Post in evidenza

AGGIORNAMENTO del programma del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum #sumpont2024

Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

martedì 28 febbraio 2017

Ecumenismo Liturgico: Addai e Mari

 Riproponiamo un nostro articolo del lontano ottobre 2011. Ci pare quanto mai, tristemente, attuale, circa la riforma "protestante" che si vuole attuare in questi giorni.
Roberto


La settimana presente fa da teatro a due eventi “ecumenici” di non scarsa rilevanza; il primo e più noto è l’incontro d’Assisi che non cessa (ovviamente) di suscitare rumore. Il secondo evento, forse più nascosto, ma se possibile ancora più serio del primo, è la ricorrenza del X anniversario della promulgazione del documento “Orientamenti per l’ammissione all’Eucaristia fra la chiesa caldea e la chiesa assira dell’Oriente”, che sarà celebrato con un Convegno a Roma presso la Pontificia Università Gregoriana il 25-26 ottobre. Che cosa contiene questo sconcertante documento elaborato dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani in accordo con la Congregazione per la Dottrina della Fede e la Congregazione per le Chiese Orientali? Contiene l’approvazione della validità dell’Anafora (= Preghiera eucaristica) di “Addai e Mari” nella forma in cui essa è in uso presso la scismatica chiesa assira, ovvero – Udite! Udite! – senza le parole che costituiscono la forma dell’Eucaristia.



Nessuno mette in dubbio che tale decisione sia stata presa previa consultazione di un certo numero di “dottissimi esperti”; in queste righe non è possibile ripercorrere tutte le motivazioni da loro addotte pro aut contra. Ci limitiamo a cosiderare le motivazioni richiamate nello stesso documento.

1- “L'Anafora di Addai e Mari è una delle più antiche anafore, risalente ai primordi della Chiesa. Essa fu composta e adoperata con il chiaro intento di celebrare l'Eucaristia in piena continuità con l'Ultima Cena e secondo l'intenzione della Chiesa. La sua validità non è mai stata ufficialmente confutata, né nell'Oriente né nell'Occidente cristiani”.
L’antichità addotta, oltre a non costituire di per sé un indubitabile motivo di ortodossia (quando mai?!? Si veda ciò che Pio XII, Mediator Dei, 1947, scrive a proposito dell’archeologismo!), non è affatto dimostrata; stupisce che essa sia accettata a fronte di un’assoluta mancanza di prove, soprattutto in “casa catto-progressista” dove il “dubbio” è il metodo abituale della ricerca esegetico-teologico-liturgica. Non è neppure dimostrato che Roma non abbia mai ufficialmente contestato la validità dell’Anafora suddetta; resta vero che, sotto impulso dei missionari, la chiesa caldea (unita a Roma) ha da secoli introdotto le Parole di Consacrazione in questa stessa Anafora.

2- “La Chiesa cattolica riconosce la Chiesa assira dell'Oriente come autentica Chiesa particolare, fondata sulla fede ortodossa e sulla successione apostolica. La Chiesa assira dell'Oriente ha anche preservato la piena fede eucaristica nella presenza di nostro Signore sotto le specie del pane e del vino e nel carattere sacrificale dell'Eucaristia. Pertanto, nella
Chiesa assira dell'Oriente, sebbene essa non sia in piena comunione con la Chiesa cattolica, si trovano «veri sacramenti, soprattutto, in forza della successione apostolica, il sacerdozio e l'Eucaristia» (Unitatis redintegratio, n. 15)”.
Va detto che la Chiesa cattolica ha sempre dubitato dell’ortodossia della chiesa assira (almeno fino alla Dichiarazione comune cristologica del 1994) in quanto la cristologia di suddetta chiesa è tradizionalmente ritenuta “nestoriana”. In secondo luogo non è la fede nel sacramento a produrre ipso facto la validità del sacramento stesso: forma e materia concorrono essenzialmente alla validità dell’atto sacramentale. Le Ordinazioni degli Anglicani, ad esempio, sono state giudicate invalide non direttamente per un “difetto di fede” nel sacramento, bensì per un difetto di forma (Leone XIII, Apostolicae Curae, 1896). Si aggiunga che la stessa chiesa assira (dunque separata da Roma) conosce, oltre all’Anafora di Addai e Mari, altre due Anafore (di Nestorio e di Teodoro di Mopsuestia) nelle quali sono presenti il Racconto d’Istituzione e le Parole della Consacrazione: pertato la chiesa assira avrebbe comunque la validità dell’Eucaristia a prescindere dall’Anafora in oggetto.

3- “Le parole dell'Istituzione Eucaristica sono di fatto presenti nell'Anafora di Addai e Mari, non in modo narrativo coerente e ad litteram, ma in modo eucologico e disseminato, vale a dire che esse sono integrate in preghiere successive di rendimento di grazie, lode e intercessione”.
Diciamo subito che la terza motivazione addotta è semplicemente un delle tante ipotesi degli studiosi e, a dire il vero, la meno convincente. Nel testo dell’Anafora (che è senza dubbio una commovente testimonianza del Cristianesimo antico) ci sono riferimenti al Sacrificio di Cristo, ma manca una vera e propria forma. Contra factum non valet argumentum. Più convincente appare l’ipotesi secondo cui la forma sacramentale, sottoposta alla “disciplina dell’arcano”, veniva in antichità tramandata oralmente per evitare le profanazioni e, sebbene assente nei “libri liturgici”, veniva inserita dal sacredote durante la celebrazione.

Nonostante le brevi osservazioni fin qui svolte, è probabile che a qualcuno sfugga ancora la devastante portata di questo documento. Essa però non è certo sfuggita a molti tra i corifei del progressismo teologico e liturgico, i quali si compiacciono di definire questo documento come “il più importante documento magisteriale cattolico dal Vaticano II in poi” (R.F. TAFT, Divinitas 47 (2004), p.77), ovvero il “documento magisteriale più importante dopo la promulgazione dell’ultimo dogma cattolico, vale a dire dal 1950 quando Pio XII proclamò il dogma dell’Assunta” (C. GIRAUDO, In unum corpus. Trattato mistagogico sull’Eucaristia, Cinisello Balsamo 2007, p. 570-571).

Sono ovviamente giudizi iperbolici che non corrispondono alla reale “qualifica teologica” di un simile documento. Tuttavia, possiamo veramente trascurare tali giudizi come “deliramenta” e guardare serenamente oltre? I due teologi citati, ed altri ancora, non sono certo degli sprovveduti e, a loro modo, sanno quello che dicono. Sanno che un simile documento, se preso sul serio, è un bomba atomica per il dogma e per la disciplina della Chiesa. Tutta la teologia sacramentaria della Chiesa latina, elaborata dalla Grande Scolastica e ratificata dai Concili di Firenze e di Trento crolla miseramente davanti ad un “documentino” che, in virtù di una motivazione eminentemente “ecumenico-pastorale”, introduce nella teologia un rivoluzione copernicana!

