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lunedì 10 luglio 2017

Dieci anni del Summorum Pontificum. Come incontrai la Messa di sempre

In quegli anni vivevo a Roma e, proseguendo una ricerca ormai annosa, ogni domenica mutavo chiesa cercando qualcosa che nemmeno sapevo cosa fosse: sapevo da cosa mi allontanavo (confusione, sciatteria, eccessi non richiesti di confidenza), ma non avevo una meta, pur essendo certo che se l'avessi incontrata, l'avrei riconosciuta. Roma è grande e piena di chiese! Eppure, niente! Vagavo di domenica in domenica, sperando che la vetustà dei luoghi e l'altisonanza dei titoli racchiudesse ciò che sentivo mi mancava.

Poi un amico mi invita a Gesù e Maria a via del Corso: “Tardi ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato!” Ecco cosa cercavo! l'immergersi nel sacro, in un mondo altro, separato dalla soglia della chiesa; lo sguardo proteso verso l'alto, verso un orizzonte non terrestre, la Croce elevata; ma ciò che per primo mi segnò e ancora oggi mi emoziona, è il momento della comunione, quei pochi interminabili momenti che iniziano col gesto di inginocchiarsi alla balaustra in attesa che il sacerdote ti si ponga davanti: “Corpus Domini nostri ...”: sei vicino all'altare eppure distante, ne vedi i dettagli che dal banco non apprezzavi, il calice abbandonato indegno, ti coglie l'irrazionale impulso di scappare; poi si avvicinano i paramenti sacri e gli occhi sono bassi: “Voca me! Voca me!” e tutto muta, tu sei mutato: “E' bello Signore stare qui!”.

Un centro di Messa antica attira le anime a Cristo! Inesorabilmente! Il resto appartiene al Maligno.

Giuseppe Capoccia
Delegato Generale del CISP

7 commenti:

  1. Io la prima in Pantheon era una Messa in suffragio dei Savoia. Ero a Roma e frequentandola mi si sono aperti gli occhi ed il cervello

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    1. Per me la prima è stata nel 1956, a sette anni, presso la mia parrocchia di san Giacomo in Augusta in Via del Corso a Roma. Non ci capivo niente eppure il mio raccoglimento, insegnato da veri e santi Sacerdoti, era qualcosa che posso descrivere soltanto così: c'era soltanto Gesù.

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  2. Per me la prima (e unica) pochi mesi fa alla Trinità dei Pellegrini.
    Mi sono sentita come se avessi provato a suonare un violoncello. Non mi sento assolutamente all'altezza di una cosa simile! Non mi sarei mai aspettata che nella Chiesa Cattolica (che frequentavo da bambina) esistesse qualcosa di questa trascendenza e di questa potenza.
    Credo che l'abolizione del rito antico ci abbia distrutto molte capacità dell'anima.
    Chissà quando ritroverò il coraggio...

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    1. Carissima Giov, il coraggio lo ritroverà semplicemente ... tornando già dalla prossima domenica alla Trinità dei Pellegrini. Dal quel che scrive, in Lei le "capacità dell'anima" sono rimaste integre, e lo testimonia il Suo "non sentirsi all'altezza di una cosa simile". Torni subito alla Trinità dei Pellegrini e si abbandoni totalmente all'Azione liturgica, oltretutto, in quella chiesa, accompagnata da un'eccezionale schola cantorum.

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  3. La mia prima dopo anni l anno scorso a Novara in suffragio di Umberto Di Savoia chiesa San Giovanni decollato


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  4. Per me la prima volta nella chiesa della Misericordia a Torino, quand'ero ancora studente.

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  5. La mia prima volta a Vittorio Veneto pochi mesi orsono, cappella privata del vescovo dove ha anche pregato papa Luciani quando era vescovo di Vittorio. È stato abbastanza strano perché ero "tarato" su un altra frequenza e la struttura della liturgia mi ha sconvolto. Ora per me è appuntamento fisso tutte le domeniche, a Pordenone, e non posso mancare!

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