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venerdì 18 marzo 2022

Il Santo del giorno in Plinio Corrêa de Oliveira #41 San Giuseppe (19 marzo)

Continuiamo i commenti del Santo del giorno del prof. Plinio Corrêa de Oliveira (QUI): San Giuseppe (I secolo a.C. - I secolo d.C.).

19 marzo. Nella Giudéa il natale di san Giuséppe, Sposo della beatissima Vergine María, Confessore, il quale dal Sommo Pontefice Pio nono, secondo i voti e le preghiere di tutto l’Orbe cattolico, fu dichiarato Patrono della Chiesa universale. (Martirologio Romano ed. 1955)
19 marzo. Solennità di san Giuseppe, sposo della beata Vergine Maria: uomo giusto, nato dalla stirpe di Davide, fece da padre al Figlio di Dio Gesù Cristo, che volle essere chiamato figlio di Giuseppe ed essergli sottomesso come un figlio al padre. La Chiesa con speciale onore lo venera come patrono, posto dal Signore a custodia della sua famiglia. (Martirologio Romano ed. 2004)

L.V.

19 marzo
San Giuseppe

L’episodio è molto noto e ci viene raccontato nel Vangelo di S. Matteo.

Quando san Giuseppe scoprì che sua promessa sposa aveva concepito un figlio del quale egli non era il padre, fu messo davanti ad una situazione assurda, poiché la Madonna era evidentemente santa. Egli non poteva assolutamente dubitarne perché la Sua santità risplendeva in ogni modo possibile. Si era creata, quindi, una situazione sconvolgente e con la quale egli non poteva convivere.

Invece di denunciarla, come prescriveva la legge ebraica, egli escogitò l’unica soluzione logica: “Qui c’è uno di troppo. Ma, chi se ne deve andare via non è certo questa Madre, che è Signora e Regina, né tanto meno il Figlio che Ella ha concepito. Qualcuno se ne deve andare, e questo sono io. Abbandonerò la casa e sparirò. Non capisco questo mistero, ma non mi ribellerò contro di esso. Finirò i miei giorni lontano da qui, venerando questo mistero che non riesco a penetrare”.

E decise di abbandonare il focolare di notte, lasciando Nostra Signora sola col frutto del Suo grembo.

Di fronte all’incomprensibile, san Giuseppe reagì con una logica lineare. Analizzate la sua calma. E una calma che soltanto gli uomini di logica possono vantare. Egli doveva abbandonare il maggior tesoro della Terra, cioè Maria Santissima, e questo gli procurava una sofferenza immensa, inimmaginabile. Ma egli restava calmo.

Il Vangelo racconta che, mentre dormiva, «ecco un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché colui che in lei è stato concepito è opera dello Spirito Santo. Essa darà alla luce un figlio e tu gli porrai nome Gesù, perché sarà lui che salverà il popolo suo dai suoi peccati”».

Non so se ci avete fatto caso ma, la sera prima del tremendo atto che stava per compiere, san Giuseppe dormiva beatamente… E anche questo era logico. Egli doveva intraprendere un lungo viaggio, e perciò doveva prima riposarsi. Piegato dall’immane sofferenza, egli tuttavia dormiva. L’angelo gli apparve e sciolse il mistero. Ed egli continuò a dormire tranquillamente. All’alba, egli si alzò e riprese la vita quotidiana come se niente fosse. Somma normalità, somma coerenza, somma logica! In onore di san Giuseppe, la cui festa oggi celebriamo, ecco questo piccolo commento che vuol essere anche un elogio della logica.

* * * *

Ci sono diverse invocazioni a San Giuseppe da considerare. A mio avviso, tra queste invocazioni – dopo quelle che riguardano direttamente Nostro Signore Gesù Cristo – nessuna è più bella di “Protettore della Chiesa Cattolica”.

