebbe stato “un certo don Giampiero Bof”, uno “che veste giacca e cravatta”.
Secondo “Simone”, mons. Lafranconi a Savona sarebbe stato “tenuto sotto dalle ideologie di Andrea Grillo (lo stesso bel tipino del divieto della Santa Messa del 2007 a Celle) e da tanta parte della curia”, quindi non avrebbe in realtà “governato”, perché altri lo avrebbero “fatto in sua vece: lo sappiamo, ahimé, tutti”.
Cosa vi sia di vero in tutto questo, impossibile (e, tutto sommato, inutile) chiederselo. Di certo si tocca con mano lo scontento, ancora evidentemente vivo, che ha accompagnato a suo tempo certe sue scelte pastorali, ferite tutt’altro che rimarginate collezionate nella precedente “gestione”. Sarebbe interessante piuttosto verificare se e quanto tali considerazioni vengano oggi condivise anche dal Clero cremonese, per sua natura però chiuso e muto ai limiti dell’omertà. Impensabile strappare commenti su questo.
Ma ancora sul blog, via di seguito a ruota libera, ecco impazzare gli “antilafranconiani”: “Antonello” imputa all’attuale Vescovo di Cremona di seguire “l’andazzo generale indirizzato ad un ribasso continuo”, “Welcome” ha appoggiato le dimissioni di Rampi dicendo di aver fatto altrettanto nella sua parrocchia, idem “Arcicantore” secondo il quale è “meglio andarsene sbattendo la porta che farsi complici delle porcherie suonate e cantate nelle Messe moderniste”, “Teofilo” si è detto “allibito” ed ha espresso la propria “solidarietà” al maestro cremonese, “Anonimo” gli ha detto di lasciar pure che ad invadere la cattedrale provvedano “chitarre e tamburelli”.
“Risveglio” si è spinto addirittura più in là, citando un brano da rabbrividire, tratto dal “Programma per la distruzione della Chiesa Cattolica”, a suo dire redatto dalla Massoneria nel 1962, programma che così reciterebbe: “(art. 4) Vietate la liturgia latina della messa, adorazione e canti, giacché essi comunicano un sentimento di mistero e di deferenza. Presentateli come incantesimi di indovini. (…) (art. 7) Eliminate la musica sacra dell’organo. Introducete chitarre, arpe giudaiche, tamburi, calpestio e sacre risate nelle chiese. Ciò distoglierà la gente dalla preghiera personale e dalla conversazione con Gesù. (…) Eseguite attorno all’altare danze liturgiche in vesti eccitanti, teatri e concerti. (…) (art. 8) Introducete canti protestanti. Ciò darà l’impressione che la Chiesa Cattolica finalmente ammetta che il Protestantesimo è la vera religione o almeno che esso è uguale alla Chiesa Cattolica. (…) (art. 9) Introducete canti nuovi soltanto per convincere la gente che i riti precedenti in qualche modo erano falsi”.
Da far raggelare il sangue dei fedeli ed esultare il “progressismo ecclesiale”, specie ripensando alla lettera, che pare sia stata fatta girare in tutte le logge massoniche del mondo, sempre nel ’62, con un preciso comando: “Distruggete la Chiesa Cattolica, dall’interno, a partire dall’Eucaristia”.
Non a caso “Melky73”, tra l’altro prete, se l’è presa proprio con i sacerdoti “sessantottini, che credono di interpretare la volontà del Concilio, deformato dalle lenti della ‘loro’ contestazione, imponendo il modello politico-sentimental-ideologico nella liturgia”.
“Ospite”, un siciliano, ha accusato proprio su questo punto sul blog “Messainlatino” mons. Lafranconi di stare “dall’altra parte della barricata”, “Giuseppe II” lo ha rimproverato di “smodato autolesionismo”, chiedendosi che fine potesse fare l’ex-Cappella. Ora la sua domanda ha trovato risposta, come abbiamo riferito in premessa.
Non uguale sorte è toccata ad un altro interrogativo, rimasto tale. “Anonymous”, sul web, dopo aver ricordato come mons. Lafranconi sia membro della Commissione della Cei per la Dottrina della Fede, lo ha definito troppo “critico” nei confronti del Motu Proprio del Papa “Summorum Pontificum”, quello, per intenderci, che ha “liberalizzato” la Messa col vecchio rito. Non si è fatta attendere la reazione di un cremonese doc, tale Ema, che solo un paio di ore dopo ha commentato: “Cosa leggo… Sono desolato! Che fine farà la nostra petizione? O Gesù, aiutaci! Confidiamo in Te!”. Quale petizione?
A dire il vero ne aveva parlato a suo tempo la stampa locale. Poi, però, la cosa è pressoché caduta nel dimenticatoio. Facciamo mente locale.Il blogger in questione si riferisce alla petizione lanciata sul web più o meno nel dicembre del 2009 dal sito di “Cremona Fidelissima”, sodalizio laicale autovotatosi alla “diffusione del Rito Gregoriano di S. Pio V”, coordinato da Emmanuele Brambilla. Bene, tale petizione, stando a quanto pubblicato su Internet, ha ad oggi raccolto 114 sottoscrittori. Non pochi, specie in una realtà quale la nostra, ma, a quanto risulta, rimasti inascoltati. "Non giunge eco di Messe in latino, di preti o di chiese concessi allo scopo. In nessun angolo della Diocesi. In pieno contrasto col Motu Proprio del Santo Padre, mirato viceversa a diffonderne la pratica".
Come stanno le cose? Al momento, non è dato sapere. “Caterina” e “Jacopo” hanno suggerito sul blog di “Messainlatino” al cremonese Brambilla di rivolgersi dritto dritto al Vaticano, per far valere le proprie ragioni, e di chieder “giustizia” alla Commissione “Ecclesia Dei”, incaricata proprio di “vigilare” circa l’applicazione del Motu Proprio. Sarà stato fatto? Se no, perché? Se sì, con quali conseguenze? Attendiamo risposte. Saranno comunque interessanti.
Dallo stesso giornale Il Vascello riportiamo questo occhiello che spiega chi sia il vescovo di Cremona.
Dante Lafranconi viene ordinato sacerdote il 28 giugno 1964 ed inizia il suo ministero nella diocesi di Como inizialmente come Vicerettore del Seminario e successivamente come docente di Teologia Morale, di Storia della Chiesa e Patrologia. Nel 1986 venne nominato Delegato episcopale per la Pastorale della famiglia e nel 1991 Vicario episcopale per la cura dei sacerdoti nel primo decennio di ordinazione. È nominato vescovo di Savona-Noli il 7 dicembre 1991. Riceve l'ordinazione episcopale il 25 gennaio 1992 nella Cattedrale di Como dal vescovo Alessandro Maggiolini (concelebrano arcivescovo Franco Festorazzi e il vescovo Teresio Ferraroni). Nel 2001 pubblica, insieme al giornalista vaticanista Luigi Accattoli, il libro-intervista Non stancatevi del Vangelo. Un vescovo e un papà ai catechisti e agli educatori. Trasferito alla sede di Cremona l'8 settembre 2001, fa il suo ingresso solenne il 4 novembre. Attualmente ricopre l'incarico di vice-presidente della Conferenza Episcopale Lombarda ed è membro della Commissione Episcopale per la dottrina della fede, l'annuncio e la catechesi.