“Materia e forma del sacramento” scompaiono quale detestato residuo di una teologia modellata sul concetto ilemorfico del reale. Da qui ogni contestazione è lecita. Il sacerdote, per esempio, non agisce “in persona Christi”, non “presta la propria voce” al Redentore per rinnovare la Sua presenza nelle Sacre Specie: la “Sua voce” non risuona affatto, giacché le Parole “hoc est corpus meum – hic est calix sanguinis mei” non sono per nulla essenziali! Osservazioni simili si potrebbero compiere a riguardo di tutti i Sacramenti. Senza contare le conseguenze canoniche: il difetto di forma come capo di invalidità sacramentale verrebbe a cadere per tutti i Sacramenti!

Auspichiamo vivamente che a dieci anni dalla promulgazione del documento citato (per il quale si prova un’evidente vergogna anche all’interno delle Sacre Mura, giacché esso non compare negli Acta Apostolicae Sedis!) si provveda ad una seria e urgente rettifica di un atto inconcepibile, ancor prima che inaccettabile.



D.F.

81 commenti:

  1. Il citato Giraudo, da buon gesuita, ha la sua brava collezione di astruse fissazioni e derive sentimentali. Il suo porre sullo stesso piano tutte le anafore è stato alla base di alcuni sperimentalismi liturgici di giovani preti e seminaristi.

    RispondiElimina
  2. purtroppo per te resta un dogma che per valida consacrazione ci vogliano le parole dell'Istituzione e non l'epiclesi. Non è questione di essere latini o greci, ma cattolici o no. Per me puoi anche non essere cattolico se ti fa piacere, ma ignorante sei più tu dell'autore

    RispondiElimina
  3. OFF TOPIC:
    Da qualche tempo nella Messa NO che frequento presso una importante chiesa torinese il celebrante ha adottato l'uso di far seguire al "congedo del celebrante" la frase (molto marcata) "buona domenica e bona settimana a tutti" al quale la suora animatrice al microfono risponde, con tono ancor più marcato chiaramente volto a convincere i fedeli della necessità di rispondere qualcosa "GRAZIE ALTRETTANTO"!.
    Ora vorrei sapere da qualcuno più preparato di me:
    è lecita questa prassi? Ovvvero il NO e vari documentio attuativi contengono le solite formulette "o altra espressione conveniente" e simili, con le quali si può scardinare e inventare quasi tutta la Messa?
    Oppure è un abuso, come a me sembra?
    E se è un abuso vi risulta che esista una dichiarzione specifica della CCD che lo dica? Vorrei saperlo prima di attivarmi io stesso con una lettera a Roma...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma porca miseria! Una lettera a Roma per un "bona domenica".
      Perché non un ricorso all'Onu, va!
      Un ricorrente

      Elimina
  4. Credo di non parlare Italiano..... sono daccordo con te.... non sono Cattolici pertanto saran fatti loro se la loro formula di consacrazione è valida o no! semplicemente non capisco perchè ci si occupi di scismatici  che non hanno alcun interesse a rientrare nella chiera cattolica apostolica romana perchè non riconoscono Roma come sede della cristianità e non riconoscono il ruolo del Papa come Pontefice Massimo... é come perder tempo a parlare con i sordi

    RispondiElimina
  5. <p>Credo di non parlare Italiano..... sono daccordo con te.... non sono Cattolici Apostolici e ROMANI pertanto saran fatti loro se la loro formula di consacrazione è valida o no! semplicemente non capisco perchè ci si occupi di scismatici  che non hanno alcun interesse a rientrare nella chiera cattolica apostolica romana perchè non riconoscono Roma come sede della cristianità e non riconoscono il ruolo del Papa come Pontefice Massimo... é come perder tempo a parlare con i sordi
    </p>

    RispondiElimina
  6. Se "la Messa è finita" e la gente sta "andando in pace a casa" non mi pare che un  ulteriore augurio del sacerdote sia uno "scardinare e inventare quasi tutta la messa". All'interno della Messa, d'altra parte, esistono vari momenti lasciati alla creatività del sacerdote, come del resto era nell'antichità. Poi sono arrivati i famigerati foglietti che, oltre a propinarti le "sante" pubblicità delle pubblicazioni della casa editrice, propongo forme loro che fanno dire alla gente: "il prete ha sbagliato a dire la Messa!!!"
    Pertanto io non mi scandalizzerei così tanto se dopo la Messa viene fatto un augurio...

    RispondiElimina
  7. Comunque manda pure la lettera a Roma, qualcuno che ti risponde ci sarà O:-)

    RispondiElimina
  8. C'è sempre qualcuno su questo sito più intelligente del Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede...ora Nostro Santo Padre! Umiltà ci vuole! e tanta!
    PS Ciò che dice l'ospite delle 22.26 ha ragione e andrea s. torto: la chiesa di Roma ha la sollecitudine per tutte le Chiese... per ciò si interessa di tutti, perchè si concepisce come centro dell'unità!
    Saluti
    Flavio

    RispondiElimina
  9. Appunto: il documento fu lodato ed approvato dall'allora Prefetto della CdF Card. Joseph Ratzinger.

    RispondiElimina
  10. sai Manuel io sono un cattolico fortemente conciliare e mi rigira sempre in testa quel canone della Sacrosanctum Concilium che dice che nessuno anchorchè prete osi aggiungere togliere o mutare alcunchè dai sacri riti come sono stati formalizzati dalla S. CHiesa ("nessuno osi", mi sa che questa gli è veramente scappata ai padri... sembra Trento allo stato puro...)
    Per uqesto mi interrogo sempre: ma questo aggiunge alcunchè o il V."grazie tante e buonasera a tutti" R. "grazie mille tante cose a Lei e famiglia" lo ha voluto la S. Chiesa?
    Poi non è che mi scandalizzo sai... per scandalizzarmi posso attingere a un collaudato repertorio di abusi qui in diocesi che il "signore e signori buonasera" è S. rosario puro in confronto!
    INfine: lo so che a Roma qualcuno risponderà: c'è sempre un giudice a Berlino... di cui farsi beffe!!!
    :-P

    RispondiElimina
  11. il primo che poi si lamenta e mi parla di ingerenza quando il rabbino capo di Roma ci dice che papa dobbiamo santificare o no......
    P.s. Voi vi siete fatti fuorviare dal Vaticano II Siete i veri ecumenici. una valta stabilito che qualcuno si allontana dalla chiesa non ha senso rincorrerlo! Specie se chi viene rincorso non vuole essere raggiunto! La Chiesa si deve trovare espedienti per unirsi in comunione con chi non crede??? siamo messi proprio male....

