Distribuzione di libri, conferenze
stampa… A Roma, le lotte di influenza si intensificano in vista del conclave
Di
Jean-Marie Guénois, Le Figaro, – 3/5/2025
ANALISI – La normativa vaticana vieta le
pressioni esterne sui cardinali, al fine di preservare la sovranità del loro
voto. Ma a pochi giorni dall’elezione, il lobbying è in piena attività.
Una settimana dopo i funerali di Francesco, sabato 26 aprile, e cinque giorni prima dell’ingresso solenne dei cardinali nella Cappella Sistina, previsto per mercoledì 7 maggio alle 16:30, il Vaticano è tornato al centro delle lotte d’influenza. Mercoledì, un gruppo conservatore di matrice prevalentemente nordamericana ha lanciato un’offensiva inedita, guidando in particolare il sito The College of Cardinals Report, che propone un catalogo estremamente preciso e dettagliato di ritratti dei cardinali, con le loro posizioni su temi sensibili e riferimenti verificabili.
Questi profili sono stati stampati in un volume in inglese,
ben curato, di 190 pagine, distribuito ai diretti interessati prima del loro
ingresso in conclave. Questo libro cartaceo, di cui una versione in italiano è
stata lanciata anche giovedì 1° maggio, potrà quindi essere consultato dai
cardinali nonostante la presenza del “dome elettronico” installato durante il
conclave, che li isola dal mondo esterno per proteggerli da influenze e
pressioni.
Due giornalisti americani, Edward Pentin e Diane Montagna,
ben noti in Vaticano, sono all’origine di questa iniziativa, molto ben
strutturata professionalmente, estremamente accurata e apertamente
conservatrice. Le fonti di finanziamento, invece, restano sconosciute.
Quest’opera permetterà di fatto ai 133 elettori del prossimo papa di conoscersi meglio tra loro.
Infatti, se la ventina di cardinali della Curia si frequentano abitualmente e se alcuni “campioni” sono noti a tutti, la grande maggioranza – composta in buona parte da uomini scelti da Francesco per la loro originalità pastorale in regioni isolate – proviene dagli angoli più remoti del pianeta.A questo venerdì, ne mancano ancora una decina a Roma. Alcuni
mettono piede in Vaticano per la seconda volta nella loro vita: la prima risale
al giorno in cui il papa ha consegnato loro la celebre berretta rossa di
elettore. Molti non parlano l’italiano e si troveranno a dover prendere una
decisione cruciale.
Lobbying
A ciò si aggiunge il fatto che Francesco, in dodici anni di
pontificato, ha riunito il collegio cardinalizio una sola volta per una
sessione di lavoro con il “Senato” della Chiesa. Il contrario, insomma, del
metodo sinodale e delle decisioni collettive che ha sempre sostenuto. Solo una
minoranza dei cardinali veniva consultata. Molti erano ignorati.
L’emarginazione del potere del collegio cardinalizio da parte di Francesco pesa
oggi sulla sua successione. La diffusione di questo “libro-inventario” di matrice
americana si avvicina a una forma di lobbying, anche se nessun cardinale è
coinvolto direttamente in questa iniziativa privata e ciascuno è libero di
consultare l’opera. Essa ha suscitato interesse, ma anche turbamento, tra i
cardinali vicini a papa Francesco e non solo. Infatti, la concezione giuridica
e politica del conclave mira proprio a proteggere l’elezione papale da
qualsiasi influenza esterna, per garantire piena sovranità e indipendenza nella
scelta del nuovo papa.
Colto di sorpresa giovedì, il Vaticano ha reagito debolmente
a questa iniziativa, pubblicando in fretta – e in anticipo rispetto al previsto
– la sua lista ufficiale di biografie dei cardinali. Tradizionalmente, essa
viene resa pubblica prima dell’ingresso dei porporati nella Cappella Sistina.
Un altro episodio dello stesso tenore ha segnato la prima settimana di
pre-conclave: il pranzo organizzato dal presidente Macron presso l’Ambasciata
di Francia presso la Santa Sede, il 26 aprile, proprio mentre si celebravano i
funerali del papa a Santa Maria Maggiore, con la partecipazione dei cardinali
elettori francesi (tranne il cardinale Mamberti, trattenuto dal suo incarico
per la sepoltura). Questo gesto è stato percepito come una possibile ingerenza
del potere politico francese nell’elezione. Tanto più che la sera precedente
Macron aveva cenato con Andrea Riccardi, fondatore della potente Comunità di
Sant’Egidio, al tempo stesso ammirata e temuta per la sua influenza sul
pontificato di Francesco. Come altri, anche questo movimento è attualmente in
piena attività.
Durante il conclave del 2013, convocato dopo la rinuncia di
Benedetto XVI, la Santa Sede sorvegliava molto da vicino ogni iniziativa volta
a influenzare l’opinione dei cardinali. I prelati americani, ad esempio,
avevano previsto di organizzare una conferenza stampa ogni pomeriggio. Ne fu
tenuta solo una: quella del giorno seguente venne vietata dal Vaticano.
Dodici anni dopo, i cardinali parlano più facilmente davanti
a microfoni e telecamere – il pontificato di Francesco ha lasciato il segno
anche in questo. Ma i “campioni” e i papabili, i potenziali “re del
conclave”, tacciono.
