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venerdì 2 maggio 2025

Conclave. Gotti Tedeschi: mai come oggi serve un’autorità morale forte nella Chiesa.

Grazie a Marco Tosatti per questa intervista a Ettore Gotti Tedeschi.
The Federalist – John Daniel Davidson - La loro rivoluzione è morente: “Quel che è certo, tuttavia, è che il conclave sarà una contesa tra due visioni contrapposte del cattolicesimo. Da un lato ci sono i baby boomer liberali ormai anziani, cresciuti all'indomani del Concilio Vaticano II e la cui visione della Chiesa è decisamente modernista. Pensano che tutto ciò che è venuto prima del Concilio Vaticano II sia negativo e che strappare le balaustre degli altari, vendere le icone e bandire il canto gregoriano e la polifonia a favore di tamburelli e chitarre sia stato un grande miglioramento. Credono nell'eliminazione delle differenze tra laici e clero, ignorando o distruggendo la Sacra Tradizione e minimizzando o negando apertamente la realtà del peccato. Francesco era uno di loro, e ce ne sono molti altri nel Collegio Cardinalizio. Hanno svolto il loro lavoro con zelo e molto è andato perduto. (...)  Questi uomini pensavano, negli anni '60 e '70, di stare forgiando un nuovo futuro per la Chiesa cattolica postconciliare. Credevano di stare aprendo la strada a un futuro moderno e luminoso per il cattolicesimo. Ma ora sono anziani settantenni e ottantenni, e la loro rivoluzione sta morendo con loro. Quasi nessuno nella Chiesa cattolica vuole continuare il loro progetto di modernizzazione religiosa. Quando guardano alle generazioni più giovani alla ricerca di cattolici a cui passare il testimone della loro rivoluzione, non trovano quasi nessuno. In America, il loro è il «cattolicesimo culturale» debole e sclerotico di Joe Biden, Nancy Pelosi e John Kerry, baby boomer la cui visione del mondo è intrinsecamente anticattolica e la cui politica è un affronto alla morale cattolica. Dall'altra parte c'è una coorte di prelati più tradizionali, teologicamente ortodossi e culturalmente conservatori che rifiutano il liberalismo dello «spirito del Vaticano II». Capiscono che il cattolicesimo sta attirando nuovi convertiti, sempre più giovani, in tutto il mondo proprio perché si oppone al caos e alla confusione della modernità.(…) Il conclave a Roma sarà quindi una battaglia sia per il futuro della Chiesa cattolica che per il futuro dell'Occidente in generale. Potrebbe rivelarsi un punto di svolta, dopo il quale torneremo a una sorta di comunione sotto la cristianità o diventeremo qualcosa di completamente diverso, neopagano e anticristiano. Tutti gli occhi sono ora puntati su Roma proprio perché il destino dell'Occidente è sempre stato e sarà sempre legato al Vicario di Cristo e alla Santa Sede".
QUI gli altri nostri post sulla Sede Vacante e sul Conclave 2025.
QUI gli altri nostri post sulla morte del Santo Padre Francesco e sui commenti al suo pontificato.
Luigi C.

1 Maggio 2025 

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questa intervista concessa dal prof. Ettore Gotti Tedeschi al quotidiano Libertà di Piacenza. La versione che vi presentiamo è quella completa, il quotidiano ne ha pubblicato una versione ridotta. Buona lettura e condivisione.
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“MAI COME OGGI NELLA CHIESA SERVE UNA AUTORITA’ MORALE FORTE

( intervista a Ettore Gotti Tedeschi )

Ettore Gotti Tedeschi, lei ha ricoperto l’incarico di presidente dell’Istituto per le opere di religione, il cosiddetto Ior, la banca della Santa Sede. Insomma, di Vaticano se ne intende. Qual è ora, secondo lei, il futuro della Chiesa dopo la morte di Papa Francesco?

