In www.osservatorioantisemitismo.it ho trovato il seguente articolo:
In una lettera aperta della sezione tedesca della fraternità sacerdotale San Pio X ai vescovi cattolici tedeschi per chiedere il riconoscimento da parte della Chiesa cattolica delle critiche tradizionaliste al Concilio vaticano II, il leader padre Franz Schmidberger scrive che gli ebrei "sono corresponsabili dell'omicidio di Dio nella misura in cui non hanno preso le distanze dalla colpa dei loro avi attraverso il battesimo e il riconoscimento della natura divina di Cristo". Il vicepresidente dell'associazione ebraica tedesca 'Zentralrat der Juden' ha replicato immediatamente che la la fraternità San Pio X "sparge veleni" e ostacola ogni "percorso di comprensione e riconciliazione tra cattolici ed ebrei". L'ufficio stampa della fraternità San Pio X ha cercato di ricomporre la situazione, dichiarando che Gesù Cristo, "il fondatore della nostra religione, è ebreo, rabbino, nato, cresciuto e morto in Israele, sua madre era ebrea, così come tutti i suoi primi discepoli, tra i quali quello scelto per guidare la Chiesa: Pietro, il primo Papa". "Un cattolico non può essere in nessun modo antisemita, a meno che non volesse distruggere l'origine e l'essenza della sua religione". La fraternità San Pio X si è scissa dalla Chiesa cattolica negli anni Ottanta ed il Vaticano si sta sforzando di farla rientrare.
Fonte: Internet Virgilio APCOMIn www.fsspx.de, sito ufficiale in Germania della Fraternità S. Pio X, nella pagina "Posizioni ufficiali", ho trovato la seguente comunicazione di cui riporto la traduzione:
Nel documento "Le bombe a orologeria del Concilio Vaticano II" Padre Franz Schmidberger, superiore della Fraternità S. Pio X in Germania, risponde alla domanda riguardo al "deicidio" con questi termini:1. L'affermazione che gli attuali ebrei portino la colpa dei loro avi si limita a quegli Ebrei che approvano l'uccisione di Gesù Cristo. Sfugge alla mia conoscenza se gli ebrei di oggi così facciano.
2. Gesù Cristo, Dio divenuto carne, è il Salvatore e l'unica via di salvezza anche per gli Ebrei di oggi: "Io sono la via, la verità e la vita. Solo per mezzo di me si va al Padre." (Gv 14,6). Non esiste per loro una diversa via di salvezza. Per questo motivo san Pietro, il primo Papa, un ebreo, chiama i suoi uditori a convertirsi e a lasciarsi battezzare nel nome di Gesù Cristo (cfr. At 2,38). Qui ritroviamo l’invariabile Magistero della Chiesa lungo i secoli.
3. Nostro Signore Gesù Cristo secondo la sua natura umana è un ebreo, la sua santissima Madre è un'ebrea, gli Apostoli tutti sono ebrei. Già per questo nessun cristiano può essere antisemita.
Stoccarda 20 gennaio
Padre Franz Schmidberger
Superiore distrettuale
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domenica 1 marzo 2009
La FSSPX e l'antisemitismo
Una gentilissima lettrice abitante in Germania ci manda questa notizia sulla non sopita controversia tra la Fraternità San Pio X e la comunità ebraica tedesca, traducendo per noi un documento del distretto germanico della Fraternità, particolarmente interessante poiché compendia la posizione sulla religione ebraica e sulla condanna del razzismo antisemita.
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dove siano i veleni, se il testo diffuso è quello qui riportato, non lo comprendo. Una cosa è certa: al di là dei toni a volte usati, anche su questo argomento la FSSPX è l'unica a dire cose veramente e realmente cattoliche. Sta iniziando a venirmi il dubbio che molti nostri vescovi e preti non siano più cattolici.
RispondiEliminaMeglio tardi che mai!
