Una lettera ad Aldo Maria Valli sulla tremenda situazione di oggi nella Chiesa.
Luigi
18-8-22
Caro Valli,
sono un fedele della diocesi di Trento, e vorrei segnalare una situazione che dimostra come stiamo vivendo in una Chiesa che usa due pesi e due misure nei confronti di noi poveri laici e sacerdoti vicini alla Tradizione.
Dopo la negazione dell’uso della chiesa di Revò per un funerale in rito antico, ecco un fatto molto singolare. Nella comunità di Mezzolombardo c’è un convento di frati minori, con tanto di noviziato, il quale possiede un giardino stupendo che da circa un anno a questa parte è stato utilizzato almeno tre volte per celebrare “funerali laici” di persone lontanissime dalla Chiesa.
Quindi, se da un lato viene negata la chiesa per il funerale in rito antico, dall’altro, nella stessa diocesi, ecco le porte di un convento spalancate a chiunque.
Altra nota. In questo convento, causa Covid, è proibitissimo inginocchiarsi. Inoltre, per confessarsi, se fino a qualche anno fa bastava suonare il campanello a qualsiasi ora, adesso serve l’appuntamento telefonico. Non so che cosa abbiano di più importante da fare i frati!
E ora una cronaca dell’altro giorno. Il 15 agosto, per la solennità dell’Assunzione, vado al santuario della Madonna dell’Aiuto a Segonzano, sempre in Trentino. La Messa viene celebrata da un sacerdote molto anziano e poi, al momento della Comunione, il concelebrante, un certo don Giorgio, la nega ad almeno una quindicina di fedeli, compreso il sottoscritto, che la vogliono ricevere in ginocchio e sulla lingua! Una scena davvero orribile. La prima del genere alla quale io abbia mai assistito.
Mi piacerebbe sapere se nella “chiesa dell’accoglienza” ci si comporta nello stesso modo con persone in situazioni irregolari. Immagino proprio di no.
A questo punto mi viene da pensare che i nostri sacerdoti credono poco nella Presenza Reale.
Sì, in questa nostra Chiesa ci sono due pesi e due misure. E a rimetterci sono sempre i fedeli che credono veramente nella Presenza Reale e vivono la Parola di Dio.
Lettera firmata