    RispondiElimina
  12. Ben tre Evangelisti ( Matteo, Marco, Luca) parlano chiaramente di famosi calzari ed altrettanto famosa polvere da scuotere...Anzi Matteo è,lasciatemelo dire, addirittura agghiacciante nel riportare le parole di N.S.G.C. ma assai chiaro!
    Invito tutti a leggere il capitolo decimo di Matteo...ed applicare un po' di sana logica ( il PadreEterno brilla,rifulge,abbaglia per logica,coerenza e buonsenso e non certo per esegesi o paroloni astrusi)... Poi mi permetto di consigliare di valutare chi è stato invitato ad Assisi e sulla validità o meno di una certa famosa preghiera che si dice una volta all'anno. Ma non vale certo solo per queste persone,è chiaro,vale per tutti coloro che si deve ( DEVE!) evangelizzare.

    Per chi vorrà accusarmi di qualsiasi cosa o -ismo lo ribadisco : è VANGELO...non il bugiardino dell'aspirina

    RispondiElimina
  13. <span>Premesso che un credente -praticante dovrebbe confidare almeno nel lavoro teologico delle Congregazioni, che non è dogma di fede ma semplice esercizio della virtù della fiducia</span>, penso che non è stato opportuno pubblicare l'articolo in questione . 
    Non  si può in effetti affidare una complessa questione teologica-liturgica a poche righe pervase di sensazionalismo.
    Sarebbe come pubblicare su un rotocalco una complessa questione storico-filosofica.
    Il bicchieri di cristallo debbono essere conservati dentro statole di velluto altrimenti rischiano di frantumarsi.
    Non riduciamo una cosa così delicata alle " battute " che fanno effetto  alla Novella2000 ( non se esiste ancora questo rotocalco) ...
    Buona giornata a tutti.

    RispondiElimina
  14. si provveda ad una seria e urgente rettifica di un atto inconcepibile, ancor prima che inaccettabile.

    l'urgente rettifica di un "atto inconcepibile, ancor prima che inaccettabile."
    dovrebbe essere fatta , in modo URGENTISSIMO, innanzitutto per il gesto INCONCEPIBILE in 19 secoli e mezzo, di <span>Assisi1, </span>CONDANNANDO apertamente l'oltraggio al 1° e sommo Comandamento, compiuto da un
    Vicario di Cristo, in rappresentannza -non richiesta- di tutta la Chiesa:
    dovrebbe essere condannato,  anzichè ripetuto e commemorato, considerato giusto e venerabile, perchè compiuto da un neo-beatificato per meriti ecumenici  !
    ----------------

    addirittura. oltraggio su oltraggio,  il by-pass del 1° Comandamento viene affidato alla Madonna !
    questo può solo attirare sulla Chiesa gravissimi castighi di  Dio Padre ! 
    altro  che peregrinantes della verità....
    qui si trratta di un rinnegamento confermato della Verità concosciuta

    RispondiElimina
  15. <span>si provveda ad una seria e urgente rettifica di un atto inconcepibile, ancor prima che inaccettabile.  
     
    l'urgente rettifica di un "atto inconcepibile, ancor prima che inaccettabile."  
    dovrebbe essere fatta , in modo URGENTISSIMO, innanzitutto per il gesto INCONCEPIBILE in 19 secoli e mezzo, di <span>Assisi1, </span>CONDANNANDO apertamente l'oltraggio al 1° e sommo Comandamento, compiuto da un  
    Vicario di Cristo, in rappresentannza -non richiesta- di tutta la Chiesa:  
    dovrebbe essere condannato,  anzichè ripetuto e commemorato, considerato giusto e venerabile, perchè compiuto da un neo-beatificato per meriti ecumenici  !  
    ----------------  
     
    addirittura. oltraggio su oltraggio,  il by-pass del 1° Comandamento viene affidato alla Madonna !  
    questo può solo attirare sulla Chiesa gravissimi castighi di  Dio Padre !   
    altro  che peregrinantes della verità....  
    qui si tratta di un rinnegamento confermato e reiterato con tenacia, per LA TERZA VOLTA, (come Pietro in quella sera del Giovedì Santo) della Verità conosciuta da 2011 anni: la Luce eterna, Cristo signore Redentore, che viene tra i suoi, dai quali NON VIENE ACCOLTO, per far piacere agli uomini idolatri, pagani e atei, adoratori di demoni;</span>
    per non dispiacere al mondo, che è sotto il potere del maligno, si preferisce dispiacere a Dio !

    RispondiElimina
  16. <span><span>si provveda ad una seria e urgente rettifica di un atto inconcepibile, ancor prima che inaccettabile.    
       
    l'urgente rettifica di un "atto inconcepibile, ancor prima che inaccettabile."    
    dovrebbe essere fatta , in modo URGENTISSIMO, innanzitutto per il gesto INCONCEPIBILE in 19 secoli e mezzo, di <span>Assisi1, </span>CONDANNANDO apertamente l'oltraggio al 1° e sommo Comandamento, compiuto da un    
    Vicario di Cristo, in rappresentannza -non richiesta- di tutta la Chiesa:    
    dovrebbe essere condannato,  anzichè ripetuto e commemorato, considerato giusto e venerabile, perchè compiuto da un neo-beatificato per meriti ecumenici  !    
    ----------------    
       
    addirittura. oltraggio su oltraggio,  il by-pass del 1° Comandamento viene affidato alla Madonna !    
    questo può solo attirare sulla Chiesa gravissimi castighi di  Dio Padre !     
    altro  che peregrinantes della verità....    
    qui si tratta di un rinnegamento confermato e reiterato con tenacia, per LA TERZA VOLTA, (come Pietro in quella sera del Giovedì Santo) della Verità conosciuta da 2011 anni: la Luce eterna, Cristo signore Redentore, che viene tra i suoi, dai quali NON VIENE ACCOLTO, per far piacere agli uomini idolatri, pagani e atei, adoratori di demoni;</span>  
    per non dispiacere al mondo, che è sotto il potere del maligno, si preferisce dispiacere a Dio !</span>

    RispondiElimina
  17. <span><span><span>si provveda ad una seria e urgente rettifica di un atto inconcepibile, ancor prima che inaccettabile.      
         
