Assai volentieri pubblichiamo le riflessioni di un giovane studente, che ringraziamo di cuore, sul triste fenomeno dello sdoppiamento d'identità di alcuni preti che, afflitti da sindrome giovanilistica, si mettono a scimmiottare in modo ridicolo i modi di fare dei giovani ( alcuni spontanei, altri frutto di una furba operazione da "mercato globale") senza comunque badare troppo se alcuni di quei gesti sono lontani dal messsaggio cristiano.
Bene ha scritto il giovane :"Non si illudano gli organizzatori - di queste costose pagliacciate (a)liturgiche- che avranno a loro favore il numero impressionante di persone giunte per l'occasione" : perchè le loro chiese
rimarranno sempre più vuote!
Anche in questo triste caso ci domandiamo sgomenti: chi è stato il Professore di Liturgia in Seminario di questi preti?
AC
Cristo è rock? L'ennesimo scempio (a)liturgico a Cuneo
Vinadio è un ridente paese della Valle Stura, tra le Alpi Marittime e Cozie, a pochi chilometri dal confine francese, nel territorio della Diocesi di Cuneo.
Qui tutto è circondato dalla bellezza maestosa delle montagne; al centro del paese si erge lo straordinario Forte Albertino, capolavoro di ingegneria militare voluto da Carlo Alberto nel 1834 a difesa delle valli circostanti.
Bene ha scritto il giovane :"Non si illudano gli organizzatori - di queste costose pagliacciate (a)liturgiche- che avranno a loro favore il numero impressionante di persone giunte per l'occasione" : perchè le loro chiese
rimarranno sempre più vuote!
Anche in questo triste caso ci domandiamo sgomenti: chi è stato il Professore di Liturgia in Seminario di questi preti?
AC
Cristo è rock? L'ennesimo scempio (a)liturgico a Cuneo
Vinadio è un ridente paese della Valle Stura, tra le Alpi Marittime e Cozie, a pochi chilometri dal confine francese, nel territorio della Diocesi di Cuneo.
Qui tutto è circondato dalla bellezza maestosa delle montagne; al centro del paese si erge lo straordinario Forte Albertino, capolavoro di ingegneria militare voluto da Carlo Alberto nel 1834 a difesa delle valli circostanti.
Ecco
il luogo scelto per l'infausto evento che si è tenuto sabato 4 giugno:
per l'ennesima volta il gruppo della Pastorale Giovanile della Diocesi
di Cuneo ha proposto come momento culmine
Sì, proprio quella… e pensare che siamo nel 2016, non nei lontani anni Settanta!
Speravamo
di non dover più dare risonanza a simili deprecabili fatti, ma
purtroppo la storia si ripete, come ad Albiano (TN) nel 2012 ed in molte
altre diocesi italiane.
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L'iniziativa ha goduto di ampia risonanza a livello diocesano, a cominciare da una massiccia campagna di promozione sui cosiddetti social networks, fino alle pagine della locale stampa “cattolica”.
Le voci contrarie, come sempre in questi casi, sono state prontamente zittite da coloro che, pur professando liberalità, si dimostrano intransigenti e chiusi ad ogni forma di confronto con opinioni diverse dalle loro e con tutto ciò che possa essere tacciato di eccessiva “cattolicità”.
Chiunque conosca minimamente la situazione ecclesiale piemontese, marcata da anni di progressismo sfrenato e senza regole, saprà benissimo delle difficoltà che si incorrono nel professare la fede cattolica nella sua integrità, quando si tenta di smontarla quotidianamente e di far passare per buono soltanto l'eterodosso.
Chiunque conosca minimamente la situazione ecclesiale piemontese, marcata da anni di progressismo sfrenato e senza regole, saprà benissimo delle difficoltà che si incorrono nel professare la fede cattolica nella sua integrità, quando si tenta di smontarla quotidianamente e di far passare per buono soltanto l'eterodosso.
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Come sempre in questi casi, non mancano potenti mezzi organizzativi: uno spot promozionale (come se ci fosse bisogno di questo per invitare ad una Messa!) è stato caricato su YouTube ed è già tutto un programma.
