Rispondendo ad un dubium posto dalla Cappella Gregoriana Sanctae Cecciliae (coro tradizionale rituale filippino) la Pontificia
Commissione Ecclesia Dei ha emesso un responsum sul tema della cosiddetta
"Messa Pontificale Cantata".
I Vescovi infatti possono celebrare la "Messa bassa" conosciuta come "missa praelatitia" o una "Messa pontificale alta" (con prete assistemte, diacono, suddiacono, accoliti, e naturalmente, il coro). Non è prevista, per i Vescovi, la celebrazione della "Messa (pontificale) cantata", senza cioè i ministri in sacri, analogamente ala Messa cantata (come fanno i sacerdoti).
Solo nel 1964 (26 settembre) con il decreto Inter oecumenici, la Sacra Congregazione dei Riti (la attuale Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti) autorizzò che fosse "consentito, se necessario, che i vescovi celebrino
una 'messa pontificale cantata' seguendo la forma utilizzata dai sacerdoti". Con il caos liturgico nascente dell'epoca, non si precisò però per quali feste o cerimonie dovessero essere mantenuta la Messa Pontificale Alta e quando fosse possibile celebrare "solo" una "Messa pontificale cantata".
Con responsum del 14 giugno 217 la Pontificia Commissione Ecclesia Dei ha chiarito formalmente che poiché la disposizione del 1964 non era in vigore nel 1962, oggi secondo i termini del motu proprio
Summorum Pontificum e dell'istruzione Universae Ecclesiae, non è quindi consentito
celebrare una "Messa Pontificale Cantata".
Ottima precisazione e decisione.
RispondiEliminavorrei porre una questione che non ha nulla a che vedere con l'articolo in questione -
Elimina(quando Bergoglio dice qualcosa poi va fino in fondo) qui tempo fa ha parlato di diaconesse, si è parlato di sacerdozio femminile, ed altro; ieri leggevo che una suora in un qualsiasi posto del mondo è stata delegata dalla prefettura del Culto Divino (e nulla si fa senza l'OK di Francesco) a presiedere (celebrare) - (oltretutto il Matrimonio lo celebrano gli sposi) il matrimonio. Sappiamo che il diritto canonico prevede che debba prendere atto l'Ordinario diocesano oppure il parroco; ma in mancanza può essere delegato anche un diacono o chiunque altro.
Ora sappiamo come per il Battesimo chiunque in casi estremi di pericolo di vita, può battezzare; ma questo avviene in casi eccezionali, e di solito lo fa o l'ostetrica o il medico li presente (comunque chiunque puo farlo, purchè lo fa con la stessa intenzione della Chiesa). ora sapere che un matrimonio debba essere celebrato da una suora mi fa venire i dibbi che si vogliano accelerare i tempi rivoluzionari bergogliani; in quanto non è possibile che in una giurisdizione non potesse essere trovato un sacerdote, un diacono....... ma si deve ricorrere ad una suora - per me siamo a redde rationem, Bergoglio sta velocizzando la distruzione finale, considerando anche i suoi anni. _ il punto è che quando Bergoglio parla di una cosa, quella cosa è già fatta.
Caro Berni i suoi dubbi e preoccupazioni sono legittimi e sacrosanti....ma sa esiste una parte di fedeli che basta che ha la propria Messa Tridentina nella sua chiesetta sperduta e chiede informazioni alla Ecclesia Dei per "non fare peccato", ma si tappano occhi, orecchie e bocca sulla distruzione e apostasia nella Chiesa.
EliminaSi chiama Papa Francesco
EliminaBene!
RispondiEliminamitiche le diaconesse!!! :-D
RispondiEliminaSoliti decreti inutili, come tanta quantità di carta superflua prodotta negli ultimi 40 anni. Poi quando a un esame più approfondito si capisce che tale scritto impedisce di celebrare la Messa a un determinato Vescovo, allora si capisce tutto. Si continua sempre solo a decidere le cose unicamente quando si può ostacolare una persona (quindi contra personam). Questo è il tipico atto giuridicamente corretto, ma nella prassi dannoso, perché lega le mani, inserendo un ulteriore impedimento. È meglio a questo punto che l'Ecclesia Dei sia sciolta, almeno si risparmia.
RispondiEliminaLa suorina-prezzemolo che s'impiccia del matrimonio, le chierichette che, quanto sono carucce, invadono l'altare ... è la metastasi che si diffonde lenta e anestetica finché non ci sarà più niente da fare.
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