Mia bella Signora,
Assistete l'anima mia
Fino all'ultima ora!"
I confratelli dell'Arciconfraternita Nostra Signora di Monte Carmelo di Cinquefrondi, antico paese in provincia di Reggio Calabria nella processione nel giorno della festa cantano questa giaculatoria è che il compendio delle aspirazioni nell'ora della morte.
Le foto sono del bellissimo simulacro della Madonna del Carmine opus di Vincenzo Scrivo, della scuola serrese, realizzato nell'anno 1798 e da allora venerato nella Chiesa Matrice di quel bellissimo paese a cura della benemerita e storica Arciconfraternita omonima fondata nel 1771.
E' bello e doveroso fare oggi gli auguri a tutti coloro che si chiamano Carmelo e Carmela, nomi puramente devozionali in onore della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo ma anche esprimere il nostro augurio alle tantissime confraternite a Lei intitolate e anche a qualche nostro gruppo liturgico che L'hanno come celeste Patrona.
San Giovanni Paolo II disse:"La Beata Vergine del Monte Carmelo, che oggi invochiamo con particolare devozione, ci aiuti a salire senza stancarci verso la cima del monte della santità; ci aiuti a non aver nulla di più caro che Cristo, il quale rivela al mondo il mistero dell’amore divino e la vera dignità dell’uomo" (cfr Colletta). ( Cfr.materdecorcarmeli.it QUI )
La Liturgia rivolge questa supplica:"Deus, qui beatíssimæ semper Vírginis et Genetrícis tuæ Maríæ singulári título Carméli órdinem decorásti: concéde propítius; ut, cujus hódie Commemoratiónem sollémni celebrámus offício, ejus muníti præsídiis, ad gáudia sempitérna perveníre mereámur: Qui vivis." ( Orazione/Colletta Commem.B.M.V. de Monte Carmelo)
La Liturgia rivolge questa supplica:"Deus, qui beatíssimæ semper Vírginis et Genetrícis tuæ Maríæ singulári título Carméli órdinem decorásti: concéde propítius; ut, cujus hódie Commemoratiónem sollémni celebrámus offício, ejus muníti præsídiis, ad gáudia sempitérna perveníre mereámur: Qui vivis." ( Orazione/Colletta Commem.B.M.V. de Monte Carmelo)
AC
La Madonna del Carmine e lo scapolare che libera dal Purgatorio
La festa liturgica della Madonna del Carmelo fu istituita per commemorare l’ apparizione il 16 luglio 1251 a san Simone Stock, all’ epoca priore generale dell’ Ordine carmelitano, durante la quale la Madonna gli consegnò uno scapolare (dal latino scapula, spalla) in tessuto, rivelandogli notevoli privilegi connessi al suo culto.
L'apparizione ad Elia sul Monte Carmelo
Nel Primo Libro dei Re dell’ Antico Testamento si racconta che il profeta Elia, che raccolse una comunità di uomini proprio sul monte Carmelo (in aramaico “giardino”), operò in difesa della purezza della fede in Dio, vincendo una sfida contro i sacerdoti del dio Baal.
Qui, in seguito, si stabilirono delle comunità monastiche cristiane. I crociati, nell’ XI secolo, trovarono in questo luogo dei religiosi, probabilmente di rito maronita, che si definivano eredi dei discepoli del profeta Elia e seguivano la regola di san Basilio.
Nel 1154 circa si ritirò sul monte il nobile francese Bertoldo, giunto in Palestina con il cugino Aimerio di Limoges, patriarca di Antiochia, e venne deciso di riunire gli eremiti a vita cenobitica.
I religiosi edificarono una chiesetta in mezzo alle loro celle, dedicandola alla Vergine e presero il nome di Fratelli di Santa Maria del Monte Carmelo.
Il Carmelo acquisì, in tal modo, i suoi due elementi caratterizzanti: il riferimento ad Elia ed il legame a Maria Santissima.
La sosta della Sacra Famiglia
Il Monte Carmelo, dove secondo la tradizione afferma che qui la sacra Famiglia sostò tornando dall’ Egitto, è una catena montuosa, che si trova nell’ Alta Galilea, una regione dello Stato di Israele e che si sviluppa in direzione nordovest-sudest da Haifa a Jenin.
Fra il 1207 e il 1209, il patriarca latino di Gerusalemme (che allora aveva sede a San Giovanni d’ Acri), Alberto di Vercelli, redasse per gli eremiti del Monte Carmelo i primi statuti (la cosiddetta regola primitiva o formula vitae).
I Carmelitani non hanno mai riconosciuto a nessuno il titolo di fondatore, rimanendo fedeli al modello che vedeva nel profeta Elia uno dei padri della vita monastica.
La Regola dei carmelitani
La regola, che prescriveva veglie notturne, digiuno, astinenza rigorosi, la pratica della povertà e del silenzio, venne approvata il 30 gennaio 1226 da papa Onorio III con la bolla Ut vivendi normam.
A causa delle incursioni dei saraceni, intorno al 1235, i frati dovettero abbandonare l’ Oriente per stabilirsi in Europa e il loro primo convento trovò dimora a Messina, in località Ritiro.
Le notizie sulla vita di san Simone Stock (Aylesford, 1165 circa – Bordeaux, 16 maggio 1265) sono scarse. Dopo un pellegrinaggio in Terra Santa, maturò la decisione di entrare fra i Carmelitani e, completati gli studi a Roma, venne ordinato sacerdote.
Intorno al 1247, quando aveva già 82 anni, venne scelto come sesto priore generale dell’ Ordine. Si adoperò per riformare la regola dei Carmelitani, facendone un ordine mendicante: papa Innocenzo IV, nel 1251, approvò la nuova regola e garantì all’ Ordine anche la particolare protezione da parte della Santa Sede.
Proprio a san Simone Stock, che propagò la devozione della Madonna del Carmelo e compose per Lei un bellissimo inno, il Flos Carmeli, la Madonna assicurò che a quanti si fossero spenti indossando lo scapolare sarebbero stati liberati dalle pene del Purgatorio, affermando: «Questo è il privilegio per te e per i tuoi: chiunque morirà rivestendolo, sarà salvo».
La consacrazione alla Madonna, mediante lo scapolare, si traduce anzitutto nello sforzo di imitarla, almeno negli intenti, a fare ogni cosa come Lei l’ avrebbe compiuta.
Ringraziamo l'Arciconfraternita Nostra Signora di Monte Carmelo di Cinquefrondi per il permesso di pubblicare le immagini della statua della Madonna.
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