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lunedì 7 marzo 2022

"Depositum Custodi" di Roberto de Mattei

Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi

Depositum Custodi
di Roberto de Mattei

Il De deposito fidei pure custodiendo, è uno dei sette schemi del Concilio Vaticano II approvati nel luglio 1962 da Giovanni XXIII, ma mai portati in aula. L'abbandono di questi schemi che, secondo il regolamento, avrebbero dovuto costituire la base della discussione, segnò una svolta capitale nella storia del Concilio Vaticano II.

Il Concilio ritenne più urgente presentare in modo nuovo la fede della Chiesa, piuttosto che riaffermarla con chiarezza contro gli errori che ad essa si opponevano. I testi promulgati vollero avere una portata "pastorale" e non dottrinale,ma la conseguenza, negli anni successivi al Concilio, fu l'oscuramento della dottrina della fede, fino al punto che Benedetto XVI, nel 2012, un anno prima delle sue dimissioni, affermò che «in vaste zone della terra la fede corre il pericolo di spegnersi come una fiamma che non trova più alimento. Siamo davanti ad una profonda crisi di fede, ad una perdita del senso religioso che costituisce la più grande sfida per la Chiesa di oggi».

Lo schema di costituzione dogmatica sulla salvaguardia dell'integrità del deposito della fede, intravedendo la crisi incombente, considerava necessario ed urgente il ritrovamento dell'insegnamento tradizionale della Chiesa e la condanna degli errori ad esso contrapposti e si apriva ricordando le parole di san Paolo al suo discepolo Timoteo: «custodisci il deposito; evita le chiacchiere profane e le obiezioni della cosiddetta scienza, professando la quale taluni hanno deviato dalla fede» (1 'Tm. 6, 20-21).

Per questo, pur non essendo mai stato promulgato, lo schema sul Deposito della fede costituisce un documento del Concilio Vaticano II che conserva oggi tutta la sua forza e attualità e merita di essere riletto e approfondito. Il testo integrale in latino viene presentato per la prima volta con una traduzione italiana, a fronte, preceduto da un'introduzione del prof. Roberto de Mattei.

Roberto de Mattei, presidente della Fondazione Lepanto, ha insegnato Storia Moderna e Storia del Cristianesimo in diverse università italiane.


Anno edizione: 2017
Pagine: 147