    l'urgente rettifica di un "atto inconcepibile, ancor prima che inaccettabile."      
    dovrebbe essere fatta , in modo URGENTISSIMO, innanzitutto per il gesto INCONCEPIBILE in 19 secoli e mezzo, di <span>Assisi1, </span>CONDANNANDO apertamente l'oltraggio al 1° e sommo Comandamento, compiuto da un      
    Vicario di Cristo, in rappresentannza -non richiesta- di tutta la Chiesa:      
    dovrebbe essere condannato,  anzichè ripetuto e commemorato, considerato giusto e venerabile, perchè compiuto da un neo-beatificato per meriti ecumenici  !      
    ----------------      
         
    addirittura. oltraggio su oltraggio,  il by-pass del 1° Comandamento viene affidato alla Madonna !      
    questo può solo attirare sulla Chiesa gravissimi castighi di  Dio Padre !       
    altro  che peregrinantes della verità....      
    qui si tratta di un rinnegamento confermato e reiterato con tenacia, per LA TERZA VOLTA, (come Pietro in quella sera del Giovedì Santo) della Verità conosciuta da 2011 anni: la Luce eterna, Cristo Signore Redentore, Verbo di Dio fatto Uomo, che viene tra i suoi, dai quali NON VIENE ACCOLTO, non viene nominato nè annunciato, per far piacere agli uomini idolatri, pagani e atei, adoratori di demoni;</span>   viene TACIUTO PER VERGOGNA DEL MONDO:
    per non dispiacere al mondo, che è sotto il potere del maligno, si preferisce dispiacere a Dio !</span></span>

    RispondiElimina
  18. io vi chiedo: come  potete pretendere  che "nelle sacre mura"  ci si preoccuopi di riparare  qualsivoglia atto inconcepibile,  se da ben 49 anni si lasciano correre mille e mille atti INCONCEPIBILI, per  abbracciare lo spirito del mondo che è soggiogato da satana ?

    i ministri di Dio , pastori piccoli e grandi, raccoglieranno ciò che avranno seminato:<span> vento di tempesta </span>anzichè la bella primavera che  si sono ostinati  a perseguire, come una CHIMERA,  nonostante l'evidenza del <span>deragliamento permanente e crescente, p</span>rovocato da quel cavallo di Troia che nell'ottobre 1962 fu accolto sconsideratamente dentro le "sacre mura", ritenendolo un magnifico dono di "sorti progressive di nuova pentecoste", a sfregio  totale delle parole di MONITO della Vergine SS.ma che aveva messo in guardia contro  l'ALTERAZIONE DELLA DIVINA LITURGIA, causa prima e diretta del suicidio della Chiesa, iniziato il 13 ottobre 1962, proseguito nel dies nigro notanda lapillo del 30 novembre 1969,  e culminato nei tre atti di auto-oscuramento e negazione  di Cristo Signore Fondatore, che ha COMANDATO  L'EVANGELIZZAZIONE DI TUTTI I POPOLI:  i tre atti di auto-demolizione   ASSISI1 - 2 - 3, di cui  l'ultimo ssegnerà ufficialmente la Crocifissione del Corpo Mistico di Cristo, la sua KENOSIS  epocale e assolutamente inedita in 2011 anni  .

    RispondiElimina
  19. L'inutilità di questo topic è evidente- Abbiamo cose ben più serie di cui preoccuparci (in primis proprio Assisi).

    RispondiElimina
  20. non metto in dubbio il valore di queste dotti ed elaborati argomenti ma perchè la redazione non scrive anche due parole per ricordare la morte di don Mazzi...?

    RispondiElimina
  21. Ricordo che in San Pietro, nel corso dei novendiali in suffragio di Giovanni Paolo II, ho assistito al rito della Chiesa Siro-Antiochena Maronita (Mons. Sfeir era il celebrante). Il rito conmprende l'Anafora dei dodici Apostoli, che dovrebbe avere origini ancor più antiche di quella di Addai e Mari.
    Per quest'ultima nulla di nuovo: si celebra il X anniversario del riconoscimento di validità avvenuto nel 2001, peraltro con assenza di seria e puntuale argomentazione a sostegno.


    Pare che la formula di Addai e Mari sia giunta fino a noi non inte­gra, qual era anticamente, ai primordi della Chiesa. Ne è tuttora ignoto il perché sia come che sul quando la formula consacratoria (le parole dell'istituzione) è scomparsa da quell'anafora.
    In un documento ho trovato queste ipotesi: per un errore dei copisti? perché il celebrante la recitava a memoria? per riflesso della controversia sull'epiclesi, a cui i nestoriani attribuiscono l'efficacia consacratoria invece che alle parole dell'Istituzione? Il problema rimane irrisolto per mancanza di documenti decisivi.
    Stessa incertezza sulla da­ta della scomparsa della formula consacratoria da quel rito: alcuni la pongono intorno al XV secolo; altri in tempi più remoti (v. l'Eucarestia a cura di A. Piolanti, ed. 1957, pp. 514-516 e A. Raes Le recit de l'institution euchare­stique dans l'anaphore chaldeen­ne et malabare des Apotres). In quest'ultima formula, il racconto dell'istituzione è invece presente...


    Ci si chiede il perché riconoscere una forma mutilata. Il motivo dichiarato è sempre quello dell'"antichità", oltre alla volontà di "andare incontro"... Mi pare una motivazione che manca di sostanza, a tutto scapito della Verità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "oltre alla volontà di "andare incontro""
      Questa è la sostanza, tale formula di Assai e Mari permette questa liturgia unica per tutte e tre le confessioni, con la differenza che per i protestanti e gli anglicani non fa ne caldo be freddo, ma per i cattolici significa devastazione della S.S Eucarestia.
      Con Paolo VI nostro Signore, il S.S Sacramento lo hanno sloggiato dalla centralità in qualche remoto angolo, con Bergoglio verrà addirittura cacciato di casa.
      Che lo Spirito Santo ci illumini.

      Elimina
  22. <span>Ricordo che in San Pietro, nel corso dei novendiali in suffragio di Giovanni Paolo II, ho assistito al rito della Chiesa Siro-Antiochena Maronita (Mons. Sfeir era il celebrante). Il rito comprende l'Anafora dei dodici Apostoli, che dovrebbe avere origini ancor più antiche di quella di Addai e Mari.  
    Per quest'ultima nulla di nuovo: si celebra il X anniversario del riconoscimento di validità avvenuto nel 2001, peraltro con assenza di seria e puntuale argomentazione a sostegno.   
    Pare che la formula di Addai e Mari sia giunta fino a noi non inte­gra, qual era anticamente, ai primordi della Chiesa. Ne è tuttora ignoto il perché sia come che sul quando la formula consacratoria (le parole dell'istituzione) è scomparsa da quell'anafora.  
    In un documento ho trovato queste ipotesi: per un errore dei copisti? perché il celebrante la recitava a memoria? per riflesso della controversia sull'epiclesi, a cui i nestoriani attribuiscono l'efficacia consacratoria invece che alle parole dell'Istituzione? Il problema rimane irrisolto per mancanza di documenti decisivi.  
    Stessa incertezza sulla da­ta della scomparsa della formula consacratoria da quel rito: alcuni la pongono intorno al XV secolo; altri in tempi più remoti (v. l'Eucarestia a cura di A. Piolanti, ed. 1957, pp. 514-516 e A. Raes Le recit de l'institution euchare­stique dans l'anaphore chaldeen­ne et malabare des Apotres). In quest'ultima formula, il racconto dell'istituzione è invece presente...  
     Ci si chiede il perché riconoscere una forma mutilata. Il motivo dichiarato è sempre quello dell'"antichità", oltre alla volontà di "andare incontro"... Mi pare una motivazione che manca di sostanza, a tutto scapito della Verità.</span>

    RispondiElimina
  23. è giusto e necessario affidarlo alla Misericordia di Dio, come si fa per tutti i defunti:
    Requiem aeternam dona eis Domine.

