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lunedì 28 settembre 2009

Frittate marchigiane

Fermo

Non capita tutti i giorni di essere rimproverati da un Arcivescovo Metropolita per.aver seguito fedelissimamente le rubriche del Novus Ordo Missae.
Il fatto.
Alcuni membri del gruppo liturgico che è impegnato abitualmente nelle Sante
Messe con il Messale del '62 hanno servito la Santa Messa invitati da una Comunità monastica.
La Messa era concelebrata dall'Arcivescovo con alcuni religiosi e parroci locali.
Noi abbiamo svolto il servizio liturgico secondo le nostre competenze: io sedevo all'Organo, il cantore ha intonato i canti, tutti in gregoriano, e due ragazzi hanno servito all'altare.
Su desiderio delle claustrali è stata eseguita la Missa IX gregoriana Cum Jubilo e il proprium della festa.
Per l'Ecc.mo Prelato erano stati preparati tutti i paramenti preziosi contemplati dalle rubriche compresa ovviamente la dalmatica. Inutile dire che l'Arcivescovo ha negato di indossarla con un "no" quasi disgustato. Il presbiterio era addobbato solennemente con tappeti, fiori, reliquie e
candelabri. In cornu evangelii era preparato il trono prezioso del secolo XVIII.
Per rendere la celebrazione meno pesante si è poi pensato di sostituire al salmo responsoriale l'alleluia intonato dai cantori in gregoriano, così come prevede il graduale riformato.
Su indicazione dello stesso Arcivescovo sono state tralasciate le preghiere dei fedeli (grazie a Dio).
Il rito è poi continuato normalmente con il canto, al termine della Messa, dell'Oremus pro Pontifice e dell'Oremus pro Antistite, come segno di fedeltà alla Chiesa.
Al termine della S. Messa in cuore pensavamo di aver organizzato, insieme alle monache, una celebrazione il più degna possibile e più fedele all'ermeneutica della continuità auspicata dal Papa ed elogiata (paradossalmente!) dallo stesso Arcivescovo nella Sua nota pastorale sulla liturgia. Purtroppo pensavamo male.
Mentre un Monsignore, felice di quanto aveva appreso, faceva notare al Prelato che il ragazzo cerimoniere sarebbe entrato in un seminario di Diritto Pontificio in Francia, l'Arcivescovo si scaglia con quanto odio contro quest'ultimo dicendo: "Eh si, questo qui ha combinato una bella frittata . insieme a quest'altro (indicando me)!" - continuando, nel mentre che se ne andava - "Ci vuole obbedienza! Ne riparleremo nell'aldilà, nel giorno del Giudizio!".
Sbalorditi per tali parole dette con sì tanto odio, ce ne siamo andati con rammarico e sinceramente anche sorpresi. Seguire con fedeltà le rubriche del Messale di Paolo VI significa disubbidire? Significa fare una bella frittata? Addirittura per tale "disobbedienza" di scomoda persino il Giudizio Divino!
E' forse questo il comportamento del Buon Pastore? Se si sente il bisogno di fare dei richiami per qualcosa che non andava, lo si faccia con la correzione fraterna e non lanciando frasette ad effetto senza nessuna argomentazione!
Senz'altro abbiamo notato l'odio profondo di certa gente verso di noi qualunque cosa facciamo.

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Numana
Altra situazione, anche questa volta che ricorda la vocazione culinaria delle Marche.
Una cena estiva offerta da una famiglia locale.
A tavola sedeva, ovviamente nel posto d'onore che gli spettava, l'Eccellentissimo Arcivescovo.
Ad un certo punto della cordiale conversazione andando completamente fuori tema ma a voce più elevata, in modo che io potessi ascoltare bene, il Prelato ha detto : " Sono stato oggi in San Pietro per le .... . E' aberrante vedere come sia tornati indietro : sette candele sull'altare, la Croce al centro, la comunione data in ginocchio e a noi Vescovi ci è stata data solo sulla bocca ! Ovvio che il prossimo Papa, che si sceglierà un nuovo cerimoniere, riporterò tutto secondo lo spirito del Concilio Vaticano II" .
L'impietosa critica contro Mons. Guido Marini ricorda quella dell'ottobre 2008 lanciata da un altro Ecc.mo Arcivescovo, al termine di una riunione presbiterale in un' Arcidiocesi, confinante con la mia Regione. Alcuni Sacerdoti hanno timidamente chiesto al loro Arcivescovo se sarebbe stato opportuno seguire le indicazioni liturgiche del Papa poste in atto nella Basilica di San Pietro ed in tutti i viaggi papali nel mondo.
La risposta dell'Arcivescovo, che si autoproclama "amico e conoscitore del Papa" è stata "Sono tutte invenzioni di Mons. Guido Marini. ."


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Caldarola
Altra situazione sempre di carattere conviviale : una cena, nello spirito di cordialità, di alcuni politici con il loro Arcivescovo finalmente proveniente , come prezioso dono, dalla Curia Romana.
Durante il cordiale banchetto uno amministratori presenti, pensando di fare cosa buona e giusta, ha lodato la Santa Messa, nel rito antico, a cui aveva recentemente assistito.
L'Arcivescovo, mimando le forbici , ha gelato tutti dicendo " basta con questo latino : taglia il latino sennò io ti taglio la lingua" !

Ed ora mangiamoci queste frittate . Buon appetito!

A.C.

80 commenti:

  1. Assurdo, assurdo, assurdo...le frittate non mi piacciono nè in cucina nè in altri ambiti...incredibile, sono senza parole!
    Tutta la mia solidarietà ai fedeli marchigiani, e in particolar modo al Professor Carradori e a Nicolas, che giusto oggi entra in seminario...
    Vergogna, vergogna, vergogna!
    Che ne pensa, l'Eccellenza, del fatto che il latino era magari, e forse davvero, poco comprensibile, ma che ha permesso, comunque, la santificazione dei fedeli? Che ne pensa, l'altro Eccellentissimo, intento a criticare il decoro liturgico di San Pietro, delle Messe celebrate sciattamente, o addirittura trasformate in pagliacciate?
    Mah...
    Oremus...

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  2. Quos Deus perdere vult, dementat prius !

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  3. L'arcivescovo citato nei tre post è sempre lo stesso o si tratta di tre vescovi diversi? Si potrebbe, per cortesia, citare il nome (o i nomi)? Sarebbe auspicabile mettere il tutto su carta e spedire il racconto del 1° episodio al nunzio in Italia, al nuovo segretario della congregazione dei vescovi e, per conoscenza, al prefetto della congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Alessandro

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  4. Eh si, 'assurdo' è la parola giusta.

    Una domanda: ma la gente che frequenta la chiesa, i fedeli, che dicono? Ormai tutti conosceranno questo atteggiamento di codesti Eccellentissimi e - ho notato che molti, anche se preferiscono il NO, sono con il Papa e approvano il fatto di dare a ognuno la forma di liturgia che preferisce.

