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mercoledì 13 marzo 2019

L'incontro del Papa con i cattolici LGBT dell'Arcidiocesi di Westminster

Leggendo il "comunicato" (v.sotto) vi scorgiamo diversi elementi di disarmonia ecclesiale.
Ci preoccupa soprattutto la strumentalizzazione della "strategia riformatrice di papa Francesco"  perché  vediamo impressa la ferrea volontà dei novelli "carbonari" che vogliono continuare ad imporre alla Chiesa delle "linee guida"; delle "impostazioni generali"; delle continue "novità" per affermare la "rivoluzione permantente nella chiesa". Per attuare la sovversione i nuovi "carbonari" si debbono servire  di gruppi , di organizzazioni  e di lobbies che  vanno di moda. La loro meta finale è solo la vittoria della rivoluzione. In realtà nessun "carbonaro" è capace di dispensare affetto,  carità o calore umano ad alcun essere vivente: a lui importa unicamente la vittoria finale della "rivoluzione" che vuole riportare al passo dei tempi la Chiesa che, secondo qualcuno,  stava indietro di 200 anni...
Nessuno si illuda: ai nuovi carbonari adesso fanno comodo determinati gruppi, che furbescamente corteggiano,  poi (passata la festa...) gli stessi che sono stati oggetto dell'adulazione saranno abbandonati senza pietà alcuna con la spietata iper-determinazione che li contraddistingue"Davanti ai suoi occhi non c'è timor di Dio" (Salmo 35 delle Lodi mattutine di oggi).
AC


Il consiglio pastorale dei cattolici LGBT 
dell’arcidiocesi di Westminster ha incontrato Papa Francesco 

Comunicato stampa 
pubblicato l’11 marzo 2019, liberamente 
tradotto da Giacomo Tessaro 

Ieri 10 marzo 2019 è terminato il pellegrinaggio a Roma del LGBT+ Catholics Westminster Pastoral Council (Consiglio pastorale dei cattolici e delle cattoliche LGBT+ dell’arcidiocesi di Westminster). 
Il 6 marzo scorso, Mercoledì delle Ceneri, i sedici pellegrini, che contavano, oltre ad amici e famigliari delle persone LGBT cattoliche, anche il loro cappellano il gesuita padre David Stewart, hanno ricevuto dei posti privilegiati all’udienza papale mattutina in Piazza San Pietro. 
Alla fine dell’udienza generale, il gruppo è stato invitato all’incontro con papa Francesco. 
Il capogruppo Martin Pendergast, membro del nostro consiglio pastorale, ha presentato il gruppo a un sorridente papa Francesco e ha spiegato di far parte del ministero pastorale per le persone LGBT+ cattoliche dell’arcidiocesi di Westminster (Londra).
Il Papa ha donato a ogni pellegrino un rosario e ha stretto la mano a tutti i membri del gruppo. 
Più tardi, nel pomeriggio, il gruppo ha potuto prendere parte alla Messa papale con imposizione delle ceneri nella chiesa di Santa Sabina. 
La sera il gruppo è stato calorosamente ricevuto a una liturgia ecumenica della Parola e alla benedizione delle ceneri assieme ad anglicani, cattolici e metodisti di lingua inglese nella chiesa di Sant’Ignazio. 
Il gruppo ha poi incontrato il corrispondente da Roma del [settimanale cattolico britannico] The Tablet, Christopher Lamb, e Robert Mickens, del [quotidiano cattolico francese] La Croix International, con i quali ha discusso della strategia riformatrice di papa Francesco, anche alla luce del recente summit sugli abusi sessuali. 
I pellegrini hanno incontrato anche il teologo morale statunitense professor James Keenan SJ, il quale ha parlato di Francesco e dei due Sinodi sulla famiglia del 2014 e del 2015, soprattutto sui principî chiave dell’”accompagnamento” e del “discernimento morale”, due considerazioni vitali per analizzare il mondo LGBT cattolico. 
Il gruppo ha poi celebrato la Messa nella stanza dove morì sant’Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti, e anche nella chiesa titolare del cardinale Vincent Nichols, la chiesa del Santissimo Redentore e Sant’Alfonso. 
Di seguito potrete leggere il messaggio dell’arcivescovo di Westminster ai pellegrini. 
Le lodi mattutine, dedicate alla memoria delle vittime dell’omofobia e della transfobia, sono state celebrate nella chiesa di San Bartolomeo all’Isola, un luogo che commemora i martiri dei nostri tempi, gestito dalla Comunità di Sant’Egidio. 
Messaggio del cardinale Vincent Nichols 
ai pellegrini cattolici LGBT della sua diocesi di Westminster 
(Testo originale) 

