«Vi sono accanto con affetto e gratitudine. La vostra testimonianza
della verità diviene servizio al bene comune del popolo»: firmato
monsignor Luigi Negri, arcivescovo emerito di Ferrara-Comacchio.
E’ questo il testo del messaggio pervenuto agli organizzatori della processione di riparazione pubblica per il gay pride di Rimini.
Uno degli aderenti alla processione si è rivolto a Negri – che, ricordiamo, nel nostro territorio è di casa, essendo stato dal 2005 al 2012 vescovo di San Marino-Montefeltro – per chiedere il suo sostegno all’iniziativa, e così il messaggio è arrivato due giorni fa al comitato promotore.
Il testo, nella sua fulminante concisione, spazza via ogni possibile dubbio: la processione è un gesto che rende “testimonianza alla verità” ed è per “il bene comune del popolo”, cioè sia della chiesa che della società.
Ma non è tutto: in calce al messaggio don Luigi ha anche concesso la sua benedizione al comitato e a tutti i partecipanti, come ci riferisce una fonte.
E’ questo il testo del messaggio pervenuto agli organizzatori della processione di riparazione pubblica per il gay pride di Rimini.
Uno degli aderenti alla processione si è rivolto a Negri – che, ricordiamo, nel nostro territorio è di casa, essendo stato dal 2005 al 2012 vescovo di San Marino-Montefeltro – per chiedere il suo sostegno all’iniziativa, e così il messaggio è arrivato due giorni fa al comitato promotore.
Il testo, nella sua fulminante concisione, spazza via ogni possibile dubbio: la processione è un gesto che rende “testimonianza alla verità” ed è per “il bene comune del popolo”, cioè sia della chiesa che della società.
Ma non è tutto: in calce al messaggio don Luigi ha anche concesso la sua benedizione al comitato e a tutti i partecipanti, come ci riferisce una fonte.
DENTRO LA NOTIZIA
Pubblichiamo il testo dell’“Atto di riparazione” scritto dal papa Pio XI, che sarà al centro del gesto liturgico promosso dal Comitato Beata Giovanna Scopelli sabato prossimo.
Il Sommo Pontefice, nell’enciclica “Miserentissimus Redemptor” del 1928, stabiliva che tutti gli anni, in occasione della festa del Sacro Cuore di Gesù si recitasse l’Atto di riparazione: “in tutte le chiese del mondo si faccia con la stessa formula, secondo l’esemplare unito a questa
Enciclica, una solenne ammenda al nostro
amantissimo Redentore, per riparare con essa le nostre colpe e risarcire
i violati diritti di Cristo Sommo Re e Signore amantissimo”.Pubblichiamo il testo dell’“Atto di riparazione” scritto dal papa Pio XI, che sarà al centro del gesto liturgico promosso dal Comitato Beata Giovanna Scopelli sabato prossimo.
Il Sommo Pontefice, nell’enciclica “Miserentissimus Redemptor” del 1928, stabiliva che tutti gli anni, in occasione della festa del Sacro Cuore di Gesù si recitasse l’Atto di riparazione: “in tutte le chiese del mondo si faccia con la stessa formula, secondo l’esemplare unito a questa
Achille Ratti, una passione per l’alpinismo, era nativo di Desio, in Brianza, lo stesso paese che diede i natali al Servo di Dio don Luigi Giussani, e fu incoronato papa il 12 febbraio 1922 (il piccolo Giussani nacque il 15 ottobre di quello stesso anno). Il suo motto episcopale era “Pax Christi in regno Christi”.
Pio XI chiedeva “che la giustizia di Dio, la quale per dieci giusti avrebbe perdonato a Sodoma, molto più voglia usare misericordia a tutta l’umana famiglia”. Il pensiero dell’enciclica, e della preghiera che la conclude, è totalmente all’insegna della misericordia di Dio, anziché della punizione.
Affermava il papa: “negli agitatissimi tempi moderni, quando serpeggiava l’eresia più scaltra di tutte, quella eresia giansenista che predicava un Dio non tanto da amare come padre quanto da temere come giudice implacabile, il benignissimo Gesù mostrò ai popoli il suo Cuore Sacratissimo quale spiegato vessillo di pace e di carità, assicurando indubbia vittoria nella battaglia”.
Ecco di seguito, da fonte vaticana, il pacifico
testo, sul quale si sono scatenate tante polemiche.
ATTO DI RIPARAZIONE AL SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ
Gesù
dolcissimo, il cui immenso amore per gli uomini viene con tanta
ingratitudine ripagato di oblìo, di trascuratezza, di disprezzo, ecco
che noi prostrati dinanzi ai tuoi altari intendiamo
riparare con particolari attestazioni di onore una così indegna
freddezza e le ingiurie con le quali da ogni parte viene ferito dagli
uomini l’amantissimo tuo Cuore.