Così sentenzia lapidariamente un commento al video: “Questo spot non ha nulla di religioso”. Eppure l'eco a livello diocesano non sembrava sufficiente, quindi è intervenuta la Pastorale Giovanile della CEI a promuovere la celebrazione sul suo sito internet e a livello nazionale, in barba ad anni di Magistero Papale e di documenti sulla Sacra Liturgia: se addirittura il sito ufficiale della Chiesa Italiana ha creduto di dover dare risonanza a tale spettacolo, siamo messi proprio male.
Così sentenzia lapidariamente un commento al video: “Questo spot non ha nulla di religioso”. Eppure l'eco a livello diocesano non sembrava sufficiente, quindi è intervenuta la Pastorale Giovanile della CEI a promuovere la celebrazione sul suo sito internet e a livello nazionale, in barba ad anni di Magistero Papale e di documenti sulla Sacra Liturgia: se addirittura il sito ufficiale della Chiesa Italiana ha creduto di dover dare risonanza a tale spettacolo, siamo messi proprio male.
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Il card. Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino, interviene spesso (e molti interventi sono puntualmente ripresi da Messainlatino) a difesa della giusta interpretazione della liturgia e contro ogni abuso, ma pare che il clero modernista non faccia caso a certi discorsi, pronto com'è a tirare sempre dalla propria parte il Santo Padre e avendo dimenticato (o mai imparato) anni di insegnamenti sulla liturgia che ci sono stati impartiti da San Giovanni Paolo II (come non pensare in modo particolare all'istruzione Redemptionis Sacramentum), da Benedetto XVI-Joseph Ratzinger, prima da cardinale e poi da papa col costante esempio nella prassi liturgica, e non da ultimo da Francesco, che ha voluto al Culto Divino una persona autorevole in materia come il card. Sarah.
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Sarebbe salutare che certi sacerdoti meditassero su questa affermazione del cardinale Prefetto, rilasciata durante un'intervista per l'Osservatore Romano (12 giugno 2015):
“Attuare la liturgia non è dunque altro che attuare l’opera di Cristo. La liturgia è nella sua essenza 'actio Christi': l’'opera della redenzione umana e della perfetta glorificazione di Dio" (n. 5).
È Lui il grande sacerdote, il vero soggetto, il vero attore della liturgia (cfr. n. 7).
Se questo principio vitale non viene accolto nella fede, si rischia di fare della liturgia un’opera umana, un’autocelebrazione della comunità.” ( Pio ed ingenuo ragazzo: come ci pensi? Hanno forse ascoltato in 8 anni il mite Successore di Pietro Benedetto XVI??? Per "economizzare" il loro tempo i preti si affidano a Riviste e a Siti, specializzati a stravolgere la realtà ecclesiale in senso -unico-progressista: il classico scambiare le "lucciole per lanterne". La questione è sempre la stessa : l'impostazione ideologica, subita, a mo' di lavaggio del cervello in Seminario, non consente deroghe, neppure per un Papa, per ora ci sarà la " rivoluzione permanente nella liturgia". N.d.R.)
A giudicare dalle fotografie pubblicate sulla pagina Facebook dell'evento, possiamo affermare che questa Messa “rock” è stata proprio un'autocelebrazione, non tanto della comunità, che pure è accorsa numerosa, attirata forse da un senso di “novità provincialotta” (cit.), quanto dei sacerdoti che hanno organizzato l'evento, non disdegnando danze e sceneggiate che nulla hanno a che vedere con la liturgia, ma che possono definirsi semplicemente delle pagliacciate.
Perché, se la locandina appositamente preparata per sponsorizzare la Messa dice che la “bellezza è rock”, beh a noi sembra che ben poca bellezza traspaia da queste immagini.
Se questo principio vitale non viene accolto nella fede, si rischia di fare della liturgia un’opera umana, un’autocelebrazione della comunità.” ( Pio ed ingenuo ragazzo: come ci pensi? Hanno forse ascoltato in 8 anni il mite Successore di Pietro Benedetto XVI??? Per "economizzare" il loro tempo i preti si affidano a Riviste e a Siti, specializzati a stravolgere la realtà ecclesiale in senso -unico-progressista: il classico scambiare le "lucciole per lanterne". La questione è sempre la stessa : l'impostazione ideologica, subita, a mo' di lavaggio del cervello in Seminario, non consente deroghe, neppure per un Papa, per ora ci sarà la " rivoluzione permanente nella liturgia". N.d.R.)
