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martedì 12 luglio 2022

Biden, l’aborto. Perché l’Arcivescovo di Washington non fa il suo dovere? E quello di Roma?

Un gruppo di falsi cattolici, potenti, con l'apparente appoggio del S. Padre (QUI la speaker del parlamento USA che riceve la S. Comunione in S. Pietro e incontra il Papa.
Luigi

29 Giugno 2022, Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, le parole del presidente degli USA in merito alla sentenza della Corte Suprema, che toglie valore costituzionale al cosiddetto “diritto all’aborto” e rimanda la responsabilità ai singoli Stati dell’Unione sono molto chiare, come potete vedere qui sotto.
E inoltre l’amministrazione Biden è fermamente impegnata a difendere l’uso della pillola abortiva, e a diffonderlo come risposta agli Stati (sono più o meno già una dozzina) che fermeranno la macchina degli aborti.
Joe Biden sostiene di essere cattolico. Joe Biden va a messa. Joe Biden è un personaggio pubblico; il suo comportamento in contrasto diretto con l’insegnamento della Chiesa dà scandalo, e può contribuire a far deviare dalla retta via altre persone.
Joe Biden vive a Washington. Il suo vescovo è Wilton Daniel Gregory.
Due domande si impongono. Mons. Gregory ha cercato di parlare con Biden per convincerlo dell’erroneità, da un punto di vista cattolico del suo comportamento?

Se lo ha fatto, e non è riuscito nell’impresa, perché mons. Gregory – come il suo confratello Cordileone – non chiede a Joe Biden di astenersi dal chiedere di essere comunicato, e non dà disposizioni ai sacerdoti della diocesi perché agiscano di conseguenza?

Appare veramente sbalorditivo – e spiega forse perché la Chiesa perde credibilità a ogni livello – il fatto che il ruolo politico possa servire di lasciapassare alla violazione di principi fondamentali, ribaditi più volte, anche dal Pontefice regnante. Flatus voci a cui non segue un comportamento consequenziale. Ambrogio non ebbe esitazioni, nel caso dell’imperatore Teodosio a Tessalonica. Eppure quanto minore, come cifre e come conseguenze fu quell’episodio rispetto a quello che Giovanni Paolo II ha definito “il nuovo Olocausto”. Con tutti gli orrori – smembramenti, vendita degli organi, ecc.) che ne grondano. Quotidianamente. Ogni ora, ogni minuto.

E non si può fare a a meno di notare che lo speaker della Camera, Nancy Pelosi, a cui l’arcivescovo di San Francisco Salvatore Cordileone ha proibito la comunione a causa del suo attivo sostegno all’aborto, in visita in Vaticano secondo alcuni testimoni avrebbe ricevuto l’ostia durante la messa del mattino nella festa dei Santi Pietro e Paolo. Il Papa celebrava e come di tradizione consegnava il pallio ad alcuni metropoliti. Pelosi era nella zona VIP, e come gli altri si è comunicata. Cordileone aveva detto che Pelosi dovrebbe smetterla di appoggiare attivamente l’aborto, o di parlare pubblicamente di sé come di una cattolica. Nè l’uno né l’altro, ha fatto Nancy, che si è scatenata nelle critiche alla Corte Suprema. E poi con poco buon gusto è venuta a fare la comunione proprio in San Pietro. Volti bronzei che neanche il Marc’Aurelio in Campidoglio…