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lunedì 14 ottobre 2024

Professore del Policlinico Gemelli scrive al Papa: "Santità, sia Cristo presente fra i cristiani"

Dopo le frasi pronunciate a Singapore sull'equivalenza di tutte le religioni, abbiamo ricevuto da un nostro lettore, il prof. Angelo Di Marzo(*), questa bella lettera che egli ha inviato alla segreteria personale del Papa.
Dalle righe indirizzate al Santo Padre si eleva una accorata (ma salda) preghiera a Francesco perchè si ricordi che egli è successore di Pietro e come tale Vicario di Cristo che deve indicare la Via (di) Gesù.   
Lo ringraziamo per averci autorizzato alla pubblicazione di questo appello filiale al Papa nella speranza che altri possano seguirne l'esempio e rivolgersi a lui a cuore aperto e sempre rispettoso per chiedere di confermare la Chiesa nella fede del Divin Fondatore come espressa dei Vangeli.   
Roberto

Roma, 15 settembre2024

Beatissimo Padre,

ho letto le Sue parole, rivolte ai ragazzi del Catholic Junior College di Singapore, il 13 settembre u.s.: sono così dirompenti per la fede cristiana che rimarranno per sempre dentro di me, e in molti altri.

Papa Francesco, io leggo spesso i Vangeli - come anche Lei raccomanda– fin dalla mia giovinezza: non ho mai trovato in essi le parole che Lei hapronunciato in quel discorso: "Tutte le religioni sono un cammino per arrivare a Dio" e "le nostre religioni sono cammini diversi per arrivare a Dio, qualcuno sikh, qualcuno musulmano, qualcuno indù, qualcuno cristiano".

Al contrario, nella parola di Dio risuonano con forza le affermazioni di Gesù sull'esclusività della Sua missione: "Io sono la Via, il cammino", "Io sono il buon pastore, gli altri, venuti prima di me, non sono stati ascoltati dalle pecore". E l'evangelista Giovanni ribadisce, nel prologo: "Nessuno ha mai visto Dio, l'unigenito figlio di Dio, che è nel seno del Padre, è Lui che lo ha rivelato".

Quindi tutti gli altri cammini - tutte le religioni della terra - sono da rispettare, amando di cuore coloro che li percorrono, ma essi non sono così efficaci, per arrivare a Dio, come lo è la religione cattolica, che realizza la vera unione con il Dio unico, nostro Padre, che Cristo ci ha fatto conoscere.

Santo Padre, noi che, con l'aiuto di Dio, cerchiamo di praticare la fede -e siamo in molti in tutta la cristianità - vogliamo che il Vicario di Cristo segua la via di Gesù, e che sproni molti altri a non separarsi da essa; vogliamo che il Papa rappresenti in pieno lo spirito del Signore, che vive ancora nel mondo, e si affida, hic et nunc, al successore di Pietro - proprio a Lei, Padre Santo - per edificare la sua Chiesa.

Di un'altra cosa La prego, Santità: nella prossima edizione dell'annuario pontificio faccia mettere al primo posto il titolo 'Vicario di Cristo' e non lo releghi tra i titoli storici, in un dimenticatoio, come se Lei non fosse più il Vice-Cristo: ricordi, Santo Padre, che Lei è stato eletto dai cardinali, nel conclave, solo ed esclusivamente per questa funzione: essere Cristo presente fra i cristiani, alla guida della Chiesa cattolica.

La ringrazio molto, Santo Padre, cordialmente.

Angelo Di Marzo

(*) già Docente e membro del Senato Accademico dell'Università Cattolica.
Primario idoneo in Pneumologia
Iscritto ad OMCEO-Roma.

13 commenti:

  1. Ovviamente non riceverà alcuna risposta!!!

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    1. Non ha molta importanza, il mancato riscontro già lo prevedevo: l'importante è che Lei abbia letto la lettera al Papa, ed ancora più determinante è che alcuni semplici fedeli scrivano al Papa a cuore aperto. Se Lei, signore, manderà un messaggio personale al Santo Padre (< dsm@org.va >, "All'attenzione della segreteria particolare di Papa Francesco"), saremo in due a manifestare la nostra volontà sostenuta dalla fede. Angelo Di Marzo

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  2. Premesso che trovo sempre curioso che un laico dica al Papa cosa deve fare, non mi pare proprio che Papa Francesco non sia Cristo presente tra i cristiani.

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    1. In dodici anni e passa di pontificato gli hai mai sentito aprire o chiudere una sua ammonizione con il classico " sia lodato Gesù Cristo?