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  5. ^__^ mah....non parlerei di odio quanto di STIZZA...nel primo caso non ha dato fastidio la Liturgia ma l'aver saputo che il giovane NON andrà nel Seminario della zona, magari l'Arcivescovo avrà pensato appunto ad un Seminario affezionato alla Tradizione, ed ecco il concetto di FRITTATA come a dire " Facendo tutte queste CRETINATE (Liturgia antica e quant'altro di affine) avete fatto la frittata ALLONTANANDO UNA VOCAZIONE DA QUESTO SEMINARIO PER ANDARE CHISSA' DOVE...."
    ^__^
    io la leggo così...i vescovi, giustamente, ci tengono ai propri seminari diocesani e deve aver preso malamente che il giovane andrà in Francia, da qui la risposta stizzita dando la colpa appunto, alla Liturigia tradizionale ^__^

    Il resto è tutto conseguenza...c'è chi vede, erroneamente, il ripristino della sacralità come una sorta di attentato (non saprei a cosa, ma provo a mettermi nei loro panni ^__^) di conseguenza il concetto ed il contesto di Liturgia NELLA TRADIZIONE è interpretato malamente, è visto come nemico...

    Ci vuole equilibrio da ambo le parti altrimenti chi ne soffre sarà ed è proprio LA VERITA' la quale continuerà ad essere IMBRIGLIATA a seguito DELL'IGNORANZA DELLA MATERIA LITURGICA che alberga da anni nella Chiesa...

    Non credo che basterà LA MITE RIFORMA di Benedetto XVI, non spaventino le minacce di chi dice che "domani" si ritornerà "allo spirito del Concilio", se il Signore ha permesso e voluto questo Pontificato indietro non si tornerà, di certo sarà necessario che oltre la mitezza si cominci ad usare anche la correzione fraterna, quella delle sospensioni dei ministeri e dei mandati a quanti saranno recidivi....

    sursum corda!
    ^__^

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  6. Scusate ma la "frittata" mi è risultata indigesta! Vado a vomitare... :-(

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  7. Quanto è bella la" Chiesa postconciliare", quanti bei frutti ha prodotto, anche cercando con tutte le forze di non generalizzare, troppe sono le testimonianze che vanno in questo senso.
    Mi dicevo stamattina che se i vescovi progressisti al Vaticano II non sono riusciti a far passare il governo collegiale della Chiesa, nei fatti se la sono sbrigliata benissimo perchè ciò si produca comunque.
    Oggi le conferenze episcopali sono dei mini-vaticani e i vescovi degli elettroni liberi e il tutto in sistematica disobbedienza al Papa e contestazione della sua autorità.
    Quanta ipocrisia.

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  8. oltre ai vescovi ribelli, alla messa ye-ye e a tanto caos dottrinale uno di voi sa dirmi cosa ha prodotto di buono la "chiesa postconciliare"?

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  9. nunzio@nunziatura.it

    Cominciamo dal Nunzio in Italia....

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  10. A Gabriella:

    Tra i fedeli (anche a milioni...) col Papa da una parte
    e i Vescovi (qualche centinaio? dall'altra)

    CHI ha il potere effettivo nella Chiesa?

    CHI VINCE oggi:
    le ragioni della FORZA
    o la forza della RAGIONE?

    RispondiElimina
  11. Ho perso il conto delle volte che ho proposto la seguente domanda
    (facendo eco all'anonimo più su...)
    senza mai ricevere risposta da nessuno, nè dai modernisti nè dai tradizionali (o -isti):

    Si potrebbe finalmente stilare un elenco chiaro e sintetico dei mitici FRUTTI DEL CONCILIO?
    Sono sicuro che sarebbe (a poterlo fare...) molto più veloce di quello
    dei frutti bacati, ma...
    tanto vale tentare, per chiarirsi
    le idee, una buona volta, o no?

    (Spero di leggere un tentativo coraggioso di risposta)

    Fedele amareggiato

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  12. Mi rivolgo alla domanda dell'anonimo firmato: Fedele amareggiato...

    i frutti del Concilio?

    ^__^ non saprei elencarli, diciamo che intanto ne abbiamo uno che è attribuibile semplicemente al Patrocinio di san Giuseppe: Joseph Ratzinger, il quale ha confessato di dire sempre, dopo la Messa, la Preghiera a san Giuseppe^__^

    Potremo forse parlare anche di una responsabilità più MATURA E PIU' MATURATA che da dopo il Concilio, ha investito molti Cattolici, parlo ovviamente di chi non si è barricato dietro lo "spirito" del Concilio, ma bensì, ha sfruttato lo stesso per cogliere il senso DRAMMATICO della situazione culturale e sociale del nostro tempo tranedone ammaestramento e combattendolo con intelligenza...
    penso così ad esempio a un Padre Raimondo Spiazzi di venerata memoria ^__^

    Ma se guardo ai frutti ricevuti dalla FSSPX essi non sono da disprezzare, al contrario, ci fanno riflettere...nei seminari diocesani che avevano sposato il modernismo, si sono CHIUSE LE PORTE....in quelli in cui si combatteva la falsa riga dei testi conciliari le porte dei seminari si sono spalancate...^__^

    Uno sguardo alle chiese PIENE O VUOTE che per taluni sono diventati davvero UNA MANIA controproducente...
    Alla Chiesa infatti NON SERVONO LE CHIESE PIENE, serve la qualità di un piccolo gregge ben educato alla coscienza CATTOLICA e non semplicemente al Cristianesimo...identificato nel sociale...

    Laddove abbiamo avuto le chiese piene, abbiamo anche riscontrato IL DESERTO DELLE VOCAZIONI...

    Gesù ci dice: dai frutti li riconoscerte...io credo che i Papi se ne erano già accorti di questi frutti acerbi, ma non è facile gestire questa pianta dai molteplici rami ^__^ le potature sono difficili e il "fumo di Satana" CONFONDE ED INGANNA ciò che è buono da ciò che buono non è è...così che non è facile vedere questi frutti, forse possiamo essere ottimisti, questo si...ma anche realisti e cominciare a dire le cose come stanno e avere il coraggio di ammettere gli errori compiuti, il Papa che lo sta facendo non è infatti molto amato per questo...

    Nel suo libro "Guardare a Cristo" del 1989, così scrive Ratzinger sul concetto di UN ERRATO OTTIMISMO sorretto dal falso spirito del Concilio:

    " L'ottimismo sarebbe alla fine la maniera di liberarci della pretesa, fattasi ormai ostica, del Dio vivente sulla nostra vita. Quest'ottimismo dell’orgoglio, dell'apostasia, si sarebbe servito dell'ottimismo ingenuo dell'altra parte, anzi l'avrebbe alimentato, come se quest'ottimismo altro non fosse che speranza certa del cristiano, la divina virtù della speranza, mentre era in realtà una parodia della fede e della speranza. (...)
    Era possibile che un simile ottimismo fosse semplicemente una variante della fede liberale nel progresso perenne: il surrogato borghese della speranza perduta della fede.
    Giunsi infine al risultato che tutte queste componenti agivano insieme, senza che si potesse facilmente decidere quale di esse, e quando e dove, avesse il peso prevalente. "


    ^__^

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  13. Uno dei frutti del (post)concilio è quello di aver fatto capire quanto siano preziose certe cose che prima si davano per scontate e di cui quasi non si coglieva l'importanza. Ovviamente sto parlando delle cose che sono state gettate improvvidamente nella spazzatura. L'intenzione non era certo di valorizzarle, ma l'effetto è stato quello per la ben nota faccenda chiamata eterogenesi dei fini.

