Un cortese lettore ci informa:
Finalmente Monsignor Echevarria (Prelato dell'Opus Dei) si è reso conto che il Santo Padre dà la Comunione in ginocchio.
A Sant'Eugenio, la chiesa forse piu importante dell'Opus (Valle Giulia) finalmente hanno messo un inginocchiatoio così che i fedeli che vogliono possono comunicare in ginocchio, all'Apollinare ogni giorno si celebra verso oriente e i fedeli si possono inginocchiare per la Comunione.
Raccontatelo, credo faccia bene ai fedeli sapere che qualcuno al di fuori dalla Tradizione segue le indicazioni del Santo Padre, andate a controllare anche voi stessi.
Saluti.
Oso
Finalmente Monsignor Echevarria (Prelato dell'Opus Dei) si è reso conto che il Santo Padre dà la Comunione in ginocchio.
A Sant'Eugenio, la chiesa forse piu importante dell'Opus (Valle Giulia) finalmente hanno messo un inginocchiatoio così che i fedeli che vogliono possono comunicare in ginocchio, all'Apollinare ogni giorno si celebra verso oriente e i fedeli si possono inginocchiare per la Comunione.
Raccontatelo, credo faccia bene ai fedeli sapere che qualcuno al di fuori dalla Tradizione segue le indicazioni del Santo Padre, andate a controllare anche voi stessi.
Saluti.
Oso
Sono molto contento per l'evoluzione dell'Opus Dei e spero di tutti i sacerdoti cattolici. Ma mi chiedo come si permetta in sig. Oso di scrivere che "qualcuno al di fuori della Tradizione segua le indicazioni del Santo Padre". Mi sembra un po' troppo. TrO non si rende conto di cosa dice o scherza col fuoco. Come si fa a dare dell'eretico ai membri dell'Opus Dei, così in generale. Chi è al di fuori della Tradizione, con la T maiuscola, è al di fuori della apostolicità della Chiesa. Per favore, un po' di proprietà di linguaggio. Diciamo che non appartengono al "movimento tradizionale", qualcuno lo chiama "tradizionalista", va bene, ma il meravigliarsi che dei buoni cattolici seguano gli esempi e le indicazioni del Santo Padre, è davvero per me fonte di stupore e meraviglia!
RispondiEliminain tutte le residenze universitarie di questo mondo, da sempre, la comunione si riceve in ginocchio.
RispondiEliminaL'amore per la liturgia e l'attenzione nella celebrazione della messa dei sacerdoti dell'opera è immensa; anche questa da sempre.
Cari Amici,
RispondiEliminaper vostra informazione già da tempo, cioè da quando il Santo Padre Benedetto XVI ha ripristinato l'uso nelle messe papali di ricevere la S. Comunione in ginocchio, nella Parrocchia di S. Josemaria Escriva (Roma), affidata alla Prelatura dell'Opus Dei, la domenica nella Messa delle 12.00 il Parroco dà la Comunione in ginocchio.
Comunque è tradizione antica e di sempre, nei centri dell'Opera, ricevere la comunione in ginocchio.
Un caro saluto a tutti voi che leggete.
Confermo don Camillo
RispondiEliminaDa sempre l'opera celebra versus orientem con comunione in ginocchio. E la formazione spirituale che offre coi suoi sacerdoti è quanto di meglio si possa incontrare. Sono solo un pò dispiaciuto perchè da un pò di tempo mi pare abbia rinunciato al latino sia nelle celebrazioni che nel Rosario. Ed anche a qualche talare. Mentre invece è proprio per quelle caratteristiche che vent'anni fa la ho cercata e trovata.
Bisogna avere sempre l'accortezza di documentarsi
RispondiEliminaInfatti chi frequenta S. Eugenio, nelle celebrazioni, solennissime, presiedute dal Prelato, l'unica lingua usata è il latino. Così anche nella chiesa di S. Maria della Pace a Villa Tevere, alle 12 della Domenica. Ma anche nella Parrocchia di S. Josemaria il giovedì la Messa vespertina è sempre in latino, poi seguita dall'adorazione eucaristica.
Infine, per le talari, che non mi sembra a questo punto il problema più scottante nella chiesa Cattolica, i sacerdoti dell'opera le portano sempre quando sono in chiesa, nei centri, e in tutte quelle occasioni che lo richiedono. Quando insegnano all'università certameete non lo fanno in talare, così pure se vanno a mangiare una pizza.