«La mia esperienza comincia quasi 15 anni fa anni fa ( nel 2009 fino al 2012) , in un momento in cui il Papa era Benedetto XVI, con cui ebbi il privilegio “unico” di collaborare . I tempi sono cambiati e son stato da allora troppo lontano dalle “sacre mura “ . Pertanto ,tornando alla sua domanda: non lo so. Io credo che il futuro della Chiesa dipenda dal risultato del Conclave, da cui avremo molte spiegazioni illuminanti su un punto fondamentale, che tutte le persone interessate si pongono: quale Chiesa sarà quella post Conclave ?. Che si rifaccia alle verità dottrinali? O che evolva molto di più con il mondo, grazie a un concetto di misericordia che integra o sostituisce la verità? Il conclave ci spiegherà quale Chiesa i cardinali vogliono. La decisione sul successore di Papa Francesco dovrebbe aiutare a capirlo. Io credo che mai , come oggi , il mondo abbia bisogno di una Autorità Morale forte ».

E secondo lei come deve essere questa Chiesa?

«Per me il problema è più ampio. Mi sembrerebbe limitativo dire semplicemente cosa vorrei che la Chiesa facesse o in che modo. In gioco, in questo momento, non c’è solo il futuro della Chiesa, ma quello dell’intera civiltà di origini cristiane, o meglio occidentale, frutto di un insegnamento di valori e principi vissuti negli ultimi millenni. La Chiesa rappresenta l’autorità morale più ascoltata al mondo, anche dalle altre religioni. In più, c’è un problema….»

Quale?

«Viviamo in un mondo cambiato drammaticamente negli ultimi decenni. Solo trent’anni fa l’Occidente controllava il 90 per cento del Pil mondiale; oggi meno della metà. Ciò significa che altre “culture e civiltà” sono più influenti. Poiché il cristianesimo ha contribuito fortemente a fondare l’attuale civiltà Occidentale , dobbiamo riflettere su quale sarà il futuro della civiltà Occidentale e quello della intera umanità , in funzione di quello che la Chiesa vorrà essere lei stessa per influenzare moralmente questo futuro . Tenendo conto di queste trasformazioni geopolitiche, tecniche, economiche , sociali, culturali. Pensi solo che i cosiddetti Brics ( paesi emergenti ) valgono una percentuale del Pil mondiale vicino al 40% e crescono a ritmi del 5-7% all’anno , mentre noi siamo fermi. In questo mondo in grande trasformazione, cosa può e deve fare l’autorità morale? Il risultato del Conclave lo spiegherà ».

Qualcuno dice che il futuro della Chiesa è in Asia e si guarda a un Papa di origine filippina e con parenti cinesi, Luis Antonio Tagle. Cosa ne pensa?

«Trent’anni fa la Cina pesava per circa il 2 per cento circa del Pil mondiale, era un Paese di contadini. Oggi pesa il 24 per cento, esattamente come gli Stati Uniti. Ricordo una discussione con Benedetto XVI su questo punto, mi chiese, rispetto alla delocalizzazione delle produzioni dall’Occidente all’Oriente ed alla conseguente crescita economica della Cina : “quando saranno forti e ricchi, diffonderanno anche la loro cultura, oltre ai loro prodotti ? con che risultato per l’occidente ?”. Badi bene: siamo noi ad aver creato il potere della Cina. Il card . Ratzinger ne aveva intuito le conseguenze . È un punto fondamentale. Ha ragione chi dice di guardare a quel continente. Presto l’Asia esporterà sempre più anche la propria cultura e i propri valori. Allora sì, è certo necessario pensare all’Asia e aiutare quei Paesi, soprattutto la Cina, a comprendere i valori dell’Occidente. Cosa che già sta avvenendo visto che da trent’anni lavorano soprattutto per fornire di bene l’Occidente . Ma oggi la Cina non è solo produttore a basso costo, produce anche qualità ed innovazione. Credo che il cardinale Parolin sia una delle persone più esperte su questi temi. Anni fa, quando ero presidente dello Ior, un ministro degli Esteri mi chiese di organizzare una cena riservatissima con altissimi esponenti della Santa Sede. A un certo punto disse: “Ma voi sapete di avere un Ministro Diplomatico , Pietro Parolin, che noi consideriamo il diplomatico con maggior capacità ed esperienza nei rapporti con Asia e Cina?”».

