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domenica 18 febbraio 2024

Mons. Manfred Scheuer e la Chiesa d’Austria. Prima parte: un becchino

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera numero 1004 pubblicata da Paix Liturgique il 15 febbraio, in cui si esamina – con ampi e dettagliati riferimenti – la figura di mons. Manfredi Scheuer, Vescovo di Linz ed astro emergente dell’episcopato austriaco ultraprogressista e filoprotestante.
Sostenitore della comunione ai divorziati risposati della predicazione dei laici a Messa, della benedizione alle «coppie» LGBT e delle rivendicazioni delle lobby LGBT, dell’ordinazione di uomini sposati e del diaconato femminile, si sta rivelando come un vero e proprio demolitore della sua Diocesi, incamminata non tanto verso il futuro, quanto «verso il passato, cioè verso un passato precristiano, cioè pagano».
E Roma osserva, e tace.

L.V.


Come il Cattolicesimo in Germania, Svizzera e Belgio, anche il Cattolicesimo in Austria è in procinto di scomparire, di fondersi in una società secolarizzata con un’ideologia borghese, come si dice nel mondo di lingua tedesca, cioè un’ideologia liberale. E i Vescovi accompagnano questa scomparsa, o addirittura la accelerano.

In Austria, il più importante curatore fallimentare, che ha meno visibilità mediatica dei suoi colleghi scismatici eterodossi in Germania, è mons. Manfred Scheuer, che è diventato Vescovo di Innsbruck nel 2003 ed è stato promosso a capo della seconda Diocesi austriaca, Linz, nel 2015. Ha svolto un ruolo importante nell’introdurre le tendenze pro-LGBT e protestanti tedesche nella Chiesa austriaca, minando nel frattempo le Diocesi da lui gestite, mentre lui stesso era in ascesa.

Mons. Manfred Scheuer

Nato il 10 agosto 1955 a Haibach ob der Donau, nel Land di Oberösterreich, Manfred Scheuer ha studiato teologia a Linz e alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, dove è stato ordinato sacerdote il 10 ottobre 1980 (tesi di dottorato a Friburgo in Brisgovia).

Dopo aver insegnato a Linz, Friburgo in Brisgovia, Salisburgo e alla Facoltà di Teologia di Treviri, il 21 ottobre 2003 è stato nominato Vescovo di Innsbruck. Nonostante un bilancio non proprio stellare nella Diocesi di Innsbruck (dove nel 2017 gli è succeduto un Vescovo ancora più progressista ed eterodosso, mons. Hermann Glettler Comm. l’Emm.), nel 2015 mons. Manfred Scheuer è stato nominato da papa Francesco Vescovo di Linz, la seconda sede più grande dell’Austria.

Nonostante tutte le sue posizioni eterodosse – o grazie ad esse – mons. Manfred Scheuer è diventato Vicepresidente della Österreichischen Bischofskonferenz, il cui Presidente, mons. Franz Lackner O.F.M., Arcivescovo metropolita di Salisburgo, è anche un convinto sostenitore delle benedizioni per le «coppie» invertite – è stato associato, appena eletto, a un libro che prevedeva benedizioni per le coppie LGBT, commissionato dalla Österreichischen Bischofskonferenz. I fedeli fuggono, le vocazioni crollano e mons. Manfred Scheuer fugge in avanti.

L’unico aspetto positivo è che le sue iniziative e le sue posizioni, ampiamente riportate dalla stampa cattolica di Polonia e Slovacchia, hanno respinto l’attaccamento di questi due Cattolicesimi, e più in generale di quelli dell’Europa dell’Est, Ungheria in particolare, a una linea conservatrice.