Clamoroso gesto per la Pasqua 2006
In occasione della Pasqua 2006, ha concesso in via straordinaria a tutti i sacerdoti della sua diocesi la temporanea facoltà di amministrare l'assoluzione per chi confessava di aver commesso o aiutato a procurare un aborto (tale facoltà è di norma riservata ai soli vescovi in quanto l'aborto comporta la scomunica). La notizia ha suscitato un certo scalpore sulla stampa accendendo un lungo dibattito. Nell'aprile dello stesso anno a seguito delle questioni sollevate dal cardinale Carlo Maria Martini in merito alla fecondazione assistita fu l'unico dirigente della CEI che si espresse pubblicamente sul "caso Martini".Il 26 maggio 2009 in occasione della solennità di Santa Maria del Fonte conpatrona della Diocesi di Cremona, viene pubblicata la nuova supplica scritta da Mons. Lafranconi alla Vergine di Caravaggio che affianca quella scritta da Danio Bolognini nel 1962 e quella di Fiorino Tagliaferri scritta nel 1982.
Ha sostenuto quasi in toto Martini
Su un Vaticano assuefatto alla cristallina predicazione di Joseph Ratzinger papa, con la verità delle cose celesti e terrene ogni volta da lui scolpita a cesello, le dieci pagine di dubbi, di ipotesi, di “zone grigie” del cardinale Carlo Maria Martini in dialogo col bioeticista Ignazio Marino sono calate come il manifesto di un antipapa.Contro il papa attuale. E anche contro il predecessore Giovanni Paolo II, che aveva incardinato il suo vibrante “evangelium vitae” proprio sui temi della bioetica, del nascere e del morire, oggetto dell'intervento del cardinale Martini.Regnante Benedetto XVI, è la congregazione per la dottrina della fede che vigila sul magistero della Chiesa mondiale. Lì Ratzinger è stato per venticinque anni prefetto e ancor più la governa ora. Uno dei punti fermi è il rispetto integrale di ogni vita umana “dal concepimento”, fin dai suoi primissimi istanti. l fatto che il cardinale Martini abbia ignorato tutto questo, e viceversa abbia aperto il varco all’utilizzo dell’ovocita nelle prime ore dopo la fecondazione, sostenendo che lì “non appare ancora alcun segno di vita umana singolarmente definibile”, è stato visto come un atto di resa a quella che Giovanni Paolo II definì la moderna “cultura di morte”.L’unico dirigente della CEI che si sia espresso in pubblico è stato il vescovo Dante Lafranconi
Le dichiarazioni di Lafranconi
“Del cardinale Carlo Maria Martini”, disse Lafranconi, “apprezzo la volontà di dialogo e l’umiltà di giudizio nelle ‘zone grigie’ dove non si sa cosa è bene e cosa è male. Con lui sono d’accordo quasi su tutto, tranne che su due punti”.D. – Il primo qual è?R. – “È quando Martini ammette che si utilizzi l’ovocita allo stadio dei due pronuclei. In realtà si tratta di un ovulo già fecondato. E la fecondazione dà l’avvio a un processo vitale continuo dove è difficile rinvenire salti di qualità sostanziali. In caso di dubbio bisogna quindi stare sul sicuro ed evitare di utilizzare o manipolare il nuovo essere. Anche il Comitato Nazionale per la Bioetica è arrivato a maggioranza a questa conclusione, che è la più vicina alle posizioni della Chiesa”.D. – E il secondo punto di disaccordo?R. – “È là dove Martini mette sullo stesso piano la fecondazione eterologa, con seme od ovulo esterno alla coppia, e le varie forme di adozione. Il fatto che un bambino sia affidato a genitori non suoi e con essi instauri un buon rapporto affettivo porta il cardinale a non escludere a priori l’ammissibilità della fecondazione eterologa. Ma questo è un passaggio indebito”.D. – Perchè?R. – “Perchè l’adozione riguarda un bambino che esiste già e si vuole accogliere, mentre la fecondazione eterologa mette in atto una nuova vita già programmata in partenza con un genitore non suo”.
Clamoroso gesto per la Pasqua 2006
In occasione della Pasqua 2006, ha concesso in via straordinaria a tutti i sacerdoti della sua diocesi la temporanea facoltà di amministrare l'assoluzione per chi confessava di aver commesso o aiutato a procurare un aborto (tale facoltà è di norma riservata ai soli vescovi in quanto l'aborto comporta la scomunica). La notizia ha suscitato un certo scalpore sulla stampa accendendo un lungo dibattito. Nell'aprile dello stesso anno a seguito delle questioni sollevate dal cardinale Carlo Maria Martini in merito alla fecondazione assistita fu l'unico dirigente della CEI che si espresse pubblicamente sul "caso Martini".Il 26 maggio 2009 in occasione della solennità di Santa Maria del Fonte conpatrona della Diocesi di Cremona, viene pubblicata la nuova supplica scritta da Mons. Lafranconi alla Vergine di Caravaggio che affianca quella scritta da Danio Bolognini nel 1962 e quella di Fiorino Tagliaferri scritta nel 1982.
Ha sostenuto quasi in toto Martini
Su un Vaticano assuefatto alla cristallina predicazione di Joseph Ratzinger papa, con la verità delle cose celesti e terrene ogni volta da lui scolpita a cesello, le dieci pagine di dubbi, di ipotesi, di “zone grigie” del cardinale Carlo Maria Martini in dialogo col bioeticista Ignazio Marino sono calate come il manifesto di un antipapa.Contro il papa attuale. E anche contro il predecessore Giovanni Paolo II, che aveva incardinato il suo vibrante “evangelium vitae” proprio sui temi della bioetica, del nascere e del morire, oggetto dell'intervento del cardinale Martini.Regnante Benedetto XVI, è la congregazione per la dottrina della fede che vigila sul magistero della Chiesa mondiale. Lì Ratzinger è stato per venticinque anni prefetto e ancor più la governa ora. Uno dei punti fermi è il rispetto integrale di ogni vita umana “dal concepimento”, fin dai suoi primissimi istanti. l fatto che il cardinale Martini abbia ignorato tutto questo, e viceversa abbia aperto il varco all’utilizzo dell’ovocita nelle prime ore dopo la fecondazione, sostenendo che lì “non appare ancora alcun segno di vita umana singolarmente definibile”, è stato visto come un atto di resa a quella che Giovanni Paolo II definì la moderna “cultura di morte”.L’unico dirigente della CEI che si sia espresso in pubblico è stato il vescovo Dante Lafranconi
Le dichiarazioni di Lafranconi
“Del cardinale Carlo Maria Martini”, disse Lafranconi, “apprezzo la volontà di dialogo e l’umiltà di giudizio nelle ‘zone grigie’ dove non si sa cosa è bene e cosa è male. Con lui sono d’accordo quasi su tutto, tranne che su due punti”.D. – Il primo qual è?R. – “È quando Martini ammette che si utilizzi l’ovocita allo stadio dei due pronuclei. In realtà si tratta di un ovulo già fecondato. E la fecondazione dà l’avvio a un processo vitale continuo dove è difficile rinvenire salti di qualità sostanziali. In caso di dubbio bisogna quindi stare sul sicuro ed evitare di utilizzare o manipolare il nuovo essere. Anche il Comitato Nazionale per la Bioetica è arrivato a maggioranza a questa conclusione, che è la più vicina alle posizioni della Chiesa”.D. – E il secondo punto di disaccordo?R. – “È là dove Martini mette sullo stesso piano la fecondazione eterologa, con seme od ovulo esterno alla coppia, e le varie forme di adozione. Il fatto che un bambino sia affidato a genitori non suoi e con essi instauri un buon rapporto affettivo porta il cardinale a non escludere a priori l’ammissibilità della fecondazione eterologa. Ma questo è un passaggio indebito”.D. – Perchè?R. – “Perchè l’adozione riguarda un bambino che esiste già e si vuole accogliere, mentre la fecondazione eterologa mette in atto una nuova vita già programmata in partenza con un genitore non suo”.