Saluti cordiali
Qualcuno mi spiega il ritardo dell'Opus a celebrare con il vecchio rito??? Il motivo???
RispondiEliminaA me è stato raccontato che San Josemaria ricevette la "dispensa" per poter celebrare col Messale "Tridentino"; tuttavia questo grande Santo, non volendo essere un tipo "straordinario" usò il Messale di Paolo VI (pur soffrendo).
RispondiEliminaL'Opus Dei cerca di essere il più fedele possibile al Papa. Comunque io sapevo che l'attuale Prelato, usufruendo della possibilità data dal MP Summorum Pontificum, ha celebrato recentemente una S. Messa col Messale del '62.
@ cooperator: " ... Quando insegnano all'università certamente non lo fanno in talare, così pure se vanno a mangiare una pizza ...".
RispondiElimina----------------------------
Eppure, ancora quando ero studente di media inferiore (nei primi anni '70), non era inconsueto vedere i sacerdoti in talare, addirittura quando giuocavano a calcio in oratorio e la cosa non ci appariva affatto incongrua, anzi! Ci sapeva donare la rassicurante impressione di quella costante assistenza spirituale della Chiesa, che ci accompagnava maternamente, anche nelle più innocenti manifestazioni dell'attività ludica ...
Quanto all'Opus Dei, un amico di ritorno da Roma, mi ha riferito che presso l'Opera romana si sarebbe iniziata la pratica di una Santa Messa Vetus Ordo, si tratta di una notizia vera, oppure di una falsa interpretazione di quanto sopra già segnalatoci dalla Redazione?
<span>@ cooperator: " ... Quando insegnano all'università certamente non lo fanno in talare, così pure se vanno a mangiare una pizza ...".
RispondiElimina----------------------------
Eppure, ancora quando ero studente di media inferiore (nei primi anni '70), non era inconsueto vedere i sacerdoti in talare, addirittura quando giuocavano a calcio in oratorio e la cosa non ci appariva affatto incongrua, anzi! Ci sapeva donare la rassicurante impressione di quella costante assistenza spirituale della Chiesa, che ci accompagnava maternamente, quasi per mano, anche nelle più innocenti manifestazioni dell'attività ludica ...
Quanto all'Opus Dei, un amico di ritorno da Roma, mi ha riferito che presso l'Opera romana si sarebbe iniziata la pratica di una Santa Messa Vetus Ordo, si tratta di una notizia vera, oppure di una falsa interpretazione di quanto sopra già segnalatoci dalla Redazione? </span>
alla Redazione: basta con le polemiche con chi non è lontano dal nostro modo di pensare. Quel "finalmente si è reso conto" è solo gratuito sarcasmo verso l'Opus Dei che proprio non lo merita. Essa non si è mai posta contro la Tradizione, è teologicamente affidabile e i suoi sacerdoti celebrano Messe N.O. che sono il non plus ultra
RispondiEliminaVa bene il non plus ultra nelle Messe di Paolo VI, ma la vecchia messa e' un altra cosa. Se l'Opus avesse l'intenzione di fare quello che stanno facendo i piu' coraggiosi frati dell'Immacolata, sarebbe un bel guadagno per tutti.
RispondiEliminaCmq non mi aspetto nulla in tal senso dall'Opera. Sono molto attenti sempre agli equilibri di potere.....
E pur tuttavia vorrei capire i ritardi in questa direzione.
no no........il Santo non celebrò col NO...gli risultava difficile impararlo, così scrive don Alvaro nell' "inervista sul fondatore..."....quasi che per fare quasttro chiacchiere (buon giorno, benvenuti, oggi celebriamo......) ci voglia particolare.......intelligenza o giovinezza... Fa semplicemente ridere.
RispondiEliminaCosì anche per San Pio...i fraticelli propagano le stesse p"balle".
Più probabile invece che mons. Josemaria fiutasse in quel rito qualcosa dsi estraneo. I santi hanno questo dono. Se lui fu santo....non è escluso.
Questo spiega perché volle che nell'Opera si mantenessero certe forme che l'hanno resta mal vista...
Pare proprio che il santo affidò lo studio sulla corretta applicazione della riforma ad un gruppo di suoi preti.
