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mercoledì 7 maggio 2025

Alcuni criteri validi per la scelta del prossimo Papa. Cinque punti essenziali

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera 1200 bis pubblicata da Paix Liturgique il 4 maggio, in cui si identificano brevemente cinque semplici ed evidenti criteri sui quali basare la scelta del futuro Romano Pontefice: «Preghiamo lo Spirito Santo affinché la Chiesa trovi un Papa irreprensibile, libero, fedele, paterno e saggio».
L.V.


Negli ultimi giorni, nei corridoi del Vaticano e nelle redazioni dei giornali circolano molti nomi di candidati alla carica di Papa. L’atmosfera ricorda a volte l’assemblea generale di una squadra di calcio, dove i soci vogliono eleggere il nuovo presidente nel più breve tempo possibile.

Ma sembra difficile sapere se la maggior parte delle persone sia consapevole che il futuro della più grande comunità religiosa del mondo, o meglio del mondo intero, potrebbe dipendere dall’elezione del Papa. La conservazione del potere da parte di chi è attualmente in carica, con il pretesto della continuità, le ambizioni egoistiche di personalità eccentriche presentate come carisma e la paura di sconvolgere l’ordine mondiale liberale non sono certo criteri ragionevoli per eleggere il Vescovo di Roma, che guida la Chiesa universale.

Ecco allora alcuni criteri ovvi per una scelta oculata.

1. Buona reputazione

Oggi, non appena la loro reputazione viene macchiata, i sacerdoti vengono immediatamente messi in pensione temporanea dalla maggior parte delle Diocesi. Ne abbiamo abbastanza di tutti questi scandali. Se questo vale per i sacerdoti comuni, quanto più dovrebbe valere per il futuro Papa?

Che si tratti di pettegolezzi sessuali, di irregolarità finanziarie, di legami con controverse società segrete o di ricatti politici, la più elementare prudenza impone che queste persone non vengano nemmeno prese in considerazione per la Cattedra di Pietro finché le voci e le accuse non siano state completamente chiarite. Oggi non c’è nulla di nascosto. Ma se un Cardinale è balzato più volte agli onori della cronaca per ambiguità sessuali, finanziarie o politiche, o anche se ha una reputazione ambigua, sarà messo a confronto con il suo passato di Papa ancora più di quanto non lo sia stato.

La Chiesa di oggi non può più tollerare un Papa con un passato. La reputazione del Papa deve essere bianca come la sua veste!

2. Un Papa libero

Un Papa deve essere presente per tutti, senza preferenze o dipendenze. Ci sono molte famiglie e gruppi spirituali tra il clero e i laici nella Chiesa, e ognuno contribuisce a suo modo alla vitalità della Chiesa. Il Papa è il padre di tutti: deve quindi porsi al di sopra di gruppi e movimenti. Non deve proclamare e vivere una particolare spiritualità, e ancor meno una particolare ideologia, ma piuttosto l’ampiezza e la grandezza della Chiesa.

3. Una fede semplice

La fede di molti Cattolici in una società secolarizzata si è indebolita. Le sottigliezze teologiche, i cosiddetti cambi di paradigma e i continui adattamenti della fede ai gusti del momento stanno causando confusione e disinteresse in molti.

Il Papa deve quindi essere un uomo che vive la fede cattolica con la stessa chiarezza con cui la proclama. La promozione del culto attraverso la liturgia e la catechesi, la rivitalizzazione della fede dei giovani, la pietà popolare, la ricezione regolare dei sacramenti, ecc. – in altre parole, gli elementi essenziali della vita della Chiesa, che la rafforzano e la aprono alla grazia – devono essere al centro della sua azione.

Certo, la Chiesa non può e non deve compiere la missione di Cristo senza l’erudizione teologica, senza l’impegno politico, senza la rilevanza culturale, senza la preoccupazione per i poveri e gli esclusi, senza la ricchezza di diverse spiritualità. Ma tutte queste espressioni della sua ricca vita dipendono dal contenuto della fede e della vita di fede rivelata da Cristo agli Apostoli e ai loro successori. Questa fede deve essere accessibile a tutti.