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    2. Caro lettore Anonimo, i laici - qualunque fedele battezzato - sono una parte fondamentale del popolo di Dio, e pertanto hanno il diritto-dovere di comunicare liberamente con il Papa, anche criticando qualche sua posizione erronea.
      Ciò che serve è l'amore di un figlio della Chiesa: se non c'è livore nella critica, ma una correzione fraterna e filiale, è benvenuto qualunque consiglio rivolto al Papa.
      Anzi le dirò: i laici sono molto più liberi degli ecclesiastici nel muovere critiche sincere al Santo Padre, perché i secondi spesso temono una ritorsione da parte della Curia romana.
      Che poi Papa Francesco sia Cristo presente fra i cristiani, io me lo auguro con tutta la fede di cui sono capace: come ho scritto, nella lettera inviata, nel Vangelo si legge che Gesù Cristo si autoproclama il Cammino degli umani, e invita tutti a seguirlo. Come ho scritto, le frasi pronunciate dal Papa a Singapore non le ho lette nel Vangelo.
      Pertanto ribadisco l'invito al Papa ad essere il Vice-Cristo fra i cristiani, sino alle ultime conseguenze, ed anzi ho aggiunto che il titolo di Vicario di Cristo non sia relegato tra i titoli storici, nell'annuario pontificio. Angelo Di Marzo

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  3. Essendo il Papa molto influente sul Gemelli, spero che al professore non venga riservata una dose di misericordina...

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    1. Grazie per la sua speranza nei miei confronti: io ho avuto la franchezza ('parresia') di firmare le mie parole, Lei non ha fatto altrettanto.

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  4. Io sono la via,la verità e la vita;nessuno può venire al Padre mio se non per me. Il di più viene dal maligno.

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    1. Le sono veramente grato, lettore anonimo, di aver ribadito il principio profondamente cristiano della nostra religione cattolica: scriva una lettera al Santo Padre, dicendogli quello che pensa, con la sincerità che mostra nel suo breve messaggio. Angelo.

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  5. TU ES PETRUS ET SUPER HANC PETRAM EDIFICABO ECCLESIAM MEAM

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  6. Chissà se lo ricordava anche agli altri Papi quando facevano gli incontri interreligiosi tanto odiati dai tradizionalisti?

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  7. Ho fatto una ricerca sugli angelus e le omelie di papa Ratzinger e papa Wojtyla sul sito Vaticano, e in nessuno ho letto che abbiano pronunciato la frase "sia lodato Gesù Cristo". (A meno che non si voglia credere a un complotto per cui la frase sia stata censurata da chi ha trascritto i discorsi). Avendo essi fatto migliaia di discorsi e non potendo visionarli tutti, non posso giurare che non abbiano mai detto quella frase, ma facendo una ricerca random su qualche decina, non l'ho trovata. Io l'unica occorrenza che mi è nota è quando Wojtyla si affacciò al balcone la sera dell'elezione, allora disse "sia lodato Gesù Cristo"; Ratzinger non lo fece nemmeno in occasione della sua elezione. Forse, la convinzione di alcuni che i papi debbano dire quella frase, deriva dal fatto che quella volta in cui Giovanni Paolo II la disse è diventata famosa a livello storico e passa spesso nei documentari in TV, ma è una convinzione che non ha riscontro nella realtà oggettiva.

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  8. Che il saluto 'Sia lodato Gesù Cristo' sia stato utilizzato o meno dagli ultimi due Papi prima dell'attuale non posso dirlo, Lei ne sa più di me.
    Di certo il seguire Cristo, e, nella fattispecie, l'essere un suo fedele Vicario, non dipende dalle parole in questione, ma da ben altro.
    E' vero: gli incontri interreligiosi, di cui Assisi fu l'antesignano, hanno presentato aspetti negativi; tuttavia non mi risulta che Giovanni Paolo II abbia mai affermato - neppure in incontri ... 'confidenziali' - che tutte le religioni sono equivalenti per arrivare a Dio (o qualcosa di simile), come abbiamo sentito dire al Santo Padre nell'incontro di Singapore.
    Ma soprattutto colgo l'occasione - e ringrazio davvero Messa in latino per darmene la possibilità - per ribadire ciò che a me sembra la cosa più importante, e anzi assolutamente necessaria: che dal popolo di Dio salga un'onda di esortazioni verso il Padre comune, che lo spinga alla conversione, e travolga i rami secchi e gli alberi sterili che sono intorno a lui.
    E invece, leggendo i vari blog, mi accorgo che tutti si dilungano in critiche, accuse e passioncelle che non colgono questo punto essenziale.
    La Chiesa si salverà non per le 'tirate' di questo o quel sacerdote o vescovo o giornalista (i nomi li conoscete bene) ma per il sensus fidei di quei cattolici che vogliono essere e rimanere uniti con Gesù di Nazaret e con il suo Vicario, e non essere disgregati in 34.000 rivoli, come i protestanti degli Stati Uniti.
    Grazie a tutti per la partecipazione, Angelo.

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