Ricordando
però che noi pure altre volte ci macchiammo di tanta indegnità e
provandone vivissimo dolore, imploriamo anzitutto per noi la tua
misericordia, pronti a riparare con volontaria espiazione,
non solo i peccati commessi da noi, ma anche quelli di coloro che
errando lontano dalla via della salute, o ricusano di seguire Te come
pastore e guida ostinandosi nella loro infedeltà, o calpestando le
promesse del Battesimo hanno scosso il soavissimo giogo
della tua legge.
E mentre
intendiamo espiare tutto il cumulo di sì deplorevoli delitti, ci
proponiamo di ripararli ciascuno in particolare: l’immodestia e le
brutture della vita e dell’abbigliamento, le tante
insidie tese dalla corruttela alle anime innocenti, la profanazione dei
giorni festivi, le ingiurie esecrande scagliate contro Te e i tuoi
Santi, gli insulti lanciati contro il tuo Vicario e l’ordine
sacerdotale, le negligenze e gli orribili sacrilegi ond’è
profanato lo stesso Sacramento dell’amore divino, e infine le colpe
pubbliche delle nazioni che osteggiano i diritti e il magistero della
Chiesa da Te fondata.
Oh!
potessimo noi lavare col nostro sangue questi affronti! Intanto, come
riparazione dell’onore divino conculcato, noi Ti presentiamo —
accompagnandola con le espiazioni della Vergine Tua
Madre, di tutti i Santi e delle anime pie — quella soddisfazione che Tu
stesso un giorno offristi sulla croce al Padre e che ogni giorno
rinnovi sugli altari: promettendo con tutto il cuore di voler riparare,
per quanto sarà in noi e con l’aiuto della tua
grazia, i peccati commessi da noi e dagli altri e l’indifferenza verso
sì grande amore con la fermezza della fede, l’innocenza della vita,
l’osservanza perfetta della legge evangelica specialmente della carità, e
d’impedire inoltre con tutte le nostre forze
le ingiurie contro di Te, e di attrarre quanti più potremo al tuo
sèguito. Accogli, Te ne preghiamo, o benignissimo Gesù, per
intercessione della Beata Vergine Maria Riparatrice, questo volontario
ossequio di riparazione, e conservaci fedelissimi nella tua
ubbidienza e nel tuo servizio fino alla morte col gran dono della
perseveranza, mercé il quale possiamo tutti un giorno pervenire a quella
patria, dove Tu col Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni, Dio, per
tutti i secoli dei secoli. Così sia.
OT:
RispondiEliminaHai capito il giochino? Le alte sfere vaticane vorrebbero stringere al più presto l'accordo con i lefebvriani erigendo una prelatura personale, cosi il Summorum Pontificum potrà essere abolito e la Messa antica autorizzata solo all'interno della nuova prelatura! Fonte: Andrea Grillo! Oremus!
Come mai allora alcuni lefebvriani non vogliono firmare l'accordo?
EliminaPurtroppo quello che ha scritto Anonimo delle 21:35è attendibile
EliminaNon firmano l'accordo perchè devono professare la "Professione di Fede" di Giovanni Paolo II, accettando interamente il Concilio, il postconcilio e la Nuova Messa.
EliminaDovevano ridursi a un altro "Ecclesia Dei" imbavagliato e commissariato dalla misericordia Bergogliana....
E Burke dove è finito?
RispondiEliminaE' in Groenlandia a salvare i pinguini...
EliminaPerché non guida lui la processione invece della FSSPX? Se non ci fossero i lefebvriani accorrerebbero a decine di migliaia in processione. Con la fsspx saranno sì e no qualche centinaio in tutto alla fine.
RispondiEliminaMa la smetta di dire idiozie!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
EliminaVogliamo Mons.Negri a guidare la processione in riparazione del Summer Pride di Rimini, non quegli eretici della fsspx!!!!
RispondiEliminaQuoto, Anonimo 23:29!
EliminaMa che casopita dici? Eretici?
EliminaIncollo dall'altro post "Non sarebbe meglio che queste processioni fossero veramente cattoliche, con la presenza dei parrocchiani della diocesi di Rimini e i loro parroci, senza i preti della fsspx che non vogliono neppure un accordo col Pontefice? Ha ragione Lambiasi: fatta così questa processione è solo polemica e crea zizzania. Il Vescovo ha serrato le fila e ha fatto bene ad informare i cattolici riminesi sulla vera natura di questa iniziativa che sembra a questo punto fatta solo per ottenere visibilità a favore della Fsspx. I cattolici riminesi prendono le distanze dalla Fsspx. Servono i preti diocesani in processione coi fedeli, non i preti lefebvriani che stanno scrivendo che la nuova messa non è valida.
RispondiEliminaIn una processione di riparazione deve essere presente la Chiesa Cattolica, non chi la contesta!
Altrimenti, come dice giustamente Lambiasi, è tutto solo una scusa per fare sterile polemica oppure una passerella per avere visibilità.
Devono esserci anche dei preti diocesani in processione, in piena comunione col Santo Padre: dettaglio fondamentale!"
