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sabato 29 settembre 2018

Modificate le parole della Consacrazione! La Messa è valida?

Abbiamo ricevuto la lettera di uno studente che ha assistito la  messa celebrata da un se-dicente teologo.
In un primo tempo abbiamo pensato al "classico" colpo di sole estivo che aveva compromesso le capacità intellettive del celebrante... ma essendosi poi la cosa ripetuta è stato deciso di pubblicare la lettera del giovane  chiedendo al contempo a dei qualificati liturgisti/teologi  se il cambiamento della formula consacratoria nel modo in cui   è stata descritta  abbia reso ipso facto invalida quella  celebrazione.
La risposta combacia perfettamente con quanto un Professore, Teologo, ha detto al ragazzo: la "messa" a cui lo studente aveva purtroppo assistito era invalida.
Il Signore abbia pietà di noi: perchè è a causa dei nostri peccati  che " ora non abbiamo più né principe, né capo, né profeta, né olocausto, né sacrificio, né oblazione, né incenso".
AC


"Alla Redazione di Messainlatino.
Il 30 agosto 2018, nella chiesa del Santissimo Crocifisso a Bitonto il sacerdote -autodefinitosi "teologo"- che ha celebrato la Messa di un funerale ha destato non poco sconcerto tra parenti e fedeli presenti, ovviamente affranti dal dolore per il defunto, per una lunghissima omelia infarcita da errori dottrinali e da domande contrarie allo spirito cristiano: < come mai Dio conceda ad alcuni grazie e miracoli e ad altri no? E’ possibile questo? Sarebbe un Dio ingiusto ed iniquo>, decretando infine che <Dio non predilige alcuni piuttosto che altri, non opera miracoli di alcun genere>. 
Don ... ha poi esortato i fedeli presenti :< non perdete tempo con preghiere, rosari e sante Messe, perché quando comparirete davanti al Signore non vi verrà chiesto a quante Messe avete partecipato o quante preghiere avete fatto, ma vi verrà chiesto se avete aiutato i
fratelli, se li avete amati, curati, se vi siete voluti bene: il nostro Dio si chiama Amore!> ( un "classico" che molti fedeli sono costretti di ascoltare. Al se-dicente teologo ha però risposto direttamente il Papa: leggere QUI  N.d.R.)
Entrando nel pieno del suo discorso, le dichiarazioni di don V. si sono fatte decisamente preoccupanti dal punto di vista dottrinale quando rivolgendosi ai parenti del defunto ha detto: <il suo spirito non è in paradiso, ma neanche in purgatorio o nell’inferno perché questi non esistono, sono una invenzione ( invenzione di chi? della Chiesa di cui quel se-dicente teologo dovrebbe far parte? N.d.R.), perciò il suo spirito è nell’amore di Dio: noi teologi siamo unanimi (sic!) nell’affermare che quando nei Vangeli si parla di miracoli di risurrezione, in realtà sono soltanto rianimazione di corpi non del tutto morti>.
Mi chiedo: ma il corpo di Lazzaro, l’amico di Gesù, non era già in stato di decomposizione, perché erano trascorsi già quattro giorni dalla sua morte? 
Non si tratta quindi di rianimazione; sarebbe, anche scientificamente, impossibile. 
Dopo aver abbondantemente rinnegato le verità dogmatiche dei novissimi finalmente, dopo oltre trenta minuti, l’omelia (infarcita da immondi errori dottrinali N.d.R.) è terminata.
Ma, la condotta dissacratoria del prete ha raggiunto il culmine nella preghiera eucaristica, quando, cambiando una parola chiave, ha pronunciato: < Questo è il mio corpo, offerto in DONO per voi> sostituendo la parola ‘sacrificio’, perché evidentemente non ci crede e, secondo un mio professore teologo,  rendendo così invalida la consacrazione delle specie, e quindi la Messa.
Meno male che il giorno seguente, durante la sepoltura, i parenti hanno commentato: “ma cosa diceva quel prete? Dava di matto!” 
Il dolore nel quale erano immersi, aveva neutralizzato in qualche modo il danno alla fede dei semplici. Signore, pietà!"
(Lettera firmata)
  

La risurrezione di Lazzaro

27 commenti:

  1. Io penso sia necessario fare nomi e cognomi di questi preti stravaganti, tanto per sapere con chi si ha a che fare andando a messa, e all'occorrenza starne alla larga.

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  2. Va ridotto allo stato laicale e, se non si ravvede, cacciato dal Gregge di Cristo.

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  3. Teologo protestante? Sicuro che non era un Tempio Luterano e si è sbagliato?

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  4. Si tratta forse di questo sacerdote?

    http://www.bitontotv.it/2016/06/Il-Crocifisso-festeggia-cinquanta-anni-di-sacerdozio-di-don-Vincenzo-Cozzella.html

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    1. Booo è proprio necessario saperlo?

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    2. Beh si...almeno sappiamo chi sono gli adepti di Enzo Bianchi e ce ne teniamo alla larga.
      Cmq è un pezzo grosso della diocesi, figuriamoci!