Oggi, con la scusa della santità ordinaria...., si adattano. Prutroppo...anche per avere spazi...
no no........il Santo non celebrò col NO...gli risultava difficile impararlo, così scrive don Alvaro nell' "inervista sul fondatore..."....quasi che per fare quasttro chiacchiere (buon giorno, benvenuti, oggi celebriamo......) ci voglia particolare.......intelligenza o giovinezza... Fa semplicemente ridere.
RispondiEliminaCosì anche per San Pio...i fraticelli propagano le stesse p"balle".
Più probabile invece che mons. Josemaria fiutasse in quel rito qualcosa dsi estraneo. I santi hanno questo dono. Se lui fu santo....non è escluso.
Questo spiega perché volle che nell'Opera si mantenessero certe forme che l'hanno resta mal vista...
Pare proprio che il santo affidò lo studio sulla corretta applicazione della riforma ad un gruppo di suoi preti.
Oggi, con la scusa della santità ordinaria...., si adattano. Prutroppo...anche per avere spazi...
abbiamo sempre qualcosa da ridire anche su chi (come l'Opus dei) non è pregiudizialmente ostile al V.O.. Siamo davvero poi così sicuri di essere noi i soli puri e i soli ortodossi? Questa continua critica corrosiva verso l'Opera puzza tanto di zolfo
RispondiEliminaE insomma l'Opera lo sanno tutti non e' il semplice cattolicesimo di parrocchia, hanno ben altre mire..... e si capisce sempre poco...
RispondiEliminaAnche in campo liturgico.
Chidero' lumi ad altre fonti....
Alessandro, non c'è nessun tono né intento polemico. Anzi, il post è per rendere omaggio all'evoluzione dell'Opus che, in ciò, rende davvero onore al suo fondatore, che chiese e ottenne un indulto personale per non celebrare in novus ordo (ne abbiamo già trattato in questo post).
RispondiEliminaIn ogni caso, abbiamo riprodotto la lettera di un lettore. Possiamo consentirgli, spero, di usare il termine Tradizione per indicare i tradizionalisti, senza doverne inferire che tutti gli altri sono pericolosi modernisti.
nessun prete, ripeto: nessuno (neppure i sacerdoti dell'OD) è obbligato a celebrare in V.O. anche se io preferisco il V.O. al N.O..
RispondiEliminaQauli altre mire? Sii un po' più preciso, per favore
RispondiEliminaveramente le mie parole erano indirizzate a "diciamocelo francamente"
RispondiEliminae detto francamente è un commento molto brutto
"Diciamolo francamente" in maniera schietta ha sintetizzato lo stato dell'arte nel recepimento del motu proprio all'interno dell'Opera. Nella mia citta' Cagliari, ad esempio, Numerarii e Soprannumerarii ricevono superbamente la Comunione in mano , magnificano i miracoli del CVII e i loro sacerdoti definiscono " dono dello Spirito" il Cammino dei NeoCat.
RispondiEliminazolfo a parte....i preti dell'opera per non essere anormali non hanno mai - almeno quelli che ho conosciuto - parlato con simpatia del rito antico. Anche riguardo al fondatore
RispondiEliminaScusate, ma voi siete veramente convinti che il papa non sia cattolico perchè celebra con il N.O.???
RispondiEliminaLa liturgia è parte fondamentale della fede ma non è tutto!!!
Mi sembra che il papa miri ad una riforma del N.O. per renderlo più vero ed in continuità, non a riutilizzare il V.O.
Continuare a pensare che si sia cattolici solo se si predilige la "messa in latino" mi pare ingenuo oltrechè assurdo.
Se celebrano in N.O. in latino, versus Deum e con dignità stanno seguendo il papa più di quelli che vogliono celebrare solo V.O.
In comunione (se mi considerate ancora cattolico!)
Flavio
Calma, Calma, Calma. Siamo fra amici e di vecchia data! L'Opera svolge in modo mirabile la propria missione educativa nella Chiesa e nella società. Ad esempio, come voleva Escrivà, propone catechesi differenziate per uomini e donne etc. Non si commette però peccato nè si lede alcuna verità di fede ritenendo di corto respiro l'abbandono anzichè la custodia e la promozione della lingua della Chiesa. E' vero che a Roma c'è ancora molto latino, già Milano molto meno e a .......... .......... ............ , dove c'è sempre stato, non ce ne è più per niente!