    RispondiElimina
  24. <span>dovrebbe essere fatta , in modo URGENTISSIMO, innanzitutto per il gesto INCONCEPIBILE in 19 secoli e mezzo, di <span>Assisi1, </span>CONDANNANDO apertamente l'oltraggio al 1° e sommo Comandamento, </span>
    E non dimentichiamoci anche del QUINTO: NON AMMAZZARE, che vuol dire anche "Non confermare nell'errore".Anni fa, su
     una ML cattolica, si affaccio' una romanaccia e romanista, seguace del
     pensiero di un maestro vietnamita. Ovviamente una ex-cattolica. Su tale
     lista, comunico' la sua "consacrazione" nella Via del maestro di cui
     sopra, con tanto di luogo e data di quando avrebbe fatto la "vestizione da
     monaca".
     Non pochi preti si sperticarono nel fare complimenti ed auguri. In
     particolare uno. Un signore, fece notare a tale prete, che, lui prete,
     aveva, quanto meno "materialiter" violato il V Comandamento. "NON
     AMMAZZARE", vuol dire anche "Non confermare nell'errore". Il prete si
     lancio' in una professione di fede "relativista" (contraddizione in
     termini). Ovvero, che la signora in questione e' perfettamente convinta di
     essere nel giusto. Pertanto, se era lei a pensare di sbagliarsi, allora si
     sarebbe compiuta la conferma nell'errore. Dato che soggettivamente la
     signora e' convinta di stare a posto, lui non sta confermando un bel resto
    di nulla. Cosa ci avete capito? Io ben poco. O meglio, tremo all'idea di
     aver capito che, il nostro prete, non ha fatto altro che emulare Pilato
     :"Cos'e' la verita'"?
    E poi, a voler prendere per buona tale tesi (che, comunque, in se' e per
     se', non sta ne' in Cielo, ne' in terra) e' proprio convinto che la
     signora
     e' senza dubbi? E se il fatto stesso della comunicazione ad una ML
    cattolica, non e' che era una manovra, un grido d'aiuto dell'inconscio (o
     dell'Angelo Custode,  dei santi patroni o delle Anime degli avi dal
     Purgatorio o di tutti un po')  per cercare su cosa basare un ultimo, estremo tentativo di ripensamento?
     Risultato: il signore che aveva bacchettato il prete, fu espulso dalla ML.

    RispondiElimina
  25. Mi meraviglio che il topic non sia invaso dai commenti degli eminentissimi e dottissimi componenti della CDE (Congr. degli Eretici) della sede distaccata...... ;) :) :-D :* :-P

    RispondiElimina
  26. @ tutti gli avvoltoi (in margine alla Crocifissione del Corpo Mistico, in atto da decenni e culminante con Assisi3)

    Io vi dico: Quella notte quando tornerà il Figlio dell'uomo, se due persone si troveranno nello stesso letto, una sarà presa e l'altra lasciata. Se due donne si troveranno insieme a macinare il grano, una sarà presa e l'altra sarà lasciata'. I discepoli allora gli chiesero:
    - Signore, queste cose dove accadranno?
    Gesù rispose loro:

    - Dove c'è un cadavere, là si radunano anche gli avvoltoi.

    RispondiElimina
  27. <span>@ tutti gli avvoltoi (in margine alla Crocifissione del Corpo Mistico, in atto da decenni e culminante con Assisi3)  
     
    </span>Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà. <span></span>
    <span>Io vi dico: Quella notte quando tornerà il Figlio dell'uomo, se due persone si troveranno nello stesso letto, una sarà presa e l'altra lasciata. Se due donne si troveranno insieme a macinare il grano, una sarà presa e l'altra sarà lasciata'. I discepoli allora gli chiesero:  
    - Signore, queste cose dove accadranno?  
    Gesù rispose loro:
     
    - Dove c'è un cadavere, là si radunano anche gli avvoltoi.</span>
    (Lc 17, 33-37)

    RispondiElimina
  28. N'zomma, te ciai l'avvortoio sulla spalliera der letto!
    ;) :) :-D :* :-P :-P

    RispondiElimina
  29. Direi che l'articolo ha veramente punto sul vivo il primo "Ospite" il quale, oltre a qualche insulto, non dice nulla.
    1- Per lui è cosa ovvia che nell'Anafora AM sia presente la "forma consacratoria": se fosse così "ovvio", non sarebbe stato necessario un documento preceduto da lunghi anni di studio.
    2-L'Ospite pone l'equazione "epiclesi=forma consacratoria", assolutamente inaccettabile (poco importa ciò che "credono" gli orientali). I Cattolici Greci, come i Latini, credono nella necessità della forma per la validità del sacramento.
    3-Il "mentecatto latino" cerede al primato petrino e dunque cita il Magistero della "Prima Sede".
    4-L'Ospite afferma con spensieratezza che una cristologia nestoriana (eretica) non influisce punto sulla teologia dei sacramenti. Ma questo è tutto da dimostrare: l' "umanità" presente realmente nell'eucaristia è l'umanità del Verbo, a lui unita per ipostasi; la teologia nestoriana pone in Cristo 2 figli uniti per "congiunzione" (=unione morale non ipostatica): resta dunque da chiarire "Chi" è presente nell'Eucaristia: un uomo assunto dal Verbo oppure l'umanità gloriosa del Verbo?
    5- L'antichità, se non è congiunta a universalità, apostolicità e ortodossia, è solo un "errore antico".

    RispondiElimina
  30. <span>"Nolite dare sanctum canibus, neque mittatis margaritas vestras ante porcos, ne forte conculcent eas pedibus suis, et conversi dirumpant vos".</span>

    RispondiElimina
  31. E' certamente lodevole l'aver posto fine ( alla maniera postconciliare, cioè dando ragione agli altri ) a dispute secolari sulla validità della formula consacratoria caldaica, e quindi su quella della loro messa: si sono tolti di mezzo imbarazzanti sospetti di eresia, ci si è tolti il pensiero di dover ricondurre i caldei nell'unità cattolica con la Chiesa di Roma e si aggiunto un posto alla lauta tavola del festino ecumenico postconciliare. Tuttavia non si può negare che un problemino, magari piccolo piccolo, alla teologia sacramentaria di noi latini questo documento lo pone: non è che si può proibire ai latini ciò che si autorizza agli assiri, pena il precipitare nel pensiero delirante di un razzismo teologico inaccettabile ed assurdo, perchè illogico.

