Post in evidenza

AGGIORNAMENTO del programma del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum #sumpont2024

Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

lunedì 24 luglio 2023

Verità dimenticate: la tattica comunista di anestetizzare l’opinione pubblica in Cina e all’estero

I documenti sono del 1957 e 1958, ma potrebbe essere stato pubblicato oggi, visto il disastro della neo ostpolitik della S. Sede oggi.
QUI The Pillar: "Come è che la Santa Sede ha perso la partita con la Cina".
Luigi


AGENZIA INTERNAZIONALE FIDES – 2 marzo 1957 – N. 483 – NI 66
CINA: Situazione religiosa

Hong Kong (AIF) – (…) Il Governo comunista è rimasto senza dubbio seccato dalle reazioni internazionali provocate dai suoi eccessi in materia religiosa. L’indignazione sollevata nel mondo intero dagli avvenimenti dell’8 settembre 1955 e dall’arresto di S.E. Mons. Kung [Ignatius Kung], Vescovo di Shanghai, non era stata scontata. Le molte proteste non soltanto hanno stupito Pechino, ma, almeno per il momento, lo hanno fatto rinsavire. Ci si è resi conto, insomma, che simili metodi non convengono e non sono i più adatti a facilitare l’accesso all’ONU della Cina comunista.
Non bisogna dimenticare, però, che i migliori difensori della Chiesa – vescovi, sacerdoti e laici – sono sempre in prigione e che una parte del clero detto libero ha ceduto alla stanchezza, alla paura, o semplicemente ha tentato di salvare il salvabile della Chiesa Cattolica accettando una coesistenza pacifica, più pericolosa, per la Chiesa stessa, della persecuzione brutale. Questo clero non ha capitolato definitivamente; in fondo all’animo resta fedele a Roma; ma non ha creduto di dovere o potere affrontare lo sterminio, né di resistere ulteriormente alle leggi empie. (…)

Bisogna del resto stare in guardia e non generalizzare. Fino ad ora, numerosi sacerdoti non hanno accettato alcun compromesso, ma nella maggior parte dei casi essi sono confinati nelle proprie abitazioni, privi di contatti con l’esterno e nell’impossibilità di amministrare i Sacramenti. Anche la grande maggioranza del popolo cattolico non è scesa a patti, ma si trova nella dolorosa necessità di scegliersi i propri sacerdoti, come scrive uno di loro. Si può dire che un sacerdote ha tanti più fedeli attorno a sé quanto meno è compromesso con il Governo e il Partito, e che è tanto più considerato e stimato quanto meno è patriota nel senso comunista della parola. Ci viene segnalata la tale o la talaltra chiesa disertata come per incanto il giorno in cui il parroco si è sottomesso all’autorità dell’Associazione Patriottica.

Non si può nascondere che questa situazione è pericolosa.

Un pastore protestante australiano, il Rev. Mackay, affermava recentemente che la Chiesa in Cina è libera come una tigre in gabbia. Ed aggiungeva: le ultime informazioni indicano che la tigre ha finito con l’accettare la gabbia divenendo un gatto. Il Rev. Mackay parlava senza dubbio delle Chiese protestanti, ma lo stesso pericolo esiste anche per la Chiesa Cattolica che a lungo andare potrebbe finire per abituarsi, almeno in parte, alla schiavitù.

Forte di questa vittoria, più apparente che reale, il Governo comunista ha cercato di aumentare i suoi vantaggi. Sotto la maschera del patriottismo ha iniziato una specie di federazione delle Chiese e Diocesi Cattoliche e moltiplica i favori, a chi si sottomette accettando il suo punto di vista; ha posto in libertà dei sacerdoti e dei cristiani i quali hanno promesso di predicare la collaborazione, ripete con insistenza quasi comica ai forestieri di passaggio che la persecuzione non esiste e che sul continente i cattolici godono della più ampia libertà religiosa. Alla fine del 1956 veniva fatta circolare una voce quasi incredibile: si trattava di un probabile riavvicinamento alla Santa Sede. Se ne facevano portavoce dei viaggiatori che a Pechino avevano avuto la possibilità di avvicinare le più alte autorità.

Ancora più strana è la propaganda che si esercita attualmente su alcune centinaia di sacerdoti e seminaristi cinesi, profughi all’estero, per persuaderli a rientrare in Cina. Tutto è calmo, si afferma, e la Chiesa gode della più ampia libertà. Gli scettici vengano pure a vedere, il viaggio sarà loro pagato dal Governo.

Non solo, ma sappiamo di sicuro che le autorità comuniste cinesi si dichiarano pronte a ricevere alcuni missionari esteri, tenendo però presente che ad una Cina Nuova converrebbe di più inviare un personale nuovo. Il candidato non deve fare altro che indirizzare al Governo di Pechino una domanda con la quale, riconoscendo le benevole disposizioni del Governo Cinese nei confronti della Chiesa Cattolica, chiede l’autorizzazione di andare a lavorare in Cina per la felicità e la prosperità del popolo cinese.

Non è difficile constatare che tutta questa propaganda è abilmente diretta verso uno stesso scopo: cloroformizzare l’opinione pubblica in Cina come all’estero e opporre il settarismo di Roma alla magnanimità di Pechino.