RispondiEliminaSuvvia, mettiamola così: grazie per l'amore e la cura per la liturgia cattolica che l'Opera ha sempre conservato, sull'esempio di Escrivà, anche quando, anni fa, erano pochissimi nella Chiesa a farlo. Siamo certi che come in tante Diocesi, in tanti Santuari, per alcuni Priori di CL, a Radio Maria, e come fa BXVI !!!. qualche celebrazione V.O OD la stia già facendo. Del resto fa bene e molto bene anche al NO. E' grazie all'esempio prezioso e al "timore" che incute il tesoro del V.O. (aiutato magari da qualche website e fotocamera) che, per onestà occorre dirlo, la sacralità ed il rigore dei riti delle Messe quotidiane è in Italia, nell'ultimo anno, mediamente aumentato.
Urbi et Orbi Natale 2009: "E finalmente latinoooo !!!" Lunga vita a BXVI
Cara redazione di Messainlatino.it, quel che scrive il Oso è obiettivamente ingiusto e irritante.
RispondiEliminaVoi non ne siete corresponsabili, avendo fatto chiarezza che la sua lettera l'avete solo pubblicata per informazione, ma tant'è. Venga Oso ad assistere alle celebrazioni della Messa nelle residenze universitarie, vedrà che l'accostamento all'Eucaristia si fa sempre in ginocchio, unito ad una liturgia serissima ancorchè in Novus Ordo.
Quel tono semi sfottente ("finalmente si è reso conto...") è decisamente fuori luogo, così come il tentativo di "mettere il cappello" sulla Tradizione.
Sulle solite allusioni a non meglio precisati equilibri di potere, neanche vale la pena soffermarsi.
Continuo a dire che finchè certi cattolici di sensibilità più spiccatamente tradizionalista non si saranno liberato di questo retrogusto farisaico "solo noi siamo i Giusti", e non avranno accettato che si può celebrare degnamente anche con il nuovo rito, le ferite non potranno essere sanate. Con danno loro e della Chiesa tutta.
Ecco parole ragionevoli...soprattutto le ultime. Perchè pensare che tutti quelli che hanno cercato la riforma liturgica fossero contro la chiesa? Cercavano di riportare al centro la liturgia. Purtroppo sappiamo le esagerazioni del post- Concilio....ma non tutto è così.
RispondiEliminaNon solo gliamanti del V.O. sono cattolici. Il N.O. può essere degnamente celebrato ed io ho visto molte messe degne.
In comunione
Flavio (non O.D. ma con stima per i fratelli)
Intanto la Fraternita' e' di fatto ancora "fuori", ma ha fegato per non demordere e affrontare da sola i colloquii dottrinali. Probabilmente sta' facendo la pappa a tutti.
RispondiEliminaAltri Opus compresa, sono al coperto, tranquilli, magari qualche messa antica ogni tanto.
Grandioso.
che significa <span>riportare al centro la liturgia ?</span>
RispondiElimina...quella di prima era forse "estremista" ?
Al centro della vita della Chiesa, scusa.
RispondiEliminaScusate ma il N.O. è la liturgia ordinaria della Chiesa Cattolica, non il modo di ritrovarsi dei criptoprotestanti romani!!!!!
RispondiEliminaUn po' di serietà, non è mica il tifo calcistico.
Flavio
Infatti il VO è il rito straordinario. Un pò come la Ferrari e la Punto.
RispondiEliminaCHE PUTIFERIO! Comunque - cara redazione - te lo sei cercato, diciamocelo francamente: pubblicare quella lettera non poteva che suscitare il vespaio che sta suscitando! Attenzione a quello che si mette in rete, meditate gente, meditate prima di postare...
RispondiEliminaPerchè vespaio? Mi pare invece una discussione corretta e salutare. Utile a tutti. In simplicibus veritas.
RispondiEliminaho amici dell' opus, nonchè un confessore dell' Opus.
RispondiEliminaOttime persone e buoni cattolici.
Per quanto riguarda le messe ne ho seguita solo una detta da loro.
Era verso il popolo, in lingua italiana con qualche parte in latino, comunione in piedi in bocca.
Il Diritto Canonico (can. 284) sull'abito ecclesiastico rinvia all'appendice III, dove si parla di talare e clergyman. Ma il tutto secondo le norme delle Confernze Episcopali. La CEI impone(va) che la talare sia sempre indossata in chiesa, nell'amministrazione dei sacramenti e dei sacramentali ed anche nell'INSEGNAMENTO! Pizzeria e insegnamento non possono porsi sullo stesso piano.