BRAVI, BRAVI, BRAVI. (mi riferisco ai curatori di questo blog)
RispondiElimina“Caterina” gli ha rimproverato di voler essere “il padrone del Duomo” e di voler “imporre la propria opinione scardinata dall’insegnamento del Magistero”.
RispondiElimina***************
^__^ a parte l'onore di essere citata, ma che lo si faccia almeno bene... l'articolista infatti NON riporta che i nostri (e il mio) commento <span>non si fonda sul vescovo</span>, ma sulla LETTERA APERTA del Maestro di coro che dopo le ampie spiegazioni aveva tutto il diretto di essere sostenuto da noi...o da me, per quanto possa valere, ma dato il tono dell'articolo è ovvio che "abbiamo fatto centro"....
E' ovvio pertanto che stando a ciò che ha raccontato il Maestro del coro, la decisione del Vescovo appare quale atto AUTORITARIO e non di autorevolezza attraverso la quale "il figlio" difficilmente si sarebbe ribellato ed anzi si sarebbe trovato un accordo, se ciò non è avvenuto è perchè è stato IMPOSTO qualcosa....
Opinione, la mia, legittima dal momento che è il Papa stesso che nella Sacramentum Caritatis invita a riportare IL CANTO GREGORIANO nelle nostre Messe, esattamente il contrario della decisione assunta dal Vescovo...la mia non è dunque un accusa infondata e neppure una accusa...ma è una constatazione di fatto: il Papa chiede il canto gregoriano, taluni vescovi NON lo portano; il Papa chiede il Crocefisso sull'altare? taluni vescovi NON lo fanno...
Pertanto, reverendo e carissimo don M.T. sediamoci e leggiamo i testi magisteriali di Benedetto XVI sulla Liturgia, sulla Messa e sul Canto liturgico, poi confrontiamoli con certe prese di posizione di varie diocesi e ragioniamoci su, vedrà che non ci vedrà (e non mi vedrà) più così negativamente... e non restringa i commenti come ad un attacco esclusivo al Vescovo, perchè questo non è vero, abbiamo il dovere della CORREZIONE FRATERNA lo fa lei, lo possiamo fare anche noi, lo possiamo fare insieme e la bussola NON è lo "spirito del Concilio" MA IL MAGISTERO ECCLESIALE interpretato <span>in continuità</span> con la Tradizione e non in rottura (cfr.Benedetto XVI Natale 2005)....
La ricordo nel Rosario, lei se può, mi benedica!
Filialmente, Caterina
Se han la coda di paglia non è colpa nostra.
RispondiEliminadon M.T conclude:
RispondiEliminaCome stanno le cose? Al momento, non è dato sapere. “Caterina” e “Jacopo” hanno suggerito sul blog di “Messainlatino” al cremonese Brambilla di rivolgersi dritto dritto al Vaticano, per far valere le proprie ragioni, e di chieder “giustizia” alla Commissione “Ecclesia Dei”, incaricata proprio di “vigilare” circa l’applicazione del Motu Proprio. Sarà stato fatto? Se no, perché? Se sì, con quali conseguenze? Attendiamo risposte. Saranno comunque interessanti.
**************
visto che sono citata rispondo di mio...
sbaglio o è il Papa stesso che invita i fedeli a rivolgersi all'ED laddove non si riuscisse a risolvere qualche problema legato all'applicazione del Summorum Pontificum?
Ergo, cosa ci sarebbe di sbagliato nel suggerire di rivolgersi all'ED oggi confluito nella CdF per avere suggerimenti, consigli e delucidazioni?
Non ne abbiamo il diritto? E' uno sbaglio dare questi suggerimenti?
Oggi il Papa all'Angelus ha parlato proprio della Parabola del Figliol Prodigo sostenendo e spiegando di come i due fratelli, uno che se ne va e l'altro che RESTA, aventi un rapporto "infantile" con il Padre: il primo che se ne va si ribella, l'altro che resta dimostra UN OBBEDIENZA INFANTILE....poichè appunto, è incapace di accogliere il fratello che pentito ritorna...
Lungi da me citare questo Angelus per fare paragoni, personalmente mi chiedo quale sia io dei due fratelli... tuttavia resta lampante l'insegnamento del Cristo nella Parabola che anche il fratello che rimane nella casa, lo fa in modo imperfetto e il suo articolo (non lei attenzione), non mi rimproveri, somiglia tanto all'atteggiamento di questo secondo fratello MAGGIORE nei confronti di chi, facendo fatica a ritornare all'ovile, lo fa portando come sostegno il Summorum Pontificum o la Sacramentum Caritatis del Padre....
L'Angelus come sappiamo si conclude con la Preghiera in latino....
Buona Quaresima! ;)
Caterì, ma che perdi tempo a fa' con questa gente che non sa neppur cosa dire?
RispondiEliminaVediamo che si sono svegliati e hanno toccato con mano lo stato di salute dei fedeli cattolici che frequentiamo questo blog. Siamo stufi di dover subire discriminazioni e intolleranze. Noi semplicemente vogliamo vivere la nostra fede CATTOLICA come sempre ha insegnato la Chiesa. E troppo chiedere?
RispondiElimina:-)))))))
RispondiEliminaDall'articolo, a parte la pedanteria copia e incolla, non emergono argomentazioni di rilievo.
RispondiEliminaPersonalmente nella vita reale adotto questa tecnica.
Quando incontro arcivescovi e alti prelati in pubblico sono rispettoso ma in privato parlo senza mezzi termini, preferibilmnete in confessione perche' c'e' il vincolo del piu' assoluto segreto.
Di fronte ad atei, agostici, apostati, eretici ed infedeli, difendo risolutamente anche quelle che qui verrebbero definite "cause perse"...pro bono Sactae Romanae Ecclesiae.
Aggiungo, che a distanze di tempo mia moglie (che e' luterana) mi ha chesto nuovamente - con la piu' profonda inquietudine - chi abbia mai permesso ai laici di distribuire la Comunione. Pensava che si trattasse di un nefasto abuso del parroco della chiesa in cui eravamo andati. Ha paragonato tale prassi al "distribuire le oblate al supermercato".
I progressisti che ci leggono diranno che la poverina mi ha ormai frequentato troppo a lungo.
Nel rispondere non ho potuto tacere la (dolorosa) relata' attuale della Chiesa cattolica.
FdS
come sarebbe "attenti a scirvere"...?
RispondiEliminac'è ancora libertà di opinione, nel giusto rispetto reciproco della convivenza civile, cioè con termini moderati, ma forti, ove occorra; "pane al pane, vino al vino", se la realtà lo richiede ?
o ci si dovrà piegare al politically correct obbligato dal Regime ?
Al punto in cui siamo, essendo costretti a stare in guardia su ogni parola che viene dall'alto, per confrontarla con un (residuo) buonsenso da pietre della strada (divenuto a quanto pare rarissimo....), doevedo continuamente chiederci se OGGI il bianco sia bianco o si debba dire "in certoqualmodo anche nero"...per non dispiacere a qualcuno che non lo vule sentir dire,
...da parte mia, a lode imperitura degli egregi Redattori, per l'opera di sdoganamento della Verità, dove sia giusto e sacrosanto RESTITUIRE ALLE COSE il loro vero NOME, (senza tuttavia degenerare nel discorso offensivo),
ritengo giunto il momento, non più rinviabile, di fronte a fatti palesemente incresciosi, iniqui o biasimevoli, di dichiarare così la propria posizione (spero voi come noi):
<span>AMICUS PILATUS, SED MAGIS AMICA VERITAS !</span>
<span>Come sarebbe "attenti a scirvere"...?