Comunione ai divorziati risposati, predicazione laica alla Messa

Già nel 2011, in qualità di Vescovo di Innsbruck, si era espresso a favore della comunione ai divorziati risposati e della predicazione laica a Messa; quest’ultimo sviluppo, mutuato direttamente dal Protestantesimo, è diventato ormai comune nella Diocesi svizzera di Basilea, dove la metà di tutte le Messe sono di fatto «liturgie della parola» predicate da laici. Per inciso, la Diocesi di Basilea è uno dei Cantoni svizzeri dove ogni anno il maggior numero di fedeli abbandona la fede cattolica, in parte per disgusto, in parte per la totale secolarizzazione, in stile protestante. Mons. Malnfred Scheuer rispondeva a un’iniziativa di 330 dei 4.000 sacerdoti presenti all’epoca in Austria (nel 2022 erano 3.403, di cui 1.692 sacerdoti diocesani e 485 stranieri).

La sua posizione è stata riportata da un blog in lingua francese di Cattolici progressisti:

Mons. Manfred Scheuer, Vescovo di Innsbruck, si è espresso a favore della comunione per i fedeli risposati in una conferenza stampa venerdì, rivendicando in parte un gruppo di sacerdoti austriaci che chiedevano riforme. […]
Mons. Scheuer ha ritenuto che «fosse necessario un cambiamento» riguardo alla regola secondo cui i Cattolici risposati non possono ricevere la Santa Comunione. Tuttavia, ha sottolineato che non si tratta di generalizzare la comunione ai Cattolici risposati, ma di prendere in considerazione la storia di ciascun individuo. «Spero che la Chiesa faccia progressi su questo tema nei prossimi anni», ha aggiunto in un comunicato stampa. Lo speriamo tutti.
Mons. Scheuer ha anche detto che si dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di permettere a chi non è ordinato di tenere sermoni. Questa idea consentirebbe ai laici di svolgere un ruolo più visibile nella Chiesa, anziché solo subordinato.
Questi due punti sono stati affrontati da un gruppo di sacerdoti austriaci riformisti, le cui richieste stanno suscitando un dibattito in Austria e che godono di un ampio sostegno tra la popolazione. Tuttavia, mons. Scheuer rimane contrario ad altre loro richieste, come la messa in discussione del celibato dei sacerdoti, la possibilità del matrimonio religioso o l’ordinazione delle donne. […]
Secondo il loro sito web, circa 330 sacerdoti sostengono attivamente «l’Initiative des prêtres», che è stata creata nel 2006 e ha ricevuto una crescente copertura mediatica dall’estate. La piccola Repubblica alpina, dove il Cattolicesimo è la religione dominante, conta quasi 4.000 sacerdoti.

Sebbene mons. Manfred Scheuer sia noto per il suo ripetuto impegno a favore delle tematiche LGBT, all’inizio ha assunto una posizione piuttosto conservatrice: nel 2014 ha scomunicato una laica, Martha Heizer, fondatrice di una lobby progressista nella Chiesa di lingua tedesca, e suo marito perché da tre anni celebravano la Messa in casa loro senza un sacerdote – una parodia della Messa che ha portato alla scomunica immediata. Ma come ha ricordato il prof. Roberto de Mattei nel giugno 2014 in una conferenza riprodotta dal Courrier de Rome, ha aspettato tre anni e ha agito solo quando Roma si è preoccupata e la Congregazione per la dottrina della fede gli ha dato un mandato.

Il prof. Roberto de Mattei continuava con queste parole che sarebbero diventate premonitrici:

La signora Martha Heizer non è una figura isolata e stravagante, ma nel 1995 ha fondato un movimento che si è diffuso oltre i territori di lingua tedesca e conta decine di migliaia di sostenitori. Wir sind Kirche (Noi siamo Chiesa) propone riforme radicali nella Chiesa cattolica: l’elezione democratica dei Vescovi, il sacerdozio per le donne, l’abolizione del celibato per i sacerdoti, la fine delle discriminazioni contro gli omosessuali, l’accesso ai sacramenti per i divorziati risposati, una nuova morale sulla sessualità: in breve, la secolarizzazione della Chiesa, che vedono come un contributo positivo del Concilio Vaticano II. Oggi questo movimento è in declino, ma le sue idee, o almeno alcune di esse, sono penetrate nelle Chiese tedesche e austriache.