RispondiEliminaMa di che "evoluzione" state parlando? Siete ammattiti? Opus Dei è più cattolica di tutti voi messi insieme! Piantatela con la saccenteria. Ma chi vi credete di essere?
RispondiEliminaE magari la Fraternità fuori comunione non è degna di sciogliere il laccio dei sandali all'Opera!
RispondiEliminaHai ragione. Quando fanno così diventano insopportabili. Spocchia, saccenteria, ti citano articoli di diritto canonico o lacerti di atti tridentini pensando di impartirti la loro lezioncina e non si rendono conto che c'è chi sa molto, ma molto più di loro. Ha ragione Ratzinger, c'è anche un risvolto commovente nell'ingenuità del tradizionalismo paracattolico (para, perché non è dentro, ma vicino) lefebvriano. Questo dare lezioni a tutti, al Papa, a Opus Dei, ai Francescani, ai Gesuiti, ai Cardinali, finisce per renderli patetici.
RispondiEliminaPensare che il Papa non sia cattolico perché celebra N.O. o magari che gli sia impedito di celebrare V.O. è tradizionalismo elevato a demenza. Qui c'è davvero qualcosa fuori posto, mi dispiace. E' sedevacantismo camuffato da cattolicesimo.
RispondiEliminaSe può interessare sul bollletino dell Opus Dei Romana del luglio dicembre 2007 n 45 non ce nessun accenno al Summorum pontificum di sua Santità,a meno che non sia stato detto qualcosa prima al n 44 Buona notte Demetrio
RispondiEliminaCalm down, everybody.
RispondiEliminaL'Opus Dei è un grande istituto. Il fatto che ci segnalino un suo interesse per la liturgia tradizionale, è un fatto positivo per tutti. Punto. Questo non significa denigrare l'Opus: tutto il contrario
E' facile assolutizzare, nel bene e nel male. Io non conosco preti dell'Opus per cui non mi sono mai pronunciato. Ma un mio amico prete di sanissima formazione e ricco di carità. ne ha conosciuti parecchi, soprattutto non italiani, e di alcuni mi dice che sono una tragedia perché con loro non si parla: solo l'Opus, per loro, ha la verità, solo nell'Opus è la Chiesa. Quindi il buono e il meno buono (me lo confermano alcuni laici) c 'è anche lì.
RispondiEliminaE diciamo le cose come stanno: cos'ha fatto l'Opus, sino ad oggi, per la liturgia tradizionale? Io in campo non ho mai visto accanto a "noi", né preti né laici di questo Istituto. Alla nostra Messa dal 1984 non ne ho mai visto uno. Se son rose fioriranno. E la redazione ha ragione nel suo ultimo intervento. Nessuna denigrazione, ma benevola attenzione ai "segni".
Quanto alla comunione in ginocchio, alcuni amici m'han riferito che nelle loro città già anni fa la facevano in ginocchio, altri mi dicono il contrario. E son tutte persone dabbene che non hann'il proposito di denigrar l'Opus. Il maggior difensore su certi aspetti ne è un membro che ha preferito allontanarsi dal movimento. Luoghi diversi ed esperienze diverse.
Il lavoro sporco lo fara' la Fraternita' San Pio X, gli allori ad altri.....
RispondiEliminaCosi' va' il mondo e anche la Chiesa..
<span>alla fine si vedrà chi ha tradito per un piatto di lenticchie e chi è rimasto FEDELE! Mentre Mons. Lefebvre e seguaci venivano vessati umiliati perchè cattolici sempre identici, L'Opera scendeva a patti cercando di rimanere sempre "sull'Onda" del prestigio e dell'influenza dimenticando di difendere la VERITA'! </span>
RispondiElimina<span>Il Tempo è galantuomo! sarete svergognati con la vostra ipocrisia!</span>
Nel 2000 vi fu il pellegrinaggio a Roma della F.S.S.P.X, era l'inizio del disgelo con le autorità romane. Alcuni ipotizzarono, anche dentro le mura vaticane, che una volta regolazizzata, la fraternità, avrebbe potuto ricevere lo status di Prelatura personale, titolo, fin'ora, riservato alla sola Opus Dei. Ebbene ricordo che un responsabile dell'O.D., intervistato, dichiarò che si trattava di un'ipotesi "orribile". Correggetemi se sbaglio.
