Post in evidenza

Firenze, giovedì 5 dicembre: conferenza «Merry del Val, il cardinale che servì quattro Papi»

Riceviamo dagli amici dell’associazione Soldati del Re e condividiamo con piacere l’invito a questa interessante conferenza sulla figura de...

mercoledì 14 giugno 2023

Se addirittura anche i media francesi non possono tacere lo storico evento del pellegrinaggio a Chartres #NDC2023 #Chartres

Facciamo seguito ai due begli articol de La Croix (testata non certo conservatrice) di questa mattina sullo storico e incredibile pellegrinaggio a Chartres per la Pentecoste 2023.
Nel primo articolo il giornalista, a fronte dei numeri e delle statistiche, si chiede come mai i vescovi non permettano alla MTL di aver il suo legittimo posto nella Chiesa universale; e nel secondo era espressa un'altra analisi sul significato del Pellegrinaggio che, visti i numeri, è palesemente diventato il simbolo di un movimento che non si può più ignorare. 
Il terzo articolo, che segue, tratto da Il Sussidiario, analizza un altro aspetto: il numero dei pellegrini di quest'anno è stato davvero da record, che nemmeno i laicissimi media della laicissima (e ahimè ora anche molto atea) Francia non hanno potuto ignorarlo. E anzi, ne hanno parlato con benevolenza e stupore, senza pregiudizi. 
Cliccando qui, o cercando le etichette "
NDC" o "Pellegrinaggio a Chartres" (colonna a sinistra) si troveranno tutti i nostri post sul Pellegrinaggio di quest'anno e molti di quelli precedenti.
Roberto


IL CASO/ Se i media francesi non possono tacere il pellegrinaggio che piaceva a Péguy

di Ivo Musajio Somma, da Il Sussidiario del 6.6.2023

l pellegrinaggio Notre Dame de Chrétienté, da Parigi a Chartres, mobilita da quarant’anni migliaia di giovani (16mila quest’anno) ma nessuno ne parla.
[...]
I ragazzi cominciano ad arrivare verso le tre del pomeriggio e si fermano nel piazzale antistante la cattedrale, in una selva di croci e di bandiere, l’oro dei gigli di Francia e il rosso del Sacro Cuore, sono stanchi e impolverati, i volti stravolti, ma pieni di un entusiasmo, una gioia, che non si vedono tanto spesso nei ragazzi di oggi.
Quella che si nota nei loro occhi è anche la fierezza di camminare nel solco di chi li ha preceduti, di aver ricevuto la consegna di una Tradizione – spirituale e liturgica, ma anche civile e culturale – che sono ben decisi a custodire e a trasmettere alle generazioni che verranno dopo di loro. Hanno camminato per tre giorni, da Parigi a Chartres, e oggi si conclude questo grande appuntamento annuale, il pellegrinaggio Notre Dame de Chrétienté, che da quarant’anni mobilita migliaia di ragazzi legati alle comunità che seguono nella liturgia il rito romano tradizionale.

Si sono radunati presso la chiesa di Saint Sulpice, nel centro di Parigi, e poi hanno percorso tre tappe, 40 chilometri i primi due giorni e 20 chilometri il terzo giorno, fino a scorgere le guglie della cattedrale. Una grande fatica, si dorme poco, si mangia poco, ci si lava poco. Ma si restituisce la fede dei pellegrini e dei cavalieri della dolce Francia medievale ai sentieri scristianizzati della Francia di oggi.

Quest’anno, poi, il pellegrinaggio a Chartres ha assunto davvero un significato storico, per la partecipazione senza precedenti: le iscrizioni, infatti, sono state chiuse anzitempo, una volta raggiunto il numero straordinario di 16mila iscritti. Di questi, oltre un migliaio arrivano da altri Paesi, Italia compresa. Una colonna in marcia di cui non si scorge la fine, composta di ragazzi in short e maglietta (e ogni sorta di cappelli per evitare le insolazioni), accompagnati da un gran numero di sacerdoti in abito talare, giovani anch’essi. I media della laicissima République non sono mai stati particolarmente interessati a questo evento, così lontano dagli schemi della società di oggi, eppure quest’anno, davanti a un vero e proprio esercito che si è messo in movimento, non senza una indispensabile e complessa logistica, anche gli organi di informazione nazionali non si sono potuti voltare dall’altra parte. Anzi, qualche volta, da parte dei giornalisti, la chiusura ideologica sembra aver lasciato il posto a un sincero stupore: i cattolici praticanti, in Francia come altrove, sono sempre più ridotti al lumicino, eppure qui c’è una colonna interminabile di giovani che marciano, cantano, pregano insieme e partecipano a riti di intensa sacralità celebrati e cantati in lingua latina.

Chartres, meraviglia dell’arte sacra medievale, è un antico centro di devozione mariana, ma colui che ha riscoperto e riportato in auge il pellegrinaggio a Chartres è stato appunto lo scrittore Charles Péguy; dopo di lui sono venuti i pellegrinaggi studenteschi a partire dagli anni Trenta e, infine, negli anni Ottanta, ha preso corpo il pellegrinaggio Notre Dame de Chrétienté, nato e cresciuto all’insegna della Tradizione. Oggi in cattedrale si celebra la messa solenne di conclusione del pellegrinaggio e il tempio è gremito di ragazzi, giovani famiglie, bambini, tutto un mondo che vive la fede nella società contemporanea e chiede alla Chiesa la libertà di poter continuare a fare l’esperienza del cristianesimo al ritmo della liturgia tradizionale.

La messa è bella e solenne e fa immediatamente intendere a chiunque per quale scopo gli uomini del Medioevo abbiano eretto questo gioiello di pietra, ornato da vetrate di un blu mai visto prima. Il vescovo della diocesi di Chartres, mons. Philippe Christory, che ha pure percorso un tratto di strada insieme ai pellegrini, vi assiste dal presbiterio. Quando tutto è concluso, ti ripassano accanto, con quei volti, con quella selva di croci e bandiere. E ti viene un groppo alla gola. E, anche se non hai camminato tre giorni insieme a loro, sei felice e fiero di esserci stato anche tu, a Chartres, il lunedì di Pentecoste del 2023.

Nessun commento:

Posta un commento