Solidarietà e condivisione nella preghiera a don Andrea il Parroco della Parrocchia milanese di San Michele Arcangelo e Santa Rita da Cascia che ha saputo reagire con dignità all'ennesimo sacrilegio diabolicamente perpetrato contro la sua chiesa. Seppur con l'inconfondibile stile "pastorale" che contraddistingue i nostri difficili giorni: senza una doverosa riparazione per la bestemmia scagliata contro la Santissima Vergine Madre di Dio, senza alcun accenno al peccato , al pentimento , al perdono cristiano o tanto meno ai "novissimi" il Parroco ha voluto mostrare il lato umano del suo ministero così come lo potrebbe fare qualsiasi laico credente o non credente.
Chissà se don Andrea avesse scritto anche una solta volta "Dio" o "Madonna" o "fede cattolica" o "fede cristiana" avrebbe avuto però l'onore della citazione giornalistica su Avvenire...
Aumentiamo "senza interruzione e con voce concorde" (Beato Paolo VI, Sacrificium laudis) il nostro doveroso tributo di preghiera nella cristiana speranza che prima o poi il buon Dio farà sorgere dei nuovi Maccabei per ripulire il Tempio Santo di Dio.
Siamo e saremo sempre in difesa dei Sacerdoti cattolici e della nostra Santa Madre Chiesa e non ci preoccupiamo di farci ridere dietro le spalle come degli inguaribili, anacronistici "pretacchioni" invocando per questo l'aiuto delle celesti milizie nell' attesa di "cieli nuovi e terra nuova" : Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis, Satanas aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute in infernum detrude. Amen.
Chissà se don Andrea avesse scritto anche una solta volta "Dio" o "Madonna" o "fede cattolica" o "fede cristiana" avrebbe avuto però l'onore della citazione giornalistica su Avvenire...
Aumentiamo "senza interruzione e con voce concorde" (Beato Paolo VI, Sacrificium laudis) il nostro doveroso tributo di preghiera nella cristiana speranza che prima o poi il buon Dio farà sorgere dei nuovi Maccabei per ripulire il Tempio Santo di Dio.
Siamo e saremo sempre in difesa dei Sacerdoti cattolici e della nostra Santa Madre Chiesa e non ci preoccupiamo di farci ridere dietro le spalle come degli inguaribili, anacronistici "pretacchioni" invocando per questo l'aiuto delle celesti milizie nell' attesa di "cieli nuovi e terra nuova" : Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis, Satanas aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute in infernum detrude. Amen.
AC
Milano. Scritta pro aborto sulla chiesa,
la reazione del parroco vola sui social
di Gigio Rancilio
di Gigio Rancilio
Lettera aperta di don Andrea Bellò sulla pagina Facebook della Parrocchia san Michele Arcangelo e santa Rita, a Milano, è diventata virale.
Questa è una piccola “brutta” storia ma che sta dando ottimi frutti.
Arriva dalla pagina Facebook della Parrocchia san Michele Arcangelo e santa Rita, in zona Corvetto, periferia sud di Milano.
E come tutte le notizie, soprattutto quelle che girano sui social, va verificata.
Al telefono la voce femminile che risponde al numero della parrocchia, appena dici che sei un giornalista, si irrigidisce un po’.
E ti liquida con un “il parroco non c’è”.
Sfoderi la voce più pacata che riesci a fare e spieghi: “Volevo soltanto sapere se la storia è vera e se la pagina Facebok della parrocchia è davvero vostra”.
“Sì, è tutto vero. Ma il parroco non c’è”.
Il parroco è don Andrea Bellò, diventato famoso nelle ultime ore, suo malgrado, per un post Facebook che ha firmato e pubblicato sulla pagina della Parrocchia san Michele Arcangelo e santa Rita.
Ottenere 3700 reazioni, 307 commenti e 1590 condivisioni, per una pagina che normalmente registra 15 mi piace, è un record.
A colpire gli utenti è stata la reazione di don Andrea, dopo che il muro della sua parrocchia è stato imbrattato con una scritta offensiva: “Aborto libero (anche per Maria)”.
Il parroco ha deciso di scrivere su Facebook una lettera aperta all’anonimo “imbrattatore”.