    Quanto ai vescovi, quando sentono le parole "latino", "messa tradizionale" ecc. in realtà quei suoni al loro orecchio hanno un significato diverso da quello che percepiscono i comuni mortali. Per loro significano all'incirca "giudizio sul loro operato negli ultimi decenni", oppure "ritorno di un sistema in cui il loro potere non sia più assoluto e incontrollato". Si può quindi capire che non amino sentirle pronunciare.

    RispondiElimina
  14. Un sentito Grazie a Caterina per la sua risposta, (era ora...!), che ritengo preziosa materia di riflessione per tanti fedeli come me, che oggi non riescono più a riconoscere (come dopo un terremoto) nel panorama che li circonda, quel paese natìo, una volta familiare ed accogliente, ora semidistrutto e quasi inabitabile.
    Rifletterò sugli argomenti
    e sul testo citato
    (in particolare sulla difficoltà di operare il DISCERNIMENTO, fenomeno lucidamente intuìto dal futuro Benedetto Papa, e che mi crea non poco sgomento, in quanto inusitato, finora...)
    Grazie!

    Fedele amareggiato
    (in attesa di ravvivare la Speranza)

    RispondiElimina
  15. Caro Alessandro, si tratta di tre Eccellentissimi diversi.
    I nomi ?
    Viviamo nello Stato Pontificio dove il dileggio e l'emarginazione per coloro che dimostrano simpatie per le idee "benedettiane" si trasformano anche in isolamento fisico...
    Alla morte di questo Papa diversi di noi dovranno prendere la via dell'esilio, guarda che non è una battuta...
    Ho pronte le lettere di dimissioni per qualsiasi impegno in loco.
    Per quanto riguarda l'insegnamento il Patronato mi ha preparato domanda di trasferimento all'estero oppure in altra regione.
    Sono al massimo della carriera non dovrei aver problemi.
    Che Dio ci aiuti tutti e assista il Papa !
    A.C.

    RispondiElimina
  16. Nonostante gradisca molto questo tipo di frittate, mi è passato decisamente l'appetito!

    RispondiElimina
  17. Sì, Jacopo: condivido la tua intuizione sui Vescovi, che ci ricorda come il comportamento del giusto sia un rimprovero vivente agli occhi dell'ingiusto...
    e la tua osservazione, riferibile al noto detto:
    "Il bene non si conosce se non si perde"!
    Grazie
    (vedo che non ero il solo a coltivare certe riflessioni nel corso di questi lunghi anni...)
    Fedele amareggiato

    RispondiElimina
  18. Che tristezza. Non sono tanti i preti e vescovi a pensarla così sul Papa, sulla liturgia, sulla Chiesa...
    Inutile cercare soluzioni o invocarle dall'alto; sterile restare amareggiati; tempo perso confrontare sempre tra frutti buoni e frutti marci: i fatti parlano da sé per chi ha un minimo di intelligenza e....vista buona.

    I Santi ci insegnano ad offrire, pregare, lavorare.

    RispondiElimina
  19. per Andrea: se non vuoi fare i nomi ... d'accordo ma almeno segnalali al nuovo SEGRETARIO (non al prefetto) della congregazione dei vesovi, a Bertello (nunzio) e al card. Canizares. E poi ... un po' di fiducia nello Spirito Santo. Chi ti dice che Papa Benedetto non possa arrivare alla veneranda età di 95 ani? Alessandro

    RispondiElimina
  20. Non ho parole...davvero. Inutile commentare. Provo solo tanto dolore.

    RispondiElimina
  21. Rev. don Luigi,
    deduco da ciò che lei dice che non ho un minimo di intelligenza e che sono stato cieco per una quarantina d'anni (circa l'intera mia vita), e che ho riacquisito la vista da poco, grazie a Dio e ad Internet: lo ammetto, preti e teologi (e papi) sono riusciti a farmi credere che le innovazioni erano cose buone, vuol dire che ero un idiota! (solo io?...)

    Fedele amareggiato
    (vissuto senza un minimo di intelligenza,
    ma ponendosi tante domande...)

    RispondiElimina
  22. Venticinque anni fa' sperano che Mons. Lefevbre, morisse prima che fosse concluso un accordo, in modo da far morire il suo seminario.

    Ora sono tutti impegnati a far morire la timidissima riforma di Benedetto XVI, che credo non avra' la forza di fare ulteriori passi, xche' lo seppellirebbero vivo.

    Al di la' delle questioni religiose, vedo un giovane che deve emigrare in Francia perche' qui troverebbe solo schiaffoni, ed un adulto ?????? (l'arcivescovo) che egoisticamente gode del suo potere, esercitato abusivamente.

    La vita e' questa, dei ragazzini devono essere adulti e gli adulti si comportano da irresponsabili.

    Poi arriva la domenica e parlano di carita' , comunita', essere uomini.

    Giunga al giovane che non conosco ,tutta la mia comprensione, e spero legga queste righe. In bocca al lupo e tanti auguri, non perdi tu... l'esperienza all'estero ti fara' piu' forte e piu' uomo.

    Un italiano all'estero

    RispondiElimina
  23. Costoro sono stati scelti!

    FdS

    RispondiElimina
  24. CAro fedel amareggiato,

    tiri Lei le conclusioni...e ringrazi il Buon Dio (e Santa Lucia) se è il caso.
    Per quanto riguarda l'"idiozia"...devo dirLe che lo siamo stati tutti un po' "idioti". Ringraziamone ancora il Signore per aver aperto uno spiraglio e continuiamo a porci delle domande perché Lui spalanchi una Porta in noi...

    RispondiElimina
  25. Quando fu eletto papa Leone XIII, dopo il lunghissimo pontificato di Pio IX, molti pensarono che sarebbe stato un pontificato breve.

    Leone XIII infatti pur avendo
    solo 68 anni, era pieno di acciacchi, malfermo in salute.

    Ebbene, il suo pontificato durò ben 25 anni, fino al 1903: morì all'età di 93 anni a dispetto delle previsioni di ben 25 anni prima.

    Per dire: il pontificato di Benedetto XVI durerà per il tempo giusto e necessario che lo Spirito Santo riterrà farlo durare.

    Le vie del Signore non sono le nostre vie.

    R.

    RispondiElimina
  26. gli adulti si comportano da irresponsabili

    Avevo ragione a dire che continuano a soffrire della sindrome di Peter Pan: fermare il tempo a "quegli anni", pretendendo di fossilizzare la Chiesa nei loro ricordi stantii!
    Ma spero che il Signore tolga loro presto questa fissazione
    (anche per il loro bene spirituale)...

    Letizia

    RispondiElimina
  27. Il Nunzio in Italia?. Sarà della specie di tettamanzi, del vescovo di Fermo e di tanti altri.....se non non sarebbe stato fatto Nunzio in Italia.

    Presto, presto, che si affretti sorella morte , a portare davanti al giudizio il S. Padre. A sorella morte , pregheranno i vescovi che offriranno l'olio alla lampada di S. francesco. presto, presto se nonci sarà qualche altra frittata indigesta.
    per Mons. G.marini e già pronto un bel posticino nella nunziatura dell'Iraq.
    Bugnini 1- Marini 1
    Un pareggio per far la felicità di Melloni e degli arcivescovi di fede adulta.

    RispondiElimina
  28. Costoro sono stati scelti!