RispondiEliminac'è ancora libertà di opinione, nel giusto rispetto reciproco della convivenza civile, cioè con termini moderati, ma forti, ove occorra; "pane al pane, vino al vino", se la realtà lo richiede ?
o ci si dovrà piegare al politically correct obbligato dal Regime ?
Al punto in cui siamo, essendo costretti a stare in guardia su ogni parola che viene dall'alto, per confrontarla con un (residuo) buonsenso da pietre della strada (divenuto a quanto pare rarissimo....), dovendo continuamente chiederci se OGGI il bianco sia bianco o si debba dire "in certoqualmodo anche nero"...per non dispiacere a qualcuno che quel bianco non lo vuole sentir dire BIANCO com'è realmente...,
...da parte mia, a lode imperitura degli egregi Redattori, per l'opera di sdoganamento della Verità, dove sia giusto e sacrosanto RESTITUIRE ALLE COSE il loro vero NOME, (senza tuttavia degenerare nel discorso offensivo),
ritengo giunto il momento, non più rinviabile, di fronte a fatti palesemente incresciosi, iniqui o biasimevoli, di dichiarare così la propria posizione (spero voi come noi):
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<span>AMICUS PILATUS, SED MAGIS AMICA VERITAS !</span>
<span><span>Come sarebbe "attenti a scirvere"...?
RispondiEliminac'è ancora libertà di opinione, nel giusto rispetto reciproco della convivenza civile, cioè con termini moderati, ma forti, ove occorra; "pane al pane, vino al vino", se la realtà lo richiede ?
o ci si dovrà piegare al politically correct obbligato dal Regime ?
Al punto in cui siamo, essendo costretti a stare in guardia su ogni parola che viene dall'alto, per confrontarla con un (residuo) buonsenso da pietre della strada (divenuto a quanto pare rarissimo....), dovendo continuamente chiederci se OGGI il bianco sia bianco o si debba dire "in certoqualmodo anche nero"...per non dispiacere a qualcuno che quel bianco non lo vuole sentir dire BIANCO com'è realmente...,
...da parte mia, a lode imperitura degli egregi Redattori, per l'opera di sdoganamento della Verità, dove sia giusto e sacrosanto RESTITUIRE ALLE COSE il loro vero NOME, (senza tuttavia degenerare nel discorso offensivo),
ritengo giunto il momento, non più rinviabile, di fronte a fatti palesemente incresciosi, iniqui o biasimevoli, di dichiarare così la propria posizione (spero voi come noi): </span></span><span></span>
<span>AMICUS PILATUS, SED MAGIS AMICA VERITAS !</span>
<span><span><span>Come sarebbe "attenti a scirvere"...?
RispondiEliminac'è ancora libertà di opinione, nel giusto rispetto reciproco della convivenza civile, cioè con termini moderati, ma forti, ove occorra; "pane al pane, vino al vino", se la realtà lo richiede ?
o ci si dovrà piegare al politically correct obbligato dal Regime ?
Al punto in cui siamo, essendo costretti a stare in guardia su ogni parola che viene dall'alto, per confrontarla con un (residuo) buonsenso da pietre della strada (divenuto a quanto pare rarissimo....), dovendo continuamente chiederci se OGGI il bianco sia bianco o si debba dire "in certoqualmodo anche nero"...per non dispiacere a qualcuno che quel bianco non lo vuole sentir dire BIANCO com'è realmente...,
...da parte mia, a lode imperitura degli egregi Redattori, per l'opera di sdoganamento della Verità, dove sia giusto e sacrosanto RESTITUIRE ALLE COSE il loro vero NOME, (senza tuttavia degenerare nel discorso offensivo),
ritengo giunto il momento, non più rinviabile, di fronte a fatti palesemente incresciosi, iniqui o biasimevoli, di dichiarare così la propria posizione (spero voi come noi):</span></span></span>
<span>AMICUS PILATUS, SED MAGIS AMICA VERITAS !</span>
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<span><span><span>Come sarebbe "attenti a scirvere"...?
RispondiEliminac'è ancora libertà di opinione, nel giusto rispetto reciproco della convivenza civile, cioè con termini moderati, ma forti, ove occorra; "pane al pane, vino al vino", se la realtà lo richiede ?
o ci si dovrà piegare al politically correct obbligato dal Regime ?
Al punto in cui siamo, essendo costretti a stare in guardia su ogni parola che viene dall'alto, per confrontarla con un (residuo) buonsenso da pietre della strada (divenuto a quanto pare rarissimo....), dovendo continuamente chiederci se OGGI il bianco sia bianco o si debba dire "in certoqualmodo anche nero"...per non dispiacere a qualcuno che quel bianco non lo vuole sentir dire BIANCO com'è realmente...,
...da parte mia, a lode imperitura degli egregi Redattori, per l'opera di sdoganamento della Verità, dove sia giusto e sacrosanto RESTITUIRE ALLE COSE il loro vero NOME, (senza tuttavia degenerare nel discorso offensivo), ritengo giunto il momento, non più rinviabile, di fronte a fatti palesemente incresciosi, iniqui o biasimevoli, di dichiarare così la propria posizione (spero voi come noi):</span></span></span>
<span><span>AMICUS PILATUS, SED MAGIS AMICA VERITAS !</span></span>
Caro Dante hai non una ma tanta ragione....purtroppo il mio debole, il mio limite è proprio quel dare sempre "RAGIONE della fede che mi è stata trasmessa", l'ho preso alla lettera :-D
RispondiEliminaAd ogni modo io spero e mi auguro che il tutto venga fatto leggere in Vaticano, non abbiamo nulla da nascondere, forse siamo "figli" un pò irruenti, ma non si potrà mai dire che siamo insensibili o indifferenti al dramma che stiamo vivendo e spesso subendo...perchè alla fine dei giochi si fa sempre quello che dicono i superiori, giusto o sbagliato che sia, ma proprio lo "spirito" del Concilio che tanto viene citato permette queste reazioni dei fedeli, che facciamo allora: quando si tratta di rivendicare l'autorità e la libertà si parla di Concilio, quando ci si incontra con commenti che agiscono come correzione fraterna si diventa intolleranti e si obbliga a tacere? Questo in sostanza dice l'articolo, questo pretendono coloro che poi difendono il Concilio gettando oscurità ancor più forte sulla sua interpretazione...
Diceva Santa Caterina da Siena al cardinale di Ostia Lettera citata da Paolo VI nell'omelia che la proclamava Dottore della Chiesa:
<span>Oh quanto è pericoloso questo amore nelli prelati e nelli sudditi! S'egli è prelato ed egli ha amore proprio, egli non corregge il difetto de' suoi sudditi; perocchè colui che ama sè per sè, cade in timore servile, e però non riprende. Che se egli amasse sè per Dio, non temerebbe di timore servile; ma arditamente con virile cuore riprenderebbe li difetti e non tacerebbe nè farebbe vista di non vedere. Di questo amore voglio che siate privato, padre carissimo. Pregovi che facciate sì che non sia detta a voi quella dura parola con riprensione dalla prima verità, dicendo: «maladetto sia tu che tacesti».
