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giovedì 23 luglio 2009

Caritas in veritate. La dottrina sociale della Chiesa contro la tecnocrazia

Per gentile concessione del prof. Massimo Introvigne, a partire da oggi pubblichiamo a "puntate" il suo commento all'ultima enciclica di Papa Benedetto XVI:

Caritas in veritate (Benedetto XVI, 2009), la carità nella verità, è espressione che per Benedetto XVI è sinonimo di dottrina sociale della Chiesa, di cui il Pontefice, utilizzando la crisi economica internazionale come «occasione di discernimento e di nuova progettualità» (ibid., n. 21: i corsivi nelle citazioni dell’enciclica sono del Papa) intende riaffermare la natura di parte integrante della concezione cristiana dell’uomo e della società, e di antidoto ai mali del nostro tempo. L’enciclica è dedicata principalmente – anche se non esclusivamente – alla problematica socio-economica, pur chiarendo che la dottrina sociale della Chiesa non si occupa solo di economia ma ha anche una dimensione socio-politica e una socio-culturale. Il testo affronta quattro grandi temi: la natura e il fondamento della dottrina sociale della Chiesa; il ricordo dell’enciclica di Paolo VI (1897-1978) Populorum progressio, che Benedetto XVI considera particolarmente importante come compendio della dottrina socio-economica del Concilio Ecumenico Vaticano II; una descrizione di quanto profondamente è cambiata l’economia negli oltre quarant’anni che ci separano da quel testo di Paolo VI; e infine una presentazione dei principali temi della dottrina socio-economica della Chiesa nel contesto di tali profondi mutamenti e della crisi economica in atto. Due elementi fondamentali tornano spesso nell’enciclica. Il primo è la nozione di «sviluppo integrale» della Populorum progressio come obiettivo che la dottrina sociale della Chiesa indica all’economia. Il secondo è la minaccia costituita dalla tecnocrazia, nuovo stile di pensiero e di azione anticristiano che dopo la fine delle ideologie, sfruttando la globalizzazione, cerca di sostituirle.

1.La carità nella verità fondamento della dottrina sociale nella Chiesa

San Paolo invita a fare «la verità nella carità» (Ef 4, 15), a temperare il rigore della presentazione della dottrina con la dolcezza dell’amore. Senza dimenticare l’ammonimento di San Paolo oggi, afferma Benedetto XVI, è necessario pensare anche, simmetricamente, a praticare «la carità nella verità». Di qui il titolo della sua enciclica, Caritas in veritate. Infatti, occorre essere consapevoli «degli sviamenti e degli svuotamenti di senso a cui la carità è andata e va incontro, con il conseguente rischio di fraintenderla» (ibid., n. 2). C’è un buonismo per cui «l’amore diventa un guscio vuoto, da riempire arbitrariamente. È il fatale rischio dell’amore in una cultura senza verità. Esso è preda delle emozioni e delle opinioni contingenti dei soggetti, una parola abusata e distorta fino a significare il contrario» (ibid., n. 3).

La colpa è del relativismo, del «contesto sociale e culturale che relativizza la verità» (ibid., n. 2): ma, «senza verità, la carità scivola nel sentimentalismo» (ibid., n. 3). Al contrario, solo «la verità libera la carità dalle strettoie di un emotivismo che la priva di contenuti relazionali e sociali, e di un fideismo che la priva di respiro umano ed universale» (ibidem). Solo «la verità, facendo uscire gli uomini dalle opinioni e dalle sensazioni soggettive, consente loro di portarsi al di là delle determinazioni culturali e storiche e di incontrarsi nella valutazione del valore e della sostanza delle cose» (ibid., n. 4). Mentre «un Cristianesimo di carità senza verità può venire facilmente scambiato per una riserva di buoni sentimenti, utili per la convivenza sociale, ma marginali» (ibidem).
La questione è essenziale per la Chiesa e per la sua dottrina sociale. La carità, infatti, «è la principale forza propulsiva per lo sviluppo di ogni persona e dell’umanità» (ibid., n. 1), ed è «la via maestra della dottrina sociale della Chiesa» (ibid., n. 2), che può essere definita come «caritas in veritate in re sociali» (ibid., n. 5). Ne consegue, anzitutto, che l’annuncio della verità, non meno del servizio caritativo ai poveri e ai bisognosi, è forma eminente di carità: «difendere la verità, proporla con umiltà e convinzione e testimoniarla nella vita sono pertanto forme esigenti e insostituibili di carità» (ibid., n. 1). «Senza verità si cade in una visione empiristica e scettica della vita, incapace di elevarsi sulla prassi, perché non interessata a cogliere i valori — talora nemmeno i significati — con cui giudicarla e orientarla» (ibid., n. 9).
Attingendo alla fede e alla ragione la dottrina sociale della Chiesa, carità nella verità in ambito sociale, propone «criteri orientativi dell’azione morale»
(ibid., n. 6) fra cui due sono sottolineati da Benedetto XVI: la giustizia – infatti «la carità eccede la giustizia […] ma non è mai senza la giustizia» (ibidem) – e il bene comune, il bene della pólis, così che politica è propriamente «prendersi cura, da una parte, e avvalersi, dall'altra, di quel complesso di istituzioni che strutturano giuridicamente, civilmente, politicamente, culturalmente il vivere sociale che in tal modo prende forma di pólis, di città» (ibid., n. 7). Il dovere politico è per tutti: «ogni cristiano è chiamato a questa carità, nel modo della sua vocazione e secondo le sue possibilità d'incidenza nella pólis. È questa la via istituzionale — possiamo anche dire politica — della carità, non meno qualificata e incisiva di quanto lo sia la carità che incontra il prossimo direttamente, fuori delle mediazioni istituzionali della pólis» (ibidem).
L’orizzonte di quest’attività politica doverosa per il cristiano – e che, ovviamente, non si riduce all’azione dei partiti – è insieme altissimo ed entusiasmante:
si tratta, infatti, di una vera «testimonianza della carità divina che, operando nel tempo, prepara l'eterno. L'azione dell'uomo sulla terra, quando è ispirata e sostenuta dalla carità, contribuisce all'edificazione di quella universale città di Dio […], così da dare forma di unità e di pace alla città dell'uomo, e renderla in qualche misura anticipazione prefiguratrice della città senza barriere di Dio» (ibidem).

(continua)

Riferimenti

Benedetto XVI. 2009. Enciclica Caritas in veritate, del 29-6-2009. Disponibile sul sito Internet della Santa Sede all’indirizzo abbreviato http://tinyurl.com/moe89k.

Fonte: Cesnur

1 commento:

  1. La Caritas in veritate è un segnale forte contro la tecnocrazia ed ill relativismo. Grande Papa anche su questo

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