    In che senso?
    Forse che dovrebbero pensare che il Signore prima o poi ricorderà loro la sua sottolineatura ben nota:
    "Non voi avete scelto me, ma IO ho scelto voi!", e che possa spingerli a trarne le dovute conseguenze circa "oneri ed onori"
    (o anche a preparare una diligente relazione, da presentare al Buon Pastore, sui compiti pastorali svolti, con rendiconto su come hanno "fruttato" i talenti) ?
    Chissà...
    (vale per tutti, del resto...)

    RispondiElimina
  29. Il mio intervento sulla irresponsabilita' degli adulti e la lora incapacita' di essere padri, nel senso pieno della parola, la riferivo a dinamiche psicologiche come ben ne ha trattato Rise' docente univertitario di sociologia all'Insubria, in numerosi libri e articoli. Cosi inquadro l'arcivescovo in questione che spero legga.

    Incapacita' di essere padri, vuol dire anche essere degli eterni adolescenti, dei narcisi all'ennesima potenza.

    Perche', cmq un sacerdote lo si giudica anche per il suo spessore umano e per la serieta' e il rispetto del prossimo.

    Poi concordo che sono prigionieri di un epoca finita, e che non hanno voluto capire un bel nulla di quello che e' successo in seguito.

    Monta un generale anticlericalismo, lo sento al lavoro e nella vita di ogni giorno.
    Monta a causa della assoluta inconsistenza di risposte serie che il clero deve al suo gregge.

    Pagheranno prima o poi pagheranno. La vita e' seria x tutti.

    E gia pagano con la sterilita' delle loro comunita', ovvero mancanza di futuro.
    Ma fingono di non capire. mandano un ragazzo in Francia e hanno fatto di tutto per tenersi un Boffo a casa loro.

    Vergogna!!!!!

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  30. 1) All'Arci(vescovo) va ricordato che non la lingua ai fedeli laici si era e - se va avanti così - si tornerà a tagliare, bensì il naso e le orecchie ai prelati indegni.

    2) I commenti del (p)re(lato) in questione son robetta comune. I pretucci in attesa che il Papa passi a miglior vita sono parecchi, giovani, d'età mezzana e anziani. L'ordine di scuderia è: fare buon viso a cattivo gioco fino all'elezione del prossimo Papa, Paolo VII o Giovanni Paolo III. Ma chissà che la sorpresa non sia duplice: una lunga, lunghissima vita per Benedetto XVI (un raro Papa profeta) e quindi al soglio un Benedetto XVII, se non un Pio XIII.

    3) La segnalazione ai livelli gerarchici superiori è sempre utile, come la denuncia ai carabinieri in caso di furto subìto. Non porterà alla rimozione dell'Or(d)inario, ma forse ne stroncherà ulteriori promozioni.

    Sullo

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  31. Vescovi' Ma si fa molta fatica ad educare ed ad insegnare...molto poca a contare i soldi.
    Matteo Dellanoce

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  32. Questi signori, questi Vescovi, non hanno capito nulla dello spirito del Concilio e lo interpretano aloro piacimento credendo di essere nel vero. Hanno adottato, più o meno inconsapevoli, la teoria gramsciana dell'egemonia culturale adeguandola alla Chiesa.
    Non si sono adeguati ai tempi, ma cercano di fare in modo che il mondo (la Chiesa) si adegui al loro pensiero che DEVE essere unico. Cos'hanno ottenuto? Chiese vuote e relativismo galoppante. Saranno loro a dover rendere conto a Chi Di Dovere. Hanno compiuto quanto è nella loro missione ovvero la conversione delle anime (anche pregando e cantando in latino se necessario!)?

    RispondiElimina
  33. Anonimo ha detto...
    Un sentito Grazie a Caterina per la sua risposta, (era ora...!), che ritengo preziosa materia di riflessione per tanti fedeli come me, che oggi non riescono più a riconoscere (come dopo un terremoto) nel panorama che li circonda, quel paese natìo, una volta familiare ed accogliente, ora semidistrutto e quasi inabitabile.
    Rifletterò sugli argomenti
    e sul testo citato
    (in particolare sulla difficoltà di operare il DISCERNIMENTO, fenomeno lucidamente intuìto dal futuro Benedetto Papa, e che mi crea non poco sgomento, in quanto inusitato, finora...)
    Grazie!

    Fedele amareggiato
    (in attesa di ravvivare la Speranza)

    ******************************

    ^__^ felice di esserti stata d'aiuto, ma non credere che sia facile, la Speranza non manca e non deve mancare anche a te, quanto al discernimento è qui che si vince un terno al Lotto ^__^
    se può interessarti stocurando questa sezione:

    http://difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/cartella.aspx?idc=639094

    (è un forum più che altro di lettura, qualche domanda la si può fare solo nella bacheca dialoghi, così si aiuta il discernimento a farsi trovare, meditando sugli eventi...^__^)

    RispondiElimina
  34. La mia parrocchia. La mia diocesi, giovane, appena 50 anni. Un responsabile dell'ufficio Liturgico, filo bugnini e mariniano della prima ora , per non andare oltre.

    Ha disposto:
    una sola tovaglia: ruvida, senza ornamento, rimosso le mantovane ricamate in oro o del lavoro di tanti mesi di ricamatrici del luogo,
    è vietato severamente di mettere sull'latare candelieri e fiori; le minacce sono all'ordine del giorno:
    I parroci più creativi, hanno creato delle console (burttisime) dove mettere i candelieri.
    E'il terrore di molti addetti alle sagrestie; penso che abbia anche peccati di iconoclastia da farsi perdonare.
    E'tutto intento allo studio e alle stranezze liturgiche.
    Le assembee liturgiche assomigliano più a vacanze sanremesi con frastuoni e suponi.
    Per tappare la bocca ai "colti e non adulti " ha organizzato un corso di musica liturgica. E' stato naturalemte snobbato con grande dissapunto del relatore che apertamente ha denunciato in un incontro la povertà di genio musicale in termini liturgici da parte delle schole cantorum ( pardon complessi )
    Le corali trovano luogo davanti al Santissimo a cui tutti volgono le spalle e molti dei cantori masticano e ruminano durante tutta la celebrazione liturgica ( bandito dire messa -antico e pre-conciliare)
    Il chitarrista sembra uscito da un concerto anni 60 70, si dondola insieme al suo strumento incurante di essere in Chiesa ( pardon,
    aula liturgica)
    Assistiamo ad una baraonda gnerale per il padre Nostro in cui alla nanni Moretti siamo chiamati a fare un girotondo e a drci la mano,
    successivamente per lo scambio della pace seconda baraonda , ciascuno saluta cordialmente anche a chi è seduto duel file più giù.
    alla fine assistiamo alla distribuzione del pane e del Vino ( pardon Comunione è troppo obsoleto)dove riusciamo a cogliere la grnade leccata del palmo della mano di taluni dopo aver ricevuto il Corpo di Cristo.
    Ditemio se un'altra parrocchia e diocesi si trova in queste condizioni

    Concludo: IL VESVOVO IL TRASCORSO ANNO PASOTALE HA VOLUTO CHE FOSSE APPROFONDITO IL TEMA.
    EDUCHIAMOCI ALLA CELEBRAZIONE.
    Naturalmente questi sono i risultati.