<span>Oimè, non più tacere</span>!
<span>Gridate con cento migliaia di lingue. Veggo che, per tacere, il mondo è guasto, la Sposa di Cristo è impallidita, toltogli è il colore, perchè gli è succhiato il sangue da dosso, cìoè che il sangue di Cristo, che è dato per grazia e non per debito, egli sel furano con la superbia, tollendo l'onore che debbe essere di Dio, e dannolo a loro...</span></span>
<span>Perdonate, padre, alla mia presunzione. Gesù dolce, Gesù Amore.</span>
<span>AMICUS PILATUS, SED MAGIS AMICA VERITAS !</span>
RispondiElimina<span>«Siamo letteralmente invasi dai travisamenti e dalle menzogne: i cattolici in larga parte non se ne avvedono, quando addirittura non rifiutano di avvedersene. Se io vengo percosso sulla guancia destra, la perfezione evangelica mi propone di offrire la sinistra. </span>
RispondiElimina<span>Ma se si attenta alla verità, la stessa perfezione evangelica mi fa obbligo di adoperarmi a ristabilirla: perché, <span>dove si estingue il rispetto della verità, comincia a precludersi per l'uomo ogni via di salvezza».</span></span>
Il Vascello fa acqua da tutte le parti... dovrebbero chiamarlo "La Zattera"... o meglio "Il Relitto"... come in quel quadro di Gericault (la zattera della Medusa... con sopra qualche naufrago dello spirito conciliare... Evviva Messainlatino!
RispondiElimina<span>"La prima Misericordia di cui abbiamo bisogno è la luce impietosa della Verità!" </span>
RispondiElimina<span>"La prima Misericordia di cui abbiamo bisogno è la luce impietosa della Verità!" </span>
RispondiElimina<span><span>"La prima Misericordia di cui abbiamo bisogno è la luce impietosa della Verità!" </span></span>
RispondiEliminaammazza'ao
RispondiEliminaquanto gli è modesta..............
Se leggono, allora dopo aver letto anch'io: "Le dimissioni di Rampi spinsero a suo tempo proprio <span>da</span> “Messainlatino” a scatenare un feroce attacco contro il Vescovo", faccio una domanda: che razza d'italiano è?
RispondiEliminaCon il cuore addolorato (potrete facilmente comprenderne le ragioni) allego l'immagine del vescovo di Padova, arcivescovo Antonio Mattiazzo, come compare sul manifesto che pubblicizza l'incontro del presule con i ragazzi dell'Azione cattolica in occasione della prossima Domenica delle Palme. Ogni commento mi pare superfluo.
RispondiEliminaMa è terribile!
RispondiEliminaChi è, Superman?
RispondiEliminaLa gente cui alludevo, Caterina, è quella che non solo non ascolta i laici, ma neppure il Papa. Quindi, più che rivolgersi a loro, ormai, bisogna rivelare il male ch'essi arrecan alla Chiesa in pubblico, coi mezzi che abbiamo, perché gl'ignari ne prendan conoscenza.
RispondiEliminaE se a Roma si legge quel che qui e altrove si scrive schiettamente, senza odio, magari a volte con i toni dell'indignazione, auguriamoci che legga chi ha il dovere di conoscere i fatti e d'intervenire, non gli affossatori di professione e ancor meno coloro che son pronti a fucilare i fedeli che difendon la Chiesa.
Quanto al comportamento con atei, agnostici ecc., si deve difender l'istituzione a spada tratta, non gli eventuali indifendibili uomini che la rappresentano. Per questi si chieda pietà per le loro umane miserie ma senza nascondere che sarebbero da allontanar come s'allontana il pericolo di perdizione.
Per fortuna che non è un attacco al Vescovo !! Se lo fosse stato cosa saremmo stati costretti a leggere?
RispondiElimina<p>Ci leggono? Evviva! E sopratutto che continuino a farlo!
RispondiElimina</p><p>Ma come, chi non era uno spiritodelconcilioentusiastaeconforme,chi ha resistito alla bufera del religiosamente corretto e cercava timidamente di dire la sua è stato zittito dal coro assordantepostconciliare,...ha subito lo scherno, l`ironia, l`astio se non l`odio, è stato rigettato durante più di 40 anni, ...ed ora...perchè ha ritrovato voce e spazio per esprimerla, dovrebbe contenersi, autocensurarsi, avere come si dice da noi "la langue de bois", la lingua di legno?
</p><p>Fermo restando il rispetto, evitare l`offesa, l`insulto e la volgarità, e qui interviene la responsabilità della REDAZIONE con una vigile e rapida moderazione, non è più tempo di mezze verità, di sterili compromessi, di codardi silenzi, di accomodamenti "bancali".
</p><p>Il successo di questo blog, la sua larga diffusione, anche all`estero, non fa che rivelare la sua utilità, il bisogno di avere un "portavoce" che porta le nostre voci, che le diffonde, che esse facciano piacere, infastidiscano, incoraggino o innervosiscano...
</p>
Scrive "ormai" alle 14,37:
RispondiEliminaAMICUS PILATUS ...etc.
!!!
Che volesse dire: "AMICUS PLATO...." et reliqua?
egr. Antonello, NO !
RispondiEliminal'ho detto e lo ripeto:
<span>AMICUS PILATUS, SED MAGIS AMICA VERITAS !</span>
<span>egr. Antonello, NO !
RispondiEliminal'ho detto e lo ripeto:
<span>AMICUS PILATUS, SED MAGIS AMICA VERITAS !</span></span>
....poichè di fronte alla Verità, che in cento modi, davanti ai nostri occhi vieppiù allibiti, attoniti, sgomenti, esterrefatti...viene ogni giorno flagellata, sputacchiata, travestita da pagliaccio, derisa, schernita, coronata di spine, travisata, sbeffeggiata, mentre tace di fronte alle domande di Pilato, il quale, dopo che Essa ha detto:
RispondiElimina"Sono venuto a testimoniare la Verità", si chiede trasognato, (prima di lavarsi le mani del sangue di Colui che E' la Verità in Persona ....):
"Quid est Veritas?"
....di fronte a questa scena che si ripete, col Corpo Mistico piagato e flagellato nella sua lunga Passione, i cui scenari miserandi si snodano ai nostri sguardi orripilati,
chiedendoci PIETA'....
ritengo che ci sia un limite a tutto, come alla pazienza, e che ormai si debba valicare quel limite che frena lo sdegno sacrosanto di TANTI VERI CRISTIANI: il limite dell'essere
amici di Pilato, anzichè della Verità !
<span>....poichè di fronte alla Verità, che in cento modi, davanti ai nostri occhi vieppiù allibiti, attoniti, sgomenti, esterrefatti...viene ogni giorno flagellata, sputacchiata, travestita da pagliaccio, derisa, schernita, coronata di spine, travisata, sbeffeggiata, mentre tace di fronte alle domande di Pilato, il quale, dopo che Essa ha detto:
RispondiElimina"Sono venuto a testimoniare la Verità", si chiede trasognato, (prima di lavarsi le mani del sangue di Colui che E' la Verità in Persona ....):
"Quid est Veritas?"