Le benedizioni di San Valentino e la bandiera arcobaleno come «segno di pace e tolleranza»

Ma nel 2018 mons. Manfred Scheuer ha avuto l’occasione di rifarsi con la lobby: la Diocesi di Linz ha sostenuto i sacerdoti della sua Diocesi che hanno benedetto irregolarmente «coppie» LGBT nel giorno di San Valentino, anche attraverso il suo giornale diocesano, un’iniziativa notata dalla lobby cattolica LGBT americana New Way Ministry:

Due Parrocchie della Diocesi di Linz, Wels-St. Francis e la Chiesa delle Orsoline, hanno offerto questa settimana la benedizione a tutte le coppie, come hanno fatto per diversi anni. Il giornale diocesano KirchenZeitung ha riferito: «Nella Parrocchia di Lehner, ci sono state benedizioni per San Valentino per molti anni, l’ultima delle quali ha avuto luogo domenica scorsa. Decine di innamorati hanno unito le mani e si sono fatti il segno della croce sulla fronte. Si va dalle coppie di innamorati a quelle sposate da tempo, da chi ha una relazione felice a chi è in difficoltà. Tutti sono i benvenuti. Queste benedizioni vengono impartite agli innamorati in ogni circostanza, comprese le coppie lesbiche e gay».

Anche don Franz Harant, che dirige il gruppo di lavoro diocesano sulla pastorale per gli omosessuali, vede un approccio accogliente alle benedizioni come un passo positivo. Citando l’appello di papa Francesco nell’esortazione apostolica postsinodale Amoris laetitia per il rispetto delle persone a prescindere dal loro orientamento sessuale, il sacerdote ha detto: «La benedizione che esiste ovunque è concessa. Non abbiamo nulla da proibire».

Nel luglio 2020, la Diocesi di Linz ha sostenuto un sacerdote accusato di aver esposto la bandiera LGBT nella sua chiesa di Uhrfahr, suscitando l’indignazione della stampa polacca che ha riportato la vicenda [QUI: N.d.T.]:

Un atto di scandaloso sostegno all’ideologia LGBT ha avuto luogo in una chiesa cattolica di Urfahr, uno dei Distretti di Linz, nell’Oberösterreich. La città ha ospitato pochi giorni fa l’evento «linzpride2020», una dimostrazione di sostegno al movimento rivoluzionario arcobaleno. In questa occasione, una grande bandiera arcobaleno è stata sventolata proprio sopra l’ingresso della chiesa. Purtroppo non si è trattato di un atto arbitrario del pastore che si è opposto al Vescovo. Infatti, l’atto di sostenere un’ideologia senza Dio ha ricevuto il pieno sostegno della Diocesi. Sul suo sito web è stato pubblicato un breve articolo che annuncia l’esposizione della bandiera.
Si legge: «La bandiera arcobaleno è un segno di svolta, di cambiamento e di pace, è considerata un simbolo di tolleranza e di accettazione, di diversità delle forme di vita, di speranza e di desiderio. Sostiene il riconoscimento e l’uguaglianza delle persone con orientamento omosessuale e diverse identità di genere. […] La buona notizia del Vangelo, la cui essenza è l’amore, non fa distinzione tra le persone in base al loro orientamento sessuale. Ogni persona è un figlio amato di Dio. Siamo convinti che nessun tipo di discriminazione nei confronti degli amanti del sesso unico o delle persone con una particolare identità di genere possa invocare i valori cristiani».

Nel 2021 mons. Manfred Scheuer, insieme a sette dei dieci Vescovi austriaci e al card. Christoph Schönborn O.P., Arcivescovo metropolita di Vienna, principe dei demagoghi e demagogo principe, si è opposto al salutare richiamo della Congregazione per la dottrina della fede, secondo cui l’omosessualità è un peccato e la benedizione delle coppie irregolari è impossibile. Silenzio da Roma.