    RispondiElimina
  32. Caro Ospite che chiami mentecatti noi Latini, si dà il caso che per la validità di un Sacramento è di fede che necessitano ministro, forma e materia e a stabilire che cosa debbano essere non sei tu, né le chiese scismatiche, ma l'autorità della Chiesa Cattolica. Tant'è vero che Leone XIII ha escluso la validità dei sacramenti anglicani per l'invalidità del loro ordine sacro e questo proprio a causa di un difetto di forma. Ora la Chiesa ha sempre insegnato che la forma dell'eucaristia sono le parole di Gesù dette sul pane e sul vino che possono avere delle varianti nei riti latini e orientali, ma che comunque ci devono essere. Quello che stabiliscono altre chiese non cattoliche non è certamente un parametro di fedeltà alla Tradizione.

    RispondiElimina
  33. questo è ovvio e doveroso come per tutti gli uomini che lasciano questa valle di lacrime (nella quale comunque si piange tanto volentieri)

    RispondiElimina
  34. Qualcuno ha mai riflettuto sul fatto che si tratta di una piccola comunità di persone che invocano il nome di Cristo in un ambiente ostile, sempre sull'orlo della persecuzione e spesso effettivamente perseguitati? No: quello che conta è che avrebbero dovuto conoscere i mirabili sviluppi della teologia sacramentale della cristianità latina medievale (che invece di essere perseguitata, perseguitava): materia, forma, et simila, e soprattutto andare colla corda al collo in Vaticano per riconoscere la supremazia del papa. Se no sono maledetti eretici e scismatici, e forse fanno bene i musulmani a farli fuori. Questo varrebbe anche per i copti d'Egitto e il loro papa, Shenuda II, arcieretici monofisiti (o monoteliti? chi si ricorda più?). Cari ospite, Andrea S., Don Gianluigi e don Luca, a dire quello che voi dite, non siete né cristiani né cattolici (e questo vale soprattutto per chi, oltre al resto, è anche prete) ma solo fanatici disumani

    RispondiElimina
  35. non hai capito tu andrea s., il problema non è cosa credono gli assiri, che possono anche credere che la consacrazione avvenga dicendo abracadabra; il problema è che Roma ti viene a dire che la loro anafora è valida anche senza parole della consacrazione. Capito? il problema è quello che dice Roma, non il fatto che i non cattolici non sono cattolici

    RispondiElimina
  36. espedienti come dire cose contrarie ai dogmi.

    RispondiElimina
  37. i monofisiti i musulmani in Egitto li hanno chiamati e invocati per liberarsi dell'Imperatore d'Oriente, allora cattolico. Quindi la scelta l'hanno fatta loro, storicamente. Chi si ricorda più? già, che ci frega se Gesù è uomo, Dio o quant'altro, chi se lo ricorda. Se te lo ricordi non sei né cristiano, né cattolico, giusto?

    RispondiElimina
  38. Queste considerazioni, pur vere, non autorizzano i maomettani a far dei Copti, carne di porco: Exurgat Deus, et dissipentur inimici ejus, et fugiant qui oderunt eum, a facie ejus (Ps 64,1)

    RispondiElimina
  39. è un personaggio dei Promessi Sposi...mi pare che sia il pievano di una chiesa vicina a quella di don Abbondio

    RispondiElimina
  40. Se tua moglie se ne va non ha senso rincorrerla... la mandi a quel paese e basta, soprattutto se ha torto lei... preferisco seguire Quello che inseguiva la pecorella smarrita!
    Ciao
    Flavio

    RispondiElimina
  41. Mi pare che gà da molti anni la Chiesa copta non sia più monofisita; almeno da quando un protocollo dottrinale è stato firmato d'intesa con la Chiesa di Roma e con quella di Costantinopoli. Si è chiarito che le divergenze del passato erano dovute a malintesi ed inasettezze terminologiche. Oggi il Patriarcato copto di Alessandria è annoverato tra le Chiese ortodosse. Così almeno mi sembra di ricordare d'aver letto.

    RispondiElimina
  42. <span>Mi pare che gà da molti anni la Chiesa copta non sia più monofisita.</span>
    Io che li ho frequentati, degli Copti Etiopi, ti so dire che i semplici fedeli ed il basso clero sono sempre FIERI di affermare la SINGOLA NATURA DIVINA di Gesù. Altre concenzioni, le considerano prossime alla bestemmia.

    RispondiElimina
  43. Caro filoassiro lei sta delirando.

    Constatare un errore teologico non significa condannare nessuno al massacro: finiamola di fare queste illazioni dal dogma alla storia!

    La forma dell'Eucaristia non è un "mirabile" sviluppo della teologia scolastica, ma un dato primario della fede presente nella sacra scrittura: 1Cor 11, 23-26. San Paolo celebrava messa così!!!

    Mi pare che pochissimi qua sopra abbiano letto il post; inoltre ho idea che ancor meno abbiano colto il nocciolo del problema: I TEOLOGI PROGRESSISTI STANNO USANDO UN TESTO ANTICO MA OSCURO PER DISTUGGERE IL DOGMA DELLA CHIESA CATTOLICA!

    La colpa non è degli assiri che, peraltro, accettano di buon grado anche un'Anafora che contenga la forma di consacrazione, ma dei modernisti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quello di don Luca
      "I TEOLOGI PROGRESSISTI STANNO USANDO UN TESTO ANTICO MA OSCURO PER DISTUGGERE IL DOGMA DELLA CHIESA CATTOLICA!"
      è il nocciolo della questione quindi " Contra factum non datur argumentum"
      Il resto mi pare pan grattato.

      Elimina
  44. Concordo con Ospite al 100%. Il prof C. GIRAUDO è stato mio professore, una degnissima persona, uno studioso di primo ordine, certo conciliarista ma tra i gesuiti romani il meno modernista, a suo modo assolutamente tradizionalista!!!! ... e poi vorrei tanto capire pure io chi sia questo DF, e poi mo' checcentra la Chiesa Siriana? e poi detto francamente la Chiesa Assira è l'unica che si oppone ai cambiamenti e alle abominazioni dei greco-cattolici presenti nel territorio che in combutta con i latini (assai scarsi e provenienti in gran parte dal Libano) stanno incominciando ad "aggiornare pastoralmente" il culto orientale con delle cose che fanno raccapriccio...

