Dopo le epurazioni alla Dottrina per la Fede e al Culto divino, ritoccheranno anche il motu proprio Summorum Pontificum? Preghiamo e lottiamo perchè non succeda.
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La riforma della curia vaticana che papa Francesco sta attuando è compiuta in parte alla luce del sole e in parte nell'ombra.
Tra i provvedimenti adottati recentemente nell'ombra ve ne sono due emblematici.
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Il secondo provvedimento attuato nell'ombra riguarda la congregazione per il culto divino di cui è prefetto il cardinale Robert Sarah, anche lui oggetto di ripetute umiliazioni pubbliche da parte del papa, e ormai condannato a presiedere degli uffici e degli uomini che gli remano contro.
Diretta dal segretario della congregazione, l'arcivescovo inglese Arthur Roche, è stata istituita per volontà di Francesco all'interno del dicastero una commissione il cui obiettivo non è la correzione delle degenerazioni della riforma liturgica postconciliare – cioè quella "riforma della riforma" che è il sogno del cardinale Sarah – ma è proprio il contrario: la demolizione di uno dei muri di resistenza agli eccessi dei liturgisti postconciliari, l'istruzione "Liturgiam authenticam" emessa nel 2001 che fissa i criteri per la traduzione dei testi liturgici dal latino alle lingue moderne.
Con Benedetto XVI questi criteri erano stati ulteriormente rafforzati, in particolare per la volontà del papa di tener fermo il "pro multis" del Vangelo e del messale latino nelle parole della consacrazione del sangue di Cristo, contro il "per tutti" di molte traduzioni correnti.Ma Francesco ha fatto capire da subito che la cosa lo lasciava indifferente. E ora, con l'istituzione di questa commissione, va incontro alle idee di modernizzazione del linguaggio liturgico caldeggiate, ad esempio, dal liturgista Andrea Grillo, professore al Pontificio Ateneo Sant'Anselmo e molto apprezzato a Casa Santa Marta:
> La traduzione/tradizione impossibile: i punti ciechi di “Liturgiam authenticam”
C'è chi teme che dopo la demolizione di "Liturgiam authenticam" il prossimo obiettivo, di questa o di un'altra commissione, sia la correzione di "Summorum pontificum", il documento con cui Benedetto XVI liberalizzò la celebrazione della messa in rito antico.
C'è chi teme ... c'è chi dice ... ma che dite?
RispondiEliminaPost fatti di nulla. La "riforma della riforma" ci ... Sarah!
Perchè pubblicate le foto del "sinistro" nanni Moretti?
RispondiEliminaUn indignato
Potranno modificare il Summorum Pontificum ma non potranno mai prevalere sulla Vera Messa usus antiquior che è Eterna.
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