Torniamo alla domanda che lei stesso poneva: cosa deve fare l’autorità morale? E quindi che Chiesa deve essere?

«In questi tempi di relativismo parlare di morale suscita reazioni negative. La domanda diventa: quale morale? Quale verità? Perciò la Chiesa deve proporsi come autorità morale , ma razionalmente , affrontando le “cause” dei problemi , anziché limitarsi solo proporre di agire solo sugli effetti . E dimostrando di avere una visione superiore e soluzioni attuabili per il bene comune“ .

Posso chiederle un esempio concreto?

«Penso all’ambientalismo: la Chiesa deve prendere posizione sui problemi ambientali e sulle loro cause vere . Ha mai pensato che il problema ambientale nasce proprio grazie al crollo delle nascite in Occidente ed alle soluzioni tentate per compensare l’impatto sul PIL di questo crollo , che son state iperconsumismo in Occidente e delocalizzazione produzioni “low cost” in Asia , per sostenere il potere d’acquisto consumistico sempre in Occidente ? Altro esempio si potrebbe riferire alla famiglia , considerata nemica del pensiero-cultura che deve essere omogeneizzato, quando invece la famiglia da educazione soggettiva ai figli , considerata “divisiva” . Altro esempio ancora : non si può parlare di migranti senza capire e spiegare le vere cause delle migrazioni e le soluzioni veramente più opportune . Quindi la Chiesa, dopo aver stabilito che “ tipo di Chiesa “ vuole essere — tenendo conto che è in gioco la civiltà stessa — deve cominciare studiando e affrontando le cause dei problemi, non solo gli effetti ».

Quali sono le priorità, secondo lei?

«Le dico la mia opinione personale un po’ provocatoria : la priorità per capire il ruolo della chiesa nel XXI secolo . è tornare a studiare cosa ha scritto Papa Benedetto XVI. Lì c’è tutto ciò che serve per affrontare questi tempi di grande trasformazione. Le faccio un esempio…».

Prego.

«In “Caritas in Veritate”, che è l’Enciclica della globalizzazione , scritta da Papa Benedetto XVI, a cui ho contribuito nella parte economica, c’è questa Introduzione che è fondamentale : “Come può l’uomo impregnato da cultura nichilista , senza tanti valori di riferimento , saper gestire strumenti così sofisticati? È possibile che essi gli sfuggano di mano e prendano autonomia morale”. Può uno strumento avere autonomia morale ? Nella Conclusione invece Benedetto XVI spiega che in momenti di crisi così profonda non sono gli strumenti a dover essere cambiati , ma è il cuore dell’uomo. È fondamentale. E lascia una domanda aperta: chi deve cambiare il cuore dell’uomo?».

Chi?

Lo spiega nella parte da Lui scritta in Lumen Fidei : «La Chiesa, attraverso i sacramenti, il magistero e la preghiera. Più che mai la Chiesa avrà un ruolo importantissimo sul modello di civiltà, non solo sulla sua sopravvivenza, e questo modello di civiltà si fonda sul “valori non negoziabili” . Gli eminentissimi Cardinali del Conclave son certo che sapranno tenerne conto. Altrimenti sarà la fine della civiltà cristiana e della intera civiltà occidentale ».

Le manca, personalmente, Papa Benedetto XVI?

«Le rispondo con una premessa , ho avuto il privilegio di potermi occupare di tante cose, non solo dello Ior: anche delle finanze del Governatorato e della parte economica dell’enciclica. E da sempre, adotto il principio del segreto pontificio, che vincola la mia risposta . Il mio rapporto con il Papa e con i vertici della Chiesa è riservato. Posso solo dirle che finché sono stato in Vaticano ho avuto un rapporto particolare con lui. Ho cercato di identificarmi molto con il suo pensiero. Stare mezz’ora con Benedetto XVI equivaleva a una lezione postuniversitaria di vent’anni. Solo ascoltare le sue domande, per preparare le risposte , ha cambiato il mio pensiero e la mia vita, anche prima che diventasse Papa, quando era il cardinale Ratzinger. Era un uomo straordinario, con una visione strategica del mondo e delle sue trasformazioni».

