Riceviamo e pubblichiamo.
"Gesù che agonizza nel Getsemani è la grande icona con cui inizia la Passione. Ce ne danno testimonianza i Vangeli sinottici (Mt 26,36-46; Mc 14,32-42; Lc 22,40-46). Marco ci offre il racconto più sobrio, mentre Luca, da buon medico, mette in evidenza che il Signore entrando nell’agonia (letteralmente nella “lotta”) suda sangue. Gesù ha davanti a sé l’arroganza e lo squallore di tutto il male del mondo che sta per prendere su di sé per espiarlo. La sua natura umana è inerme dinanzi a tanto dolore; vorrebbe risparmiarsi un carico schiacciante e immane. Il calice che sta per bere è amarissimo. Però non la sua ma la Volontà del Padre si deve compiere. La Volontà umana del Figlio è perfettamente unita a quella del Padre. Il dolore di Gesù è vero, perfettamente umano, anzi più doloroso di ogni umano dolore. Egli non è un super-uomo con poteri divini come ci piace raffigurarcelo: è il Figlio che nella perfezione della sua natura umana ha preso su di sé tutte le conseguenze della natura caduta e caduca. Quale vero Sommo Sacerdote, con forti grida e lacrime, Gesù in quell’ora “offre” preghiere e suppliche a nostro favore, divenendo causa di salvezza per coloro che gli obbediscono (cf. Eb 5,7-10)".
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Luigi C.