....di fronte a questa scena che si ripete, col Corpo Mistico piagato e flagellato nella sua lunga Passione, i cui scenari miserandi si snodano ai nostri sguardi orripilati,
chiedendoci PIETA'.... (mentre si avvia alla CROCIFISSIONE)...
ritengo che ci sia un limite a tutto, come alla pazienza, e che ormai si debba valicare quel limite che frena lo sdegno sacrosanto di TANTI VERI CRISTIANI CATTOLICI: il limite dell'essere
amici di Pilato, anzichè della Verità !</span>
Ehhhhhhhhhhhhhhhhh , avevo detto, avevo scritto , avevo avvisato che tutti noi che interveniamo su Messainlatino siamo letti, ogni giorno dagli eccellentissimi : i nostri scritti vengono stampati e buttati addosso, come macigni, agli ignari parroci che , in ottima fede, vorrebbero ospitarci, contenti della nostra ecclesiologia.
RispondiEliminaC'è di più.
I nostri scritti, stampati, vengono spediti come dossier ... ( non è difficile indovinare dove)
Noi continueremo a scrivere denunciando la mancanza di carità e di amore nei nostri confronti : ci caccino dalle cantorie ( con la manovrine tipiche del post concilio); ci tolgano le chiese per le funzioni di cui abbiamo il diritto di assistere ( tanto troviamo tutte le soluzioni nel nome della Chiesa e nel nome della correttezza umana); e contiuino a dire " Quel sito addolora molto i miei Confratelli" !
Troveranno il modo di farci zittire ma il Giudizio di Dio arriverà per tutti : per noi come per loro !
Riguardo la foto di un anziano signore di Padova vestito con la maglietta di Supermann, che mette in mostra tutte le magagne fisiche proprie dell'età, dico che è un offesa nei confronti di tutti coloro che sono definiti, con dignità, persone anziane.
RispondiEliminaSpero che quella foto sia uno scherzo... di pessimo gusto...
Ma quell'anziano signore sarebbe veramente un ecclesiastico oppure è un fotomontaggio ?
Fatemi sapere per favore-
Grazie
No... con tutto il rispetto ma a me sembra solo Superscem...
RispondiEliminahttp://www.acpadova.it/webfm_send/1973
Accidenti !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Non avevo scritto nulla allora su quall'argomento >:o >:o >:o
RispondiEliminaMi è stata tolta l'opportunità di essere famoso ( citato dal Vascello )
Sono un fallito !!! *DONT_KNOW* *DONT_KNOW* *DONT_KNOW*
Avevo postato, però , l'articolo di Magister sulla mia pagina Facebook. :-$
Signor Redattore de il Vascello : la supplico di citarmi la prossima volta.
Voglio essere conosciuto anche nella Sua maravigliosa Città ! :-P
<span>“Ma non dobbiamo pensare anche a quanto Cristo debba soffrire nella sua stessa Chiesa? A quante volte si abusa del Santo Sacramento della sua Presenza, in quale vuoto e cattiveria del cuore spesso egli entra! Quante volte<span> celebriamo soltanto noi stessi senza neanche renderci conto di Lui!”</span></span>
RispondiElimina(Via Crucis 2005, preghiera del Card. Ratzinger)
<span>“Quanta sporcizia c’è nella Tua Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui!</span>
RispondiElimina<span> Quanta superbia, quanta autosufficienza!” </span>
<span>(Via Crucis 2005, preghiera del Card. Ratzinger)</span>
<span>“Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza!”. </span>
RispondiElimina<span>(Via Crucis 2005, preghiera del Card. Ratzinger)</span>
<span>“Signore, spesso la Tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti. E anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che grano. </span>
RispondiElimina<span><span>La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci sgomentano. </span>Ma siamo noi stessi a sporcarli! Siamo noi stessi a tradirti ogni volta, dopo tutte le nostre grandi parole, i nostri grandi gesti. Abbi pietà della tua Chiesa: anche all’interno di essa, Adamo cade sempre di nuovo. Con la nostra caduta ti trasciniamo a terra, e Satana se la ride, perché spera che non riuscirai più a rialzarti da quella caduta; spera che Tu, essendo stato trascinato nella caduta della tua Chiesa, rimarrai per terra sconfitto”.</span>
<span><span>(Via Crucis 2005, preghiera del Card. Ratzinger)</span></span>
Purtroppo non è un fotomontaggio né uno scherzo. L'immagine si trova appesa per la città di Padova e fa parte di una locandina che pubblicizza la festa delle palme con il vescovo. Altre notizie sul sito dell'Azione cattolica padovana: http://www.acpadova.it/festapalme/2010
RispondiEliminaEgregio Sig. Carradori, le confermo che il signore nella foto (il quale non è poi così anziano) è Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Antonio Mattiazzo, Vescovo di Padova dal 1989, classe 1940. Purtroppo, il clero veneto (alto e basso) è ridotto a questo stato!
RispondiEliminaL'arciprete del Duomo della mia cittadina (Mirano), Mons. Lino Regazzo, tanto per farle un esempio, usa far fare la Prima Comunione dei fanciulli facendoli sedere ad una lunghissima tavola imbandita lungo la navata del duomo e appoggiando l'Ostia su un piatto vero e proprio appoggiato sul tavolo, dal quale i bambini raccolgono la Particola e la portano in bocca come si trattasse di una pietanza!
Se qualcuno non ci crede, può consulare il sito di Una Voce Veneto.
Caterina - senza saperlo - è una cattolica adulta, quindi.
RispondiEliminaspero sia un fotomontaggio ...........
RispondiEliminaChe bello! Sono stato citato solo per aver espresso la mia solidarietà verso il Maestro! che gesto di ribellione!!! E questa sarebbe la pastorale del dialogo e dell'ascolto? Una pastorale per cui la semplice solodarietà è bieco collaborazionismo nei confronti del "nemico"? "Ma mi faccia il piacere!"
RispondiEliminaQuanto è successo mi conferma in un'idea che ho da tempo. credo che sarebbe opportuno aprire una sezione ad hoc del blog nella quale vengano indicati nomi e cognomi di coloro che voglio celebrare VO e nome e cognome di coloro che lo impediscono andando contro le disposizion contenute nel motu proprio.
RispondiEliminaHo l'impressione che la forza di questi ultimi nasca non solo e non tanto dal loro numero quanto dalla vigliaccheria di sapere che il loro nome non arriverà mai colà dove si puote.. ma poichè questo blog è letto anche in alto loco (e questa è al forza di internet) i nostri cari eccellentissimi che contuinano a remare contro il VO - soprattutto nel meridione -ci penserebbero non due ,ma dieci volte prima di lanciarsi in odiose campangne contro la Messa di sempre. Ricordiamoci che l'informazione quando fatta in modo corretto, senza paura e senza ambiguità e quando passa tramite i canali giusti (come questo blog) può avere un effetto dirompente.
Che peccato che Monsignor Mattiazzo si vesta così solo ora; quando andavo io alle feste di AC ragazzi non l'ho mai visto conciato in questo modo ( o in qualche modo simile...). Non so quale delle due cose di questa quaresima ha fatto peggio: se questo incontro vestito da Superman, oppure i " Laboratori di laicità" che prevedono incontri e dibattiti sui limiti dell'economia moderna e della globalizzazione.
RispondiEliminaConcordo....e lo slogan che giustamente gira questi giorni "TOLLERANZA ZERO" cominci ad esserlo davvero non solo a riguardo dei peccati di pedofilia, ma che si usi tolleranza zero quando si mette a rischio la fede dei piccoli, la Sacra Liturgia, l'applicazione del Magistero.....auguriamocelo Dante, perchè noi siamo "servi inutili" ma se tacessimo griderebbero le pietre....
RispondiElimina:-D
Veramente era Plato, Platone, e non Pilato (Ponzio?)
