Quest’oggi la Santa Messa celebrata nella forma ordinaria del rito romano… ops, mi correggo… nella (sé dicente) «unica espressione della lex orandi del Rito Romano» (Traditionis custodes dixit)… insomma, nella XVI domenica del tempo ordinario dell’anno B… propone la prima lettura tratta dal capitolo 23 del libro del profeta Geremia, che riportiamo in calce senza ulteriore commento (sottolineature redazionali).
Chissà se nel fortino di Santa Marta a qualcuno fischiano le orecchie…
L.V.
Prima Lettura Ger 23, 1-6
Radunerò il resto delle mie pecore, costituirò sopra di esse pastori.
Dal libro del profeta Geremìa
Dice il Signore:
Perciò dice il Signore, Dio d’Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo: Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io vi punirò per la malvagità delle vostre opere. Oracolo del Signore.
Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho scacciate e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno. Costituirò sopra di esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né sgomentarsi; non ne mancherà neppure una. Oracolo del Signore.
Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore –
nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto,
che regnerà da vero re e sarà saggio
ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra.
Nei suoi giorni Giuda sarà salvato
e Israele vivrà tranquillo,
e lo chiameranno con questo nome:
Signore-nostra-giustizia».
Anche a me, durante la S. Messa, alle letture, è venuto lo stesso pensiero.
RispondiEliminaDio parla sempre ai nostri cuori, basterebbe avere l'umiltà di ascoltarlo.
Le reazioni al Motu Proprio del Papa sono state diffuse e ferme, ma probabilmente non sono nulla se paragonate a quelle che matureranno nei prossimi giorni.
RispondiEliminaDa parte mia, tanto vorrei scrivere in proposito; ma è certamente più opportuno che mi limiti a poche, semplici affermazioni.
In primis, piena solidarietà a voi, comunità della Messa tradizionale; solidarietà per la vostra difesa non tanto di una forma, né di una procedura estetica, bensì soprattutto di una fede.
La riverenza verso l'autorità mi impone moderazione, ma non posso tacere il mio ribrezzo di fronte a quanti si sono precipitati, al modo degli sciacalli, anche su questo stesso sito, a giudicare, beffare o deridere i propri fratelli cristiani, sofferenti nella fede: nemmeno gran parte dei pagani sarebbero stati capaci di tanta crudeltà...
La seconda osservazione che mi permetto è l'invito alla preghiera per la Chiesa e il Papa stesso, che tra non molto, per ovvie ragioni anagrafiche, sarà al cospetto di Dio; non a voi né a me, ma a Lui certamente Papa Francesco dovrà rendere conto delle proprie opere.
La certezza della giustizia divina basti a placare eventuali sentimenti rancorosi, nocivi.
Infine colgo l'occasione per accusare me stesso, che avendo da tempo compreso la posta in gioco, ho preferito differire la mia partecipazione alla Messa tradizionale, per rimanere nella comodità del nuovo rito, seppur degnamente celebrato.
Nell'ora più buia, preghiamo il Signore, affinché illumini le menti e i cuori di tutti i battezzati in Cristo, e sia fatta la Sua volontà.
Proprio come le letture "a tema" durante il sinodo sulla famiglia n 2015. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere...(cfr. http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/10/16/sinodo-e-omosessualita-la-parola-a-san-paolo-senza-censure/ )
RispondiEliminaAl riguardo ho commentato nel post successivo a questo, che vedo solo ora. Partecipando alla Messa V.O. non avevo ascoltato questa lettura, che mi ha colpito non poco. Da meditare.
RispondiElimina