Dettaglio fondamentale la piena comunione col Papa! Concordo con tutta la sua analisi, Anonimo 09.08
Eliminae chi ha detto che la chiesa cattolica sia quella che crede lei?
EliminaSa che papa Pio V quando ha riformato la messa ha detto che il rito antico (messa riformata) non doveva essere mai cambiato da nessuno in futuro. Pena la Disapprovazione di Dio e degli apostoli Pietro e Paolo. e se ancora anche se sbagliata la messa può essere valida, presto verrà cambiato il rito e la messa non lo sarà più. Come profetizzato da santi canonici.
In piena comunione con il S. Padre!?! Allora la processione non si dovrebbe fare visto che colui non lo è con chi difende la morale cattolica!
EliminaMa la smetta di "incollsare" idiozie!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
EliminaScusa ma se uno è in comunione con il santo padre, non fa nessuna processione per riparazione. E' un controsenso.
EliminaMa questo MODERNISTA 2.0 BERGOGLIOSO che infesta il blog con migliaia di commenti anonimi quando verrà bannato?
EliminaQuindi se uno è in comunione con un eretico non deve professare la propria fede ma quella del'eretico. Non fa una grinza.
EliminaSe non ci sono rappresentanti della Chiesa Cattolica a guidare la processione è ovvio che i Vescovi diocesani ne prendano le distanze e invitino i cattolici a non prendervi parte. Perché il Comitato non ha chiesto a Monsignor Negri di guidare la processione a Rimini o perché non l'ha chiesto semplicemente a qualche altro rappresentante diocesano della Chiesa Cattolica?
RispondiEliminaI cattolici sono contrari ad ogni gay pride ma non per questo possono andare in processione con lefebvriani e sedevacantisti che rifiutano la validità della Messa Novus Ordo e denigrano l'operato di tutti i Pontefici della Chiesa Cattolica degli ultimi 60 anni.
RispondiEliminaEcco come vanno a finire i promotori... http://traditiocatholica.blogspot.it/2017/07/super-eroi-sotto-casa-nostra-e.html
RispondiEliminaInfatti! Le processioni cattoliche devono essere guidate dai preti della Chiesa Cattolica. Qui si rischia altrimenti di cadere dalla padella alla brace: si usano le processioni di riparazione solo per propaganda del sedevacantismo e della Fsspx. Non per niente mancano i fedeli diocesani che sono in comunione coi loro Vescovi e il Pontefice : piuttosto che andare a queste processioni dove sono presenti persone che contestano pubblicamente tutti i Sommi Pontefici degli ultimi 50 anni la quasi totalita dei parrocchiani diocesani preferisce starsene a casa. Le vere processioni cattoliche uniscono i fedeli...queste invece non fanno altro che creare divisioni addirittura ottenendo la presa di distanza ufficiale da parte della Diocesi!
EliminaI commenti di questo collega anonimo sembrano proprio i BOTTI DI FINE ANNO del conservatorismo da bar!
EliminaLa dottrina e la morale cattolica vanno, prima di tutto, proclamate con coraggio dai pulpiti come un tempo,davanti a Colui che ce l'ha affidate, con la testimonianza nella vita civile e non con rare processioni che si confondono con le allegre giornaliere passeggiate in città di partiti, sindacalisti, oscuri gruppi di potere etc., allontanando i fedeli poiché sembrano velleità di isolati controcorrente. Cosa fa ,invece, la latitante e adeguata CEI di fronte all'aggressione dei nemici di Cristo che stanno distruggendo la morale e quindi la dottrina cattolica? Spara proclami socio-politici e un pauperismo demagogico, non certo autenticamente evangelici.
RispondiEliminapeccato che i preti diocesani non abbiano la minima intenzione di presentarsi né tantomeno organizzare queste cose. Normalmente le ostacolano e maledicono. In molti luoghi è stato tentato di organizzare invitando preti diocesani, che hanno RIFIUTATO di partecipare, compresi i migliori. Inoltre se a Burke e Negri la processione con i lefebvriani va bene, non ho capito di che vi lamentate voi
RispondiEliminaTutta colpa del CVII che è andato a minare con la scellerata riforma liturgica e capisaldi della Fede. Ed ora ne paghiamo le conseguenze.
RispondiEliminaMa chi vieta ai preti diocesani di partecipare? E perché non ha preso l'iniziativa il vescovo?
RispondiEliminaInfatti. Non sono sulle posizioni della Fraternità, ma quando si "scende in piazza" per una buona causa bisogna partecipare, senza magari farsi inglobare da alcune insegne. Già siamo pochi, se ci dividiamo pure... Non è colpa della Fraternità se la maggior parte del clero è codardo. Quello dell'apologia dell'omosessualità è un problema troppo grande e attuale: non ci possiamo permettere di fare gli schizzinosi. Ovviamente, se c'è una processione similare e contemporanea diocesana, si partecipa a quest'ultima, ma se non c'è...
EliminaMa perché tante polemiche? Negri non appartiene forse alla fsspx?
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