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lunedì 3 aprile 2023

Caso Rupnik. La Francia valuta se distruggere le opere di padre Rupnik ma a Roma non se ne parla e solo ora parte (una timida) indagine #Rupnik

La saga Rupnik continua.
Ci dicono anche che la decisione dei gesuiti sul caso slitterà di qualche giorno (sembrava  dovesse uscire il 31 marzo scorso).
Qui i nostri post sul caso Rupnik.
Luigi


Citta' del Vaticano – Mentre in Francia una commissione episcopale rigorosissima analizzerà se smantellare dal santuario di Lourdes i mosaici dorati del gesuita abusatore Marko Rupnik, in Italia il lavoro artistico di questo religioso (che finora ha potuto contare su una ramificata rete di amicizie influenti, sia in curia che tra i vescovi italiani) non è stato ancora messo in discussione. Solo adesso - dopo che in tutto il mondo sono affiorati pezzi di un orribile passato, alimentando uno scandalo planetario senza precedenti - la diocesi di Roma avrebbe timidamente disposto una visita apostolica presso il Centro Aletti, praticamente il quartier generale di Rupnik, di cui per anni è stato presidente. L'ispezione mai annunciata ufficialmente è stata resa nota dal sito Messainlatino (solitamente bene informato) e sarebbe stata disposta dal cardinale De Donatis (uno degli amici più stretti di Rupnik).
Chi ha il compito di svolgere le indagini a Roma è don Giacomo Incitti un sacerdote che ha insegnato diritto canonico ad Anagni e alla Università Urbaniana; attualmente è giudice esterno presso il Tribunale di Appello del Vicariato di Roma. Forse ben poco indipendente rispetto alla delicatezza della inchiesta da condurre. Piuttosto sarcastico è stato infatti il commento del sito Messainlatino: «Data la vicinanza del Cardinale De Donatis a padre Rupnik non vorremmo che la Visita si trasformasse in una mascherata gattopardesca dove tutto cambia affinchè non cambi nulla».

Al momento, inoltre, al vicariato di Roma non è stata mai - nemmeno una volta - messa in discussione la produzione artistica di Rupnik il quale ha realizzato, solo pochi anni fa, una costosissima quanto enorme opera musiva nella cappella interna del seminario attiguo al palazzo del Laterano. Eppure anche in altri paesi dove Rupnik ha realizzato simili mosaici sono già in corso valutazioni per decidere se smantellare o meno le opere a sfondo religioso di un prete abusatore, peraltro già condannato dalla Congregazione della Fede. Le vittime di Rupnik hanno più volte manifestato disagio e dolore.

Al santuario di Lourdes Rupnik, nel 2008, in occasione del 150esimo anniversario delle apparizioni, aveva decorato la facciata della Basilica del Rosario con mosaici che illustrano i Misteri Luminosi del Rosario.«Data la specificità del Santuario di Nostra Signora di Lourdes, la questione generale dello status delle opere degli artisti coinvolti in situazioni di abuso è qui notevolmente più delicata. Lourdes è un luogo in cui molte vittime si recano all'Immacolata Concezione per cercare consolazione e guarigione. La loro angoscia è grande di fronte ai mosaici del signor Rupnik in questo stesso luogo: non possiamo ignorarlo» hanno spiegato i vescovo francesi in un comunicato.