Ma tutta questa propaganda urta contro fatti irrefutabili. Le carceri sono ancora piene di sacerdoti che, come uno di essi diceva, preferirebbero separarsi dal corpo, anziché separarsi dal Cristo. Al di fuori delle carceri, poi, sacerdoti cosiddetti liberi non hanno neanche la libertà di distribuire i sacramenti secondo quanto detta loro la coscienza e, come il Padre X…, si vedono chiamati al più vicino posto di polizia per dare spiegazioni se hanno osato predicare dal pulpito la pura dottrina di Cristo. (Fides, 2.3.57)


Agenzia vaticana FIDES rivela direttive segrete del Partito Comunista cinese per distruggere il Cattolicesimo

AGENZIA INTERNAZIONALE FIDES – 25 gennaio 1958 – N. 527 – NI 26


CINA – Direttive segrete per distruggere il Cattolicesimo

Roma (AIF) – Da qualche tempo è giunto a Roma, alla redazione dell’Agenzia Fides, copia di questo “Ordine segreto dell’Ufficio N.° 106, inviato dal Partito comunista cinese ai suoi membri residenti all’estero. Il “Congresso della Chiesa Patriottica” a Pechino, la subdola persecuzione organizzata contro i cattolici fedeli a Roma, mostrano che la tattica prescritta dall’Ufficio N.° 106 è seguita alla lettera nella Cina continentale.

“Ordine segreto del 12 febbraio 1957, dell’Ufficio N°106 – Il Cattoli­cesimo e il Protestantesimo sono due organizzazioni al servizio dello spionaggio e dell’imperialismo capitalista. Tali organizzazioni si sforzano di penetrare in seno al Partito per sfruttare e opprimere il popolo. Queste Chiese stabilite ìn tutte le città del mondo, seminano ovunque il veleno della loro dottrina per combattere il socialismo co­munista.

Ecco perché in conformità alle direttive dei capi del Partito, i nostri compagni devono trovare il mezzo di penetrare nell’interno di ogni Chiesa, mettersi al servizio della nuova organizzazione della polizia segreta, darsi da fare in ogni campo delle attività ecclesiasti­che, scatenare un attacco in grande stile, impegnarsi a fondo, invocando anche l’aiuto di Dio e, per riuscire a formare un fronte unico, servirsi del grande fascino e della forza seduttrice del sesso femminile. Quindi per raggiungere questo scopo, per dividere le Chiese dall’interno e mettere le varie organizzazioni religiose l’una contro l’altra, l’istruzione del Partito dà le seguenti nove disposizioni:– I compagni devono introdursi nelle scuole fondate da queste chiese e inquinate dalle loro dottrine; essidevono spiare i reazionariper potere riferire ogni loro mossa; devono confondersi agli studenti, fare propri i loro sentimenti, riuscendo così a conosce­re le attività regionali, sorveglierle e, a poco a poco, inserirsi in tutti i settori dell’attività ecclesiastica.
– Ogni compagnodeve trovare il mezzo di divenire membro della Chiesa con il battesimo e così sotto questa maschera ingannatrice, (…)entra­re a far parte dell’organizzazione dei “Crociati”. Una volta fatto ciò, tutti dovranno spiegare una grande attività servendosi di belle frasi per commuovere e attirare i fedeli; essi potranno fare anche meglio cercando di dividere radicalmente le diverse categorie di fedeli, ap­pellandosi anche all’amore di Dio e sostenendo la causa della pace. Così facendo essi distruggeranno la velenosa propaganda dell’imperia­lismo oppressore.
– I nostri compagni dovranno assistere a tutte le funzioni re­ligiose e, affabilmente, benignamente, in modo intelligente e con i metodi più svariati, unirsi al clero per spiarne le mosse.
– Le scuole fondate e dirette dalle Chiese costituiscono un campo ideale per la nostra penetrazione. Pur mostrando la massima benevolenza, le attività della nostra organizzazione dovranno applicare questa duplice legge: “attacarsi al nemico per sopprimere il nemico.” Essi devono rendersi simpatici per stringere amicizia con i direttori, con i professori, con gli studenti al fine di dominarli applicando il prin­cipio: “divide et impera“. Devono inoltre cercare di stabilire contatti con i capi delle famiglie degli studenti per rafforzare il lavoro di base della rivoluzione e sviluppare tutte le nostre attività segrete.
– Essi devono prendere l’iniziativa in ogni campo, penetrare in tutte le istituzioni della Chiesa, guadagnare le simpatie dei fedeli e in tal maniera potranno riuscire ad inserirsi anche nella direzione della stessa Chiesa.
– Attenendosi alle direttive del Partito, la cellula potrà raggiungere la meta che le è stata fissata e cioè penetrare in tutte le organizzazioni ecclesiastiche, promuovere l’azione per la pace, permettendo così al Partito di esercitare la sua influenza in tutti i campi.
– Basandosi su questo principio di ferro: “Schiacciare il nemico servendosi dello stesso nemico“,si deve cercare di persuadere un membro eminente della Chiesa a venire in Cinaprocurandogli documenti e autorizzazioni necessarie. Per questa azione falsa e segreta, verremo aiutati al fine di raggiungere il nostro scopo, poiché quest’uomo eminen­te ci svelerà il vero volto e la vera situazione della Chiesa.
– I compagni attivisti devono avere spirito d’iniziativa, scoprire i punti deboli dell’organizzazione ecclesiastica, sfruttare le divisioni, neutralizzare il veleno religioso ed ecclesiastico, gettando il nostro contro-veleno, e fare quanto è possibile per spiegare le nostre linee di combattimento. (Fides, 25-1-58)