Oggi, come osservatore esterno, quali riforme ritiene necessarie nella gestione delle finanze vaticane?

«Ho letto sui giornali che negli ultimi dodici anni sono crollati gli ingressi dell’8×1000 e dell’Obolo di San Pietro. Non so altro. La mia estromissione dallo Ior arrivò perché difesi con il Presidente dell’Aif Card. Attilio Nicora, la legge antiriciclaggio e le procedure di controllo che il Papa ci aveva chiesto di adottare. Benedetto XVI mi ripeteva che dovevamo essere esemplari, e io cercai di esserlo nei miei compiti. “

Il crollo dell’8×1000 è un segnale da non ignorare. I soldi sono utili o no alla chiesa ? Il Papa deve avere una banca ?

«Rispondere sì sarebbe troppo facile. È una domanda e risposta scontata. Già nel III e IV secolo i discepoli di Cristo si ponevano il problema se fosse lecito accettare e conservare beni materiali. Si rivolsero al filosofo Clemente Alessandrino. La sua risposta vale ancora oggi: i soldi servono , ma importante è capire come questi sono stati guadagnati e a cosa servono. I soldi nella Chiesa devono servire anzitutto per l’evangelizzazione. Per queta ragione i fedeli li offrono alla Chiesa. Se il Papa possa avere o no una banca meriterebbe una excursus storico interessante. Papa Clemente VIII nel 1601 fu costretto a farsi una banca perché erano fallite le banche “cattoliche “che servivano la Chiesa . La banca che il Papa si fece si chiamò Santo Spirito , quella che diventò con più fusioni Banca di Roma, poi Capitalia e ora confluita in Unicredit ».

Si parla del Segretario di Stato Pietro Parolin, definito un uomo di consenso, difficilmente etichettabile tra progressisti e conservatori, come possibile successore di Papa Francesco. È d’accordo?

«Non do valutazioni, e non lo faccio nemmeno sugli altri nomi che circolano. Ormai non li conosco più. Neppure i Cardinali che si preparano al Conclave si conoscono tra loro. Come potranno intendersi in pochi giorni? I conclavi sono fatti di tante votazioni. Ci sono molte visioni diverse da conciliare. Temo che sarà un conclave alquanto lungo. Ricordo che il conclave più lungo della storia fu quello che portò all’elezione di un Papa piacentino, Gregorio X ( Tebaldo Visconti ) e durò ben tre anni, dal 1268 al 1271. Una volta a Roma: mi chiesero come Piacenza valorizzasse la figura di Gregorio X».

E lei, che a Piacenza è nato e tuttora vive, cosa rispose?

«Se valorizzare non significa solo costruire una statua, direi che abbiamo fatto poco. Gregorio X fu un Papa importante, eletto in un momento difficilissimo. Non ho mai sentito una commemorazione storica per lui a Piacenza, dove abito e mantengo rapporti, Ma forse son stato distratto …».

Vorrei aggiungere una domanda , se me lo permette
Ho letto che lei ha scritto anni fa un libro sulla Meritocrazia . Mi spiega perché ?

Negli ultimi tempi , in gran parte del mondo cattolico ,si ritiene che “siamo già tutti salvi solo per i meriti di Cristo.” Conseguentemente pensare di poter “meritarsi” la salvezza è sintomo di “orgoglio “ . Che ne penso ?
Penso semplicemente che se si scopre che fare il male rende più che fare il bene , e siamo già salvi, perché dovremmo fare il bene ? Io credo invece che Dio sia anche Meritocratico oltreché Misericordioso. …

Ha premesso, prima dell’intervista, che non vuole esprimersi sul percorso impresso da Papa Francesco nella Chiesa. È sicuro?

«Non voglio dire niente».

Domanda secca. Chi sarà il prossimo Papa?

«Sarei stupido se rispondessi. E non le dico nemmeno chi preferirei».

Thomas Trenchi