La notizia in sé non desterebbe grande clamore: il Conservatorio Luca Marenzio (Brescia), il Centro culturale protestante e la Società bachiana italiana, con il contributo dell’otto per mille dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi, organizzano la «ricostruzione di una liturgia protestante ai tempi di Johann Sebastian Bach».
Una proposta musicale di indubbio valore artistico, che vede coinvolti soggetti culturali di pregevole qualità, e lo scriviamo con un pizzico di invidia, pensando a come spesso viene invece utilizzato il contributo dell’otto per mille alla Conferenza episcopale italiana.
Tutto qui? Tutto bene? Purtroppo no, perché questa «ricostruzione di una liturgia protestante» – con tanto di «celebranti» (due soprani) – troverà benevolente accoglienza, durante l’ottava di Pasqua, nella Chiesa parrocchiale della Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo (il cosiddetto «Duomo di Breno», in Val Camonica) e nella Chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano (dell’Ordine dei frati predicatori di Bergamo).
Si tratta oggettivamente di una scelta improvvida ed inopportuna di luoghi del tutto inidonei ad ospitare una tale iniziativa: si ribadisce, un progetto culturalmente rilevante (nel 300º anniversario della nomina di Johann Sebastian Bach quale 17º Thomaskantor di Lipsia), ma perché si profanano due chiese cattoliche per ospitare non un «semplice» concerto, bensì la «ricostruzione di una liturgia protestante»? Tanto più che la chiesa dei Domenicani di Bergamo dista 260 metri dal locale luogo di culto valdese, in cui il coro impegnato nel progetto si è già più volte esibito negli ultimi anni.
Si vuole celebrare in una chiesa cattolica il genio bachiano (le cui composizioni – giustamente – arricchiscono i programmi musicali in cattedrali, duomi e chiese in tutto il mondo)? Allora perché non proporre la h-Moll-Messe (Messa in Si minore) BWV 232, uno dei suoi più mirabili capolavori, non a caso sua unica Messa cattolica (o anche cattolica, stante la non univoca interpretazione da parte degli studiosi)? Magari utilizzando i fondi dell’otto per mille destinati alla Conferenza episcopale italiana…
L.V.
Potrebbe essere una iniziativa utile, soprattutto a far capire a molti fedeli che il Novus Ordo NON è un rito protestante, come invece affermato da molti commentatori di questo sito
RispondiEliminaLa Messa in Si Minore già l’hanno fatta a San Bartolomeo lo scorso anno con lo stesso gruppo, sempre con i finanziamenti protestanti e sospendendo la messa serale (pare)
RispondiEliminaE viene confermato che anche questa volta verrà sospesa la Santa Messa delle ore 21 per lasciare il posto a questo… “evento”
RispondiEliminaAlla Messa in Si Minore dello scorso anno c’era anche la “pastora” che, non paga di essere ospite, ha trasformato la presentazione del concerto in una predica vittimistica sulle “persecuzioni” ai protestanti… disgustosamente fuori luogo e di parte
RispondiEliminaSapete che, se una chiesa la chiamano Duomo, non significa niente ed è una chiesa come tutte le altre, giusto.
RispondiEliminaO Breno è stata elevata a diocesi apposta per il concerto? Prima polemica inutile.
Splendida anche la nota sulla Messa in si minore…curate anche i programmi artistici delle orchestre?
Quindi se in un teatro danno l’Amleto posso polemizzare su internet perché avrebbero potuto allestire Sei personaggi in cerca d’autore?
Seconda polemica inutile.
Mi pare che lei stia facendo molta confusione tra «chiesa cattedrale» e «duomo», che non sono affatto sinonimi, e quest’ultimo non ha una disciplina canonistica, lasciando tale denominazione alla consuetudine popolare (ad esempio, la Basilica minore di San Giovanni Battista, popolarmente nota come «Duomo di Monza» non è la chiesa cattedrale).
