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lunedì 7 marzo 2022

La Messa tradizionale in Olanda: lettera a Benedetto XVI #traditioniscustodes

Una lettera dall'Olanda, inviata nei mesi scorsi al Papa emerito insieme a un "bouquet" di testimonianze, esprime lo sconcerto dei fedeli olandesi (e non solo) e la "
verità del fatto che lo Spirito Santo non si contraddice e che di conseguenza questa Sacra Liturgia in sé rimane valida e non può mai essere negata".
Stefano


A Sua Santità il Papa Emerito Benedetto XVI

Delft, Olanda, 13 ottobre 2021, Nostra Signora di Fatima 


Santità,

con la presente Le offriamo un "Bouquet di testimonianze", una "Corona per il Motu Proprio Summorum Pontificum del 2007".

La raccolta di testimonianze personali allegate sono di fedeli dei Paesi Bassi che descrivono la loro scoperta, esperienza e comprensione dell'attrattiva spirituale del Rito Romano nella forma  straordinaria, formando così una vivace antologia o "bouquet di testimonianze".

Queste rappresentano tutte le fasce d'età: giovani e anziani, famiglie con bambini e convertiti in tutti i tipi di circostanze sociali e culturali. Questo "Bouquet di Testimonianze" illustra validamente la meravigliosa verità delle parole che lei ha scritto nella sua lettera ai vescovi che accompagna la pubblicazione del suo Motu Proprio Summorum Pontificum (2007): "Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso". Soprattutto, ci mostra chiaramente il modo sorprendente e miracoloso modo in cui lo Spirito Santo sta operando attraverso questa Sua iniziativa.

Con questo "Bouquet di testimonianze" desideriamo esprimere la nostra continua e profonda gratitudine per la pubblicazione del Suo Motu Proprio del 2007. È ancora più necessario in questi giorni in cui il libero uso della liturgia latina Tradizionale viene così fortemente scoraggiato e soppresso in modo tale da renderne il futuro incerto. Una tale soppressione senza precedenti di una venerabile, feconda e sacra forma liturgica non si è mai vista prima nella storia della Chiesa. Le testimonianze qui presentate attestano fortemente il fatto che lo Spirito Santo sta tuttora operando attraverso questa forma straordinaria. Questo conferma l'autentica verità del fatto che lo Spirito Santo non si contraddice e che di conseguenza questa Sacra Liturgia in sé rimane valida e non può mai essere negata.

Al contrario, nonostante tutte le buone intenzioni, a causa dell'imperfezione degli uomini, principalmente, qualsiasi riforma "fatta dall'uomo" o "ricostruzione di una forma precedente" dell’espressione della "Lex Orandi, Lex Credendi" conterrà sempre potenzialmente alcuni elementi incompresi o mancanti, che dovranno poi essere corretti alla luce della comprovata Sacra Tradizione. Questa Sacra Tradizione è inequivocabilmente portata avanti dalla liturgia tradizionale latina (forma straordinaria), che è stata conservata e sviluppata organicamente sotto la chiara guida dello Spirito Santo per circa 20 secoli (Mediator Dei, nn. 61-64). Questo fatto è l'importantissimo principio fondamentale di ciò che Lei ha introdotto con la "Riforma della Riforma" come uno degli scopi del Motu Proprio Summorum Pontificum. E questo è naturalmente in pieno accordo con il discorso di apertura del Concilio di Papa Giovanni XXIII quando dichiarò: 'Non allontanatevi mai dal sacro patrimonio di verità ricevuto dai Padri della Chiesa'. (vedi anche i "Responsa ad Questiones" del 29 giugno 2007, 1a domanda). In questo modo la Liturgia tradizionale latina opera davvero come guida e protettore della vera "Lex Orandi, Lex Credendi" piuttosto che essere una fonte di divisione all'interno della Chiesa.

A titolo di esempio, possiamo fare riferimento ai molti giovani sacerdoti che hanno imparato a celebrare la Messa sia nella forma ordinaria che in quella straordinaria, e soprattutto a come la liturgia tradizionale latina ha arricchito le loro celebrazioni nella forma ordinaria.

Lei sarà profondamente consapevole e preoccupato per la situazione attuale, ricordando la sua dichiarazione del 2001: "Solo su questo sfondo, dell'effettiva negazione dell'autorità di Trento, si può comprendere l'asprezza della lotta contro il permesso di celebrare la Messa secondo il Messale del 1962 dopo la riforma liturgica. La possibilità di celebrare così costituisce la più forte e quindi la contraddizione più intollerabile per l'opinione di coloro che credono che la fede nell'Eucaristia, come formulata da Trento, abbia perso la sua validità" (Atti del convegno di Fontgombault del luglio 2001, a cura di Alcuin Reid, pp. 18-31, p20).

Comprendiamo quindi che questa resistenza non è né semplicemente o unicamente una questione di disciplina né di esecuzione del privilegio petrino. È piuttosto che la "Lex Orandi, Lex Credendi" della forma ordinaria che può essere potenzialmente male interpretata in un modo che contraddice l'ermeneutica originale e autentica della Chiesa come indicato da Papa Giovanni XXIII nel suo discorso di apertura del Concilio, di cui sopra. Coloro che sostengono una tale interpretazione sono chiaramente e realisticamente temono la correzione in riferimento all'originale e autentica liturgia tradizionale latina romana, e quindi desiderano la sua eliminazione. Questo soppressione della liturgia latina tradizionale comporta quindi un rischio fondamentale che elementi incompresi o mancanti della "Lex Orandi, Lex Credendi" nella forma ordinaria, non saranno più soggetti a correzione e continueranno ad esistere o addirittura si moltiplicheranno con il relativo pericolo di abusi ed eresie proprio attraverso tali interpretazioni errate.

Di conseguenza, vorremmo offrirle il nostro sostegno ed esprimere le nostre serie preoccupazioni riguardo a questa situazione. Perciò La preghiamo umilmente e la imploriamo di mediare gentilmente con il Suo successore, Sua Santità Papa Francesco, affinché possa salvare e mantenere in perpetuo la bellezza senza tempo della tradizionale liturgia latina tradizionale, in modo che lo Spirito Santo possa continuare ad operare attraverso di essa (come meravigliosamente attestano le testimonianze allegate), per il bene dei fedeli e per la Santa Chiesa Cattolica universale.

Con sentita gratitudine per la Sua gentile e generosa considerazione, umilmente chiediamo le Sue sincere preghiere perché sacerdoti e fedeli possano continuare a ricorrere liberamente alla forma straordinaria della liturgia. Le offriamo l'assicurazione del nostro filiale sostegno e delle nostre preghiere e chiediamo umilmente la grazia della Sua benedizione.


Fedelemente in Christo,

Jack P. Oostveen,

Presidente di 'Ecclesia Dei Delft', Paesi Bassi

Presidente ad interim della Foederatio Internationalis Una Voce nel 2006-2007


Fonte: Ecclesia Dei NL

Foto tratta da: Una Voce Venetia

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