Chiesa della Fraternità Francescana di Betania dell’arch. Cesare Querci (anno 2022).
Lorenzo
Descrizione del progetto: La progettazione del nuovo convento si è svolta attraverso un percorso partecipato durato più di tre anni che ci ha permesso di mettere a fuoco un complesso programma funzionale che combinasse le richieste legate allo stile di vita dei committenti, religiosi dediti alla preghiera, all’accoglienza e alla vita fraterna, con le necessità derivanti dalle particolari condizioni climatiche e sociali del luogo dove sarebbe sorto il complesso.
Un confronto costante su disegni bidimensionali, schizzi e schemi funzionali, plastici di studio e dettagli in scala, ha caratterizzato i primi anni della progettazione che si è svolta in parte in Italia e in parte in Brasile, dove ci siamo recati ripetutamente per comprendere appieno la spiritualità della committenza e il significato di realizzare un convento in un così particolare contesto.
Vivendo la vita del convento abbiamo compreso quanto fosse importante l’organizzazione degli spazi intorno alle regole che ne scandiscono la giornata, regole fatte di momenti di preghiera e raccoglimento e momenti di condivisione, e come anche le condizioni climatiche a volte estreme del clima subtropicale ne influenzassero lo stile di vita.
Da un punto di vista planimetrico, la tipologia conventuale classica che vede un edificio introverso costruito intorno ad un chiostro presentava degli evidenti limiti. Abbiamo pensato di reinterpretarla, moltiplicando il numero dei chiostri e diradando l’edificato per permettere al vento, che costantemente soffia da est, di arrivare in tutti gli edifici e negli spazi interstiziali.
Allo stesso tempo trattandosi di un edificio religioso era chiaro per noi che avrebbe dovuto incarnare anche dei valori simbolici e di riconoscibilità per tutti i fedeli che lo avrebbero frequentato, una comunità in costante crescita, abituata a vivere in un contesto fortemente degradato e spesso in condizioni di marginalità. Un edificio speciale ma che risultasse allo stesso tempo familiare. Un luogo sicuro da chiamare casa.
È così che intorno a cinque chiostri verdi, si articola la morfologia del convento: ad ovest, verso il portone di accesso e la strada, si trova la parte pubblica deputata all’accoglienza con l’edificio della Chiesa, elemento centrale della composizione architettonica; a sud ovest il refettorio, altro luogo fondamentale del carisma francescano basato sull’accoglienza e a nord-ovest la parte della sacrestia e segreteria. Questi edifici, pur essendo autonomi e riconoscibili sono riuniti idealmente e formalmente da un una grande copertura in legno che gli conferisce unitarietà architettonica. Davanti alla cappella, in continuità con la grande copertura, si trova una piazza coperta, luogo d’incontro che offre riparo dal sole durante la giornata e che permette alla chiesa di arrivare ad ospitare più di 500 persone sedute. Tra la segreteria e gli edifici dell’amministrazione a nord est si erge la biblioteca, un volume traslucido sospeso su quattro pilastri in legno di cumaru che di notte diventa una lanterna luminosa che dalle trasparenze lascia percepire il suo contenuto.
La chiesa è elemento centrale della composizione architettonica di tutto il convento, è uno dei due edifici assieme alla biblioteca interamente in legno. Elementi brise-soleil consentono il passaggio dell’aria all’interno dell’edificio e al contempo ne cingono il perimetro.
Pannelli pivotanti e scorrevoli permetto alla chiesa di aprirsi sulla piazza coperta antistante ampliandone la capienza fino ad un massimo di 500 persone a sedere. L’edificio è una grande trave reticolare, in cui la forma coincide con la struttura che sulla parete di fondo genera una croce naturale, centro focale di tutta la Chiesa.
A nord-ovest si trova l’edificio che ospita sacrestia e la segreteria caratterizzato da pannelli apribili a tutt’altezza in acciaio cor-ten e legno che permetto di controllare l’illuminazione naturale e l’afflusso d’aria all’interno dell’edificio.
Descrizione tratta dalla pagina mixturastudio.com.
Fotografie degli esterni:
Fotografie degli interni:
Una “chiesa” in scatola di montaggio?
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