Una simpatica provocazione (noi però non conveniamo del tutto, la Curia è sempre stata anche un luogo di grande esperienza) degli amici di Campari & de Maistre.
Dopo 10 anni in Curia a Casa?
Soluzione para-grillina?
Luigi
di Francesco Filipazzi
Seguiamo di sfuggita la vicenda del cardinale Becciu, privato dei privilegi della porpora da Papa Francesco, per via di squallide vicende legate a denaro e potere.
Che in Vaticano succedano certe cose è noto da sempre, cambiano i nomi, ma le vicende sono tutte simili.
Il problema, ci pare di capire, è che il partito dei "curiali", cioè di coloro che dalle diocesi periferiche vengono chiamati a Roma a svolgere incarichi di vario genere, dovesse essere imbrigliato e depotenziato da Bergoglio, mentre negli ultimi anni ha assunto sempre più potere e sia montato sempre di più in superbia.
Il problema dei "curiali" ormai affligge la Chiesa. Queste persone stazionano a Roma, perdendo i contatti con parrocchie e diocesi, rimanendo totalizzati da vicende legate non tanto alla fede, ma alla gestione burocratica e agli scontri interni. Il Papa cambia, ma loro no, rimangono sempre li. Problema simile è quello dei "diplomatici".
Se l'attuale pontefice chiedesse a noi, proporremmo una riforma molto semplice. Nessuno stia lontano dalla diocesi di provenienza per più di 10 anni. Tutti, prima di acquisire incarichi importanti facciano anche qualche anno di missione in zone impervie, dove magari si rischia la pelle. Dimostrino di essere disposti a morire per Gesù Cristo.
Forse le prospettive cambierebbero e la Curia romana tornerebbe con i piedi per terra.
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