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    3. Sì è necessario e per molti motivi, a beneficio sia suo sia dei fedeli

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    4. Si é proprio quel sacerdote strampalato della diocesi di Bari-Bitonto!
      Non é la prima volta che afferma simili eresie. Sicuramente l'atto più grave l'ha compiuto nel non recitare le giuste parole del Sacrificio. Comunque il dato consolante é che alla fine la gente di fede semplice non sta mai a sentire questi pretuncoli da strapazzo. Ma un prete che dice che la chiesa cattolica non detiene nessuna veritá puó essere ritenuto un pastore del gregge? Evidentemente no. É utile in questi casi ricordare il passo di Matteo 7,22. "Signore, ma nel tuo nome non abbiamo forse profetato e scacciato demoni?" "Non vi conosco, allontanatevi da me, voi che operate l'iniquità".

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  5. Difficile commentare questa triste testimonianza. Difficile comprendere perchè un giovanissimo studente deve rivolgersi a un'anonima "redazione" di un piccolo blog invece che denunciare direttamente al suo vescovo la sconcezza a cui aveva assistito. E' proprio questo il dramma: perchè giovani e meno giovani non denunciano al proprio vescovo queste cose?

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    1. Perchè i Vescovi manco ti rispondono e se vai di persona ti danno una pacca sulla spalla e dicono "provvederemo.."....cioè "levatemi dalle balle sto scocciatore" e tutto finisce a tarallucci e vino.

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    2. Se denunciasse al suo vescovo servirebbe?non credo, di esempi ne abbiamo tanti...

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  6. non si denuncia al Vescovo perche' si ha la percezione che il Vescovo non solo non interverra' ma addirittura spesso appoggera' la linea eretica presa dalla Chiesa...

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  7. *** Come volevasi dimostrare, i conservatori-modernisti sono andati in brodo di giuggiole per i recenti inviti bergogliani al Rosario e alla preghiera di San Michele Arcangelo. Scelte perfettamente inseribili nella logica modernista. Un passo a destra e dieci passi a sinistra, un colpo alla Tradizione e dieci contro di essa, a prescindere dal fatto che sia un'operazione in buona fede, come non abbiamo motivo di dubitare. Del resto, tutto già visto con la beatificazione di Pio IX, la Dichiarazione "Dominus Iesus" (comunque erronea), ecc. Cose vecchie, che non hanno sostanzialmente modificato la traiettoria anticattolica del clero post-conciliare. Detto questo, pregare non è buono? No, va benissimo e pregare fa bene sempre. Ma andava già bene a prescindere dagli inviti di un distruttore del Cattolicesimo. Che, come tutti gli orologi fermi, due volte al giorno segna l'ora esatta. PS: La Provvidenza, in ogni caso, saprà certamente trarre da questo invito un bene, che forse ora non immaginiamo. ***

    RADIOSPADA

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  8. Effetto della riforma liturgica la quale, da un punto di vista teologico, cammina su un equilibrio instabile dove basta poco per precipitare nell'eresia, mascherata come semplice ' abuso ',connaturato con il NO. Ricordiamoci che si voleva abolire l' Orate fratres' perché 'parlava chiaramente di sacrificio. Non è un caso che è avvenuto durante una Messa esequiale dove appare in modo ancor più evidente l'allontanamento dottrinale e il rifiuto della visione cristiana della morte e del giudizio divino. Purtroppo finora la Messa esequiale non è stata studiata adeguatamente dai liturgisti della tradizione per evidenziarne tutto l'aspetto sovversivo.

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  9. Bisogna vedere che Vescovo... nella mia diocesi (GO) ho protestato - e sonoer certo che lo abbiamo fatto in tanti - per iscritto per una situazione scandalosa, balzata anche all'onore delle cronache nazionali, senza ottenere nemmeno una risposta...

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  10. Sono un sacerdote cattolico, ed episodi come questo rattristano. Confondere i semplici battezzati è una grave mancanza di carità, specie su realtà come la santissima Eucaristia, posta sì nelle nostre poverissime mani, ma non di possesso nostro. La santissima Eucaristia è possesso di Gesù, delle sue mani sante e venerabili. E le parole del Canone... è brutto orgoglio cambiarle.
    Peccato, appunto.

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    1. Grazie don Maurizio. Le chiediamo una preghiera per noi poveri peccatori laici che stiamo immersi della polvere della quotidianità. Grazie. Ne abbiamo bisogno.

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  11. Io mi rivolsi al vescovo che confermò le eresie: Gesù non sapeva di essere Dio, non esiste Trinità, La Madonna si faccia gli affari suoi, doppia natura di Gesù ecc.. Sono apostati e seguono Rhaner da decenni, i miracoli non esistono x loro ma loro esistono sì, come eretici.

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  12. Sia appeso alle porte di tutte le chiese un numero sempre reperibile dell'ordinario, dopo certe bestemmie durante l'omelia bisognava già cacciarlo...