Eccola:
«Caro scrittore anonimo di muri, Mi dispiace che tu non abbia saputo prendere esempio da tua madre. Lei ha avuto coraggio. Ti ha concepito, ha portato avanti la gravidanza e ti ha partorito. Poteva abortirti. Ma non l’ha fatto. Ti ha allevato, ti ha nutrito, ti ha lavato e ti ha vestito. E ora hai una vita e una libertà. Una libertà che stai usando per dirci che sarebbe meglio che anche persone come te non ci dovrebbero essere a questo mondo. Mi dispiace ma non sono d’accordo. E ammiro molto tua mamma perché lei è stata coraggiosa. E lo è tutt’ora, perché, come ogni mamma, è orgogliosa di te, anche se ti comporti male, perché sa che dentro di te c’è del buono che deve solo riuscire a venire fuori. L’aborto è il “non senso” di ogni cosa. È la morte che vince contro la vita. È la paura che vince su un cuore che invece vuole combattere e vivere, non morire. È scegliere chi ha diritto di vivere e chi no, come se fosse un diritto semplice. É un’ideologia che vince su un’umanità a cui si vuole togliere la speranza. Ogni speranza. Io ammiro tutte quelle donne che pur tra mille difficoltà hanno il coraggio di andare avanti. Tu evidentemente di coraggio non ne hai. Visto che sei anonimo. E già che ci siamo vorrei anche dirti che il nostro quartiere è già provato tanti problemi e non abbiamo bisogno di gente che imbratta i muri e che rovina il poco di bello che ci è rimasto. Vuoi dimostrare di essere coraggioso? Migliora il mondo invece di distruggerlo. Ama invece di odiare. Aiuta chi è nella sofferenza a sopportare le sue pene. E dai la vita, invece di toglierla! Questi sono i veri coraggiosi! Per fortuna il nostro quartiere, che tu distruggi, è pieno di gente coraggiosa! Che sa amare anche te, che non sai neanche quello che scrivi! Io mi firmo: don Andrea»
Che una Chiesa venga imbrattata da scritte offensive, purtroppo non è una novità.
E nemmeno che un parroco usi i social per cercare un dialogo con un aggressore.
E non è una novità nemmeno che un sacco di persone plaudano alla sua scelta.
Ciò che è nuovo, anzi rinnovato è il coraggio del gesto di don Andrea.
La bellezza di questo gesto.
L’esempio di questo gesto.
Fonte: Avvenire QUI
Mi sembra che alcuni passaggi del messaggio del parroco siano piuttosto duri nei confronti del vigliacco e blasfemo imbrattatore di muri e che pienamente se li merita. Il parroco si è espresso in modo laicamente umano evitando (con cura?) di riferirsi a Dio, e questo non può non lasciare perplessi, poiché conferma la vaticanosecondista fede nell'uomo per la quale si può amare, aiutare e dare la vita facendo a meno di Dio. Dopo di che ... "buon pranzo", "buona sera" e ... buona notte ai suonatori.
RispondiEliminaNessuna meraviglia che si inneggi, da parte di anti Cristo, all'aborto con scritte sulla mura esterne di una chiesa quando ormai l'aborto con altri crimini associati, quali la distruzione della famiglia cristiana, è giustificato dall'interno, cioè da non poca gerarchia modernista e relativista. Quando un papa riceve felice noti abortisti la scritta è nulla. I veri sacerdoti cattolici sono ormai abbandonati a se stessi è smentiti dall'Alto.
RispondiEliminaBravo don Andrea.Bravo per quello che hai detto e per come l'hai detto.
RispondiEliminaVendetta al cospetto di Dio...chi l'ha scritto ha maledetto la propria, di vita.
RispondiEliminaNessuno ha scritto "vendetta" perchè la vendetta non è un termine cristiano ed è pure disumanizzante per qualsiasi essere umano degno di questo nome.
EliminaChissà chi era quello soprannominato "Signore degli Eserciti"...
EliminaI quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio.
Elimina1-Omicidio volontario
2-Peccato impuro contro natura
3-Oppressione dei poveri
4-Defraudare la giusta mercede a chi lavora
Tratto dal
-Catechismo Maggiore-
966. Quali sono i peccati che si dicono gridare vendetta nel cospetto di Dio?
I peccati che diconsi gridar vendetta nel cospetto di Dio sono quattro:
omicidio volontario;
peccato impuro contro l'ordine della natura;
oppressione dei poveri;
fraudare la mercede agli operai.
967. Perché si dice che questi peccati gridano vendetta al cospetto di Dio?
Questi peccati diconsi gridare vendetta al cospetto di Dio, perché lo dice lo Spirito Santo e perché la loro iniquità è così grave e manifesta che provoca Dio a punirli con più severi castighi.
Ha avuto il coraggio di insultare il santo nome di Maria.
RispondiEliminaMamma mia che guaio. Tanti peccati è disposto a perdonare Gesù Cristo, ma quelli contro la sua amata madre. E'utile ribadirlo in questi casi: se colui o colei che ha imbrattato il muro della chiesa, bestemmiando contro la Madonna non si pentirà, affronterà la giustizia divina.
la foto esprime meglio di ogni altra parola
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