    RispondiElimina
  35. che cos'è questo:
    "Ti taglio la lingua" ?
    Il nuovo linguaggio pastorale ispirato dallo "spirito-del-concilio", il più spirituale, caritatevole e paterno linguaggio mai udito nella Chiesa "di prima"(sorpassata, datata 33-1965!), il linguaggio rispondente al Mandato di Gesù Cristo Buon Pastore, e a Lui affine e modellato sul Suo?
    Queste dunque le disposizioni del Concilio (pastorale!)che interpretano il

    "Pasci i miei agnelli,
    pasci le mie pecorelle" ?!?

    RispondiElimina
  36. Ve lo dissi, giorni fa!
    Si manifesta, represso a fatica dietro maschere sorridenti di finta obbedienza, che ora stanno cadendo, l'odio profondo montato 40 anni fa, la cui ondata si spinge (ancora e ancora, prima di ritirarsi del tutto, vinta dal vero "nuovo che avanza", la Liturgia perenne donata dal Cielo...), lambendo e infangando le nostre speranze, con quella del Papa (ma non vincerà!):
    è odio verso il Latino, che ha eternizzato la Liturgia, sottraendola così al "panta rèi" di tutte le realtà mondane!

    Ben più dell'imperatore Augusto, allora, quando tornerà vittoriosa su tutti i fronti quella divina Liturgia a cui la Latinitas ha fatto da ancella, annunciatrice tra i grandi spiriti vissuti in quel Crocevia della storia che in quella Croce Santa è tutta ricapitolata e redenta
    (cfr. "Magnus ab integro saeclorum nascitur Ordo"),
    e nutrice linguistica e culturale
    predisposta dalla Provvidenza per la crescita ed espansione del Cristianesimo nell'Impero e nel mondo....

    allora sì, potrà la lingua latina, riportata al suo illustre compito di servire alla Liturgia di sempre, dire ai secoli venturi,
    ben più di Augusto:

    "Exegi monumentum aere perennius" !

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  37. Io mi chiedo perché, se si conoscon i vescovi, si corra a preparar loro un'accoglienza di cui non son degni o che rigettano.
    La prossima volta i volenterosi (o masochisti?) se ne stiano a casa.

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  38. All'anonimo dell 18:54:

    Un Parroco regolarmente immesso nel possesso della parrocchia (e non un amministratore) non è obbligato a sottostare alla creatività di chicchessia. Nella sua parrocchia fa come coscienza e fede gli suggeriscono. Nessun Vescovo può rimuoverlo per fedeltà alla "vera" legge liturgica. Quindi: Si rimetta tutto in uso senza timore alcuno. Meglio uscire dal giro del "mi comporto come vuole il capo così mi promuove e mi da un parrocchia più importante" e vivere con la coscienza a posto sapendo che rendere conto a Dio è meglio che rendere conto a qualche testa mitrata

    Cassandra

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  39. Quello che descrive l`anonimo delle 18.54 è allucinante o devo rassegnarmi e dire che è abituale?
    Io però son sempre più stupefatta da tutto ciò che viene detto qui e altrove, sugli abusi di potere dei vescovi, sulla loro palese e rivendicata disobbedienza e contestazione del Papa, ma è mai possibile che i fedeli siano obbligati di subire?
    O il numero di chi è veramente adulto, di chi è consapevole delle anomalie è così esiguo che non può far nulla?
    Se i fedeli rifiutassero di fare il girotondo per il Padre Nostro, se restassero al loro posto dando al limite la mano chi sta vicino e basta, se si riunissero per far sapere al sacerdote o vescovi che così non va, stile petizione alla svizzera, (noi siamo molto forti in iniziative e petizioni), se i fedeli desertassero la loro parrocchia come protesta, veramente non avrebbe nessun effetto?

    È mai possibile che gli animatori liturgici abbiano quel potere?
    Bisogna credere che la Messa è diventata un spattacolo, con i ruoli distribuiti, prima parte, seconda parte, applausi e via dicendo?
    I fedeli sono a questo punto diventati dei burattini, passivi o felici di essere dei protagonisti del loro show domenicale?

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  40. Per esperienza conosco preti totalmente conciliari, che arrivano persino a porre la questione, del celibato, ed altre ancora e pur di far avanzare queste idee personali, fanno delle celebrazioni degne della Messa di Paolo VI e sono anche disposti a dirla in latino, cosi dicono amiamo anche noi la tradizione,

    Per dire attenzione che ci si puo' nascondere anche dietro a un rito x seminare ancora zizzania...

    Bisogna guardare ai contenuti alla dottrina altrimenti la battaglia e' persa, e rimane solo estetica.


    per dire dei no come qui qualcuno suggerisce, giustamente, no a un banchetto ect.. ci vuole una fermezza di carattere che non tutti hanno, una indipendenza che nn comune, la capacita' di sopportare anche l'emarginazione e la messa al bando. Una certa forza psicologica.

    Condivido anche l'osservazione che e' meglio obbedire a dio in coscienza che a qualche testa mitrata..... e penso in coscienza che e' quello che fece Mons. Lefebvre. Dio gli dia pace e merito.

    Aspetto comunque i tempi di un PIOXIII°.

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  41. Ad integrazione del mio precedente post, la messa in latino che sono disposti a dire, e ovviamente quella di Paolo VI, ma cosi' difronte a molti si spacciano per tradizionali, in realta' sono altro....

    E' una nuova sfida, si coprono per sparare meglio.....

    parlo per esperienza diretta.

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  42. non so se avete avuto il piacere

    di leggere quel piccolo capolavoro di GEORGE

    ORWELL ''ANIMAL FARM ,, .

    Ebbene gli interpreti i linguaggi ed i comportamenti sono pressoche simili se non altro nella sostanza .....

    anche se non vi trovo grandi differenze nelle rassomiglianze morfologiche degli interpreti principali .......

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  43. La mia parrocchia. La mia diocesi, giovane, appena 50 anni. Un responsabile dell'ufficio Liturgico, filo bugnini e mariniano della prima ora , per non andare oltre.
    Ci dici di quale diocesi si tratta???? saremmo curiosi di visitarne il sito.............

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  44. Tutti, credo, ci meravigliamo di una sola cosa...: l'odio e l'avversione verso l' "antico", verso tutto ciò che è -pre-.....
    Mai nella S. Chiesa, che ricordi, in tempi di riforme c'è stato a livello così generalizzato odio e avversione verso il "ri-formato". Dovrebbe spingerci ad una sola (per molti già evidente) riflessione: da dove viene questo odio? Si badi bene è odio per cose sante, non per cose dannose (eresie....), per uno stile, disciplina, liturgia che ha "fatto santa" tanta gente...
    E l'odio non è certamente un sentimento divino....
    Intelligenti pauca

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  45. Perchè chi è vittima di certi comportamenti da parte di chi si dice pastore di anime ed in realtà pasce solo le anime che più gli aggradono, trascurando quelle che non sono di suo grademento, non danno i nomi di questi pastori, perchè li si protegge ancora, di chi o di che cosa hanno paura?
    Le denuncie anonime non mi piacciono, ma potrei anche capire che le persone preferiscano non svelare la loro identità sopratutto se sono sacerdoti. Ma che cosa può temere un fedele laico se denuncia il comportamento anomalo di un pastore?
    In primo luogo rivolgersi a lui, poi al suo superiore, e poi ancora più in sù e poi usare i mezzi di comunicazione come la rete .
    Mi dispiace ma a me tutte queste denuncie senza dare i nomi dei responsabili mi lasciano molto perplessa e dubito della loro utilità.

