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giovedì 15 giugno 2023

Marko Rupnik è stato dimesso dai Gesuiti

Notizia resa nota da Domani (Federica Tourn). 
A quanto pare la decisione (a nostro giudizio tardiva) di dimettere Rupnik è stata presa "a causa del suo rifiuto ostinato di osservare il voto di obbedienza" (perchè non ha rispettato le restrizioni imposte a seguito delle condanne per abusi). 
Quindi del voto di castità (più volte violato per di più con violenza su povere suore e, non bastasse, con frasi blasfeme) chi se ne frega? 
Le violenze? Le accuse? La scomunica? Le frasi blasfeme per manipolare e plagiare le suore affinché giacessero con lui, che era pure il loro padre spirituale? Questo tutto ok. Non era sufficiente per determinare la riduzione allo stato laicale. 
Ma guai a violare il voto di obbedienza!
Quindi parrebbe che disobbedire sia stato più grave di tutto il resto fatto e detto dal sacerdote? 
Da ieri 14 giugno 2023 quindi padre Rupnik non è più gesuita (ma pare resti sacerdote).
Non abbiamo parole. 
Noi attendiamo la dimissione dallo stato clericale (riduzione allo stato laicale) e le dimissioni di qualche vertice della Compagnia (p. Sosa, ad esempio). 
Qui tutti i nostri post sullo scandalo Rupnik. Qui la notizia di AP. 
Roberto    

Federica Tourn
Domani, 15.6.2023

Il sacerdote e artista Marko Rupnik, accusato di abusi da parte di diverse donne –  come raccontato da Domani in numerose inchieste – è stato dimesso dalla Compagnia di Gesù. 
La decisione è stata comunicata dal consigliere generale dei gesuiti, Johan Verschueren, il 14 giugno allo stesso Rupnik e contestualmente a tutte le persone che hanno fatto pervenire denunce e segnalazioni al team che si occupa dei casi di abuso.
Rupnik ha rifiutato anche «l’ultima possibilità» concessa di entrare in un «percorso di verità»
Nella sua lettera Verschueren spiega che la decisione di dimettere Rupnik è stata presa «a causa del suo rifiuto ostinato di osservare il voto di obbedienza». A Rupnik erano state imposte restrizioni sulle celebrazioni, sulle attività artistiche e sui movimenti che l’ormai ex gesuita ha ripetutamente violato nei mesi scorsi, come raccontato da Domani.
Verschueren si spinge anche oltre, dicendo che la Compagnia ha dato al sacerdote «un’ultima possibilità» per fare «i conti con il proprio passato» ed entrare in un «percorso di verità», ma lui ha rifiutato anche questa ultima occasione. 
Ora Rupnik ha 30 giorni di tempo per presentare ricorso. Passato questo periodo, la dimissione diventerà definitiva. 

4 commenti:

  1. OTTIMA NOTIZIA. MA QUANDO SI DECIDERA' A RIDURLO ALLO STATO LAICALE?

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  2. Che cosa vuol dire Dimesso da gesuita ? Esce dall'ordine, ma rimane prete ? Esce dall'ordine, ma non è scomunicato ? Esce dall'ordine, ma conserva la proprietà e gli introiti della sua società di produzione e commercializzazione di opere artistiche ? Esce dall'ordine, ma non dà un soldo e neanche una parola di scusa per le vittime ? E tale decisione, è un fatto puramente interno dell'Ordine, o riguarda anche la Chiesa e la gerarchia cattolica ?

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    Risposte
    1. Esattamente. I beni materiali acquisiti con la sua attivita' artistica sono proprieta' della persona propria o della persona giuridica titolare (fondazione o societa') e la Chiesa non ha diritto di esproprio. Il compenso per le presunte vittime e' stabilito dalla legge e non dalla Chiesa. Le scuse non le ha fatte e non lo si puo' forzare, ma Padre Rupnik deve accettare ora le conseguenze per non essersi scusato. La riduzione allo stato laicale puo' arrivare solo su sua richiesta oppure dopo che sia stato provato come il sacerdote in questione non abbia intenzione di sottomettersi all'autorita' ecclesiastica, e pare che Padre Rupnik abbia intrapreso tale strada. Il crimine canonico di sollecitazione in confessionale potrebbe anche portarlo alla perdita dello stato clericale. La Chiesa ha il dovere sacrosanto di agire correttamente e non assecondando le aspettative della gente. Sarebbe stato opportuno non ignorare per anni le accuse a Rupnik, cosi' come ora e' giusto seguire le procedure canoniche. L'ordine dei gesuiti non ha alcuna autorita' di ridurlo allo stato laicale. Questo lo puo' fare solo la Chiesa. L'espulsione dall'ordine e' il massimo che possono fare, e per la cronaca e' una misura assai rara.

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    2. Vuol dire che seguiremo Soavemente le procedure canoniche. Procedure ? Con questo Papa e questo Vaticano ? Maddeché ?

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