La Cappella urbana di sant’Ignazio dell’arch. Xavier Chérrez (anno 2014).
Lorenzo
Descrizione del progetto: «Chi non vorrebbe sentirsi abbracciato da Dio?
La storia della Salvezza in molte occasioni è rappresentata nella Bibbia e, in seguito, nella storia dell’arte, attraverso abbracci, abbracci paterni, accoglienti, abbracci materni, abbracci di riconciliazione, di consolazione, di perdono, di dono di sé e di amore.
“Il paradiso, è l’abbraccio di Dio” (papa Francesco).
Da un punto di vista teologico questo edificio tende a tre dimensioni differenziate.
Innanzitutto la dimensione del sentimento “Permetti al creatore di comunicare direttamente all’anima abbracciandola nel suo amore e lode” (sant’Ignazio di Loyola).
In questa cappella, sul piano sensoriale, si ritrova la sensazione e il profumo del legno, il rumore di passi sul pavimento di pietra, orientati verso uno sfondo luminoso crescente, in uno spazio conformato per elevarci oltre noi stessi. In questa dimensione sensoriale la cappella è un tempio che vuole essere goduto da tutti; da persone con una fede profonda, varia o poca.
L’analogia formale di un abbraccio configura l’interno di questa cappella con una struttura in legno sopra la congregazione e il sacerdote. Dall’ingresso si percepisce un’altezza crescente, che scende con luce naturale. Questi sette telai di legno si posano sull’opera in pietra ed estendono la loro presenza come panche per accogliere e toccare la congregazione, accogliendola e abbracciandola; sotto una porta aperta nel cielo (i cieli).
Poi viene la dimensione dell’annuncio, dell’intesa.
L’altare si trova al centro della cappella e intorno ad esso è distribuito il tempio. Nel nostro caso l’impegno non è direttamente visivo, attraverso immagini o sculture o simboli culturalmente assimilati o già noti. Interpella la mente del sacerdote e dell’assemblea rivelando un significato e un simbolismo nascosti a un occhio inesperto attraverso numeri, proporzioni e forme. Far sì che l’edificio stesso comunichi la Gloria di Dio anche attraverso le sue articolazioni.
Di fronte all’altare, il sacerdote celebra appoggiato su quattro formelle di pietra (quattro evangelisti) e, come l’assemblea, circondato dalle già citate avvolgenti sette cornici di legno (sette sacramenti), sette porte nelle quali, al centro, una rappresentazione della Vergine presiede, pregando, con un posto nella cappella che le permetta di accogliere tutti, sotto tre grandi specchi di identiche proporzioni (la Trinità) che distribuiscono l’unica, una, sorgente di luce diretta (Dio Padre) che arriva da una grande porta aperto al cielo che culmina la sezione ascendente di dodici doghe di legno (apostoli) che, come fiamme orizzontali, introducono una calda luce riflessa (undici, una è oscurata, Giuda).
Sotto, la roccia, nel pavimento e divisa in una moltitudine di giunti la cui mancanza di ordine rappresenta quel carattere di umanità che sta sotto; in cima al materiale nobile quale pietra è nobile ma inerte.» (trad. it.)
Foto esterni:
Foto interni:
Ottimo ambiente per sauna, il vapore esalta il profumo del legno .(https://www.stenal.it/it/qualita/tipi-di-legno/)
RispondiEliminaLa foto n°5 non l'ho capita , sembra il forno elettrico della pizzeria sotto casa dove mamma portava a cuocere la teglia di pomodori ripieni di riso .
La foto 10 di 10 invece riassume il mio sentire : come entri la' dentro rimani pietrificato.
Ha in comune con i precedenti orrori l'oculo quadrato , si illudono di ripetere la magnificenza del Pantheon : non ce la faranno mai!
Niente inginocchiatoi, tavolo dell'Ikea...chissà di che religione sarà?! L'unica cosa buona è tutto quel bel legno: se fosse una sala da concerti forse avrebbe del potenziale.
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