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lunedì 14 febbraio 2022

Orrori architettonici… e dove trovarli #75 a Puebla de Zaragoza (Messico)

Cappella dell’Università Popolare Autonoma dello Stato di Puebla dell’arch. Fernando Rodríguez Concha (anno 2015).

Lorenzo

Descrizione del progetto: «La Cappella dell’Università Popolare Autonoma dello Stato di Puebla è un esempio di architettura religiosa contemporanea: attraente, accessibile e funzionale. L’ingresso situato al 21 di South Street dà accesso a tutta la comunità del quartiere di Santiago, conducendoci all’interno attraverso un giardino quadrato con fontane illuminate, spazi di riflessione e riposo.
Dal campus, l’edificio può funzionare come una cappella aperta, ma l’accesso quotidiano è attraverso un sistema di volte e cupole divisorie apparenti che ci chiamano al silenzio e al raccoglimento, preparandoci ad un’esperienza di calma riflessione. Una volta all’interno dello spazio sacro, troviamo un design che esalta i nostri valori tradizionali e la miscellanea. La cappella universitaria dell’UPASP è un’opera d’arte che è stata pensata per essere eseguita dalla mano esperta dei nostri artigiani tradizionali messicani.
Un’area aperta ai piedi dell’edificio della canonica ha permesso di schierare la cappella. Questo fa parte della composizione delle facciate esistenti, abbinando le loro lastre ai quattro volumi dell’edificio, che ricordano i mantelli che scendono dal Cristo risorto (scultura che attualmente è sospesa in uno dei muri alti).
Dall’altra parte, la passeggiata dei Fondatori è uno spartiacque nella storia del progresso dell’UPASP, e delimita il prima e il dopo dell’università. La cappella è diventata bordi visibili di questo asse centrale. Sulla stessa passeggiata si trova il murale commemorativo del 40º anniversario di questa istituzione. Quest’opera iconografica ha un corso d’acqua che corre lungo il memoriale e continua nella cappella, culminando metaforicamente nel Cristo risorto.
Nella Cappella è presente il sincretismo culturale del cristianesimo e dell’evangelizzazione. La mescolanza si riflette nell’interno attraverso tutte le finiture e gli ornamenti, impiegando vari materiali della regione locale per allegoria del lavoro indigeno. Si apprezzano anche oggetti e manufatti realizzati con tecniche come la pietra, la ceramica, i gioielli e i tessuti.
L’edificio in questione ha piccole dimensioni e tuttavia una presenza monumentale. Può ospitare 148 persone per le celebrazioni eucaristiche a porte chiuse, tuttavia, la flessibilità e la tecnologia delle sue strutture permettono alla sua facciata di aprirsi e celebrare la liturgia su una scala più grande utilizzando la passeggiata dei Fondatori. (Uno spazio aperto davanti alla cappella).
La pianta del pavimento è praticamente un prisma rettangolare condizionato dagli edifici circostanti, tuttavia rompe l’ortogonalità dei muri perimetrali con la copertura, che è divisa in quattro lastre ascendenti. Alla sommità di ogni muro, emergono due travi d’acciaio, la cui forma curva assomiglia a parabole rovesciate, con la funzione strutturale di sostenere le quattro lastre che coprono l’andamento longitudinale della cappella. Tra il calcestruzzo di copertura e il soffitto di legno di ogni lastra, si formano dei canali che servono per la ventilazione naturale dell’edificio per convezione dell’aria. Esili piani rettangolari compongono ciascuna delle lastre, svolgendosi dall’alto verso il basso su una serratura che incornicia l’ingresso principale.» (trad. it.)

Foto esterni:





Foto interni:





Altre foto:


2 commenti:

  1. Ammazza che discoteca!
    Aho'!
    (Espressione, d'uso spec. romanesco, per richiamare l'attenzione di qualcuno)

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  2. La vetrata con s. Giovanni Paolo II e' bella, suggestiva anche la scena dell'apparizione della Madonnz di Guadalupe. Pessimo, a mio giudizio, l'altare

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