    Non capisco il senso del post se non un intento non troppo velatamente occulto di screditare la Siria anche dal punto di vista "cristiano"... magari giustificando o tollerando un'invasione "liberatoria-e-democratica"???? sostenendo quindi la tesi della SIRIA-PAESE-CANAGLIA, e ora anche "SIRIA-ERETICA-DA-SEMPRE"????

    RispondiElimina
  45. I copti etiopi non sono i copti egizi: da essi i primi si sono voluti separare per ragioni di orgoglio ( comprensibile e legittimo) nazionalistico, radicalizzando un linguaggio impreciso e foriero di equivoci. Le controversie teologiche affondano le loro radici in definizioni e terminologie che non hanno conosciuto il processo di focalizzazione che gli eventi storici  hanno imposto alle chiese greche e latine. Forse ci sono anche tendenze ereticheggianti: ci vuole pazienza e carità, in considerazione di ciò che hanno vissuto e vivono. Nell'attesa che la tunica stracciata della Catholica venga ricondotta all'unità della confessione, voglia il Signore benedire custodire e far fruttificare la testimonianza di questi nostri fratelli confessanti la Divinità di N.S. Gesù Cristo fra le bestemmie dei suoi negatori.

    RispondiElimina
  46. <span>Concordo con Ospite al 100%. Il prof C. GIRAUDO è stato mio professore, una degnissima persona, uno studioso di primo ordine, certo conciliarista ma tra i gesuiti romani il meno modernista, a suo modo assolutamente tradizionalista!!!! ... e poi vorrei tanto capire pure io chi sia questo DF, e poi mo' checcentra la Chiesa Assira? e poi detto francamente la Chiesa Assira è l'unica che si oppone ai cambiamenti e alle abominazioni dei greco-cattolici presenti nel territorio (Siria, Iran, Iraq, Libano) che in combutta con i latini (assai scarsi e provenienti in gran parte dal Libano) stanno incominciando ad "aggiornare pastoralmente" il culto orientale con delle cose che fanno raccapriccio...  
     
    Non capisco il senso del post se non un intento non troppo velatamente occulto di screditare la Siria e l'Iran in particolare anche dal punto di vista "cristiano"... magari giustificando o tollerando un'invasione "liberatoria-e-democratica"???? sostenendo quindi la tesi della SIRIA-IRAN-PAESI-CANAGLIA, e ora anche "SIRIA-E-IRAN-ERETICI-DA-SEMPRE"????</span>

    RispondiElimina
  47. Bravo Andrea, inter alia ricordo che tutta la questione era stata gestita dall'allora card. Joseph ratzinger. Modernista anchelui?

    RispondiElimina
  48. Non è che "non accettano la forma di consacrazione" (???), semplicemente la intendono in modo diverso. D'altra parte, anche nel rito greco di san Giovanni Crisostomo la consacrazione vera e propria viene <span>dopo</span> le parole dell'Istituzione, segno che la trasformazione dei Doni non è ancora ritenuta compiuta.

    RispondiElimina
  49. direi (oppure no aspetta prestami la tua benda)

    RispondiElimina
  50. questo però non per i cattolici, mi spiace

    RispondiElimina
  51. W GLI ASSIRI E I BABILONESI, PAPISTI, PLINIANI E PRETI AL ROGO!

    RispondiElimina
  52. W GLI ASSIRI E I BABILONESI, PAPISTI, PLINIANI E PRETI AL ROGO!

    RispondiElimina
  53. Mi pare che tutto delle vostre reazioni abbi del molto surreale.
    L'autorità ecclesiastica ha deciso per il mutamento della c.d. forma del sacramento, è nel suo potere e bisognerebbe ubbldire.
    L'autorità ecclesiastica ha deciso irreversibilmente per l'ecumenismo e non può essere certo un blog a impedirlo;
    tra l'altro vi annuncio che la traduzione ecumenica della anaofaro latina terza è stata molto apprezzata nella congregazione degli esperti della CEI che si occupano della revisione della traduzione del messale romano e sicuramente sarà recepita quasi ttotalmente.
    Dunque rassegnatevi.

    RispondiElimina
  54. E qui sta il busillis: l''autorità ecclesiastica non può fare esattamente fare ciò che lei descrive: non è nel potere dell'autorità ecclesiastica" mutare la fede! Dunque rassegnatevi (lei e l'"autorità").

    RispondiElimina
  55. la pecorella smarrita le dice nulla?

    RispondiElimina
  56. <span>E qui sta il busillis: l''autorità ecclesiastica non può fare esattamente fare ciò che lei descrive: non è nel potere dell'"autorità ecclesiastica" mutare la fede! Dunque rassegnatevi (lei e l'"autorità ecclesiatica").
    </span>

    RispondiElimina
  57. Quando i pastori si trasformano in... despoti tutto diventa lecito.
    I fedeli? non contano nulla decidono tutto gli archeologi della liturgia...
    Non lamentiamoci se il Tempio è desolato e in rovina...

    RispondiElimina
  58. ... tra l'altro vi annuncio che la traduzione ecumenica della anaofaro latina terza è stata molto apprezzata nella congregazione degli esperti della CEI che si occupano della revisione della traduzione del messale romano e sicuramente sarà recepita quasi ttotalmente.  
    Dunque rassegnatevi ...

    Rassegnarci? E perché mai?
    Tanto fra dieci-quindici anni la traduzione "molto apprezzata" cambierà nuovamente. E poi cambierà ancora. E poi ancora. E ancora ...
    L'originale invece ...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti, noi ci atteniamo alle parole di nostro Signore, mantenendo la "Sua" formula consacratoria, per il resto può darsi che come Ministrante (di che non è dato sapere) abbiano avuto una illuminazione di-vino, ma che non abusiate però, poiché il di-vino vi fa vedere lucciole per lanterne.

      Elimina
  59. Se anche Mons. Gherardini nel 2004 dedicò più di 300 pagine su Divinitas alla discussione di tale controverso documento vuol dire che l'intera questione tanto chiara non è.

    RispondiElimina
  60. Nella Divina Liturgia di san Giovanni Crisostomo, che la consacrazione avvenga dopo l'epiclesi, lo dicono gli ortodossi di oggi, ma c'è un'omelia dello stesso santo dottore, che dice che la consacrazione avviene per le parole stesse del Signore (istituzione) dette dal sacerdote! Si sa che gli ortodossi hanno volto al contrario tutto ciò che è stato dichiarato dogmatico dai latini, per puro spirito di contraddizione, anche se in precedenza credevano le stesse cose. A meno che uno pretenda di saperne più del Crisostomo.

    RispondiElimina
  61. Per @b:
    Non stupisce affatto che un semplice fedele o il basso clero conosca la propria dottrina in modo assai impreciso. Questo succede anche tra noi cattolici... e forse anche peggio.