RispondiElimina<span>come quando si dice, preparandosi a una battaglia difensiva di vitale importanza, ma molto rischiosa:
RispondiEliminaarmiamoci... e partite !
:( </span>
La nostra messa, la nostra battaglia, noi e voi...
RispondiEliminaAveva ragione, come al solito, il Papa: "nella Chiesa di oggi ci si morde e ci si divora".
E intanto l'Avversario, mentre fomenta le discordie, se la ride di tutti.
Nella mia citta' un influente soprannumerario ex magistrato ( ma e' opinione comune a tutta la "cellula" locale dell'Opera) cosi' ebbe a definire il mio interesse alla Messa di sempre:" e' un tuo pallino".....
RispondiEliminaPer mia esperienza diretta all'Opus Dei l'80% fra appartenenti e cooperatori non e' interessata o contraria addirittura alla Messa Tridentina.
Ed infatti nessuno di costoro vi assiste all' Officio domenicale, da parte d'un sacerdote diocesano, per giunta , non d'un "eretico " della Santa FSSPX. La "Santa" attribuzione l'ho aggiunta io, visto che siamo in periodo di Saldi subito.
Credo che l'Opus non possa essere interessata ad altro se non a se' stessa, al suo fondatore ect....
RispondiEliminaCome altri movimenti, vedi CL, ogni testo rimanda a Gussani, i suoi libri, scritti, vi e' un elenco di libri consigliati ect.
A mio avviso mancano di una visione globale, e non colgono il valore delle radici, della vecchia messa, aspetto liturgico, ma anche dottrinale.
E poi ci vule coraggio, e invece hanno molte posizioni sociali-economiche- politiche da difendere e implementare.
Non sono liberi sotto questo aspetto.
Tragedia! Al posto di esaltarci ed unirsi si fa del bazuchismo contro chi opera in settori diversi e che testimonia l'amore per Cristo e la Chiesa! Anche questo è mettere IO davanti a Dio ed anche questo è progressismo!
RispondiEliminaNulla da fare fino a quando non sarà delenda Roma ci si comporterà come lupi! Attaccare Cl, Opus Dei, Legionari di Cristo ed anche i Neocat ( con tutti i loro difetti ed errori che si correggeranno! Ma avete fiducia nel Papa o no?) e gli altri doni nati nella Chiesa è comportarsi come i progressisti che odiano la Tradizione! Nulla da fare al posto di esaltarci ci crocifiggiamo! La zizzania è entrata in Roma e tutti ne assaporano il gusto!
Questo è triste!
Ringrazio la redazione per il suggerimento! A Lodi i pochi che partecipano alla VO sono dell'Opus Dei!
Matteo Dellanoce
PS per vedere cosa fa l'opus Dei andate anche qui www.disf.org
Mah, sarebbe come accusare i benedettini perche richiamano continuamente la regola di San Benedetto o i francescanio i fioretti, i gesuito Sant'Ignazio, ecc.
RispondiEliminaE' chiaro che se uno incontra Gesù attraverso un particolare resterà segnato da questo: ma era così fin dall'inizio: Paolo, Apollo....
Ricordiamoci che più tutti guardiamo l'origine più ci ritroveremo insieme.
Comunque la mancanza di Carità che si vede in questo forum è veramente triste, come ha detto Claudio: <span>"Continuo a dire che finchè certi cattolici di sensibilità più spiccatamente tradizionalista non si saranno liberato di questo retrogusto farisaico "solo noi siamo i Giusti", e non avranno accettato che si può celebrare degnamente anche con il nuovo rito, le ferite non potranno essere sanate. Con danno loro e della Chiesa tutta"</span>
Non solo Charitas in veritate ma anche Veritas in charitate....
Io trovo che questa difesa della VERITA' passando sopra la storia e le persone sia molto moderna e parente dell'ideologia. Peraltro un atteggiamento ideologico che abbia come contenuto cose vere è pure più pericoloso perchè verosimile...
In comunione
Flavio
SI RIPETE: il sig. Oso (che tra l'altro non pare italiano) si è espresso in termini impropri, ma comunque comprensibili: intendeva 'fuori del campo tradizionalista'. Chiaro? Quindi nessuna accusa di eresia e nemmeno denigrazione dell'Opus: anzi diremmo che lo scopo di quella lettera era proprio di mettere in buona luce l'Opus Dei di fronte a noi cattolici tradizionalisti.