EliminaPeraltro l’indicazione «Duomo di Breno» – oltre che diffusa tra i cittadini di Breno – è riportata nella locandina del concerto e – molto correttamente – nell’articolo di MiL si precisa che è la «Chiesa parrocchiale della Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo» (sita in piazza Duomo n. 5…)
Certo, ma forse si riferiva al titolo clickbait “ospitata in un Duomo”.
EliminaHa ragione, ma è innegabile che moltissime persone colleghino la parola Duomo con la cattedrale, quindi titolare a quel modo, benché formalmente corretto, sembra uno stratagemma per richiamare l’attenzione e fomentare scandalo.
Elimina13 aprile 2023 alle ore 11:15: ma sembra solo a lei... se si chiama duomo, è normale chiamarlo duomo. (soprattutto in un titolo, che per forza di cose deve avere poche parole: non potevamo mica mettere tutto il nome della parrocchia...). E lo scandalo (nell'uso del termine "duomo" lo vede solo lei...)
EliminaDopotutto in San Bartolomeo il Priore ha organizzato un concerto il Venerdì Santo sera, mentre la parrocchia territoriale faceva la processione con il Cristo Morto…
RispondiEliminaPuoi dire di più sul concerto? Che scopo aveva? Che musiche sono state eseguite?
EliminaDov’è il problema nell’avere pluralità di offerte? Non tutti sono interessati a partecipare ad una processione, alcuni possono anche non riuscire a camminare o a camminare molto, mentre dare la possibilità di riflettere sulla Passione attraverso dei brani musicali (immagino non abbia fatto un concerto dei Maneskin) può attrarre anche chi è meno propenso a partecipare ad attività marcatamente legate al culto.
EliminaLo scopo è sempre salvare le anime, che parte anche dal cercare di attrarre più persone possibili alla chiesa. E ciò si può fare in mille modi, anche con un concerto.
Con che coraggio c’è chi parla, dal caldo dei suoi salotti, di “persecuzione” quando ci sono cristiani che davvero rischiano la vita per la Fede? Proprio quella Fede che voi vi mettete sotto le scarpe facendo mille distinguo, risatine, polemiche e capricci.
RispondiEliminaQuando si dice la faccia tosta!
Commento fuori luogo e fazioso.Se ho ben capito poichè ci sono nel mondo dei cristiani perseguitati per la loro fede in Gesù Cristo noi che viviamo in Italia dovremmo dire che questo pontificato ci piace.Che senso avrebbe visto che ci sono tanti modi di perseguitare la Chiesa?Tanti modi incruenti che fanno ancora più male delle persecuzioni che la Chiesa subisce in ogni parte del mondo:Pakistan,India,Cina Sudamerica,Argentina compresa,Stati Uniti,Paesi Arabi,Germania,Belgio......
EliminaHai perfettamente ragione. Sono un cattolico ma adesso devo ricredermi.
EliminaFaziosi siete voi, che chiamate “persecuzione” il normale governo di una diocesi. Chiamate “persecuzione” ciò che per milioni di fedeli è la normalità. Chiamate “persecuzione” non essere assecondati nei vostri capricci di volere una liturgia come pare a voi, spesso, come si è visto, non rispettando neppure le indicazioni date da chi vuole favorirvi (vedasi il dilagante uso di messali precedenti a quello del 1962).
EliminaMaledetto l'uomo che confida nell'uomo,che pone nella carne il suo sostegno e dal Signore allontana il suo cuore.
EliminaIn effetti la cosiddetta chiesa di Roma ha fatto le persecuzioni per motivi di potere. Noi tradizionalisti se vogliamo essere onesto intellettualmente abbiamo il dovere di ammetterlo. Del resto chi più di noi vuole una Chiesa di Nostro Signore? Non mi sembra che Gesù abbia detto andate e perseguitate, ma andate ed evangelizzate si.
RispondiEliminaAttenzione!Niente proselitismo ,a Francesco proprio non piace.
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