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  46. Inutili e controproducenti.

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  47. Questi episodi eclatanti -ma non sono i soli che ho sentito provenire da quelle zone- dimostrano che la via intrapresa è quella giusta. Quando il mondo sorride e spalanca le porte, elogia e applaude compiacente c'è da preoccuparsi.
    Pregare, turarsi il naso, andare oltre e confidare nella Provvidenza (ché la minaccia "escatologica" del vescovaccio tornerà sul groppone proprio a lui).
    AndreasHofer

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  48. Basterebbe ricordare al Parroco che - come faceva notare il Cardinale Siri - e' la presenza dei candelieri che distingue l'altare cattolico dalla tavola protestante.
    Dalla risposta li riconocerete.

    La Messa gregoriana e' per loro motivo di "scandalo", cioe' di ostacolo al plauso (democratico) del mondo che essi considerano quale unico vero bene e benedizione.


    Ma e' questo il Vangelo di Cristo (fate in modo che i media vi lodino)?
    Non dovrebbe far riflettere il fatto che il mondo dei media sia cosi' sensibile in negativo alla Messa in latino?

    FdS

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  49. "Nolite dare sanctum canibus, neque mittatis margaritas vestras ante porcos, ne forte conculcent eas pedibus suis, et conversi dirumpant vos".

    Non mi meravigliano queste reazioni, mi meraviglia chi sta a perdere tempo pensando che la nuova liturgia, paludata di latino,oro , argento,sete e broccati sia parificabile alla Liturgia Romana. Lasciate pure questi corvacci grigi e patetici nel loro squallore....e destinate l'oro e l'incenso al vero altare del Signore.

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  50. Luisa : sine nomine ?
    I nomi ci sono eccome !
    Guarda le località Fermo, Numana e Caldarola .
    Queste località ti dicono anche i nomi degli Eccellentissimi...
    Buona festa di San Michele Arcangelo !

    marchigianus

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  51. La diocesi in questione non ha nemmeno un sito Internet proprio, se non quello messo a disposizione della CEI.

    Le messe domenicali, sono disertate, a volte quell'"Amen" finale è liberatorio.

    Le minacce sono all'ordine del giorno per chi non si allinea alla linea Mariniana, bugniniana.

    Cronache di una altra parrochia:
    Ogni giorno, davanti ad uno sparuto numero di fedeli che partecipano alla celebrazione , assisto impietoso al protagonismo di una laica, che fa da ministro all'altare, portando le specie Eucaristiche.Potrei capirlo in una Chiesa stracolma dove mancano i ministri , ma vedere che il sacerdote sull'latare, tra l'altro giovane e pieno di salute, aspetta questa"Ministro" che apre e chiude il tabernacolo a pochi metri di distnaza , mi lascia molto perplesso.

    Non mi meraviglierei se da qui a qualche mese, doverssi trovare la blzella donna, ben pettinata e con tanto di cure estetiche indossare il camice e diventare accolito.
    Finalmente , tra battimani, strette di mao, canti fuori il repertorio liturgico, arrivano pure le "sister Act 3"
    Tutto frutto di "educhiamoci alla clebrazione". Ma quale celebrazione.

    Solennità del corpus Domini : le catechieste fanno comdamente rimanere seduti i bambini di Prima Comunione durante la solenne Benedizione.
    Giustificano: "Sono troppo stanchi".
    A chi cerca di riprenderli si accaniscono come cani rabbiosi .

    Insomma cosa volete ancora. Potrei scrivervi un bel libro.

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  52. Ringrazio questo thread che contribuisce a meglio farmi conoscere i vescovi italiani.

    Diocesi di Fermo: monsignor Luigi Conti

    1988-1996: Rettore del Pontificio Seminario Romano Maggiore.

    E' Presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana (CEM)


    Diocesi di Numana: Edoardo Menichelli

    È stato segretario particolare del card. Achille Silvestrini.
    È segretario della Commissione per la famiglia della CEI e responsabile della CEM (la Conferenza Episcopale Marchigiana) per la famiglia, l'ecumenismo e la pastorale del tempo libero.


    Caldarola :Monsignor Brugnaro

    Ai suoi futuri diocesani disse:

    A loro (ai sacerdoti) chiedo di aiutarmi perché la mia personale inculturazione sia serena ed efficace; e come ha detto il Papa Benedetto XVI nell'incontro con il clero di Auronzo di Cadore: "a trovare le giuste priorità e non dimenticare l'essenziale: l'annuncio del Regno di Dio"(cfr, L'Oss. Rom., 26-07-'07, p.4).
Coltivare, quindi, la comunione presbiterale insieme con tutti i laici a servizio dell'evangelizzazione e per il rinnovamento della pastorale!"

    (Dal 1975 al 1980 è stato eletto Consigliere del Comune di Padova ed è diventato poi Assessore ai Beni Culturali.)

    Non c`è niente altro da dire se non che dobbiamo pregare molto per Benedetto XVI, che Dio lo conservi a lungo alla guida della Chiesa cattolica.

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  53. Certamente non vorrei stare nei panni dell'Arcivescovo di Fermo. Conosco Mons. Conti quando era Rettore del Seminario Maggiore di Roma : uomo dalla profonda fede e dai continui approfondimenti teologici e dottrinali. Debbo a lui la mia formazione sacerdotale, che definirei ottimale.
    Rimpiango i consigli pacati e paterni dell'allora mio Rettore vero uomo di chiesa !
    So che a Fermo , Diocesi spaccata fra ultramodernisti e neocatecumenali, il Vescovo si deve muovere con molta prudenza. Come si è arrivati a questo punto? L'analisi andrebbe fatta dalla fine del Concilio.
    Addirittura in pieno Concilio un gruppo di seminaristi, ribelli contro il Rettore, giudicato troppo all'antica, scappò dal Seminario e si rifugiò in una "comune" una casa in campagna proprietà del Seminario.
    Fra questi "ribelli" l'attuale Vescovo di Fano Mons. Trasarti, le cui omelie, quasi tutte a sfondo sociale e socialistoide, durano minimo 40 minuti. Ma, si sa, lo Spirito soffia dove vuole ...
    Che può fare un Vescovo in una diocesi spaccata ?
    Affezionarsi all'unico gruppo ecclesiale degno di questo nome : i neocatecumenali. Fedeli al Papa e a tutte le prescrizioni morali della Chiesa i Neocatecumeni riescono a portare in chiesa centinaia di fedeli "lontani".
    Le chiese e le parrocchie a loro affidate sono splendenti perchè essi sanno destinare la decima dei loro stipendi alle spese di culto. Ovvio e giusto che un Vescovo si affezioni a così tanto esemplari fedeli!
    Che gli altri "ribelli" si tengano le chiese con i tabernacoli con le i nudi integrali( chiesa-madre di Porto Sant'Elpidio); le chiese con i fumetti ( Torre San Patrizio , che vanta il parroco- ora trasferito, più modernista del mondo - pare pure in odore di episcopato-)ecc ecc
    Io me ne sto a Roma con lo sguardo e la preghiera rivolti verso la mia terra d'origine standomene ben lontano e soprattutto standomene con i poveri , anzi con i più poveri ...
    Chiedo scusa per la lunghezza dettata dal cuore ... amante delle colline marchigiane.