RispondiEliminaHo già in queste pagine ricordato che in Internet si può rinvenire facilmente un saggio di mons. Gherardini: Sugli ebrei così serenamente.
RispondiEliminaProfessore di ecumenismo e luterologia, oltre che mariologo, e già decano della Lateranense,
illustra con profonda esegesi, ribadendola in tutte le sue sfumature, la posizione del magistero cattolico sulla colpevolezza del popolo ebraico sobillato dai sacerdoti
nell'uccisione di Cristo. Tale colpevolezza non esclude la reale corresponsabilità dei romani né la nostra tutte le volte che rifiutiamo il messaggio di Gesù. Certo non tutti gli ebrei gridarono "Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli". Non v'erano tra costoro gli apostoli e tanti discepoli. Così non son corresponsabili gli ebrei convertiti. In tanto gli ebrei di oggi son corresponsabili della Crocifissione di Gesù in quanto ammettono la sua legittimità e condividano l'odio di tanta parte dei loro padri.
Il Vangelo è lì e parla chiaramente: travisarne le parole non si può.
Il testo del Superiore della Fraternità tedesca, se è quello riportato, pur nella sua laconicità, non m'appare "antisemita". E poi, anche la questione di questo antisemitismo dovrebbe esser chiarita una volta per sempre: chi abbia una minima conoscenza di storia e geografia sa bene quanti popoli son semiti. Non si deve confondere giudizio storico-religioso con odio razziale.
Il cattolico non odia nessuno, anzi prega per i nemici.
E quanto agli ebrei noi preghiamo per la loro conversione, affinché, riconosciuto il Redentore, divengan membra del Corpo Mistico e, tramnite la Chiesa, giungano alla salvezza.
Leggetevi le Diciotto Benedizioni,che ogni giorno sono recitate dai pii Israeliti.Segnalo,per il suo afflato ecumenico,la Dodicesima in cui si chiedono a Dio cose carine per noi nazareni=cristiani.
RispondiElimina...sono cose che anche Escrivà diceva...quando affermava di amare gli ebrei perché tra gli amori della sua vita c'erano ebrei (Gesù, Maria, Giuseppe...). Non c'è più da stupirsi oggi per le favole che si raccontano. Veniamo allo scoperto!!!! Abbiamo l'onestà intellettuale di non soffrire del complesso cattolico!
RispondiEliminaIl significato di ciò che scrive l'ultimo anonimo mi sfugge. Io non ho complessi di sorta. Figuriamoci d'esser cattolico!
RispondiEliminaGli ebrei, come gli uomini di qualsiasi razza, colore e religione son nostri fratelli, perché figli di Dio. Per questo si devono amare e si deve pregare per loro. Proprio la Carità ci deve spinger anche a renderli coscienti dei loro errori, nel nostro caso, cioè quello degli ebrei (la stragrAnde maggioranza), del non aver riconosciuto e del continuare a non riconoscere Cristo come il Messia Salvatore. Così come ai fratelli cristiani eretici e scismatici abbiamo il dovere, proprio per spirito di carità, di ricordare che l'unica Chiesa di Cristo è quella Cattolica in cui soltanto è la certezza della salvezza.
Piuttosto che "certezza della salvezza" nella Chiesa Cattolica dire c'è la "pienezza dei mezzi di salvezza". Chi non li vuole usare, anche se con il "corpo" fa parte della Chiesa Cattolica, difficilmente si salverà. Quanto alla "certezza" individuale, anche la mia personale, ho sempre da dubitare chiedendo perdono al Signore e invocando da lui la salvezza (anche se sono ben contento di essere cattolico).
RispondiEliminaExtra ecclesiam nulla salus. Quindi la certezza della salvezza è solo nella Chiesa Cattolica, Una, Santa, Apostolica. Ovvio che la salvezza richieda il merito.
RispondiEliminaFuori della Chiesa, dunque, non c'è salvezza. Nel senso che neppure nelle confessioni cristiane più vicine alla Cattolica si può esser sicuri della salvezza (dottrina tradizionale ripresa da Pio XII nella Mystici Corporis).
