Apprendiamo QUI e QUI la notizia, e ne facciamo eco, secondo la quale padre Giovanni Salonia, frate cappuccino siciliano, terapeuta e psicologo piuttosto conosciuto (il Papa lo voleva vescovo ausiliare di Palermo), avrebbe violentato a Roma una religiosa durante una delle sedute di psicoterapia che stava seguendo.
La cosa ancor più grave sta nel fatto che, in base a quanto riportato dalla stampa, il dossier di padre Giovanni Salonia era ben conosciuto da Papa Francesco.
Addirittura apprendiamo che l'anno scorso, su indicazione di monsignor Lorefice, il suo nome era stato persino sostenuto per la nomina a vescovo ausliare della diocesi palermitana.
Effettivamente il frate fu creato vescovo ausiliare di Palermo nel febbraio del 2017 da Papa Francesco.
Tuttavia, il 27 aprile 2017, arrivava la rinuncia da parte dello stesso cappuccino. Alcune fonti riportano di una sua decisione spontanea e personale altre, invece, parlano di un dietrofront del Vaticano. Sta di fatto che la consacrazione di padre Salonia è stata cancellata (meno male ndr).
Sempre in base al resoconto della stampa apprendiamo che, due settimane fa, durante la visita di Bergoglio a Palermo, monsignor Lorefice ha voluto fare incontrare al Papa padre Salonia. Si è trattato di uno scambio di battute, in una saletta riservata all'arcivescovado, poco dopo la messa. La notizia è apparsa sulla stampa siciliana.
Ora l'ultimo atto di questa storia che parla della scarsa trasparenza della Chiesa italiana nella gestione degli abusi: la Procura di Roma ha aperto un fascicolo e si appresta a interrogare Giovanni Salonia, 71 anni, per confrontare le versioni e procedere ad accertare la verità.