Come sottolinea Kath.ch, mons. Manfred Scheuer si aggiunge a tutto ciò:

Secondo il Vescovo di Linz, l’attuale dibattito riflette anche «la storia fin troppo lunga di giudizi scortesi, superficiali e dispettosi». Parlando all’agenzia di stampa cattolica Kathpress, mons. Manfred Scheuer ha preso «chiaramente le distanze da qualsiasi giudizio discriminatorio e dall’esclusione di persone».
Nel frattempo, il centro diocesano per le relazioni, il matrimonio e la famiglia di Linz ha annunciato che continuerà a sostenere le persone «che vogliono porre la loro relazione sotto la benedizione di Dio». Vogliono anche «facilitare le benedizioni insieme agli operatori pastorali», ha dichiarato Josef Lugmayr, consulente diocesano per le relazioni, il matrimonio e la famiglia.

Da notare che questo avveniva due anni prima della dichiarazione Fiducia supplicans sul senso pastorale delle benedizioni.

Vergogna, fino al gay-pride

La Diocesi di Linz è sempre più impegnata nella lobby LGBT, approfittando della disorganizzazione causata dalla pandemia di coronavirus, e le bandiere LGBT si stanno diffondendo, anche durante le Messe. Ciò sta dando origine a un crescente disagio nella Diocesi, come rivelato in un articolo di Katolisches.info del maggio 2021:

Chiunque stia attraversando la Diocesi orfana del coronavirus ed entri nelle chiese o nelle case parrocchiali, si imbatte in un numero impressionante di luoghi, soprattutto nella città di Linz e nei suoi sobborghi, nelle disgustose tracce di un’invasione innaturale. Il suo emblema è la bandiera arcobaleno a sei colori del movimento omosessuale. È appesa nei centri parrocchiali come nel luogo di pellegrinaggio di Dörnbach, a volte all’esterno della chiesa come a Maria Ach o, nei casi peggiori, persino all’interno della chiesa come nella Parrocchia di Santa Teresa di Linz. Lì l’omoeresia è portata al limite della blasfemia in quanto – come eccezione – si svolge l’adorazione eucaristica e il Santissimo Sacramento è esposto accanto alla bandiera gay. Naturalmente, non ci sono lobbisti omosessuali nella Chiesa. L’adorazione è tenuta da poche, pochissime donne anziane, alcune delle quali probabilmente non sanno nemmeno a quale infamia stanno assistendo. La parrocchia di Maria Ach spiega perché sventola la bandiera gay perché vuole «dare un esempio contro la discriminazione». […]
I potentati della Chiesa locale basano la loro nuova dottrina su mons. Manfred Scheuer. Mons. Scheuer, che è uno dei Vescovi «assenti» che riescono a nascondersi per anni invece di essere un pastore del proprio gregge, viene sempre a galla quando si tratta di schierarsi con lo Zeitgeist [lo spirito del tempo: N.d.T.]. Questi pastori non guidano il gregge in diminuzione, ma lo confondono.
Dal punto di vista politico, la Chiesa di mons. Manfred Scheuer è andata a braccetto con il movimento di sinistra radicale dei Verdi, che è molto lontano dalla Chiesa […]. «L’amore è amore», dice mons. Manfred Scheuer. Ciò che è l’amore non è più definito secondo gli standard biblici ed ecclesiastici, non è più la terza virtù divina, ma è relativistico, cioè arbitrario. I principali uomini di Chiesa hanno interiorizzato gli slogan del 1968.