RispondiEliminaE' sufficiente, o dovremo ripeterlo ancora?
anche il voler "storicizzare" tutto è ideologia: oggi la Persona stessa di Nostro Signore viene storicizzata, e sottoposta alla visione evoluzionista.
RispondiEliminaLa Verità eterna è stata sottoposta al vaglio di uno storicismo pseudo-teologico, mentre Gesù ha detto:
"Il Cielo e la Terra passeranno, ma le mie parole non passeranno".
"Io sono venuto per testimoniare la Verità"
(per questo fu condannato a morte dal potere, che odiava la Verità ormai lampante: che Lui era il Messia, il Re dei re)
In Veritate summa Caritas.
(Difendere la Verità -senza cambiare uno iota- significa difendere la Carità, perchè esse sono la stessa persona!)
<span>In realtà, anche il voler "storicizzare" tutto è ideologia: oggi la Persona stessa di Nostro Signore viene storicizzata, e sottoposta alla visione evoluzionista.
RispondiEliminaLa Verità eterna è stata sottoposta al vaglio di uno storicismo pseudo-teologico, mentre Gesù ha detto:
"Il Cielo e la Terra passeranno, ma le mie parole non passeranno".
"Io sono venuto per testimoniare la Verità"
(per questo fu condannato a morte dal Potere, che odiava la Verità ormai lampante: che Lui era il Messia, il Re dei re)
Difendere la Verità -senza cambiare uno iota- significa difendere la Carità, perchè esse sono inscindibili nella stessa Persona di Cristo!</span>
<span>In Veritate summa Caritas.</span>
Cerchi di aprire gli occhi, Claudio (io so che lei è un giovane molto intelligente e di grande Fede): quella che si combatte oggi nella Chiesa è la battaglia contro le forze delle tenebre che vogliono distruggerla, servendosi di anime oscurate e traviate dall'eresia dilagante (quella che già denunciarono nel secolo scorso s. Pio X e il Venerabile Pio XII, che parlò del prossimo "suicidio della Chiesa nell'alterare la propria Fede, la propria Liturgia, la propria anima": non vede che è in atto questo crollo da 40 anni, ad opera di preti prelati e teologi di nefaste idee neo-protestanti ?)
RispondiEliminaRilegga S. Paolo quando dice:
<span>"La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di carne e di sangue, ma contro principati e potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male. Prendiamo, perciò, l’armatura di Dio, perché possiamo resistere nel giorno malvagio e restare in piedi...» (Ef 6,11-13).</span>
(non contro le persone....questo è un pernicioso equivoco in cui certi presunti moderati si dibattono come in una rete che impedisce loro la visuale corretta della situazione)
Egregia Redazione,
RispondiEliminapropongo un cambio di "denominazione" non tradizionalisti che suona come negatori del progresso della Chiesa Nel mondo, ma conservatori cioè coloro che trovano nella stabile immutabilità della Chiesa lo strumento per essere ancora nel mondo soggetti di evangelizzazione!
Il rischio è quello di essere indicati come stremisti!
Matteo Dellanoce
Che illusione.
RispondiEliminaRedazione, cancella allegramente ciò che non ti garba, anche se non contiene né insulti né attacci proditori contro alcuno! Andrai molto lontano...
RispondiElimina<span><> (San Pio X, Lettera Apostolica “Notre charge apostolique”)</span>
RispondiElimina<span></span>
<span>Di "conservatori", ce ne sono già troppi, pure i fanatici del Vaticano II, sono dei conservatori rispetto ad una certa ideologia ed ecclesiologia. Il termine "tradizionalista", può essere fuorviante, ed associato all'aggettivo "cattolico", suonerebbe come un pleonasmo, almeno così era nei bei tempi andati. Oggi, purtroppo, è necessario fare certe discriminazioni.</span>
Cosa ci sia oggi da conservare non so. A guardar bene chi vuol mantenere la vera fede si dovrebbe definire rivoluzionario.
RispondiEliminaproprio così.
RispondiEliminaSi è dimenticato, da parte del clero, e si è fatto di tutto per far dimenticare alle due ultime generazioni di cattolici una elementare verità:
che la Chiesa o è Tradizione, o, semplicemente, NON è !
