Fellay escluderà Williamson dalla sua comunità se egli nega ancora l’Olocausto. Il superiore generale della comunità integrista della Fraternità S. Pio X ha dichiarato, in un’intervista al settimanale tedesco Der Spiegel che apparirà lunedì, che il vescovo Richard Williamson ne sarà espulso s’egli reitererà le sue affermazioni negazioniste.
"Se tace, se resta in un angolo, allora è verosimilmente meglio per tutti. Mi auguro che sparisca dalla vita pubblica per un bel po’", dice mons. Fellay in quest’intervista, preavvertendo che escluderà mons. Williamson "se ricomincia a negare l’Olocausto".
Mons. Fellay giudica che le scuse espresse da mons. Williamson in una lettera pubblicata giovedì sono "allo stato una prima domanda di perdono, così come un passo importante nella buona direzione"."Si può sempre desiderare una migliore formulazione. In ogni caso questa domanda di perdono è sincera e il fatto che abbia ritirato le sue affermazioni è reale", prosegue.
"Ci ha fatto del male e ha sporcato la nostra reputazione. Noi prendiamo chiaramente le distanze da lui", afferma ancora.
Mons. Fellay aveva già domandato al vescovo Williamson di rivedere le sue frasi negazioniste, gli aveva proibito di fare apparizioni pubbliche senza il suo accordo e l’aveva sollevato dall’incarico di rettore al seminario di La Reja, vicino a Buenos Aires in Argentina [nostro aggiornamento: sarà nominato a sostituirlo mons. de Gallareta]. Mons. Williamson ha comunicato giovedì scuse tardive per le sue dichiarazioni. Ma esse sono state giudicate insoddisfacenti dal Vaticano.
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domenica 1 marzo 2009
Anticipazione di intervista a Fellay: Williamson resti in un angolo, lo escluderemo se persiste
Pubblichiamo di seguito un dispaccio dell'Agenzia di stampa AFP che anticipa il contenuto di un'intervista di mons. Fellay, che apparirà domani su Der Spiegel. Ecco il testo (nostra traduzione):
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Anche in queste parole di Fellay niente di nuovo. Aveva imposto a Williamson il silenzio, lo studio, la ritrattazione. Giustamente nota nella dichiarazione del confratello l'avvìo d'un ripensamento ed un manifesto - sia pur ancor imperfetto - pentimento. Ora il vescovo inglese se ne stia a studiare e parli quando avrà maggior cognizione di causa, sì che la Fraternità possa decidere a ragion veduta se espellerlo o riabbracciarlo.
RispondiEliminase ne stia si a studiare,ma se frequenta i maestri che, così almeno han detto i giornali ( sempre che sia vero), sono andati a riceverlo a Londra ho i miei dubbi che cambierà idea. Ma che cavolo gliene importa ad un vescovo cattolico di andare a contare i morti? Con tutte le anime che ci son da salvare va a contare le vittime della Shoah?
RispondiEliminaSinceramente è incredibile quello che sta combinando questo vescovo di mons. Lefebvre. Spero che realmente venga confinato in qualche monastero sperduto, di quei monasteri dove vi si accede dopo tre ore di mulattiera.
Ci son vescovi e cardinali che si ribellano al papa e rivisitan a piacimento verità di fede e le rosichian da tutre le parti
RispondiEliminaAccendiamo i roghi?
Questo scriteriato ha fatto un gran danno con le sue dichiarazioni, ma non alla dottrina. Questo cerhiamo di non dimenticarlo
A prescindere da ogni altra possibile considerazione, quel che mi parrebbe positivo è lo scorgere l'evidente sforzo della Fraternità per trovare una via d'incontro con Roma; il che m'indurrebbe a ben sperare in una prossima composizione della piena comunione (le continue insidie dei vari avversari interni permettendo).
RispondiEliminaCordialmente.