Niente più limiti. Come alcune delle Diocesi più eterodosse della Svizzera e della Germania, la Diocesi di Linz invita la gente al Gay Pride, come sottolinea Kath.ch:

La Diocesi di Linz è particolarmente assurda. Lì, un «ministero arcobaleno» vuole ora invitare la gente alla parata gay «Linzpride», e l’agenzia di stampa cattolica Kathpress pubblicizza questa assurdità non biblica. L’agenzia della Conferenza episcopale non è così «favorevole alla pubblicità» quando si tratta di eventi simili a favore della vita.

Mettere in discussione il dogma della Chiesa, mettere in discussione la Chiesa

Durante la pandemia di coronavirus del 2020, sul giornale parrocchiale di Linz apparve uno strano articolo, talmente eterodosso che alcuni Parroci si rifiutarono di esporlo nelle loro chiese.

Nella Diocesi di Linz, il giornale parrocchiale di Linz sta facendo scalpore, perché nel numero del 4 giugno, a pagina 2, sotto il titolo «Parola della settimana», ha permesso alla controversa teologa Johanna Rahner di esprimersi per promuovere presunte riforme della Chiesa. L’autrice si è espressa contro «le credenze e gli insegnamenti rigidi e immutabili della Chiesa».
Il giornale parrocchiale di Linz perde di fatto ogni anno lettori e viene letto da un numero sempre minore di Cattolici della Diocesi di Linz; in alcune Parrocchie della Diocesi di Linz, i sacerdoti si rifiutano ancora di pubblicarlo nelle chiese. Secondo l’Österreichische Auflagenkontrolle [associazione che pubblica documenti sulla distribuzione della stampa: N.d.T.], nel 2019 sono state vendute solo 26.166 copie, rispetto alle 30.730 di cinque anni prima. Ciò rappresenta un calo di circa il 15 per cento. Mons. Manfred Scheuer e il suo caporedattore Heinz Niederleitner sono responsabili del giornale parrocchiale.

Nel 2005, in qualità di Vescovo di Innsbruck e di teologo, mons. Manfred Scheuer ha proposto al Sinodo dei vescovi austriaci di introdurre l’ordinazione di uomini sposati, idea che non è stata accolta. Nel 2018, in un momento in cui il clima alla guida della Chiesa è cambiato, ha rilasciato un’intervista a un importante quotidiano locale, Oberösterreichische Nachrichten, dal titolo «Spero che gli uomini sposati provati possano diventare sacerdoti», in cui ha ribadito di non aver cambiato idea:

«Ho presentato la questione dei viri probati (uomini sposati e provati che vengono ordinati sacerdoti) al Sinodo dei vescovi del 2005. All’epoca non fu presa in considerazione. Nel frattempo, si discute ancora sull’opportunità di fare un esperimento. In linea di principio, lo auspico», afferma, prima di precisare: «Non spero nell’abolizione del celibato. La mia speranza è che anche gli uomini sposati che hanno dato prova di sé possano diventare sacerdoti».

Nel novembre 2018 ha scritto a papa Francesco sull’argomento e ha chiesto che «il sacramento dell’Ordine sacro sia ampliato». Katolisches.info spiega:

Nel fine settimana, nel centro educativo diocesano Schloß Puchberg, già citato, ne ha annunciato i contenuti [della lettera a papa Francesco: N.d.T.] ai 250 partecipanti al «Forum diocesano». Ha chiesto una «apertura nell’amministrazione del battesimo». Il sacramento dell’Ordine sacro dovrebbe essere «esteso».
La Chiesa universale dovrebbe seguire il suo esempio: nella Diocesi di Linz, gli «assistenti parrocchiali» [laici stipendiati: N.d.R.] sono autorizzati ad amministrare il battesimo sotto la guida di mons. Manfred Scheuer. «In casi eccezionali anche gli assistenti pastorali». Come mai? Perché la «Chiesa deve pensare in modo ampio». Un anno fa, la Diocesi di Linz ha iniziato, secondo la comprensione del Vescovo, a «mettersi in cammino per il futuro». Gli osservatori parlano piuttosto di una marcia verso il passato, cioè verso un passato precristiano, cioè pagano.