Questo oblìo fatale della sua stessa natura dimostra un'ennesima volta che con il mitico CVII è intervenuta una reale frattura, netta e pressochè improvvisa, (sebbene non da subito avvertita, a causa del linguaggio aperto ad interpretazioni variegate), con l'intera Tradizione precedente: infatti i cattolici attuali, di età giovane e media, non riescono a concepire nè ad accettare l'idea che il Depositum Fidei sia stato trasmesso fedelmente per incarico divino iniziando dal Fondatore a S. Pietro e ai Dodici e che tale trasmissione (lat. TRADERE = consegnare) doveva continuare inalterata per i secoli dei secoli, fino alla fine della storia, PER ESPRESSO INCARICO DEL SALVATORE, non per invenzione o ideologia umana passatista o conservatrice di se stessa !
(come oggi vogliono farci credere i modernisti, catto-adulti e fans a-critici del CVII, soprattutto i più arroganti difensori ad oltranza anche di tutte le contraddizioni e assurdità logiche e teologiche da esso scaturite, sia pure come effetto indiretto di travisamenti....)
Io non voglio attaccare nessuno, ma nello stesso tempo, so' valutare la differenza di un cattolico di parrocchia, anche NO, rispetto ad un aderente a CL Opus, neo cat ect. In quest'ultimi la marcatura e' stretta, e sono quest'ultimi a perdere sovente il senso di un respiro piu' alto. Francescani o Benedettini avranno i loro testi di riferimento, ma non sono ossessivamente ripiegati su questi. Non sono movimenti...
RispondiEliminaUn cattolico di parrocchia, anche la semplice vecchietta che va' a messa, e partecipa al rosario o aiuta un po' il parrocco ai miei occhi vale di piu'.
Inoltre, dall''Opus a cammino, nn vi pare vi sia un po' troppo?? A me pare un festival di sanremo.
Gradirei un po' di normalita'.
Beh! i diversi movimenti sono come le parrocchie ( o le diocesi)! Mi sembra un riduzionismo ed un paragone che non sta in piedi.
RispondiEliminaSi testimonia la verità con modalità diverse. La metodologia non èimportante è importante l'aderenza. Fine!
Il resta mi sembra una campagna acquisti! Se la mettiamo così vince l'Azione Cattolica con il suo tutti dentro relativista e spiritosamente conciliare....gioachimita. un rosario detto da una vecchietta è uguale a quello detto da un ciellino o da un appartenete all'opera o da un legionario...diversa è la preghiera di chi si augura la morte del Papa! una preghiera dossettiana, se non ricordo male, che va molto di moda negli oratori... Dossetti, si intende!
Matteo Dellanoce
Egregio Pastorelli,
RispondiEliminada conservare c'è la fede, la speranza e la carità. "La fede è la radice, la speranza il tronco, la carità il fiore ed il frutto della vita soprannaturale" ( Don Colomba Marmion, Abate di Maredsous). E, se mi permette, il Papa ha sfornato tre encicliche che sono Fede ( Deus Caritas est) speranza ( in spe salvi) e carità ( Caritas in Veritate).
sia lodato Benedetto XVI
UIOGD
Matteo Dellanoce
Ps più che rivoluzionario, direi un anticonformista!
Sarà svergognato invece chi ottusamente si crede nel giusto. L'Opus Dei ha conosciuto un'evoluzione interna degna delle migliori organizzazioni cattoliche e sempre nella MASSIMA FEDELTA' al Papa. Essere fedeli alla Tradizione senza essere fedeli al Papa, magari onorandone nominalmente il ruolo ma avversandone e disattendendone orientamenti, direttive, mandati, significa TRADIRE la Tradizione purgnalandola vilmente al cuore. Questo l'Opera non lo ha mai fatto e non lo farà mai. I sedevacantisti travestiti da campioni dell'ortodossia, invece, sì.
RispondiEliminaCondeivido APPIENO! ANZI STRAQUOTO!
RispondiEliminaMatteo Dellanoce
E infatti, almeno in queste sue encicliche, il Papa è rispetto al sistema quarantennale un rivoluzionario: lo travolge riportando le tre virtù alla loro essenza teologale. Ma esse non sono frutto dell'oggi o dell'uomo.
RispondiEliminaD. Columba Marmion è sempre una grande miniera: dei suoi libri credo mi sian rimasti soltanto Cristo Vita dell'Anima e Cristo ideale del Sacerdote. Vari altri li ho dati a chi potevano esser più necesari che a me per la scelta di vita.
Cristo ideale del monaco....
RispondiEliminaMatteo Dellanoce