    RispondiElimina
  62. L'autorità potrebbe teoricamente decidere di dare l'ordinazione alle donne, o il battesimo alle galline, o la cresima ai gatti. Ciò non significa che il rito risulti legittimo e/o valido. L'autorità è stata costituita da Cristo per conservare e garantire il deposito della fede, non per inventare ciò che si desidera. L'infallibilità non si applica al di fuori del contesto previsto. Gli abusi di autorità saranno puniti dal Padrone al suo ritorno (Matteo 24, 45-51).

    RispondiElimina
  63. Ministrante, io lo so che lei è un provocatore: faccia il suo mestiere (fa' ciò che devi fare..., è stato già detto!), ma almeno lo faccia bene. E per usare toni tanto apodittici, di grazia, come minimo si faccia ordinare Vescovo!

    RispondiElimina
  64. Non è questione di quel che "dicono gli Ortodossi", ma di quel che dice il testo della Divina Liturgia. Sia gli Ortodossi che i Greco-cattolici pronunziano l'epiclesi <span>dopo</span> l'Istituzione: ma se i Doni sono già consacrati, che necessità ci sarebbe di chiedere a Dio di consacrarli, dicendo "fa' di questo pane il prezioso Corpo del Tuo Cristo", e "fa' di ciò che è in questo calice il prezioso Sangue del Tuo Cristo"?

    RispondiElimina
  65. Leggo da un forum alla domanda: "quando avviene la transustanziazione?"
    "Questa domanda è classica del nostro modo di pensare: per loro è completamente senza senso.
    Cristo esisteva anche prima di incarnarsi? Ovviamente si, e allora per gli orientali non ha senso dire che Cristo (e il suo Corpo) inizia a esistere in un certo momento.
    Al di là di questa osservazione (peraltro non difficilmente confutabile), il punto focale per gli orientali è che il tempo nella Liturgia non è il notro Tempo.

    La Liturgia è fuori dal nostro tempo: il sacrificio Eucaristico è lo stesso sacrificio della croce proprio perché si colloca in un altro Tempo, altrimenti sarebbe solo o ripetizione, o ricordo.
    La Liturgia si svolge davanti a Dio come nell'Apocalisse: non c'è nè un prima né un dopo.
    Guarda la foto del Grande Ingresso (offertorio) che ho postato sopra: le specie (non consacrate) vengono esposte con quasi la stessa deferenza che dopo la consacrazione.
    Lo so che è molto difficile per noi capire..."

    E ciò che è misterioso di solito fa paura. lo capisco.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Minstrel
      "La Liturgia è fuori dal nostro tempo: il sacrificio Eucaristico è lo stesso sacrificio della croce proprio perché si colloca in un altro Tempo, altrimenti sarebbe solo o ripetizione, o ricordo.
      La Liturgia si svolge davanti a Dio come nell'Apocalisse: non c'è nè un prima né un dopo."

      Deo gratias, un commento veramente come si deve, anche se per qualcuno sarà un pochino difficile da comprendere,parafrasando la frase di nostro Signore " chiedete e vi sarà spiegato"

      Elimina
  66. L'originale invece cambierà nella traduzione nuovamente. <span>E poi cambierà ancora. E poi ancora. E ancora ... 
    </span>

    RispondiElimina
  67. @Viator: Guardi che il testo della Divina Liturgia l'ha scritto proprio San Giovanni Crisostomo. Quindi sapeva quel che diceva a proposito delle parole dell'istituzione. Epiclesi significa invocazione, non consacrazione. In realtà si dice solitamente che il testo dell'anafora (anche il Canone romano) va preso nel suo insieme: questo giustifica abbastanza bene che le singole parti non siano ordinate sequenzialmente secondo i nostri criteri. 

    RispondiElimina
  68. A parte l'accenno all'Apocalisse, che sembra seguire l'interpretazione eterodossa di Eugenio Corsini, l'osservazione di Minstrel mi piace molto. Aggiungo che anche nel Rito Romano antico le preghiere sacerdotali dell'Offertorio sembrano anticipare ed esplicitare il sacrificio e quindi la transustanziazione. Per coerenza, chi dice che l'Offertorio romano è un doppione da eliminare, elimini anche l'epiclesi di san Giovanni Crisostomo: tanto per razionalizzare fino in fondo.

    RispondiElimina
  69. L'osservazione non è mia, ma l'ho trovata e copiata paro paro dal forum cattolini romana, e purtroppo non ricordo il nome dell'utente. Giusto per chiarire. :)

    RispondiElimina
  70. Mah, questo articolo mi sembra una clamorosa esagerazione.
    A mio parare personale, chi scrive sembra commettere lo stesso errore di trarre un'intenzione, o per meglio dire uno "spirito", largamente più vasto e probabilmente in contraddizione rispetto alla "res" del documento. Se non fosse abbastanza chiaro, è lo stesso errore dei "concilio-maniaci" che dalla Sacrosanctum Concilium adducono le loro scuse, prive di valore rispetto al contenuto del documento conciliare stesso, per le loro fantasie liturgiche.

    RispondiElimina
  71. invito la redazione a ripubblicare questo articolo, visto che quel documento fu in vista dei prossimi cambiamenti al rito della messa in chiave ecumenica. Cambiamenti prossimi per un avvicinamento di tutte le confessioni cristiane.

    RispondiElimina
  72. Cristo esisteva prima di incarnarsi? Evidentemente NO! Esisteva il Figlio, generato ma non creato consustanziale al Padre. La Persona Divina del Figlio è da sempre, la natura umana creata di Cristo, assunta dalla Persona Divina del Figlio, esiste solo da un preciso momento della storia. Quando Maria aveva due anni Gesù Cristo non esisteva, il Figlio, generato ma non creato invece sì.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciò che dici Felice è vero, solo nel nostro tempo, cioè nello spazio/tempo, o nel "divenire", noi concepiamo un passato-presente-futuro, ma Dio è a-temporale in lui sussiste un istante eterno, passato-presente-futuro in Dio sussistono in un eterno presente, Dio non deve "Attendere" ma in lui tutto è compiuto, diverso è nel nostro caso, che necessita di aspettare, quando noi affermiamo di "Aspettare" vuol forse dire che anche Dio debba aspettare?, assolutamente no, diversamente collochiamo Dio come dipendente della sua stessa creazione, un errore che spesso facciamo è quello di trasferire nell'aldilà ciò che è proprio nell'aldiquà, quindi anche se Minstrel ha postato una frase già detta essa è corretta.

      Elimina
  73. Chiedo gentilmente a Benedetto se egli sia lo stesso Benedetto che scrive commenti sul sito www.agerecontra.it
    Tanto per avere un'idea del suo modo di ragionare.

    RispondiElimina