Soprattutto se l'indulto e l'eccezione, pur ammessi dalla Chiesa, diventano regola.
Luigi C.
San Sisto I, 115 d.C. dichiarò: "I vasi sacri non devono essere gestiti da altri che da quelli consacrati al Signore. ” Ciò significherebbe che solo sacerdoti e vescovi ordinati dovrebbero gestire i Vasi Sacri o il loro contenuto.
San Basilio Magno, 330-379 affermava: "Il diritto di ricevere la Santa Comunione in mano è consentito solo in tempo di persecuzione.” Questa affermazione potrebbe benissimo essere stata fatta in risposta a San Cirillo di Gerusalemme nel 348 d.C.
Il Concilio di Saragozza, 380, scomunicava chiunque avesse osato continuare a ricevere la Santa Comunione in mano.
Il Sinodo di Rouen, 650, condannò la Comunione in mano a fermare gli abusi diffusi che si verificano da questa pratica.
VI Concilio Ecumenico di Costantinopoli, 680-681, proibì ai fedeli di prendere in mano la Sacra Ostia, minacciando chi continuava con la scomunica.
San Tommaso d'Aquino, 1225-1274, in Summa Theologica, parte III, Q. 82, Art. 3, Rep. Obj. 8, dice "Per riverenza verso questo sacramento, nulla lo tocca, se non ciò che è consacrato; da qui il corporale e il calice sono consacrati, e altrettanto le mani del sacerdote, per aver toccato questo sacramento.”
Il Concilio di Trento, 1545-1565, "Il fatto che solo il sacerdote dia la Santa Comunione con le sue mani consacrate è una Tradizione Apostolica.
Papa Paolo VI, in Memoriale Domini, dice: "Questo metodo (sulla lingua) va mantenuto.”
Papa Giovanni Paolo II, in Dominicae Cenae, dice: "Toccare la specie sacra e distribuirla con le proprie mani è un privilegio degli ordinati. ”
D’accordo sul principio di rispetto per l’ostia consacrata, ma come fare in pratica se c’è un solo sacerdote? Per esempio nella mia parrocchia ci sono circa 300 persone che comunicano alla messa della domenica. Se calcoliamo anche solo 5 secondi a persona otteniamo 300 x 5= 1500 secondi, cioè 25 minuti. Lo so che la messa non è una corsa, ma se la sola distribuzione della comunione durasse mezz’ora, trovo che sarebbe un problema. Come fare?
RispondiEliminaBe una volta era così (ed è così ancora nelle Messe Tradizionali in Francia, in Inghilterra e, mi dicono, anche negli USA) e la gente aspetta/aspettava pazientemente e cogliendo occasione per raccogliersi in preghiera prima o dopo aver fatto la Comunione.
EliminaMa è un progetto aspettare?
EliminaSe il problema si concentra su l'ottimizzazione dei "tempi",allora basterebbe ridurre quelle interminabili omelie( più che omiletica nella fattispecie sono sermoni sociologici) per concetrarsi sulla consacrazione e la distribuzione.
EliminaDi queste piccole citazioni sarebbe da fare un opuscoletto da disseminare per le parrocchie
RispondiEliminaAggiungerei alle varie citazioni, quella del Codice di Diritto Canonico vigente, per corroborare il concetto
RispondiEliminaQuanti si confessano prima e poi si comunicano?
RispondiEliminaNegli ultimi tempi ho avuto modo di notare più volte laici che si accostano al sacerdote con un contenitore metallico in mano e, prima di ricevere essi stessi la particola, aprono il contenitore dotato di coperchio e il sacerdote vi pone dentro una o più ostie consacrate. Il laico porta a casa a dei famigliari la comunione. A me questa cosa non piace per nulla.
RispondiElimina