La missione del Papa è proteggere la fede dei semplici, che è la fede di tutti noi, dall’arroganza dell’intellettualismo artificiale e dall’annacquamento dello spirito del tempo. La via del Papa è la via di Cristo, non la via della «sinodalità»!

4. Carisma paterno

La Chiesa non vive di spettacolo. Il futuro Papa sarà al centro dell’attenzione, come tutti i suoi predecessori. Il suo carisma deve quindi essere quello di un padre per tutti, e non quello di un attore vanitoso, di un artista snob o di un carrierista abbagliante.

Non abbiamo bisogno di un Papa bello; abbiamo bisogno di un Papa buono, la cui bontà sia unita alla serietà, e il cui amore sappia che coloro che gli sono affidati vogliono essere condotti da lui a Cristo. Un buon pastore che non ha paura dei lupi e che sa che non si tratta di lui, ma del Figlio di Dio, di cui si limita a rappresentare il posto senza mai occuparlo. Per lui l’umiltà del comportamento non significa ostentato pauperismo, e quando va dai poveri e dai perseguitati non chiama sistematicamente una troupe cinematografica.

Il Papa ha certamente bisogno di carisma. I burocrati politici aridi e senz’anima, i cui continui calcoli servono più le loro ambizioni che il bene del gregge, sono oggi fuori luogo. Il carisma è necessario, ma il carisma papale viene da dentro, non da fuori; viene dallo Spirito Santo e si manifesta nella grazia dell’ufficio.

Se il Papa è consapevole che presto dovrà rendere conto a Dio di tutte le sue azioni, diventerà umile di se stesso. Se riconosce, come San Paolo, che deve solo trasmettere ciò che ha ricevuto (1 Cor 11, 23-26), non confonderà la creatività con l’espressione personale. Se comprende di essere solo un rappresentante e un amministratore, agirà sempre secondo la volontà di Cristo e senza arbitrio. Abbiamo bisogno di un pastore a cui tutti possano veramente dire: Santo Padre!

5. Esperienza, competenza e saggezza

Qualsiasi Papa che comprenda l’ufficio che assume dovrà piangere su se stesso con San Pietro. Ma questo non significa che un Papa debba essere poco preparato. Per governare la Chiesa ed essere un buon pastore, tuttavia, è necessaria l’esperienza. Esperienza con il gregge affidatogli, esperienza nella guida di altri pastori e dei loro collaboratori, esperienza delle gioie e delle sofferenze del compito pastorale.

Per questo i saggi collegi cardinalizi raramente hanno eletto un Papa giovane, ma di solito un Vescovo molto esperto, che si è distinto per la sua grande competenza in teologia, filosofia, diritto, storia, diplomazia, anzi in tutti questi campi e in molti altri, come hanno fatto Papa Leone XIII, il venerabile Papa Pio XII, San Giovanni Paolo II e molti altri. La conoscenza della Chiesa universale, della Curia romana, degli affari politici mondiali, delle diverse culture e lingue, un cuore umano e un amore realistico e sperimentato per la Chiesa devono contraddistinguere ogni Papa che voglia essere all’altezza di questo ufficio. Poiché ogni Papa è solo un povero essere umano, ha bisogno della grazia, che tuttavia presuppone e permea sempre la natura. Un papa saggio ed esperto è il miglior strumento di grazia!

Naturalmente, tutti capiranno che questi cinque semplici ed evidenti criteri di ragione escludono alcuni candidati che attualmente si propongono con entusiasmo come candidati al Papato. Non c’è bisogno di aggiungere nomi, perché è fin troppo ovvio: sapienti sat! Preghiamo lo Spirito Santo affinché la Chiesa trovi un Papa irreprensibile, libero, fedele, paterno e saggio.

Questo Papa certamente tremerà sotto il giogo del Papato. Proprio per questo deve essere trovato ed eletto: vieni, Spirito Santo!

1 commento:

  1. Dici:"La missione del Papa è proteggere la fede dei semplici, che è la fede di tutti noi" Dove sta scritto? Gesù difendeva la fede? Pietro lo ha fatto? Messa così si capisce subito che "difendere la fede" Non ha alcun significato

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