Luigi C.
123ª SETTIMANA: LE SENTINELLE CONTINUANO LA LORO PREGHIERA PER LA DIFESA DELLA MESSA TRADIZIONALE DAVANTI ALL'ARCIDIOCESI DI PARIGI
Questa settimana, il 2 febbraio mentre celebreremo la Presentazione di Gesù Bambino al Tempio e la Purificazione della Beata Vergine, reciteremo anche come di consueto i nostri rosari per la libertà della liturgia tradizionale davanti agli uffici dell'arcivescovado, 10 rue du Cloître-Notre-Dame, dal lunedì al venerdì, dalle 13 alle 13,30, a Saint-Georges de La Villette, mercoledì alle 17, e davanti a Notre-Dame du Travail, domenica alle 18.
Nel mio ultimo invito a partecipare a queste veglie di preghiera, ho menzionato la Settimana per l'Unità, che si è conclusa il 25 gennaio, lo stesso giorno in cui si è tenuto il convegno del Centro Internazionale di Studi Liturgici nei pressi di San Pietro in Roma, nell’auditorio dell’Istituto Maria Santissima Bambina.
Nell'ambito di questa Settimana dell'Unità, si è potuto vedere nella Città Eterna una cinquantina di vescovi anglicani e cattolici che si sono incontrati lì dal 22 al 26 gennaio, per poi recarsi a Canterbury fino al 29 gennaio. Erano lì per il vertice ecumenico “Crescere insieme”. Il 25 gennaio, giorno del nostro convegno, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, Papa Francesco e l’Arcivescovo di Canterbury Justin Welby hanno inviato a due a due i vescovi cattolici e anglicani (la cui ordinazione come insegnò Leone XIII fu invalida), un vescovo cattolico e un anglicano, allo stesso modo in cui Cristo mandò i suoi discepoli a predicare. Ma i prelati cattolici e anglicani di San Paolo fuori le Mura furono inviati da Francesco e Justin Welby per essere testimoni dell'unità dei cristiani. Più discretamente, sarebbero anche stati celebrati i vespri anglicani (un evensong) nella basilica vaticana e addirittura un'eucaristia anglicana a San Bartolomeo. (Del resto, sempre più spesso, delle “celebrazioni ecumeniche”, che sono in realtà una sorta di liturgia della parola, vengono dette “concelebrate” da sacerdoti e pastori: ad esempio, il 24 gennaio i nostri amici di Saintes hanno avuto diritto ad una “celebrazione ecumenica concelebrata da una pastora e da sacerdoti cattolici” nel tempio di Saintes).
Ma d'altra parte neppure l'ombra di un gesto “ecumenico” amichevole nei confronti della liturgia tradizionale, a Roma, a Parigi o altrove.
Eppure, a Parigi, ci hanno fatto recitare una preghiera per l’unità che diceva: «Dateci la lealtà di riconoscere e il coraggio di respingere ciò che dentro di noi c’è di indifferenza, di sfiducia e anche di ostilità reciproca.» Sfiducia e anche ostilità reciproca... Non c'è bisogno di andare a guardare lontano: 6 messe tradizionali feriali e 3 messe tradizionali domenicali sono state cancellate e 6 luoghi di culto tradizionale cancellati dalla mappa. Se c’è una medaglia dell'unità, propongo di conferirla alla diocesi di Parigi.