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martedì 2 luglio 2024

Difesa della Messa Tradizionale: 145ª settimana. Nuove manifestazioni di preghiera davanti agli uffici dell'Arcidiocesi di Parigi #traditioniscustodes

Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi C.

145ª SETTIMANA: LE SENTINELLE CONTINUANO LA LORO PREGHIERA PER LA DIFESA DELLA MESSA TRADIZIONALE DAVANTI ALL'ARCIDIOCESI DI PARIGI

Vi avevo parlato la settimana scorsa di questa voce commentata dal sito americano Rorate Cæli, secondo la quale il Dicastero del Culto Divino starebbe sul punto di promulgare un nuovo documento che proibirebbe definitivamente la messa tradizionale. Paix Liturgique, pur essendo molto cauta circa la realtà di quanto annunciato, ha dettagliato le attività di coloro che a Roma preparano un futuro pontificato che vorrebbero fosse almeno altrettanto “progressista” di quello attuale (Paix Liturgique France : « L’avenir du cardinal Parolin exige-t-il la mort de la messe traditionnelle ? » ; et Paix Liturgique France : « Du rififi à Santa Marta. Comment Pietro Parolin manipule un François en fin de règne »).
Anzi, si dica che la situazione dei sacerdoti diocesani che celebrano la messa tradizionale, semplicemente per quanto disposto dalla Traditionis Custodes, è già abbastanza difficile, senza alcun bisogno necessità di un documento aggiuntivo. Così, nella diocesi di Fréjus-Tolone, in virtù della tutela ora esercitata su Monsignor Rey mediante la nomina di un coadiutore con pieni poteri, a essere lanciata in mezzo alla tempesta è adesso la comunità dei Missionari della Divina Misericordia (Miséricorde Divine (misericordedivine.fr), fondata dal Padre Fabrice Loiseau e che a oggi a capo il Padre Jean-Raphaël Drubulle. Quest’ultimo ha pubblicato un comunicato in cui annuncia che Roma vieta ormai ai membri della comunità candidati a essere ordinati di esserlo secondo il rito tradizionale, e che Roma vieta inoltre ai nuovi sacerdoti di celebrare la messa tradizionale (Communiqué de l’abbé Jean-Raphaël Dubrule – Miséricorde Divine (misericordedivine.fr))

Comunità di diritto diocesano, creata nel settembre 2005 dal vescovo Rey, che gli affidò subito una parrocchia personale dedicata alla liturgia tridentina, con sede nella chiesa di Saint-François-de-Paule a Tolone, e che presta servizio anche della parrocchia di San Carlo, e negli apostolati a Draguignan, Lione, Strasburgo, Colmar. Molto missionaria, la comunità conta oggi 34 membri e attira ancora vocazioni. Senza dubbio è per questo che se la vuole uccidere soffocando il suo carisma tradizionale. Infatti, la sua condanna è il segno dell'atteggiamento romano nei confronti di quel carisma. In termini più generali, inoltre, si intende prosciugare le vocazioni che fino a adesso confluivano nella diocesi di Fréjus-Tolone, vocazioni considerate oggi troppo classiche. E infatti, il seminario quest'anno non ha registrato alcun nuovo ingresso per l’anno propedeutico.

Anche Paix Liturgique dedicherà una lettera a questo caso dei Missionari della Divina Misericordia, poiché la questione dei sacramenti tradizionali diversi dall'Eucaristia che vogliono vietare è cruciale. La resistenza di questa comunità, che non vuole abbandonare il suo privilegio dell'insieme della liturgia tradizionale conferito dalle sue stesse costituzioni, deve essere sostenuta, anzitutto con la preghiera.

Per questo propongo alle nostre sentinelle parigine, che pregano il rosario davanti agli uffici dell’arcidiocesi, al 10 di rue Cloître-Notre-Dame, dalle 13 alle 13,30, dal lunedì al venerdì, a Saint-Georges de La Villette, il mercoledì alle 17, e davanti a Notre-Dame du Travail, la domenica alle 18, e anche alle sentinelle di Quimper, che lo recitano martedì pomeriggio davanti al palazzo vescovile, che vogliano aggiungere questa intenzione alla loro supplica alla Beata Vergine: che venga tolto questo divieto – che a termine, è una vera e propria pena di morte – che grava sui Missionari della Divina Misericordia della diocesi di Fréjus-Tolone.

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