" Essere a Roma in questo inizio di Quaresima è una magnifica opportunità, non solo per godere questa bella città con la sua storia, ma prima di tutto per rendere più profonda la vostra fede. 
Possano i santi Pietro e Paolo, assieme a tutti gli Apostoli, continuare a guidarvi sul vostro cammino. 
Non smettete mai di ispirarvi alla loro testimonianza, voi fedeli discepoli del nostro Signore e Salvatore, Gesù Cristo. 
Non dubitate della mia preghiera per ciascuno di voi. 
Vi chiedo di pregare per me sulle tombe di san Pietro e san Paolo e in tutti i luoghi santi che visiterete. Dio vi benedica tutti 
Cardinale Vincent Nichols, 
arcivescovo di Westminster "

LGBT Catholics Westminster Pastoral Council www.lgbtcatholicswestminster.org – lgbtccatholicswestminster@gmail.com 
Testo originale: LGBT+ Catholics Westminster meet pope Francis 

Fonte: Progetto Gionata ( QUI )

Per le foto vedere QUI

10 commenti:

  1. "Il pellegrinaggio a Roma del LGBT ...". Il "pellegrinaggio"? Ma vogliamo scherzare? Parole in libertà, delirio, sfaldamento mentale, trionfo del relativismo universalista dissacrato e dissacratore.

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  2. Il filo-sodomita "padre" David Stewart: te lo raccomando.

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  3. La sodomia e tutto lo spettacolo tragicomico che gli gira intorno è ormai una normalità. Gli uomini della Chiesa cattolica (non certamente LA Chiesa cattolica) avanzano al passo dei tempi e non hanno più niente da annunziare. Il puzzolente umanitarismo ha soppiantato il Sacro. Tutto è ammesso a patto che rientra nel politicamente e teologicamente corretto. Insomma uno schianto che agli occhi dei più appare come "progresso".

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  4. a don Chisciotte

    Se gli uomini della Chiesa cattolica non hanno più niente da annunziare, perché noi, i fedeli, dobbiamo conservarli ?


    Henri Courivaud (Lione)

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    1. Tutto sta a vedere cosa significa "conservarli". Se significa "seguirli" non se ne parla nemmeno. D'altra parte, vi sono ancora uomini della Chiesa che annunziano il Messaggio di Cristo in maniera genuina e ... controcorrente, quindi anche noi fedeli siamo tenuti ad andare controcorrente. Certo, è una situazione penosa, forse segno dei tempi, ma non si vede un'alternativa. Finché, tanto per dirne una, ci saranno i Ravasi di turno, che ti vuoi aspettare?

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    2. Concordo con don Chisciotte. D'altronde Gesù andò controcorrente, e noi siamo seguaci di Gesù, non certo di un clero arrivista che si guarda bene dal contrastare le mode del mondo (niente applauso sociale, niente poltrona). E dirò di più: molti sacerdoti - di qualunque tendenza essi siano - hanno perso la fede, ma non lo ammettono perché dovrebbero "spretarsi" e non avrebbero neanche un mestiere in alternativa...

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  5. Questa questione LGBT mi fa pensare al primo concilio di Gerusalemme quando si decise, dopo uno scontro tra san Paolo e san Pietro, l'ammissione dei pagani nella Chiesa senza pretendere la circoncisione. Su questa questione Cristo non si era pronunciato. Oggi viviamo un dramma analogo. Sarebbe opportuno un pronunciamento "infallibile" del papa, magari un nuovo dogma di fede che taciti i riottosi.

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    1. E chi sarebbero i "riottosi"?!

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    2. Se nessuno ha risposto significa che non ci saranno ritorsioni. Ormai la Chiesa tutta non pretende più d'imporre la "circoncisione" a chi vuole entrare.

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