Battaglia di influenza
Tanto più che si sono aperti altri due fronti in questa
battaglia d’influenza. Il primo è interno al mondo cardinalizio. La giornata
del 1° maggio, festiva anche nella Chiesa cattolica per la ricorrenza di San
Giuseppe lavoratore, non prevedeva alcuna “congregazione generale”. Diverse
riunioni ufficiose e discrete si sono svolte a Roma e nei dintorni. Gruppi già
strutturati si sono incontrati per organizzarsi, come fanno anche nel
pomeriggio o durante le cene. Stanno preparando le “cordate”, ossia le alleanze
tra cardinali che sosterranno un determinato candidato.
L’altro fronte di queste schermaglie d’influenza non mira a
sostenere cardinali papabili, ma piuttosto ad indebolirli. Il cardinale
Pietro Parolin, ex numero due del pontificato di Francesco e attuale favorito,
è stato particolarmente preso di mira questa settimana, sia da destra che da
sinistra. È stato il primo ministro del papa argentino, che ha servito
lealmente pur mantenendo una certa distanza. Oggi rappresenta il candidato
naturale della Curia romana. Gli si rimprovera una mancanza di fermezza nei confronti
di Francesco e della politica cinese del Vaticano, che ha stipulato un accordo
segreto con Pechino per la nomina dei vescovi.
Il lieve episodio di ipertensione arteriosa che avrebbe avuto
la sera del 30 aprile, senza conseguenze, è stato immediatamente
strumentalizzato per insinuare che quest’uomo di 70 anni avrebbe una salute
troppo fragile. Tuttavia, il Vaticano ha smentito formalmente tali voci venerdì
pomeriggio.
Un altro episodio ha preso di mira lui e anche il cardinale
Antonio Tagle, papabile ed ex arcivescovo di Manila: venerdì mattina, un
gruppo di avvocati filippini rappresentanti di vittime di preti ha tenuto una
conferenza stampa a Roma. Hanno accusato entrambi i cardinali di non aver
adottato misure di protezione adeguate per aiutare le vittime.
È la musica spezzata dei pre-conclavi, un’antica consuetudine
romana. Il regolamento della Santa Sede ha previsto dei “firewall” per
esorcizzare queste pressioni esterne. Affinata dai papi nel corso dei secoli,
la versione attualmente in vigore è stata firmata da Giovanni Paolo II il 22
febbraio 1996. Si tratta della costituzione apostolica Universi Dominici
Gregis, che minaccia di scomunica qualsiasi cardinale che ceda a
questo tipo di pressioni o chi le eserciti.
Indipendenza di giudizio
I cardinali, infatti, non possono «accettare, sotto alcun
pretesto, da parte di qualsiasi potere civile, l’incarico di proporre un veto o
un’esclusiva (una direttiva di voto o un veto, n.d.r.), anche sotto forma di
semplice desiderio (…) prima dell’inizio dell’elezione o durante il suo
svolgimento». Il papa polacco aggiungeva: «Questo divieto si estende a ogni
forma di ingerenza, opposizione o desiderio, con cui autorità civili di
qualsiasi tipo e grado, oppure qualsiasi gruppo o individuo, tentassero di interferire
nell’elezione del Pontefice.»
Per quanto riguarda le riunioni informali, la costituzione
apostolica esige che «i cardinali elettori si astengano da ogni tipo di patto,
accordo, promessa o altro impegno di qualsiasi natura che possa vincolarli a
concedere o a rifiutare il proprio voto a uno o più candidati». Chi
trasgredisce incorre nella scomunica latae sententiae, cioè automatica,
la più grave delle sanzioni ecclesiastiche.
Sono tuttavia ammessi «scambi di idee in vista dell’elezione,
durante la vacanza della Sede». Ma, ribadiva Giovanni Paolo II, «proibisco ai
cardinali di stringere accordi prima dell’elezione, o di assumere impegni
comuni vincolanti nel caso in cui uno di loro venisse eletto al pontificato».
Questo documento fondamentale disciplina tutto, dai funerali
del papa fino all’elezione del successore. Per questo suffragio, la Chiesa
chiede ai cardinali di avere «dinanzi agli occhi unicamente la gloria di Dio e
il bene della Chiesa». Devono pregare e «invocare l’aiuto divino» per «dare il
proprio voto a colui che riterranno, più di ogni altro, capace di governare con
frutto e utilità la Chiesa universale, anche se non appartenente al collegio
cardinalizio».
Ma – insiste con forza il testo – i cardinali non devono in
alcun caso «lasciarsi guidare dalla simpatia o dall’avversione», né farsi
«influenzare da favori o da rapporti personali con chicchessia», né farsi
«spingere dall’intervento di personalità di rilievo o da gruppi di pressione»,
né tantomeno agire «sotto l’influenza dei mezzi di comunicazione sociale, della
violenza, della paura o della ricerca di popolarità».
In breve, per eleggere il papa sono richieste indipendenza di
giudizio e piena sovranità. Fu proprio a seguito delle pressioni esercitate
dalle potenze politiche europee durante l’elezione di papa Pio X, il 4 agosto
1903, che la Santa Sede impose per la prima volta, a Natale del 1904, il segreto
del conclave. Francia, Spagna, Austria e Portogallo disponevano infatti di un
diritto di veto, detto “l’exclusive”, che consentiva loro di bloccare
alcune candidature al papato.
Pio X pubblicò la costituzione apostolica Vacante sede
apostolica per vietare qualsiasi accordo o riunione preliminare su un
candidato prima del conclave. Inoltre, impose per la prima volta nella storia
il segreto sugli scrutini, sia durante che dopo l’elezione pontificia.
Fonte: Le Figaro, 3 Maggio 2025 - https://www.lefigaro.fr/actualite-france/distribution-de-livres-conferences-de-presse-a-rome-les-luttes-d-influence-s-intensifient-a-l-approche-du-conclave-20250503