Allo stesso modo, egli chiede l’ordinazione delle diaconesse, con il pretesto di un «inequivocabile rimbombo» nella sua Diocesi, cioè dei fedeli che la richiedono. Ma, come sottolinea Katolisches.info, come papa Francesco, mons. Manfred Scheuer ascolta solo ciò che gli conviene:

Nella Diocesi di Linz, da decenni c’è un forte «brontolio» di fedeli cattolici che si oppongono semplicemente agli esperimenti della sinistra. Ma nessun Vescovo si è realmente preoccupato dei loro «brontolii» nell’era post-conciliare. Solo i «brontolii» provenienti da una certa direzione vengono ascoltati dall’orecchio del Vescovo. Non si tratta di un «brontolio» dei fedeli, ma di un «brontolio» diocesano dell’apparato. È il brontolio stesso.
Con il suo commento, mons. Manfred Scheuer non solo ha confermato il suo pensiero unilaterale e che è cieco da un occhio, ma anche sordo da un orecchio.

Nel 2020, Die Presse ha riferito che una scuola cattolica della Diocesi di Linz ha infine rinunciato a inviare cartoline a papa Francesco, che recitavano: «Caro papa Francesco! Lei ci ha chiesto di fare proposte coraggiose per il rinnovamento della Chiesa. Propongo che anche le donne e gli uomini sposati che Cristo chiama al sacerdozio siano ordinati sacerdoti», oppure «che la Chiesa cattolica riceva una nuova costituzione più democratica in cui siano garantiti la dignità e il diritto di partecipazione delle donne battezzate e delle donne cristiane». Formulazioni che riecheggiano la lotta di mons. Manfred Scheuer nel corso degli anni… e che è difficile immaginare provengano spontaneamente dagli alunni della scuola cattolica locale.

È in questo contesto che, nel 2021, ha iniziato ad abolire le 486 Parrocchie della Diocesi a favore di una quarantina di superparrocchie in cui le funzioni dei sacerdoti sarebbero state diluite e le stesse sarebbero state poste sotto il controllo di laici progressisti, come in alcune delle Diocesi più scismatiche della Svizzera.

Come ha ricordato mons. Maximilian Aichern O.S.B., novantanni, Vescovo emerito di Linz,  in un’intervista al quotidiano conservatore Kurier del 16 dicembre 2022 [QUI: N.d.T.], gli attacchi al sacerdozio nella Diocesi non sono una novità. Facendo eco ai suoi impegni passati alla guida della Diocesi tra il 1982 e il 2006, e a quelli del suo successore, egli persiste e firma:

«Credo – nonostante alcune battute d’arresto che si verificano di tanto in tanto – che l’ordinazione delle donne come diaconi non possa essere fermata, perché ci sono già state in passato. E penso che lo stesso valga per l’ordinazione di uomini sposati al sacerdozio».
E aggiunge: «Penso che l’ordinazione delle donne come diaconi sia un passo molto ovvio, e sono convinto che si debbano introdurre anche le condizioni per l’accesso al sacerdozio, anche per gli uomini sposati. Perché è stato conservato in altre Chiese cristiane. […]»..

Nel giugno 2023, in occasione di un’ordinazione sacerdotale nella Mariä-Empfängnis-Dom, mons. Manfred Scheuer ha tenuto un’omelia in cui ha dato la sua visione del sacerdozio [QUI: N.d.T.]:

In definitiva, la missione, la missione fondamentale della Chiesa, consiste nel mostrare ciò che amiamo: mostrare Gesù, che possiamo essere certi ci ami. […] Come sacerdote, Klemens è chiamato a essere un testimone dell’amicizia con Gesù.
Klemens ha percepito: c’è qualcuno che mi porta e mi guida. La missione del sacerdote è aiutare a realizzare la comunione e l’amicizia con Dio e tra gli uomini .

La missione di un sacerdote: promuovere la comunione e l’amicizia…

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