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  54. Ringrazio l`ardente difensore di Monsignor Conti di avermi dato un`informazione che ignoravo. Non sopevo che Monsignor Conti amasse così tanto il cammino nc e senza dubbio la sua grande generosità!
    Penso sia inutile aggiungere granchè se non che effettivamente il cammino avanza dietro una facciata di apparente obbedienza al Papa e al vescovo, allorquando sappiamo che i neocat obbediscono unicamente a Kiko Arguello e ai loro catechisti che obbediscono ad Argeullo, che se un vescovo si oppone a loro, non si sottomettono ma se ne vanno impiantarsi altrove... obbedienza ??
    Sembra dunque che monsignor Conti accordi poca importanza alle prassi catechetiche e liturgiche del cammino neocat, che dunque gli importi poco o nulla che i testi catechetici, quelli corretti intendo, non siano ancora pubblicati, che dunque le catechesi siano ancora e sempre quelle originali di Arguello...
    Sembra dunque che monsignor Conti ami la nueva estetica kikiana !
    Ma che importanza hanno oggi la retta Dottrina e la divina Liturgia di fronte ai numeri ?
    Il cammino riesce nella sua strategia efficace di mettere in avanti la sua proclamata fedeltà alla morale cattolica, oscurando così tutte le sue storture.
    Che dire? Complimenti!

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  55. gemiti chiamano gemiti...
    e che direte quando il vostro sguardo si sposterà sulle (tristi)ridenti colline abruzzesi e sulle loro desolate(desolanti-soffocanti) diocesi?
    Aprutiensis adflictus

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  56. deserto risponde a deserto29 settembre 2009 alle ore 10:59

    la terra calabra non è da meno

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  57. A Roma pullulano i corsi di teologia esclusivamente modernista quando non criptokikiana, promossi da Vallini nelle parrocchie ben dislocate in tutta la diocesi, per catechisti e laici da 'formare'...

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  58. ...condivido quel che mette a fuoco con la consueta incisività Luisa. Aggiungo che rimango desolato e basito quando vedo un sacerdote dire che il fine ultimo della Chiesa sarebbe ottenere le decime e vedere le "sale" piene anche di chi prima non ci entrava mai.
    Ma la salus animarum non deriva dal fatto che in uno spazio fisico si è in tanti quanto da ciò che si vive ai piedi del Golgota.
    Mah....
    Credo che sia un altro frutto marcio del postconcilio: la "movimentizzazione" della Chiesa. Divisi dalla Babele delle lingue nazionali e da una miriade di tristi surrogati del Rito... Altro che Vaticano III ci vorrebbe ma un Tridentino II.
    AndreasHofer

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  59. Oportet ut scandala eveniant29 settembre 2009 alle ore 11:21

    un'altra generazione a rischio nella diocesi del Papa secondo quanto dice mic. Posso dire la stessa cosa per le altre città del Lazio.Per la mia (Rieti) sono diretto testimone

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  60. qui in Toscana una o due oasi VO, lefevbriane, per il resto neocatecumenali e modernismo spinto

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  61. Quanto è struggente vedere la sacra, divina Liturgia cattolica, strumentalizzata, manipolata, "chosifiée"diventata una cosa che si plasma a piacimento a secondo dei gusti, delle ideologie, della fantasia del creatore di turno.
    Sì, quanto è struggente vedere la Liturgia che dovrebbe unirci, essere uno degli elementi se non l`elemento visibile che permette ad un cattolico ovunuqe si trovi nel mondo di non sentirsi spaesato, di sentirsi a casa, dividersi in diverse forme a seconda di chi la celebra, la Liturgia, fonte e culmine della nostra fede, diventata sorgente di divisione.
    I carismatici con i carismatici, i neocatecumenali con i neocatecumenali, i modernisti con i modernisti...per loro nessun problema potranno praticare come lo desiderano, ma chi ama la Sacra Liturgia, quella fedele alla Tradizione, quella che nemmeno la Sacrosanctum Concilium ha sepolto perchè non ha voluto farlo, forma straordinaria o ordinaria, come la celebra Benedetto XVI, diventa un paria nel propria Chiesa, diventa persona non grata.
    Che tristezza.

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  62. Per Oportet ut scandala eveniant ha detto...
    Rieti, Rieti ... mi pare che sia quella Diocesi retta da un illuminato Vescovo , di origine marchigiana ( stiamo in tema ) che lo scorso anno ha obbligato il superiore dei francescani di NON concedere un loro ex convento ( in affitto tralaltro) all'Istituto del Buon Pastore che avrebbe aperto il suo seminario vicino al clima mite di Roma...
    Certamente i quattro ragazzi italiani che si sono dovuti recare in Francia per entrare in Seminario ringrazieranno di cuore quel Vescovo che preferisce che un convento rimanga vuoto piuttosto che sia dato in affitto ad un istituto di diritto pontificio.
    Meglio vuoto che dato agli islamici come avvenuto a Sassoferrato, diocesi di Fabriano.
    Comunque la cosa è grave lo stesso.
    Viva il vescovo di Rieti ( firmato idealmente per conto dei nuovi seminaristi dell'IBP, FRANCIA)

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  63. Dobbiamo obiettivamente riconoscere cari amici che i Neocatecumenali stanno facendo moltissimo per la chiesa riuscendo a portare nel porto della fede tante anime che erano state abbandonate dall'incuria clericale.
    Non parliamo poi delle vocazioni al sacerdozio ed alla vita consacrata.
    Ci sono diocesi che fra 7 anni dovranno chiudere perchè non hanno più preti e vocazioni.
    Dove stanno i neocatecumeni ci sono giovani preti motivati e santi.
    Che facciamo? Ci chiudiamo gli occhi per non vedere questi frutti dello Spirito Santo?
    I preti, provenienti dal cammino, ci sono e sono visibili a tutti e sono integerrimi e motivati.
    Apriamo gli occhi !
    Gli abusi sono colpa di coloro che stanno in cammino oppure delle autorità che li lasciano fare ?

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  64. Dobbiamo obiettivamente riconoscere cari amici che i Neocatecumenali stanno facendo moltissimo per la chiesa riuscendo a portare nel porto della fede tante anime che erano state abbandonate dall'incuria clericale.

    Per finire nelle grinfie del senor Kirikus!

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  65. Non parliamo poi delle vocazioni al sacerdozio

    per celebrare cosa? e per guidare chi, dato che dipendono dai catechisti?

