QUI il tweet di Padre Martin.
Senza parole.
E i tradizionalisti sotto le scarpe chiodate del Papa, del Culto Divino e dei Vescovi.
A Chicago, con il card Cupich, messe gay sì, Messe Tradizionali no. Idem a Washington con il card. Gregory.
Luigi
Aleteia, Gelsomino Del Guercio 04/08/22
Francesco ha scritto una nuova lettera al gesuita impegnato nell’apostolato con gay, lesbiche e persone non eterosessuali. Perché vuole sempre più una Chiesa inclusiva
Papa Francesco insiste per incrementare la pastorale Lgbtq, che volge lo sguardo a gay, lesbiche e, più in generale, alle persone non eterosessuali, affinché ci sia anche per loro la possibilità di incontrare Dio. Il Papa lo ha ribadito in una nuova lettera che ha scritto ad un prete impegnato nell’apostolato tra le persone Lgbtq, il padre gesuita James Martin.
«Vi incoraggio a continuare a lavorare sulla cultura dell’incontro, che accorcia le distanze e ci arricchisce con le nostre differenze, proprio come ha fatto Gesù, che si è fatto vicino a tutti». È quanto scrive papa Francesco in un breve messaggio in risposta a una lettera inviata dal padre Martin, in occasione dell’evento “Outreach” (sensibilizzazione) che quest’anno si è potuto svolgere in presenza (Avvenire, 8 agosto). Lo ha reso noto lo stesso religioso in un tweet.
“Guardarsi faccia a faccia”
Il Papa, nella lettera al padre Martin, osserva che la cosa più preziosa è ciò che accade negli incontri interpersonali: «In effetti, la pandemia ci ha spinto a cercare alternative per colmare le distanze. Ci ha anche insegnato che ci sono cose insostituibili, tra cui la capacità di guardarsi ‘faccia a faccia’, anche con coloro che la pensano diversamente o con i quali le differenze sembrano separarci o anche metterci in contrasto. Quando superiamo queste barriere, ci rendiamo conto che sono più le cose che ci uniscono che quelle che ci separano».
“Vi assicuro le mie preghiere”
Quindi conclude nella lettera a padre Martin: «Vi assicuro le mie preghiere. Non smettete di pregare per me. Che Gesù vi benedica e la Santa Vergine vegli su di voi. Fraternamente vostro, Francesco».
Le altre lettere di Francesco al padre gesuita
Già altre volte, papa Francesco ha scritto al gesuita padre Martin, da lui nominato consultore del Dicastero per la Comunicazione, invitandolo a trasmettere alle persone Lgbt lo “stile” di Dio: «Vicinanza, misericordia e tenerezza».
«Dio è Padre e non rinnega nessuno dei suoi figli», ha affermato Francesco, che a un cattolico Lgbt che abbia sperimentato il rifiuto della Chiesa vorrebbe che lo riconoscesse non come «il rifiuto della Chiesa», ma come quello di «persone nella Chiesa», perché «la Chiesa è una madre e chiama a raccolta tutti i suoi figli», senza distinzioni.