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  13. Prima di improvvisarsi teologi, bisognerebbe avere almeno un minimo di frequentazione con le Scritture. Premesso che a un sacerdote non è consentito cambiare le parole del messale, va pure detto che, nei racconti biblici dell'istituzione dell'eucaristia, la parola "sacrificio"non c'è, né nei tre vangeli sinottici, né in 1 Corinzi. In Marco e Matteo c'è solo "questo è il mio corpo", Luca aggiunge "dato per voi", Paolo scrive "che è per voi". Dunque ha ragione Massimo Marazzo quandi scrive che bastano le parole "questo è il mio Corpo" (cosa che peraltro avevo già sentito dire). Se è stato Gesù ad operare la prima consacrazione e ha ritenuto di non usare la parola "sacrificio", è evidente che quella parola per la consacrazione non è necessaria: se la parola "sacrificio" fosse necessaria per la validità della consacrazione, non sarebbe valida neppure la consacrazione effettuata da Gesù nell'Ultima Cena, a meno che non si voglia credere che coloro che hanno deciso di inserire quella parola nel messale ne sappiano più degli evangelisti e di San Paolo. Poi è ovvio che un celebrante deve attenersi alle disposizioni del messale e non cambiare le parole a suo piacimento.

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    1. "Premesso che a un sacerdote non è consentito cambiare le parole del messale".Tutto il resto è chiacchiera.

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    2. Interessante spunto di riflessione quello datoci da Anonimo delle 5:41. Lo ringraziamo.
      E' vero che il messale tradizionale effettivamente non adopera il sostantivo "sacrificio" : "Qui pridie quam pateretur, accepit panem in sanctas ac venerabiles manus suas, et elevatis oculis in cælum ad te Deum Patrem suum omnipotentem, tibi gratias agens, benedixit, fregit, deditque discipulis suis, dicens: Accipite, et manducate ex hoc omnes.Hoc est enim corpus meum. Simili modo postquam cenatum est, accipiens et hunc præclarum calicem in sanctas ac venerabiles manus suas: item tibi gratias agens, benedixit, deditque discipulis suis, dicens: Accipite, et bibite ex eo omnes. Hic est enim calix sanguinis mei, novi et æterni testamenti: mysterium fidei: qui pro vobis et pro multis effundetur in remissionem peccatorum.Hæc quotiescumque feceritis, in mei memoriam facietis." Però la formula consacratoria tradizionale è susseguente di una serie di solenni affermazioni del sacrificio che si sta per compiere sul'altare. E' il rito totale che non mette dubbi sull'effettiva realtà sacrificale tanto da non avere bisogno di ribadirlo nel "cuore" della messa.
      E'la frase inventata dal don "offerto in dono" che potrebbe inficiare nell'intenzione la validità della consacrazione del pane e del vino.

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  14. Quel sacerdote,..cambiando le parole della Consacrazione,..l'ha resa non valida,poi,.ha proferite molte eresie sui.Nuovissimi:morte,giudizio,inferno,paradiso.!Ha idee filo-luterane,..e filo-ariane,..alla Enzo Bianchi. Ma molti delle Autorita'del clero, ora, Vescovi, Cardinali..sono su questa strada eretica,apostata!!Dobbiamo tanto pregare.. Il Rosario,affinche'la Madonna ci liberi presto da tanto orrore,rinegamento,tradimento di Ns Signore Gesu'Cristo. Leggere queste notizie,fa star male,.perche'viene offesa e stravolta la Verita'.Siamo in tempi Apocalittici,chi non li vede..,vuol essere cieco!

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  15. Pero' la forma del sacramento e'
    Hoc est enim corpus meum.

    L'unica cosa che nel caso sopra puo' rendere invalida la consacrazione e' se il celebrante non avrebbe l'intenzione.
    Cambiando ee parole "offerto in sacrificio..." o non dirle, come si fa nella messa tridentina, non invalida il sacramento.

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  16. L’anno scorso, a Castro Marina, nella bellissima chiesa latina cittadina, durante una Messa per un’Associazione d’Arma spostata nel tempio a causa del maltempo che impediva l’uso di una cappella dedicata ai Caduti locale, il celebrante ha sostituito il Credo con un credo new wave, nel quale la professione di fede era sostituita da affermazioni volemosebeniste varie. Spero che abbia smesso

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  17. Non è possibile cambiare la formula consacratoria

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  18. Io non sono un sacerdote ne un teologo ma la traduzione dal latino è "Questo è il mio corpo che è DATO per voi” ("Hoc est corpus meum, quod pro vobis datur") quindi non mi sembra che dire "in dono per voi" annulli la sostanza della consacrazione , cioè "questo è il mio corpo". Nel testo in latino non si usa infatti la parola "sacrificium". Altra cosa invece è la frase di Gesù sul fatto che il pane sia DAVVERO il SUO CORPO ("Hoc est corpus meum"), quella non si può toccare.

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