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lunedì 13 giugno 2022

Sant’Antonio da Padova… se si combatte l’errore, si “fanno” miracoli

Un pensiero nelle festa del grande S. Antonio da Padova.
Luigi


Riportiamo da Sant’Antonio da Padova, di padre Stefano Maria Manelli, Casa Mariana, Frigento (Avellino) 1988:
La prima città in cui sant’Antonio cominciò a predicare fu Rimini. E fin dall’inizio il successo della sua predicazione mise in allarme gli eretici della città. C’era colà, infatti, e fioriva la setta eretica dei patarini. Erano accesi e ostinati contro parecchie verità della fede cattolica, e vegliavano perché non ci fosse chi li disturbasse nei loro errori.
Quando gli eretici si accorsero che sant’Antonio smantellava a colpi decisi i loro errori, anziché aprire gli occhi alla verità, si coalizzarono nella difesa dell’errore e nell’assalto a colui che voleva illuminarli. Si radunarono i capi della setta eretica e decisero di eliminare sant’Antonio con il mezzo più semplice e concreto: il veleno.

Lo invitarono a un pranzo, quindi, per discutere insieme delle cose di fede. Antonio accettò ignaro di ogni trama. Ma il Signore era con lui. A tavola, infatti, sant’Antonio prima di mangiare benedisse tutto il cibo, e poi mangiò tranquillamente, continuando a parlare della vera fede.

Gli eretici lo guardavano, aspettandosi da un momento all’altro gli effetti del veleno. E invece! Evidentemente avevano dimenticato la promessa di Gesù ai suoi veri apostoli: “Se berranno qualche veleno non recherà loro danno.” (Marco 16,18)

Fallito il tentativo dell’attacco a sant’Antonio con il veleno, gli eretici tentarono di impedire la predicazione del Santo con l’allontanamento delle persone. Si servirono di ogni mezzo, infatti, per tenere lontana da sant’Antonio tutta la gente. Allettamenti o minacce, accuse e calunnie contro sant’Antonio, tutto era utile per arrivare allo scopo di impedire quella predicazione che martellava contro l’eresia.

Ma sant’Antonio aveva anch’egli mezzi eccezionali per battere le mene degli eretici. Dalla sua intensa preghiera e penitenza egli traeva il potere dei miracoli che fa smuovere le folle in ogni parte della terra.

E uno dei suoi più celebri e pittoreschi miracoli fu certamente quello della predicazione ai pesci. Quando sant’Antonio si accorse che la gente di Rimini lo guardava con sospetto e si teneva lontana da lui, moltiplicò le sue preghiere e poi si mosse per andare a predicare ai pesci sulla spiaggia del mare.

“Fratelli pesci -disse il Santo- venite voi ad ascoltare.”

A tale richiamo una massa di pesci si fece avanti sulla riva del mare e si raccolse davanti al Santo in ascolto della sua parola. Erano tutti in ordine, tenevano la testina di fuori e, a volte, davano anche segni di assenso alle parole di sant’Antonio.

Il prodigio produsse un’impressione enorme, naturalmente. La folla accorse numerosissima e gli stessi eretici rimasero sconvolti da un fatto così strepitoso e così significato. Doveva essere davvero importante e prodigiosa la parola di sant’Antonio, se anche creature irragionevoli correvano ad ascoltarlo! La lezione fu davvero salutare per tutti. E da quel giorno sant’Antonio poté predicare, con tutta la sapienza e con tutto l’ardore di cui era ricco per illuminare e convertire, richiamare e santificare le anime.