RispondiEliminaSIG ANDREA ........ Tranquillo , faremo la fine dei cani randagi di AMIENS ........ che bello NON VEDO L'ORA .......... eheheheh ......
RispondiEliminaanche se ....... la tendenza .. ma non lo possono fare ..... è per i campi di concentramento ........... visto il comportamento della cricca francese e c. !!!!!!!!!!
RispondiEliminaE vabbé, ci sono le iniziali dell'ACR, vuol dire che gliel'han fatto indossare loro. Mettetevi nei suoi panni (letteralmente, in questo caso): che può fare un vescovo per non 'fare l'antipatico' coi ragazzi dell'ACR che ci tengono tanto? Anche il Papa si deve mettere in testa i cappelli, che so, dei vigili urbani...
RispondiEliminaConcentriamoci sulle cose serie, non su quelle solo folkloristiche.
Grazie Francesco, altrettanto.
RispondiEliminaPerò questo articolo del Vascello, e ancor più quell'occhiello, è tutt'altro che favorevole al vescovo. Ma è un giornale diocesano?
Leggono, leggono; ma Roma sta sempre a guardare...
RispondiElimina...... ecco adesso potrete capire il motivo per cui difendo e lo faro' per il futuro , la FSSPX ........ il TEMPO è galantuomo .........
RispondiEliminapotete considerare da soli di come tutta la faccenda della FRATERNITA' sia stata ed E' ora piu' che mai , una squallida , ridicola barzelletta ......
torti e ragioni ecc. ecc. ecc. ecc. ........... a parte !!!!!!!!!!!!! .........
C'è già questa sezione. E' la pagina con l'elenco delle Messe in Italia.
RispondiElimina............ SUA ECCELLENZA REVERENDISSIMA ........... sarebbe ora di abolire certi TITOLI per darne altri ....... sono meritati ed hanno dignita' nel portarli ??????????
RispondiEliminaSì, d'accordo!!! Abbiamo subito per tanti anni il fai da te!!! Ora basta!!!! TOLERANZA ZERO come fece il Signore con i cambisti della sinagoga. Via i "mercanti" sessantottini che ci vogliono vendere le cianfrusaglie per farci perdere la fede! >:o
RispondiEliminaPoi ci chiediamo cosa si insegna ai bambini nel catechismo! :'(
RispondiEliminaVeramente l'articolo fa emergere che la Roma non sta tanto a guardare....da Roma si sta lavorando alla grande e un articolo come questo dimostra semplicemente che qualcuno comincia a sentirsi un tantino solo....tanto da sentirsi di doversi mettere sulla difensiva attaccando chi? un nucleo di potere pericoloso? NO! UN SEMPLICE BLOG che tenta, con tutti i limiti e i difetti, di far emergere i problemi che ci soffocano...
RispondiEliminaRoma non sta a guardare, ma non può neppure fare i miracoli, quelli li dobbiamo chiedere più in Alto...ergo solidarietà innanzitutto al Blog, e solidarietà con il lavoro del Sommo Pontefice e con quanti si stanno prodigando con lui, ma non è facile eliminare 40 anni di errori, abusi e falsa informazione... ;)
a lusinga è nu rifrisco e ò fruscià fà ben a salut
RispondiElimina(La lusinga è un venticello rinfrescante e il suo frusciare fa bene alla salute)
cioè nel senso che vi state esaltando troppo
non vi si fila nessuno
ma che hai capito !?!?!? .............. e chi se ne ...................
RispondiElimina"Teocons e tradizionalisti"
RispondiEliminafenomenale...hahahah
non si chiedono miracoli a Roma, ma semplicemente che ESERCITI l'autorità suprema che le spetta DI DIRITTO ...o no ?
RispondiEliminache ammonisca con chiarezza chi sbaglia, chiamando gli ERRORI col loro vero nome, ORDINANDO DI CORREGGERLI; e non continuando a proporre i giusti indirizzi, come la Messa VO, o le correzioni al NO, ma imponendo con Autorità una direttiva, altrimenti tutti rimarranno negli EQUIVOCI, credendo che OGNUNO PUO' FARE CIO' CHE VUOLE, perchè le direttive sono FACOLTATIVE E NON OBBLIGATORIE.
Non è forse così ? Non vige ormai la legge del più forte, che ha approfittato del mancato esercizio dell'Autorità suprema di governo IMPOSITIVO? dobbiamo rassegnarci a questo ?
qualcuno ha detto:
RispondiElimina<span>è letto anche in alto loco....
</span>
???
ahahah...
....davvero?! :-D )))) :-D ))))
e da chi esattamente ?.... *DONT_KNOW* ..... :(
Bellissime parole scritte da " Chi comanda " : faccio copia+incolla :
RispondiElimina<img></img><img></img> <span><span>chi comanda ?</span><span></span><img></img></span>
<span>non si chiedono miracoli a Roma, ma semplicemente che ESERCITI l'autorità suprema che le spetta DI DIRITTO ...o no ?
che ammonisca con chiarezza chi sbaglia, chiamando gli ERRORI col loro vero nome, ORDINANDO DI CORREGGERLI; e non continuando a proporre i giusti indirizzi, come la Messa VO, o le correzioni al NO, ma imponendo con Autorità una direttiva, altrimenti tutti rimarranno negli EQUIVOCI, credendo che OGNUNO PUO' FARE CIO' CHE VUOLE, perchè le direttive sono FACOLTATIVE E NON OBBLIGATORIE.
Non è forse così ? Non vige ormai la legge del più forte, che ha approfittato del mancato esercizio dell'Autorità suprema di governo IMPOSITIVO? dobbiamo rassegnarci a questo " ?</span>
L'italiano di chi non sa più il latino. Esiti della spetrarchizzazione della nostra cultura, ossia della sua riduzione allo stato vegetativo.
RispondiEliminaal militare si diceva:
RispondiElimina"mutismo e rassegnazione".
Ora fortunatamente c'è libertà di parola.
Basta solo che vi "rassegnate" :-D :)
fortunatamente non tu!!!
RispondiEliminaSe Roma stesse solo a guardare non si sarebbero dati da fare per fare un sito che rammenti il Concilio (ora ci citeranno anche da quella parte? :-D ) nè alimenterebbero una continua ostilità alle richieste del Santo Padre mascherate dal Presidente della CEI che continua a dire che TUTTI i Vescovi d'Italia stanno con il Papa....ma per favore!! i fatti dimostrano io contrario: è stato fatto un Sinodo sull'Eucarestia, alle Proposizioni è seguita la Sacramentum Caritatis che doveva essere già stata applicata in tutte le Diocesi, ma oltre il 60% delle Parrocchie non sa di cosa si parli li dentro e la confonde con la Caritas in Veritate *DONT_KNOW* .... il Papa fa vedere come distribuire l'Eucarestia e cosa mettere sull'altare e ti senti sacerdoti che rispondono: "ma noi celebriamo in Parrocchia mica in san Pietro...." (no comment! ), nessun vescovo fino ad oggi celebra la Messa con le attenzioni richieste dal Papa... che altro deve fare Roma, non è mica il Soviet eh! E' UN CENACOLO semmai.... uno stare come in Atti capitolo 15, o come in un quadro come in Galati cap. 1,2 e 3 ... ;) Il Papa ammonisce e sta sottolineando gli errori, il parlare del Pontefice dovrebbe già essere un ordine applicativo senza bisogno della forza.... la Sacramentum Caritatis NON è una proposizione così come la Summorum Pontificum NON è una proposizione ma un DIRITTO della Chiesa a riavere l'integrità della sua Tradizione Liturgica...NESSUNA RASSEGNAZIONE....solo pazienza e andare avanti così... RESISTENDO E PORTANDO AVANTI IL LAVORO DEL PONTEFICE...e naturalmente pregando!
