Strano ma vero, come dice la Settimana Enigmistica. Benché il "popolo tradizionalista" sia indubbiamente una minoranza nel numero complessivo dei cattolici e, ancor più, benché il numero di Messe in rito antico siano in numero trascurabile se comparate a tutte quelle che si celebrano nell’orbe cattolico, su internet la situazione parrebbe capovolta. Osiamo dirlo perché anche quest’anno il sito di Father Zuhlsdorf (per tutti: Father Z., foto a sinistra), ossia What does the prayer really say, ha vinto il premio di miglior sito religioso (best religious blog award): che non è un premio della critica (quindi compatibile con numeri da "amatori") ma si basa sul numero di lettori che gli danno il voto. E in effetti il numero di visite e contatti sul blog di padre Z. è impressionante: ha appena raggiunto quota 5 milioni di visitatori.
E questo è stupefacente per un blog il cui nucleo principale è il confronto e la traduzione tra i testi latini del proprio delle Messe (di S. Gregorio Magno, ossia tridentina, e di Paolo VI); il commento di scritti e fatti inerenti la Messa antica; le "tirate d’orecchio" ai tanti (troppi) prelati antitradizionali dei due lati dell’Atlantico. Il tutto con grande amore per la Chiesa, fedeltà al Papa ed una buona dose di umorismo, che non guasta. Insomma: non sono temi che normalmente appassionano le grandi masse. Eppure...
E che questa sia una tendenza chiara, deriva anche dall’esame degli altri "premiati". Ai primi posti, sono tutti blog cattolici (la scelta era tra tutti quelli di tipo "religioso", quindi anche di altre fedi) e fin lì, nulla di stupefacente, visto che la nostra è ancora la religione più diffusa, almeno nel primo mondo dove abbondano i computer (forse i musulmani ci hanno superato, ma almeno non per numero di navigatori internet...). Ma quel che colpisce è non solo il primo posto del citato Father Z., ma anche il secondo che è stato attribuito al blog di un sacerdote cattolico, Dwight Longenecker (foto a destra), ex anglicano, anche lui molto sensibile alle tematiche liturgiche in senso tradizionale, come si può intuire dalla tonaca.
Non sarebbe ora che certi soloni sempre pronti a sentenziare che occorre aprirsi al mondo moderno e cogliere i segni del tempo, iniziassero davvero a mettere in pratica quelle espressioni, interrogandosi con onestà dove soffia "il vento dello Spirito"?
W fr. Z, un modello per tutti noi: per la serietà dell'impostazione, per la chiarezza, per la dedizione e per la limpidezza nelle argomentazioni che ricorda quella frase di Gesù: "se ho parlato male, mostrami dov 'è l'errore, ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?" (Gv 18,23). Speriamo di prendere buon esempio e partecipare tutti con vivacità, ma anche con obbedienza, mitezza e amore per la Chiesa, alla grande opportunità di parola offertaci dalla Rete.
RispondiEliminaSarebbe il caso che il sito venisse tradotto, per i non anglofoni.
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