Ieri 24 giugno le agenzie di stampa hanno dato notizia della morte di Lorenzo Bruni:
" Tragedia col parapendio: addio a Lorenzo, innamorato di cielo, montagna e fondali.Una passione sconfinata per il volo, la montagna, l’avventura, comprese le immersioni." (QUI)
"Incidente col parapendio, precipita in volo da 30 metri: morto Lorenzo Bruni volando con il suo parapendio in paesaggi incantati" (QUI)
La "conferma" su un noto social, dove i "fedelissimi della Messa in latino" sono in contatto, ha raggelato la nostra speranza: purtroppo era proprio del nostro amico Lorenzo, non si trattava di un'omonimia!
"Incidente col parapendio, precipita in volo da 30 metri: morto Lorenzo Bruni volando con il suo parapendio in paesaggi incantati" (QUI)
La "conferma" su un noto social, dove i "fedelissimi della Messa in latino" sono in contatto, ha raggelato la nostra speranza: purtroppo era proprio del nostro amico Lorenzo, non si trattava di un'omonimia!
Riaffiorano i ricordi dell'impegno di Lorenzo per la Liturgia tradizionale , soprattutto nella sua terra natale di Arezzo.
Riaffiorano i messaggi, gli scambi di partiture musicali e quant'altro potesse essere utile per la celebrazione della Liturgia in rito romano antico.
Riaffiorano gli incontri ai Pellegrinaggi romani "Ad Petri Sedem".
Riaffiorano gli incontri ai Pellegrinaggi romani "Ad Petri Sedem".
Riaffiora l'articolo che Lorenzo nel 2015 scrisse per MiL (v.sotto).
Al dolore incolmabile per la repentina perdita di un giovane "una persona solare e piena di entusiasmo" subentrano le preghiere di suffragio per la sua anima con la certa speranza cristiana che "tuis enim fidélibus, Dómine, vita mutátur, non tóllitur, et, dissolúta terréstris hujus incolátus domo, ætérna in cælis habitátio comparátur".
Giovedì 27 giugno alle ore 15 alla Pieve ad Arezzo il funerale di Lorenzo
Il ricordo di Lorenzo del Coordinamento Nazionale "Summorum Pontificum"
Lorenzo scrisse su MiL: "Sono passati ormai quasi otto anni da quando Benedetto XVI emanò il Motu Proprio “Summorum Pontificum” con il quale liberalizzava la celebrazione della S. Messa Tridentina, prima sottoposta a regole molto severe.
Da allora, in parecchie Diocesi sono sorti dei coetus di fedeli interessati alla Liturgia antica, tanto spesso quanto sorprendentemente – ma in fondo neanche più di tanto – composti da giovani nati dopo la Riforma liturgica del 1969 e sinceramente attratti da tale antica maniera di rendere lode a Dio.
È questo il caso di Arezzo, dove, grazie alla iniziativa autonoma del compianto Don Giuliano Scaletti, l’anziano parroco della chiesa di San Bernardo, di celebrare una volta al mese la S. Messa domenicale secondo il Messale del 1962, si venne formando un gruppo di persone poi congregatesi nel 2009 con il nome Associazione “Regina Sacratissimi Rosarii”.
Dal principio questa novità non fu accolta in modo particolarmente entusiasta dai fedeli, che non riuscivano a capirne il senso, ma con il passare del tempo gli iniziali pregiudizi svanirono e la partecipazione alla S. Messa crebbe in numero e in qualità: il pubblico si estese anche a persone provenienti da altre parrocchie, l'assemblea imparò a seguire attivamente la liturgia con le risposte e i gesti appropriati e si formò anche un piccolo coro che contribuiva a rendere più solenni le celebrazioni. ... (Cfr.MiL QUI )
Foto di Lorenzo della sua pagina di Facebook