RispondiElimina<p>
RispondiElimina</p><p>E se anche se in una scuola si agisse così? Il professore, il maestro non fanno che proporre...dicendo, in principio è così che si deve fare, o meglio ancora si dovrebbe fare ma poi fate vobis, fate come volete, io propongo e voi disponete.Certo è che con quel metodo gli allievi cresceranno formati,con ua forte consapevolezza e responsabilità, liberi di sbagliare o di fare come insegna il maestro. Idem per un padrone o per un artigiano che conosce e ama il suo prodotto, lascdrà fare i sublaterni e gli operai come vogliono? Per avere alla fine un prodotto non conforme, forse anche pericoloso, e che mette in pericolo chi lo usa?
</p><p>
</p><p>Sono paragoni un pò bancali ve lo accordo, ma penso che il solo PROPORRE ha dato i risultati che abbaim sotto gli occhi, c`è stato forse un tempo per proporre e c`è un tempo per IMPORRE.
</p><p>Più si lascia spazio alla sola proposizione non coercitiva,e più diventa DIFFICILE IMPORRE.
</p><p>Forse è questo che sta succedeno, è stat lasciato così tanto tempo e spazio all`insubordinazione, alla libera disobbedienza che oggi bisogna andarci con le pinzette, ma è forse per questo giusto agire così? Io non lo credo. Perchè nel frattempo gli erranti si moltiplicano...
</p>
<span>
RispondiEliminaE se anche se in una scuola si agisse così? Il professore, il maestro non fanno che proporre...dicendo, in principio è così che si deve fare, o meglio ancora si dovrebbe fare ma poi fate vobis, fate come volete, io propongo e voi disponete.Certo è che con quel metodo gli allievi cresceranno formati,con ua forte consapevolezza e responsabilità, liberi di sbagliare o di fare come insegna il maestro. Idem per un padrone o per un artigiano che conosce e ama il suo prodotto, lascdrà fare i sublaterni e gli operai come vogliono? Per avere alla fine un prodotto non conforme, forse anche pericoloso, e che mette in pericolo chi lo usa?
Sono paragoni un pò bancali ve lo accordo, ma penso che il solo PROPORRE ha dato i risultati che abbaim sotto gli occhi, c`è stato forse un tempo per proporre e c`è un tempo per IMPORRE.
Più si lascia spazio alla sola proposizione non coercitiva,e più diventa DIFFICILE IMPORRE.
Forse è questo che sta succedeno, è stat lasciato così tanto tempo e spazio all`insubordinazione, alla libera disobbedienza che oggi bisogna andarci con le pinzette, ma è forse per questo giusto agire così? Io non lo credo. Perchè nel frattempo gli erranti si moltiplicano...
</span>
<span>E se anche se in una scuola si agisse così? Il professore, il maestro non fanno che proporre...dicendo, in principio è così che si deve fare o, meglio ancora, si dovrebbe fare, ma poi fate vobis, fate come volete, io propongo e voi disponete. Certo è che, con quel metodo, gli allievi cresceranno formati,con una forte consapevolezza e responsabilità, liberi di sbagliare o di fare come insegna il maestro. Idem per un padrone o per un artigiano che conosce e ama il suo prodotto, lascerà i subalterni e gli operai liberi di fare come vogliono? Per avere alla fine un prodotto non conforme, forse anche pericoloso, e che mette in pericolo chi lo usa?
RispondiEliminaSono paragoni un pò bancali ve lo accordo, ma penso che il solo PROPORRE ha dato i risultati che abbiamo sotto gli occhi, c`è stato forse un tempo per proporre e c`è un tempo per IMPORRE, ci sono forse elementi per i quali è sensato solo proporre e non imporre, e ci sono elementi fondamentali,essenziali, per i quali il solo proporre ha, non solo mostrato i suoi limiti, ma ha provocato e continua a provocare danni.
Più si lascia spazio alla sola proposizione non coercitiva,e più diventa DIFFICILE IMPORRE.
Forse è questo che sta succedeno, è stato lasciato così tanto tempo e spazio all`insubordinazione, alla libera disobbedienza che oggi bisogna andarci con le pinzette, ma è forse per questo giusto agire così? Io non lo credo. Perchè nel frattempo gli erranti si moltiplicano... </span>
Se faremo la fine dei fedeli di Amiens, non mi importa!
RispondiEliminaMeglio la Messa di Sempre soffrendo il caldo e il freddo che il Messone bugniniano in una chiesa climatizzata!
Se ci cacceranno dalla chiesa, faremo anche noi un bel gazebo sul sagrato come ad Amiens!!!
Confermo!
RispondiEliminaPurtroppo a questa usanza di rendere la Prima Comunione una sgangherata teatralizzazione dell'Ultima Cena ho assistito anni fa nella mia ex parrocchia! La Messa ridotta al significato di Cena e il Corpo di Nostro Signore ad uno snack... poveri noi!!!
Ricordo che S. E. mons Matiazzo aveva concesso si celebrasse VO ancor prima del Motu Proprio... poi che dire essendo padovano anche lui... nemo profeta in patria est...
RispondiEliminaNon c'entra con l'argomento trattato ma volevo dirvi: l'avete visto il nuovo vescove ausiliare dell'Aquila Giovanni d'Ercole mentre spala macerie con il "popolo delle carriole" in Piazza Palazzo, ben sapendo da chi è manovrata certa gente specialmente in questo periodo preelettorale? Ha già dichiarato, con quest'atto, da che parte si è schierato. Ma dove li prende il papa certi personaggi? chi glieli presenta? Risposte chiare potrebbero contribuire a far luce sulla crisi di uomini che interessa la chiesa. Meno male che gli stessi carriolanti lo hanno fischiato e contestato dicendogli:" sei venuto per le telecamere, vuoi solo farti vedere" Qundi non sempre il populisme paga. Credevo che con Benedetto XVI certi preti e vescovi "di frontiera" sarebbero spariti. Ma ormai la navicella di Pietro continua il suo viaggio sulle solite rotte.
RispondiEliminaNon sarei così categoricamente critico nei riguardi di mons. D'Ercole. Da sacerdote ha partecipato a molte trasmissioni televisive ed è uno dei pochissimi preti che mai han travisato la verità piegandosi al vento degli altri co-protagonisti.
RispondiEliminaSì, ma ha anche approvato la confessione "a punti" per l'aborto (vedi qui: http://www.tesseramento.it/immigrazione/pagine52298/newsattach638_liberazione%2015-12b.pdf), non riesce a gestire la situazione di un clero diocesano allo sbando (scandali a iosa) e altre quisquilie...
RispondiEliminaSarà anche così come dice il prof Pastorelli ma a me sembra il facente parte di quella genia di preti populisti e presenzialisti pullulati dopo il Vaticano II. Il luogo dove un vescovo esprime le proprie idee è la chiesa ed il pulpito e non andare in una piazza con talare e zucchetto a farsi ritrarre con una vanga in mano. Oltre ad essere poco dignitoso per l'abito e per il ruolo penso sia anche inopportuno visto il momento preelettorale e da chi sono promosse tali manifestazioni che portano acqua al mulino della sinistra (tutta). A mreno che mons d'Ercole abbia voluto indicare chiaramente da che parte sta. Un brutto inizio per un neovescovo:
RispondiElimina