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  66. Gli abusi sono colpa di coloro che stanno in cammino oppure delle autorità che li lasciano fare ?
    si riconosce che ci sono abusi, il papa li ha richiamati.
    La responsabilità è innanzitutto loro e solo in secundis di chi li lascia fare

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  67. Questa corrispondenza ai tempi del referendum legge 40 tra me ed il direttore del quotidiano cattolico locale...inutile dire chi DETTA le linee guida!
    Matteo Dellanoce


    Aspetti a scrivere. Come avrà visto, abbiamo limitato le pubblicazioni sul referendum a pochissimi articoli, tutti redazionali. Ho in giacenza, nel cassetto, 82 lettere e articoli (arrivati da associazioni, partiti, gruppi, parlamentari, personalità, ecc.) che non pubblicherò, per precise scelte editoriali. Meno parliamo del referendum meno solleviamo il polverone, meno gente andrà a votare, meglio sarà.
    Grazie della Sua disponibilità. Cordiali saluti
    Ferruccio Pallavera

    -----Messaggio originale-----
    Da: Matteo Dellanoce
    Inviato: lunedì 6 giugno 2005 16.39
    A: Ferruccio Pallavera
    Oggetto: Pamphelt

    Egregio Direttore,
    sto ultimando, penso entro domani sera, un piccolo pamphlet, sul 12 Giugno. E' lungo circa 15/18 pg, in word. Mi piacerebbe vederlo pubblicato sul suo giornale. L'ho strutturato sotto forma di glossario evitando ciò di cui si parla quotidianamente. Qualora ritenesse opportuno vederne una anteprima non completa, gliela posso inviare in qualsiasi momento.
    In attesa di un Suo gradito riscontro, colgo l'occasione per ringraziarLa,
    Cordialità,
    Matteo Dellanoce

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  68. Lettera inviata al mio vescovo dopo l'ennesimo vergognoso articolo di comprensione verso il Sig. englaro.
    Matteo Dellancoe

    Il mondo intero sta combattendo nel bene e nel male la battaglia per la vita o per la morte!
    Come al solito la Diocesi di Lodi si distingue per la sua assenza che fa molto apocalittico tiepidume.
    Mi domando: ma da che parte sta? Starà con il Santo Padre o con i vari vescovi “foggiani” ?
    Mi farebbe piacere saperlo…..non vorrei buttare via ulteriori tempo della mia vita e difendere chi non ha nessuna intenzioni di sporcarsi le mani con la Verità.
    Un piccolo gesto di orgoglio? Mai!? Contano sempre le copie vendute del cittadino? Un po’ di “amor proprio”? Non chiedo coraggio, no! Quello oramai penso che sia morto una 40ina di anni fa! Ma una piccola testimonianza, semplice, semplice; un titolo in prima pagina del suo giornale ( con il quale Lei è identificato) del tipo: “La hanno ammazzata”. E’ chiedere troppo’?
    Sa! E’ bello vederla con i vari sindaci ( inclusi quelli che fanno di tutto per eliminare le nostre scuole. Ma ha presente la realtà che Lei guida?) durante la sua visita pastorale…sarebbe altrettanto bello vederLa avere il coraggio di Benedetto XVI è tirare le orecchie ai medesimi. Ma capisco la sua posizione: l’avere, il potere e l’apparire non si sposano con la Verità. Troppo scomoda…
    Mi stia bene!
    Matteo Dellanoce

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  70. Anonimo delle 15.16 scrive:

    "a portare nel porto della fede tante anime che erano state abbandonate dall'incuria clericale."

    A che porto? A che fede?
    A quello del cammino neocatecumenale o a quello della Chiesa cattolica? A che fede? Alla fede cattolica o a un sincretismo firmato Kiko Arguello? Domande non inutili quando si sa che molti dei fuoriusciti dal cammino abbandonano la Chiesa e la fede.

    "Non parliamo poi delle vocazioni al sacerdozio"

    Che sacerdozio? Seminaristi sottomessi ai catechisti dunque a Kiko Arguello, catechisti che continuano a seguirli e a "formarli" una volta consacrati con l`insegnamento di Arguello, seminaristi e presbiteri che celebrano il rito creato da Arguello.

    "
Gli abusi sono colpa di coloro che stanno in cammino oppure delle autorità che li lasciano fare?"

    Gli abusi sono la responsabilità di chi li ha creati, a questa responsabilità primaria si aggiunge la conseguente e gravissima responsabilità di chi non solo non li ha corretti ma li ha tollerati, incoraggiati, legittimati .

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  71. E SE A QUESTI ARCIVESCOVI E VESCOVI RISERVASSIMO UNA TOTALE INDIFFERENZA E LI MANDASSIMO A FAN......? (non mi censurate per piacere). Peter

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  72. Se facessimo così peccheremmo più di loro. Non useremo la Carità che è correzione dell'errore e dell'errante.
    Matteo Dellanoce

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  73. Altro che Vaticano III,ci vorrebbe un Tridentino II.Bona semper ab Austria,bravo Andreas!Eugenius regrediens

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  74. "qui in Toscana una o due oasi VO, lefevbriane, per il resto neocatecumenali e modernismo spinto"

    Alina, guarda bene!
    La Toscana ha molte realtà legate alla Tradizione, non fa clamore ma ci sono molte Messe e tutte le intenzioni e condizioni per restare cattolici.
    AndreasHofer

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  76. I nuovi preti ed io nuovi vescovo sono memici della antica liturgia anche perchè molti di loro non hanno mai studiato il latino in quanto sono ragionieri, periti, geometri ecc come anche il vescovo di una importante città tosacana, che però almeno non è sfavorevole alla applicazione della Summorum pontificum. E? un fatto culturale che mette l'un contro l'altro il dotto e l'inclita e non c'è peggior cosa di un ignorante presuntuoso.

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  77. @Alina

    La Toscana forse non è messa tanto male. Dipende dove si abita. Anche da me a Massa Carrara è pieno di Movimenti Carismatici e NC, ma c'e' una bella realtà a Carrara di un gruppo che si sta preparando per celebrare la Messa in Tridentino e a Lucca c'e' la Fraternità di San Pio X.

    Anche io sono scoraggiata nella maggior parte delle chiese dove vado, ma se si cerca di trovano delle piccole oasi di vera Chiesa.

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  78. Son proprio gl'inaccettabili ed isterici eccessi
    dell'anonimo di cui sopra che allontanano la gente dalla Fraternità.

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  79. ANONIMO DELLE 12'42

    mi stai superando , datti una calmata ..........

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  80. Mi permetto sommessamente di osservare che in un certo senso aveva ragione Monsigno Arcivescovo: la "frittata" c'era, ed era costituita dal Novus Ordo, il quale è e rimane un coacervato di orrori liturgici, di pressapochismo, di fai-da-te, di ammiccamenti scomposti ai negatori della Fede Cattolica.

    L'aver applicato le Rubriche di un rito che nella mens di chi lo ha partorito è un "canovaccio" sul quale sbizzarrirsi è senz'altro meritorio, ma forse anche un po' ingenuo: presuppone la buona fede in chi ha fatto strame del venerabile Rito romano per sostituirlo con un monstrum liturgico.

    Voler dare dignità ad una popolana vestendola da Regina non impedirà alla meschina di rivelarsi per quello che non appena aprirà bocca. E lo stesso accade con il Novus Ordo: gli manca l'unzione della tradizione, la compostezza della romanità, la dignità dei Santi.

    Che poi un Arcivescovo provi fastidio per la bellezza delle cerimonie e dei paramenti è prova della sua indegnità, ch'egli confessa disprezzando ciò che Madre Chiesa ha custodito gelosamente per secoli.

    Speriamo di non doverci sorbire i suoi commenti acidi anche nell'Aldilà: probabilmente andrà a far compagnia a Bugnini e a tutti gli altri suoi compari. Con la Grazia di Dio, confidiamo di poter assistere alla Divina Liturgia contemplando la Maestà di Dio con quella beatitudine perfetta che la Messa di San Pio V ci permette di gustare per speculum.

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