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giovedì 2 luglio 2020

Ancora sul diritto del fedele a ricevere la Comunione in bocca: due precedenti utili

Lo ripetiamo perchè, a fronte delle orecchie sorde di molti pastori (mitrati e non, qui ad esempio il recentissimo caso di Cremona), i precedenti, alle medesime condizioni, devono essere considerati vincolanti, perchè l'applicazione della legge (anche quella canonica), per essere giusta ed equa, non può essere condizionata da fattori varibili.

Avevamo poche settimane fa ripreso questa notizia:  In un'analoga epidemia influenzale (c. d. "influenza suina" del 2009, che si contraeva per via aerea da uomo a uomo) la Congregazione per il Culto Divino nel luglio 2009 ribadì il n. 92 della Redemptionis Sacramentum per cui ogni fedele ha SEMPRE IL DIRITTO di ricevere la S. Comunione in bocca nel Novus Ordo. Ricordiamo che la modalità di distribuzione della Comunione in bocca è la forma ordinaria (e quella in mano è concessa ad alcune Conferenze Episcopali in forza di un indulto). 

Perchè mai per una pandemia equivalente (per facilità e per modalità di contagio) come quella del COVID-19, i Vescovi dovrebbero assumere provvedimenti diversi e in spregio alla legge della Chiesa?  

Se non può essere violata dall'autorità inferiore (i vescovi) una legge superiore (confermata da una Congregazione) - e quindi non può essere negata nel Novus Ordo la comunione in bocca -, a fortiori non può esserla negata nel Vetus Ordo, in cui tale modalità è esclusiva e inderogabile neppure dall'indulto. 

Nel 2010 infatti la Pontificia Commissione Ecclesia Dei in un respunsum così affermava: 


In riferimento alla Sua lettera del 15 giugno, questa Pontificia Commissione desidera sottolineare che la celebrazione della S. Messa nella forma straordinaria prevede la ricezione della S. Eucarestia in ginocchio, mentre la Sacra Ostia è data direttamente sulla lingua del comunicante. Non è prevista la distribuzione della S. Comunione sulla mano in questa forma della S. Messa.


Ribadendo quindi che: 
- il protocollo Ministero dell'Interno - CEI non è vincolante (in quanto incompetente per legittimazione e per materia);
- la risposta del Ministero dell'Interno alla CEI parimenti non ha carattere normante
- la legge della Chiesa ribadisce che (pure in presenza di una epidemia) il fedele ha il diritto di scegliere di ricevere la Comunione in bocca, tanto meno se si tratta di S. Mesa celebrara secondo il rito antico;
ne consegue che nessun sacerdote nè vescovo, ad oggi, ha facoltà  di vietare ai fedeli uno dei due modi di ricerer la S. Comunione. 
 Ed de hoc satis. 
Roberto

7 commenti:

  1. Mi sa che ci stiamo facendo ridere dietro con questa storia... vorrei che qualcuno si fosse appena affacciato in un reparto covid come è successo a me: giusto per vedere se dopo avrebbe avuto il coraggio di disquisire sulla consistenza del vento... io la Santa Comunione, in tempi normali, la faccio sempre in bocca e, quando vi è la possibilità (balaustra, inginocchiatoio) in ginocchio. Ma adesso è proprio voler essere irresponsabili e fregarsene del bene altrui... si sarebbe potuto prevedere la successiva purificazione delle mani del Fedele, come fa il Celebrante ma non altro... Fede e non fideismo protestante... Non si può pretendere un miracolo di preservazione dalla malattia ogni dieci secondi... gli accidenti del Santo Sacramento seguono miracolosamente le leggi della natura pur non sussistendo la sostanza (...e non sottovalutiamo l'opportunità per i fissati della partecipazione attiva di darsi attivamente da fare con bacile e brocca e per una volta, per una cosa utile...)

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    1. Condivido in toto quanto lei ha scritto la polemica del mondo tradizionalista sulla comunione sulls lingua o sulle mani e' veramente ridicola e patetica e mostra l' infantilismo di alcuni cristiani che si credono piu' devoti solo perché prendono la comunione sulla lingua.Veramente ridicolo!

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    2. Invece voi due fate pena!
      Umiliate Nostro Signore che è venuto a dare la vita per la nostra salvezza supponendo che ci si possa ammalare facendo la comunione. Fate parte di quelli che percuotevano il capo di Gesù incoronato di spine prendendolo in giro. Le vostre parole fanno spavento. Forse ci si ammala alle "messe" alle quali andate voi, ma perché, probabilmente, l'ostia non è consacrata essendo una cerimonia modernista. Ridete pure, ma un giorno vi dovrete giustificare di fronte al Giudice Eterno che ha versato ogni goccia del suo Sangue preziosissimo per la salvezza della vostra anima e che voi avete deriso.

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    3. è scientificamente dimostrato che è più rischioso e infettato il palmo delle mani che non la bocca che non viene neanche in contatto con le mani del sacerdote ! tanto per sapere e rispettare veramente il prossimo!poi comunque se mi viene tolto un diritto e lo difendo non capisco la VOSTRA di polemica! basterebbe essere rispettati in quello che riteniamo più giusto e che la Chiesa conferma come documentazione allegata CONFERMA, ma manco sapete leggere perchè NON volete leggere e GIUDICATE(aih ..aih...aih!)con malignità la devozione del vostro prossimo che però SOLO Dio può scrutare nei cuori !

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  2. Chi riceve l'ostia in mano mi dà l'idea del tipico perdente, di colui che invano cerca di elevarsi al livello del sacerdote, non accettando che la Chiesa Cattolica è (e sarà sempre) gerarchica.

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    1. Esatto. Poi non bisogna ignorare nemmeno che l'ostia in mano è un altro colpo dato alla distinzione tra sacerdote e laico. La nuova "messa" è piena di questi piccoli segnali che, come la goccia che scava la roccia, insinuano nei fedeli che questa distinzione, alla fine, è semplicemente formale. Non pensiamo che trovate come queste siano fatte per caso...il piano dietro è chiaro e non è certo ispirato da Dio, checché ne dicano gli assidui frequentatori dei nuovi riti.

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  3. Mi sa che siete un poco confusi...

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