Il protettore di qualcosa è, in qualche modo, un simbolo di ciò che viene protetto. Consideriamo, ad esempio, il guardiano della Regina [d’Inghilterra Elisabetta II]. Questa persona, in qualche modo, porta in sé qualcosa della regalità della regina; è un onore essere il guardiano della regina! Per essere guardiani della regina vengono scelti gli individui più capaci, quelli che hanno manifestato più coraggio, coloro che nelle battaglie diedero prova di maggior dedicazione alla corona inglese. Questi sono invitati ad essere i guardiani della regina.

Ebbene, se è un onore essere guardiano della regina, se è un onore esserlo del Papa, quale onore è, dunque, essere guardiano della Santa Chiesa Cattolica! Fatta eccezione della Madonna che è Madre della Chiesa, nessuno può paragonarsi alla Chiesa Cattolica. Nemmeno qualsiasi angelo o tutti i santi, considerato ognuno di loro separatamente, hanno la dignità della Chiesa Cattolica. Perché la Chiesa racchiude tutti i santi, è Lei stessa la fonte della loro santità e, pertanto, un santo non può mai avere una dignità pari a quella della Chiesa Cattolica.

Figuriamoci, dunque, che cos’è il santo Patrono della Chiesa Cattolica! Egli dev’essere qualcosa di così elevato, di talmente eccelso che, per così dire, dev’essere il riflesso della Chiesa di cui è il custode! Per esserLe proporzionato, deve avere il riflesso della Chiesa di cui è tutore.

Vada considerato che la levatura spirituale di San Giuseppe – in quanto conforme allo spirito della Chiesa Cattolica, in quanto modello prototipico e magnifico della mentalità, delle dottrine, dello spirito della Chiesa Cattolica – può essere valutata soltanto secondo quest’altro criterio: il fatto che Egli è lo Sposo della Madonna e, quindi, proporzionato a Lei; è il Padre putativo del Bambino Gesù, e, quindi, proporzionato a Lui!

Se vogliamo avere una idea dell’anima di San Giuseppe, dello spirito di San Giuseppe, si dovrebbe immaginare tutto ciò che si pensa della Chiesa Cattolica, tutta la grandezza della Chiesa, tutta la sua semplicità, tutta la sua dignità, tutta la sua affabilità, tutta la sua sapienza, tutta la sua immensità, tutto quel che si potrebbe dire della Chiesa Cattolica e immaginare tutto ciò realizzato in un uomo! Avremmo, allora, la fisionomia morale di San Giuseppe!

Dunque, dobbiamo almeno immaginare il profilo morale di questo santo: la castità di San Giuseppe, la sua purezza illibata. E dobbiamo avvicinarci rispettosamente a Lui e chiedergli che ci conceda quel che tanto desideriamo ricevere.

Cosa chiedere a San Giuseppe nella sua festa?

Ognuno si chieda – in un breve esame di coscienza – quale grazia vorrebbe chiedere a San Giuseppe in occasione della festa odierna. La prima tra le grazie da chiedere sarebbe la devozione alla Madonna; un’altra, sarebbe di riflettere tanto bene lo spirito della Chiesa Cattolica quanto stabilito nei disegni della Provvidenza quando ci ha creato e ci ha conferito il santo Battesimo; possiamo anche chiedere la purezza, la modestia… possiamo chiedere ogni cosa. Possiamo scegliere una singola cosa o chiederle tutte insieme. A volte è bene chiedere una sola cosa, se la grazia ci porta a chiederne solo una. A volte è bene chiedere tutto, perché vi sono momenti in cui la grazia ci porta ad essere audaci e chiedere molte cose allo stesso tempo.

Oggi, dunque, nella festa di San Giuseppe, secondo il movimento della grazia interiore in ciascuno di noi, dobbiamo chiederGli qualcosa. E se non sappiamo bene cosa chiedere, dobbiamo dirgli: “Mio buon San Giuseppe, datemi Voi quello di cui ho bisogno… visto che non so cosa mi conviene”. Credo che, dal più alto dei Cieli, sorriderà e ci concederà, benevolente, una grazia molto ben scelta. E con ciò concludiamo invocando San Giuseppe.

Fonte: Plinio Corrêa de Oliveira, Cum Sanctis Tuis, ChoraBooks (QUI per acquistare)

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