Post in evidenza

L’ex governatore di Ninive smentisce l’attentato raccontato da papa Francesco

Vi proponiamo – in nostro traduzione – l’articolo di Essam al-Obeidi pubblicato il 18 dicembre sul sito Erem News , in cui si riportano le d...

mercoledì 13 febbraio 2019

Verona. L'accoglienza irriguardosa in chiesa che non rigenera: l'ex sindaco di Riace e padre Zanotelli a fare comizi dal pulpito

Verona. Martedì 5 febbraio scorso all'interno della chiesa parrocchiale di San Nicolò all’Arena c'è stato un comizio-incontro denominato“Accoglienza che rigenera” (v.foto 6 sotto) sul tema dell'immigrazione. 
Protagonisti l'ex sindaco di Riace Mimmo Lucano e il Comboniano Padre Alex Zanotelli. (v.foto 5 e 4 )
La chiesa e la piazza erano stracolme di persone molte delle quali non sono riuscite ad entrare per sentire quelle che Lucano ha definito «parole di umanità in un mondo sempre più disumano, dove si gioca con la vita delle persone».
Ci siamo  tante volte occupati della profanazione delle Chiese :  irriverente e preoccupante "segno dei tempi" che sta caratterizzando l'attuale pontificato. 
Ogni qualvolta trattiamo questo tipo di tematiche sgorga sempre nel nostro animo lo stesso interrogativo: " questa manifestazione non si poteva fare in un'altra location?"
Oltretutto nella Città di Verona non mancano delle strutture di primo piano che, rispettando le necessarie norme di
prevenzione e di sicurezza, avrebbero consentito a tutta quella gente di partecipare comodamente.
Perchè proprio all'interno di una Chiesa? Forse perchè l'uso dell'aula liturgica era gratis?
Possibile che la Curia, sicuramente  avvisata dal Parroco, abbia dato il consenso per una tale manifestazione laica?
Qual'è il "messaggio" che si vuole conficcare nella mente e nei cuori dei fedeli?
Dal canale Youtube ( QUI ) dove è stato postato il video della manifestazione all'interno di San Nicolò abbiamo trascritto il discorso di benvenuto del parroco Don Gabriele Giacomelli (v.foto2).
"Buona sera, non solo il sacerdote ma tutta la comunità di San Nicolò da il benvenuto a tutti voi.
Ho pena veramente di non avere più spazio per chi è rimasto fuori... così...
Non so cosa dirvi ma la comunità cristiana di San Nicolò dà il benvenuto a chi questa sera è venuto in questa chiesa con il cuore addolorato per la deriva di paura e di diffidenza che stiamo vivendo nella nostra società ma anche con il cuore fiducioso che ancora esistono  percorsi possibili per vincere e rispondere con fermezza e amore allo smarrimento che generano le paure e l'arroganza di soluzioni facili e sicure. 
Siamo in una chiesa che è conosciuta anche come la chiesa di san Gaetano (Thiene)  che è il santo della "provvidenza".
Io non saprei dire cos'è la provvidenza (cosa??? Possibile che un Sacerdote, che ha il vanto di avere altri due fratelli sacerdoti - frutti di una famiglia esemplarmente cattolica- non sappia cos'è la provvidenza? N.d.R.) però penso che lo possano dire coloro che sperimentano situazioni di bisogno quando incontrano qualcuno.
Lo sperimentarono i cittadini veronesi nella peste del Seicento quando i frati che pregavano in questa chiesa non sono fuggiti dalla città ma sono rimasti per assistere gli appestati.
Ecco... siamo radunati in una chiesa e noi non pensiamo che sia solo per una questione di spazio: crediamo che  riflettere insieme credenti e non credenti e la ricerca sincera di restare e diventare sempre più umani costituiscono un'esperienza, di natura sacrale-religiosa (secondo il sacerdote l'esperienza umana e l'anelito di perfezionarsi nell'umanità sarebbero, ipso facto, degli atti sacri e religiosi. Idee che fanno invidia agli illuministi N.d.R.) che compete a questo spazio (  la riflessione dell'umano sentire deve essere alloggiata nello spazio sacro costruito e destinato per il solo culto divino? N.d.R) che deve cercare di stimolare rispetto di fronte a uomini e donne che affrontando sofferenze, disprezzo, violenze cercano un futuro da noi, riteniamo che possa costituire un'importante esperienza di meditazione per tutti soprattutto per chi si dice cristiano; interrogarci su cosa si sta facendo per loro e su come lo facciamo. 