I seguaci di false religioni possono salvarsi se vivono secondo la morale divino-naturale e sono intimamente disposti ad accettare la verità qualora la vengano a conoscere. Quindi si salvano non "per" la loro religione, ma pertanto nonostante lA loro falsa religione, per i meriti di Cristo e almeno in voto come membra della Chiesa unica arca di salvezza.
Chi rifiuta Cristo, chi vìola la morale divino-naturale non potrà salvarsi.
Nel post-concilio, purtroppo, s'è assai diffusa l'eretica dottrina della salvezza universale e dell'apocatastasi che risale almeno a Origene. Nulla di nuovo nelle tenebre dell'eresia.
DANTE PASTORELLI ha detto...
RispondiEliminaGli ebrei, come gli uomini di qualsiasi razza, colore e religione son nostri fratelli, perché figli di Dio.
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Il Santo Battesimo rende figli di Dio, chi ne è privo è solo creatura, nobile e importante ma pur sempre creatura, sennò a cosa servirebbe il Sacramento?
Serve e non serve.Guarda il Limbo,prima c'era e se ne parlava nel vecchio catechismo,adesso non c'e' piu' ed infatti non c'e' piu' nel nuovo catechismo.In cambio c'e' il principio di sussidiarieta',che e' una questione di diritto amministrativo.che c'entra?non lo so.Ma sono sicuro che il prossimo catechismo uscira' a breve.E' come la Bibbia che ogni tanto ne esce una nuova tutta cambiata.Ebbene nel nuovo catechismo,sono sicuro si parlera' dello sterminio degli Ebrei e,tanto per andare al passo coi tempi,del crollo delle banche.
RispondiEliminaEbbene nel nuovo catechismo,sono sicuro si parlera' dello sterminio degli Ebrei e,tanto per andare al passo coi tempi,del crollo delle banche.
RispondiElimina____________________________
Speriamo vivamente di no (fra l'altro, la "ratio generalis" del primo dei temi preconizzati si troverebbe a gravemente confliggere rispetto quella del secondo ... "intelligenti pauca")!
Già nell'ultimo Catechismo,al posto del consueto rispetto per la creazione,è saltata fuori una inusitata "responsabilità ecologica" che, pur se soltanto demagogica ma non eterodossa, ancora non mi è riuscito di digerire appieno ...
Cordialmente.
P.S. Ho potuto facilmente rinvenire su internet il saggio di Mons. Gherardini segnalato dall'amico DANTE PASTORELLI. Consiglierei a tutti di prenderne visione; è certamente un'opera notevolissima, per ortodossia, per dottrina e per chiarezza espositiva.
SIGHER, siamo tutti figli di Dio perché Dio è Padre di tutti gli uomini a cui dà la vita ed infonde l'anima che è forma sostanziale del corpo, incorruttibile e perciò immortale. L'anima naturalmente tende a Dio. Non lo raggiunge l'uomo che si rifiuta di raggiungerlo.
RispondiEliminaSe è errato parlare di figli di Dio per tutti gli uomini, non dovremmo parlar neppure di fratelli: eretici, scismatici, atei, agnostici, musulmani, animisti ecc.
Tutti gli uomini possono salvarsi in Cristo a precise condizioni. E tutti viviamo il dramma del peccato e del riscatto.
Certo, il battesimo ci rigenera e ci rende figli di Dio nel senso soprannaturale più pieno.
Basta intendersi.
Quanto al LIMBO, nel Catechismo non se ne parla, ma si parla della morte dei bambini non battezzati per i quali si invoca la misericordia di Dio.
La Commissione teologica voluta dal Papa per discutere l'argomento (Ratzinger sostiene l'inesistenza del limbo) ha concluso con un niente di fatto i suoi lavori.
In internet c'è un mio articolo sul tema.