Testo tratto dal Martirologio Romano pubblicato per ordine del Sommo Pontefice Gregorio XIII, riveduto per autorità di Urbano VIII e Clemente X, aumentato e corretto nel MDCCXLIX da Benedetto XIV (quarta edizione italiana, Libreria Editrice Vaticana, MDCCCLV).
Oggi la Chiesa cattolica celebra, secondo il calendario romano tradizionale, il giovedì della sesta settimana dopo l’ottava di Pentecoste.
L.V.
24 Luglio 2025, Luna vigesimaottava
A Tiro, presso il lago di Bolséna, in Toscana, santa Cristína, Vergine e Martire. Poiché questa Vergine, credendo in Cristo, aveva spezzato gli idoli d’oro e d’argento del padre, e ne aveva distribuito i frammenti ai poveri, per ordine del padre stesso fu lacerata con flagelli, crudelissimamente tormentata con altri supplizi, e gettata nel lago con un sasso di gran peso, ma ne fu da un Angelo liberata; quindi, sotto un altro Giudice, successore di suo padre, sostenne costantemente i più acerbi tormenti; da ultimo, sotto il Preside Giuliáno, dopo essere stata illesa per cinque giorni in un’ardente fornace, dopo aver superato per virtù di Cristo i serpenti, col taglio della lingua e colla trafittura delle frecce compì il corso del suo martirio.
A Roma, sulla via Tiburtína, san Vincénzo Martire.
Ad Amitérno, nell’Abrúzzo, la passione di ottantatré santi soldati.
A Mérida, nella Spagna, san Vittóre, uomo militare, il quale, insieme coi fratelli Stercázio e Antinógene, nella persecuzione di Diocleziáno, con diversi tormenti compì il martirio.
Così pure i santi Martiri Menéo e Capitóne.
Nella Lícia le sante Martiri Nicéta ed Aquilína, le quali, convertite a Cristo dalla predicazione del beato Cristóforo Martire, ricevettero colla decapitazione la palma del martirio.
A Sens sant’Ursicíno, Vescovo e Confessore.
¶ Ed altrove moltissimi altri santi Martiri e Confessori e sante Vergini.
℟. Deo grátias.

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