Anche perchè ci sentiamo preoccupati per una deriva di disprezzo e di egoismo che sembra crescere nelle nostre comunità, a volte anche professandoci cristiani e ci sembra urgente cercare e costruire percorsi di bene che siano alternativi e restistenti. ( il solito linguaggio ampollosamente vuoto dei chierici progressisti... percorsi alternativi... N.d.R.)
Sia quindi benvenuto e benvenuta in questa chiesa la sofferenza di tanti uomini e donne che arrivano da noi carichi di storia, di dolore e di soprusi e vorrebbe capire come poterli aiutare. 
Benvenuta e benvenuto chi è qui perchè ha sentito nel cuore il desiderio di vivere piu' a fondo il Vangelo e anche solo l'appello a non smarrire la propria umanita. 
Benvenuti e benvenute a tutte e a tutti, se portate nel cuore una ricerca sincera e la disponibilità al rispetto e all'ascolto. 
Ci permettiamo di chiedere a ciascuno di contribuire perchè sia una serata di ascolto, di ricerca e rispetto di inquietudine e di speranza; il nostro augurio è che sia un incontro che ci aiuti veramente a non smarrire quell'essere umani che ci prende dentro, che sentiamo minacciato e che invece vogliamo far crescere e diffondersi in noi senza ignorare le sfide e le complessità, senza arrenderci a soluzioni facili, senza ricerche o modelli nè univoci nè universali. ( che noia ! N.d.R.)
L'augurio è di essere anche noi quella Provvidenza che è attesa e invocata dal grido delle mani tese verso di noi di tanti uomini e donne del mondo. 
Una buona serata a tutti''
Abbiamo ardentemente sperato che il sacerdote avesse almeno una sola volta nominato Gesù che è il supremo ispiratore di tutte le buone cose  soprattutto della carità cristiana: la più grande fra tutte le virtù.
Neppure un accenno alla Chiesa che nel corso dei secoli, senza eccezione alcuna, ha sempre accolto, difeso e curato i bisognosi.
Non un riferimento agiografico ai Santi , alle Sante , ai  Consacrati e ai laici della diocesi di Verona che  hanno dato prova di totale adesione a Gesù assistendo eroicamente i malati e gli indigenti: una tradizione che si rinnova anche nei nostri giorni in tanti luoghi di missione.
Il Parroco di San Nicolò avrebbe potuto far recitare almeno un'Ave Maria  ai convenuti per ridestare in loro quello spirito cristiano e missionario che, come pocanzi scritto, ha sempre caratterizzato la spiritualità di Verona.
Don Gabriele ha purtroppo confermato il comune agire di questi tempi.
AC





Foto 4: Verona In ( QUI)










4 commenti:

  1. Nella confusione attuale manifestazioni dei soliti noti come questa non possono aggiungere nulla di sincero. Soliti discorsi ripetuti a noia, sfruttando in modo spregiudicato e sinistro il messaggio evangelico mentre sta venendo giù tutto. Cosa vuoi che importi a costoro, sono troppo presi a sbrodolarsi in una recita di cui sono autori, sceneggiatori e registi. Ma sta arrivando sera, per fortuna.

    RispondiElimina
  2. Eresia bergogliana, sta' da me lontana.

    RispondiElimina
  3. Ormai le chiese, nell'era bergogliana, non sono più luoghi di preghiera e adorazione ma piazze sudamericane per proclami demagogici dove si proclamano una giustizia e una fratellanza giacobine senza Cristo, subdolamente appoggiandosi ad un Vangelo fatto proprio e reinventato.

    RispondiElimina
  4. Zanotelli: quello che va in giro con la sciarpetta arcobaleno. Non serve aggiungere altro.

    RispondiElimina