A giudicare dalle fotografie pubblicate sulla pagina Facebook dell'evento, possiamo affermare che questa Messa “rock” è stata proprio un'autocelebrazione, non tanto della comunità, che pure è accorsa numerosa, attirata forse da un senso di “novità provincialotta” (cit.), quanto dei sacerdoti che hanno organizzato l'evento, non disdegnando danze e sceneggiate che nulla hanno a che vedere con la liturgia, ma che possono definirsi semplicemente delle pagliacciate.
Perché, se la locandina appositamente preparata per sponsorizzare la Messa dice che la “bellezza è rock”, beh a noi sembra che ben poca bellezza traspaia da queste immagini.
O allora i nostri canoni di bellezza sono diversi e non siamo sufficientemente “rock” per comprenderli.
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Non si illudano gli organizzatori, che avranno a loro favore il numero impressionante di persone giunte per l'occasione (sono stati organizzati addirittura dei viaggi in pullman): chiediamoci piuttosto quanti di quei giovani frequenteranno almeno una tantum, per non osare dire assiduamente, la Santa Messa domenicale nelle loro parrocchie d'origine?
Quantità non è sempre sinonimo di qualità.
Eppure, a ben pensarci, quei fedeli che hanno partecipato magari con fede all'evento non ne possono nulla se sono stati così tratti in inganno da pastori tramutati in lupi, che inculcano ai semplici una fede, e in questo caso un senso della liturgia, a buon mercato.
D'altra parte spesso è il clero che sradica il desiderio del sacro che alberga nei cuori dei fedeli, relegando in un angolo quel Cristo che definiscono irruente come il rock, per fare spazio all'uomo, all'io e ai suoi capricci.
Quantità non è sempre sinonimo di qualità.
Eppure, a ben pensarci, quei fedeli che hanno partecipato magari con fede all'evento non ne possono nulla se sono stati così tratti in inganno da pastori tramutati in lupi, che inculcano ai semplici una fede, e in questo caso un senso della liturgia, a buon mercato.
D'altra parte spesso è il clero che sradica il desiderio del sacro che alberga nei cuori dei fedeli, relegando in un angolo quel Cristo che definiscono irruente come il rock, per fare spazio all'uomo, all'io e ai suoi capricci.
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I giovani meritano di più di questa gente: meritano sacerdoti che comincino a prenderli sul serio, che non si limitino ad offrire solo cose basse ed in linea con la moda del momento, ma li spingano alla ricerca delle realtà ultraterrene.
Finché non si abbandonerà quest'ottica terrena, che poi altro non è che la “mondanità” contro la quale quotidianamente si scaglia il Santo Padre, ecco che il Forte Albertino sarà forse pieno in occasione della Messa “rock”, ma le chiese resteranno tristemente vuote la domenica mattina e i seminari diocesani abbasseranno le serrande per mancanza di manodopera.
Che non sia questo il desiderio di taluni?
Finché non si abbandonerà quest'ottica terrena, che poi altro non è che la “mondanità” contro la quale quotidianamente si scaglia il Santo Padre, ecco che il Forte Albertino sarà forse pieno in occasione della Messa “rock”, ma le chiese resteranno tristemente vuote la domenica mattina e i seminari diocesani abbasseranno le serrande per mancanza di manodopera.
Che non sia questo il desiderio di taluni?
AP
Una curiosità : la veste talare fa comodo anche ai preti "giovanilisti" e rockettari... (vedere QUI)
Purtroppo nel promo della "Messa rock 2015" vediamo all'opera i cosiddetti "animatori rock" (ACR?) i professionisti della dissoluzione della musica sacra e della Liturgia che vallata dopo vallata hanno finito a distruggere quel che rimaneva della musica sacra "in primis" il glorioso canto popolare ( da Inni e canti, A te Signor leviamo i cuori a Simbolum77 , il Pane del cammino ecc. ecc.).
Direttori di Coro e gli Insegnanti di Educazione Musicale sono concordi ad attribuire la responsabilità soprattutto alle strutture cattoliche parrocchiali e diocesane per la distruzione del buon gusto musicale nei giovani e giovanissimi ( tutto ridotto a canzonette rockettare) .
Verrà il tempo della ripresa dell'identità cattolica e della conseguente purificazione cultuale. (AC)